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Racconti Erotici Etero

IUS PRIMAE TROMBATA- JACK E LA CALDA E MATURA SIGNORA McKENSY(SECONDA PARTE)

By 5 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

CAPITOLO SECONDO

Il piacere fu intenso e sconvolgente. Ero felice come mai prima! Non pensavo che si potesse godere a quel modo. Ero stravolto di gioia.
‘TI &egrave piaciuto, baby?’
Whhuuuuuaaahoooooooooooooooooooo &egrave stato magnifico! Grazie!!’
‘Oh, prego…ma &egrave venuto il momento che anche tu ti dia da fare!’ disse strizzandomi l’occhio. Mi fiondai sulla sua bocca rossa e i denti bianchiccissimi per baciarla, le nostre lingue si rincorsero nelle bocche, lei era bella e profumava di donna, di sesso, quella bocca esperta che mi aveva fatto godere come un pazzo. Ci baciammo ed io le toccavo le grosse mammelle bianche ee gonfie.
‘Oh, che irruenza…baby…calma’!’ fece lei. Io allora guardai il mio cazzo che dopo la sborrata era tornato molle, anche se ancora non moscio. Non sapevo quanto occorreva per farlo tornare su, ma adesso non era al massimo. Lei capì i miei pensieri.
‘Oh, baby, non preoccuparti’.non occorre solo il cazzo per dare paicere ad una donna…vedrai’.vieni qua..- e mi fece sdraiare sul letto, poi lentamente salì lei su di me, sentii il suo corpo muoversi lussuoso e provocante, le sue grosse tette mi sfiorarono il volto, cercai di baciarle, ma lei proseguì -…ecco come ho fatto io…la tua bocca deve baciarmi qua sotto…sulla passerina…ne hai mai leccata una?’
‘…o…ecco..no’.’
‘Non preoccuparti, dolcezza ti guido io’.bacia piano…la senti?’
‘ummm…sì…’ dissi mentre le baciavo le protuberanze. La figa era depilata e gonfia, calda e sapeva di buono, di bello, di donna. Mi paiceva. Baciai. Leccai.
‘Sìì…bravo lecca…lecca da bravo’.così’..vedi?…già sai’.così’.ecco’.bravo’.bacia e lecca, lecca bene la figa della tua futura sposa’.mi piacciono i bambinoni che leccano bene’.’
ed io leccavo, spingevo la mia lingua dentro quel buco rosso umido ed eccitante, profumato e avvolgente. Baciavo e e leccavo.
Lei mi prese i capelli e mi alzò la faccia, la spinse contro il suo sesso.
‘…bravo…baby…lecca..così’..bene’.così..continua..lì..sììììì. lì…ecco bravo’.lecca’.leccamela tutta…ohhhh’…cosììììììììììì’ ed io leccavo. Mi piaceva.
Mi piaceva quell’odore del sesso della Signora McKensy. L’odore della figa. L’odore delle donne pensavo. Leccavo e il contatto della mia lingua sulla carne delle figa di lei era eccitante e buono.
Leccavo e baciavo.
Mentre lo facevo lei iniziò a toccarsi le tette. Con le mani affusolate, dalle unghia curate e rosse si massaggiava le grosse tettone gonfie e bianche.
La cosa mi eccitò.
Continuavo a baciare e ficcare la mia lingua nella passera depilata della donna. Lei godeva. Sentivo la sua figa ingrossarsi e sempre più umida.
Leccavo e lei prese a giocare coi capezzoli. Erano lunghi, dritti e lei con il pollice e l’indice se li toccava, le provocava, li strusciava. Aveva gli occhi chiusi e godeva, sentivo che diceva : sììììììììììììììììììììììsssììììììììììììììsssssììììììììììììììììììììsssìììì a bassa voce. La mia lingua andava veloce, leccavo come un pazzo e mi piaceva vedere lei che si toccava i capezzoli lunghi.
Ero ingrifato.
Leccavo, lei mugolava: sssìììììììssssssssssssssììììììììììììììììììììììììsssìììììììììììì
il cazzo mi tornò duro e sodo. Lei senza smettere di toccarsi il seno spinse il suo bacino indietro e avvertii bene il suo culo sul mio cazzo. Mentre leccavo lo sbattei contro il suo fondoschiena.
‘Oh…bene, baby…il mio amico qui &egrave tornato’.oh’.ma tu continua a leccare cosìììììì cosììììììssssìììììììììììììììììììììììì…….bravooooooo
e la sentii venire, umori caldi sulla mia lingua, lei gridò di piacere. Poi mi fece respirare anche dalla bocca e l’afferrai ai fianchi. Presi fiato. Ero eccitato. Anche lei. Aveva ancora gli occhi chiusi e si massaggiava i seni enormi. La tenni stretta e le feci sentire il cazzo. Lei mi baciò sulla bocca e mi mise la faccia dentro i suoi seni giganti. Erano gonfi, caldi, soffici, profumati. Era bellissimo. Ero lì con quella donna fantastica in una casa enorme. Fanculo i miei che mi avevano ceduto per 2 galline e 20 dollari!
