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Racconti Erotici Etero

Io e Veronica

By 16 Settembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Veronica

Premetto che non sono uno scrittore, ma solamente un accanito lettore di racconti di questo genere. Dopo aver letto ormai quasi tutti i racconti di questo sito, mi sono deciso a raccontarvi una delle avventure fatte con la mia dolce metà, se sarà gradita dal pubblico e qualcuno degli scrittori mi darà qualche buon consiglio ne racconterò altre.
Mi chiamo Matteo e ho 22 anni e sto insieme da due anni a Veronica, una splendida ragazza di 20 anni. E’ una ragazza che piace molto, specialmente ai miei amici che non perdono mai l’occasione di spogliarla con gli occhi, ammirando i suoi 170 centimetri con dei capelli neri di media lunghezza, una 2′ di seno, un sedere dalla rotondità perfetta e prosperoso quanto basta per desiderarlo, con una profumatissima pelle vellutata e perennemente abbronzata dal sole della nostra amata isola…la Sardegna. Di lei mi attrae tutto, dai suoi splendidi piedi al suo fantastico viso tra il dolce e il provocante! Ieri notte decidemmo di uscire soli e andammo a consumare un frappè in un pub, e mentre parlavamo del più e del meno abbiamo notato la coppia che era seduta accanto al nostro tavolo, aveva degli atteggiamenti inconsueti e tra una sbirciata e l’altra notai che la porca stava masturbando il suo ragazzo senza troppi complimenti, convinta che nessuno la vedesse. Quando lo feci notare a Veronica, affermò che erano degli schifosi, ma sapevo bene che non lo pensava e avevo pienamente ragione perché cominciò a sbirciare e cominciando a sudare senza motivo, poiché aveva una minigonna e un top molto piccolo e il locale era climatizzato. Poco dopo mi guardò negli occhi e mi disse che era ora di andare e una volta saliti in macchina volle guidare lei e mentre facevamo rientro gli dissi che la tipa che avevamo visto al pub era una gran bella porca e che se faceva una cosa così in un pub chissà cosa gli combinava quando erano soli. A queste mie parole lei s’innervosì senza dir nulla, ma dopo poche centinaia di metri entrò in un parcheggio dove generalmente si fermano solo coppiette e una volta spenta la macchina mi guardò negli occhi e mi disse: – TI AMO! E in successione alla splendida frase mi tirò un ceffone assicurandomi che lei era sicuramente più porca di lei e che me lo avrebbe dimostrato. Scese dalla macchina mi aprì lo sportello e m’invitò a scendere e guardandomi in torno notai che il parcheggio era pieno e avevamo macchine parcheggiate a circa due metri davanti a noi e nei rispettivi lati e sinceramente non capivo cosa avesse in mente poiché lo ha sempre voluto fare in posti tranquilli dove nessuno potesse disturbarci. Rimasi allibito, infatti, quando la vidi spogliarsi e dopo avermi tirato una altro schiaffo mi disse di spogliarmi, ero impietrito e obbedii dopo qualche secondo di esitazione, non feci in tempo a sfilarmi le mutande che lei si era già inginocchiata e mi prese il cazzo ormai duro come il marmo e che mi faceva male dall’eccitazione e succhiandolo con una tale avidità che mi sentivo come se stesse cercando di aspirarmi l’anima…non la riconoscevo più…Dopo qualche minuto si spostò dicendomi che era il mio turno e dopo essersi sdraiata sul cofano anteriore della mia macchina divaricò le gambe e cominciai a leccargliela e la mia eccitazione era sempre più dolorosa nel sentire i suoi movimenti e le sue mani che mi tiravano i capelli, stava per venire quando mi fece spostare dicendomi che voleva sentirlo dentro, si girò e la penetrai alla pecorina, cominciammo a muoverci, presi da una foga mai avuta in questi due anni di sesso, le strizzavo i capezzoli e le tiravo i capelli mentre lei m’incitava a dirle che era la mia puttana..la mia troia, ma non feci in tempo a ripeterlo per la seconda volta che un urlo liberatorio e delle esclamazioni di piacere mi fecero capire che era arrivato il suo orgasmo.Talmente era stato il suo piacere che vidi che le scendevano delle lacrime, cosa che avevo visto in poche occasioni, s’inchinò cominciò a leccarmi la cappella e strizzarmi le palle dicendomi che mi voleva veder godere e di sborrarla in bocca cosa che feci in successione alle sue parole riversandogli una quantità indefinita del mio amore nel suo palato.
Rimasi nuovamente stupito quando notai che non lo aveva sputato, cosa che aveva sempre fatto perché le faceva schifo, ma capii il perché non lo avesse fatto quando mi baciò riversandomi il mio sperma in bocca tenendomi la testa in modo da non potermi spostare e costringendomi ad ingoiarlo io stesso avevo sempre chiesto di fare lei!
Mi disse di non permettermi mai più di guardare altre ragazze e pensare se fossero porche o meno perché lei doveva essere la numero uno per me e dovetti prometterglielo dolorante visto che mi stava stritolando le palle dicendomi anche di vestirmi di corsa perché la coppietta nell’auto affianco noi ci stava guardando da un pezzo e che era ora di rientrare a casa.

Questo racconto non è un gran che…ma cercate di capirmi…non sono uno scrittore…ma un ragazzo che vi ha voluto raccontare una sua esperienza!inviatemi i vostri commenti e consigli…grazie! Matteo e Veronica

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