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Racconti Erotici Etero

Io e G

By 27 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto e` parte fantasia parte realta` (cio` che non mi dispiacerebbe accadesse, ma che e` improbabile che accada per essere pratici).

Ho 25 anni e vivo Londra. Lavoro in un’azienda a prevalente presenza maschile e nonostante non mi consideri una bellezza sono stata invitata ad uscire da alcuni colleghi. Ho sempre rifiutato, soprattutto perche` non facevano decisamente per me, ma di recente il manager di un altro reparto – lo chiamero` G – mi ha confessato la sua attrazione per me. Non e` bello (un po’ in sovrappeso, non troppi capelli e un viso non da modello), ma non so cosa farci, il suo atteggiamento spavaldo e sicuro mi arrapa da morire. Unico punto negativo: si sposa a maggio dell’anno prossimo. Anche se tentata di farmelo ugualmente, il conoscere la sua ragazza mi ha sempre fermato, ma lo scorso venedi` durante la tradizionale uscita al pub…

Io non bevo, ma amo uscire con i miei colleghi per una serata in compagnia e G era la. Dopo la sua confessione sono sempre stata relativamente fredda, ma lo scorso venerdi, complici gli ormoni, mi sono lasciata corteggiare. Mi si e` seduto vicino e abbiamo iniziato a parlare del piu` e del meno. La sua mano sul mio braccio e poi lungo la schiena… Nessuno sembrava essersi accorto di nulla. Intanto G faceva lentamente scendere la sua mano sul mio sedere e mi palpeggiava. Vedevo nel suo sguardo che si stave eccitando e io potevo quasi sentire l’odore della mia figa nell’aria da tanto ero bagnata. Era quasi mezzanotte e tutti avevano finito la propria consumazione ed erano alquanto ubriachi. Io sono titubante: io e G dobbiamo prendere il treno dalla stessa stazione e quindi sarebbe naturale incamminarci insieme, ma seppur bagnata fradicia e desiderosa di essere sbattata nel piu` rude dei modi, la mia morale si riaccende e mi ricorda che G e` fidanzato… Sento i suoi occhi su di me, sul mio seno e sulla mia fica. Salutiamo tutti e ci avviamo. Io penso “in fondo e` un mio collega; non andra` oltre un certo limite”. Ma G ha davvero voglia: appena tutti sono fuori dalla nostra visuale mi mette una mano sul culo e mi abbraccia. Io cerco di respingerlo ma lui mi bacia e io non resisto ed apro la bocca e mi lascio baciare. Un bacio animalesco senza amore, solo voglia. Mi guarda negli occhi e mi dice “non mentire, lo so che vuoi anche tu. Nel pub potevo sentire il tuo odore e i tuoi occhi pregano per un cazzo”. Io sono confuse e offesa. Lo voglio da matti, ma non voglio passare per una ragazza facile. Lui non si rassegna, mi trascina in un vicolo. Io ho paura, ma non voglio urlare, non voglio metterlo nei guai ed in fondo… mi piace.

Mi sbatte contro il muro, mi apre il cappotto e mi afferra il seno. Mi bacia sul collo e questo mi fa girare la testa. Non capisco piu` nulla: ansimo come una cagna in calore mentre lui mi infila le mani sotto la maglia e mi strizza I capezzoli e mi dice che sono una troia in calore nei panni di una innocente ragazzina. Ha ragione: ho la figa colante di umore mentre un uomo mi sbatte rozzamente contro ad un muro e si approfitta del mio corpo. Nel frattempo G mi apre i pantaloni e infila una mano dentro ai miei slip. Tira fuori un dito e lo lecca. A quel punto mi dice: “puoi scegliere: o ti scopo qui o troviamo un albergo e ti monto come meriti fino a domani. La mia ragazza e` dai genitori per il weekend”.

Opto per la camera d’albergo, la zona ha troppe telecamere e la polizia potrebbe arrivare da un momento all’altro. Sono come in transe, seguo G senza fare domande e prima ancora che me ne accorga siamo in una stanza di un albergo e lui mi e` addosso. E` grasso e quindi pensante. Mi sento soffocare ma nonostante tutto continuo a bagnarmi. Mi gira e mi schiaffeggia il culo. Mi passa la mano nella figa bagnata e poi inizia a montarmi da dietro come un idemoniato, tirandomi i capelli. Siamo di fronte ad una finestra aperta, ma non m’interessa: ho solo voglia di essere scopata e il fatto che qualcuno ci possa vedere mi attizza solo di piu`. La notte fa si che ci specciamo chiaramente sul vetro. Vedere la smorfia di piacere sulla faccia di G mi fa impazzire.

Improssisamente mi afferra e mi abbraccia a se sempre da dietro. Mi mette una mano sulla fica e mi solleva. Mi appoggia al vetro freddo ed inizia a leccarmi il collo. Vengo gemendo e accasciandomi al suolo, mentre G mi riempie la figa di sperma. Poi ci accasciamo esausti

To be continued

 

 

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