Mentre mi faceva respirare i suoi seni gonfi la Signora si accomodò sul mio cazzo. Entrò al primo colpo. Era larga e calda. Molto calda e umida. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh gridò e anche io lanciai un gemito. La mia prima figa. Dentro. Bello. Eccitante. Lei si godette il momento ‘Oh. Baby lo sento! Oh come lo sento!’ ”..anche io’.sì &egrave fantastico…’
‘Bravo baby, adesso stai fermo, faccio tutto io. Tienilo duro!’ mi disse e prese a muoversi piano sopra il mio cazzo. Andava lenta ed esperta. Mi piaceva da impazzire. Sentivo la sua figa contrarsi ed era calda e così umida. Pensai che sarei venuto subito.
‘Fermo baby! – disse lei come capendo i miei pensieri ‘ non muoverti. Lascia fare alla tua mammina. Stai buono e respira piano’.’
obbedi e sentii il piacere di scoparla.
Scopare uan vera donna.
Era bello.
La sua figa era accogliente, larga e caldissima.
Ero fermo che respiravo mentre quella donna di sessantanni forse mi scopava. Andava su e giù. Su e giù. Ero eccitatissimo. Prese a baciarmi il collo. Lunghi baci dolci e umidi. Era fantastici. Lei saliva e scendava sul mio cazzo. Scopare! Mammamia che roba! Favoloso!
La stavo fottendo. O meglio lei fotteva me, ma era bellissimo.
‘Oh…sìììì &egrave fantastico!’ urlai di goia.
‘Oh, dolcezza’.bravo…continua così’.!’ disse lei e mi leccò sotto l’orecchio mandandomi in orbita. Il mio cazzo si fece ancora più gonfio e lei lo sentì. ‘Oh, baby così bello grosso!’ fece e si mosse più veloce sul mio uccello. Andava spedita e la sentivo calda e gonfia.
Prese ritmo e sentivo il mio cazzo dentro di lei.
Lei urlò qualcosa e sentii del caldo appiccicoso sul mio cazzo. Lei si mise una mano in bocca e urlò: ‘ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhssìììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!’ e la sentii venire forte e gettò la testa indietro e urlò ancora qualcosa.
Io allora le fissai i fianchi mi sollevai dal letto con la schiena e presi a scoparla in controritmo alla sua scopata. Lei urlò ancora di piacere e mi piaceva da impazzire anche a me.
Cazzo e figa.
Lei che urlava e veniva.
Io che ero carico ed eccitato- dentro fuori. Cazzo figa.
Dolce, umida, calda.
Lei veniva a raffica ed io esplosi di gioia inondandola di sborra densa.
*
Mi accasciai sul letto esausto. Lei si distese accanto a me: ‘Sei stato molto bravo…ti &egrave piaciuto vero?’
‘Oh, sì. Molto.’
Sorrideva e il suo profumo di donna mi correva intorno stordendomi. L’osservai bene in volto, dopo che la mia attenzione era stata sempre rivolta alle sue tette gonfie, mostrava veramente molti anni più di me, ma se pensavo ad una donna di 60 anni pensavo solo a vecchie rugose, gobbe, sfiorite, oramai prossime alla morte e non una giumenta da letto come lei. Le rughe attorno agli occhi e alla bocca erano profonde, ma gli occhi brillavano e i denti erano bianchissimi, non avevo mai visto dei denti così bianchi, neppure nei bambini. Lei batt&egrave le mani e Mamita apparve com un grande vassoio, sopra il quale c’erano dei bicchieri, una brocca di vetro con dentro del vino rosso, frutta, e pane imburrato. Mangiammo sul letto. Lei bevve il vino e me ne fece assaggiare un poco: ‘Solo un sorso..’ era squisito. Volle che le passassi gli acini di un’uva verde molto saporita con la bocca, così ci trovammo a giocare e divertirci e fra un chicco d’uva e l’altro ci ritrovammo ancora abbracciati e a baciarci furiosamente. Avevo ancora voglia di lei! Era incredibile, ma il mio cazzo tornò duro dopo poco. Lei mi fece baciare le sue tette gonfie e giocherellò col mio cazzo. Avevo voglia della sua figa: ‘Ti desidero!’ dissi.
‘Un momento…prima questo…’ e si tuffò sul mio cazzo con la sua bocca.
Oh My GOD!!!!! urlai sentendo di nuovo la sua dolce, esperta lingua che mi tintillava il cazzo. Mi stesi sul letto e mi godetti le sue prestazioni. Ma mentre mi succhiava il cazzo sentii che giocava anche col mio culo. ‘Ehi! Cosa fai? Ferma!’
‘Zitto! Vuoi che te lo succhi?’ chiese.
‘…sì, ma cosa..?’
‘Se vuoi che continui a succhiartelo lasciami fare’.vedrai che ti piace’.piace a tutti gli uomini’.’ disse lei sorridendomi. Si leccò un dito, ingoiandolo tutto fino alla base e lo portò al mio sedere. Spinse. ‘No…ferma’.mi dà fastidio’.’
‘Lasciami fare ho detto! Ti piacerà! Oppure vuoi che mi fermi qui?’ ed indicò il mio cazzo che svettava in attesa della sua bocca.
‘…ok’..ok’.’ dissi alla fine e lei tornò a gettarsi sul mio pene eretto. Ma allo stesso tempo mi infilò il dito nel culo. Mi faceva un poco male e non mi sembrava una cosa normale, ma la sua bocca sul cazzo era divina. Diamine! Quel caldo sull’ucello, quel suo muoversi dolce ed eccitante sul mio pisello, come era bello! E poi quel dito. Dopo l’iniziale fastidio il suo fare contemporaneo di bocca e dita iniziarono a piacermi. Era bello, sentivo un massaggio al culo e qualcosa dentro che si muoveva e la sua bocca mi mandava in estasi. Come ci sapeva fare! Quella donna era una vera forza. Era eccezionale e stavo godendo come un pazzo di nuovo. Sentivo la pressione della sua mano sul mio fondoschiena e il dito dentro e al contempo la godurio della sua bocca calda che ciucciava il mio cazzo. Ero sempre più arrapato e più duro, allora lei smise di succhiarmi e si distese sul letto al mio fianco. ‘Sali sopra di me, cowboy e cavalca la mia passerina!’mi ordinò. Non ci pensai un attimo, le salii sopra ed infilai il mio uccello dentro la sua figa. Era bagnata ed eccitata e presi a spingere forte. Lei mi afferrò le natiche e mi dette ulteriore spinta. Presi un ritmo infoiato e aggressivo. Spingevo il mio cazzo dentro di lei sbattendola tutta. Dentro fuori. Su e giù. La chiavavo alla grande. Lei godeva sotto di me, sentivo come contraeva la figa accogliendo il mio martellare. Spingevo e scopavo. Dentro fuori. Fantastico. Lei mi teneva il sedere e sentivo che passava un dito nel solco del mio posteriore. Spingevo con forza in quella figa calda, profumata, conturbante. Cazzo come era bello! Lei giocava col mio sedere e infilò un dito dentro come prima mentre io spingevo come un pazzo. Sopra di lei, il mio petto che aderiva al suo seno enorme, gonfio, ricco, bello. Scopavo con forza ma senza voler venire subito, mi piaceva il suono del mio corpo contro il suo, il suono che faceva mentre la penetravo, mi piaceva come la sua figa accoglieva il mio cazzo. Dentro fuori. Con forza, con passione. Lei giocavo col mio didietro. Infilava il dito e con l’altra mano si aggrappava a me. Dentro fuori. Bello ed eccitante. Spingevo e fottevo. Sentivo il suo corpo cedere sotto la mia irruenza e lei aggrappata a me. Dentro fuori col cazzo che scopata meravigliosa. Mentre ero lì che la scopavo, lei sotto di me, preso dalla foga lei mi sussurrò qualcosa all’orecchio: ‘…mi ami dolcezza?’
‘…sì’.ahhhhhh’..sììì’.’ risposi mentre continuavo a spingere e sentivo il mio cazzo affondare in quella profonda, calda figa di donna matura.
‘E’ quello che volevo..’ disse lei e poi mi sentii mordere sul collo. Il dolore fu terribile, sentivo i suoi denti che mi laceravano la pelle e andavano dentro, ma non potevo smettere di scopare, ero preso dalla foga, dall’eccitazione, dal suo dito nel mio culo che mi faceva godere come non mai e anche se lei continuava a mordermi sul collo e del sangue colava sui nostri corpi e sul letto continuai a scopare come se fossi in missione e ben presto il dolore al collo scomparve e sentivo solo il piacere del mio cazzo dentro di lei.
Venni e venne anche lei.
‘ahhhh’.ahh,,,,,sìììì”.. – urlai stravolto dal piacere – ‘.ma cosa diamine…mi hai fatto’.?’
Lei sorrise e solo allora notai che due sue danti erano lunghi e pieni di sangue. Del mio sangue. Mi alzai di scatto, ma mi sentii così debole che caddi subito a terra. Provai a rialzarmi ma non ce la feci. Lei si eresse sopra di me. La vista mi calò, mi sentivo come morente. Sfinito. Lei era alta, bella, le tette gonfie e grosse, le gambe lunghe ed eccitanti.
”.ma cosa diavolo’.cosa mi hai fatto?’ riuscii a dire a stento.
Il suo sorriso era pieno di sangue, i denti bianchiccissimi erano pregni del mio sangue.
‘Sono una Vampira! E da oggi tu sarai mio per sempre!’

(il racconto termina qui, ma se volete che il personaggio ritorni fatemi sapere a dorfett@alice.it, grazie) Mi risvegliai con un mal di testa fortissimo, mi sentivo il collo bruciare ed ero debilitato. La stanza nella quale mi trovavo era bassa e scura. Solo una lampada ad olio bruciava. Cercai di alzarmi ma ero spossato. Ricordavo solo il sesso con la signora McKensey e poi i suoi denti insanguinati. Cazzo lei era una vampira! Il collo mi bruciava, piansi per il dolore e la paura.
Cosa mi sarebbe successo?
Ero nel panico.
Tremavo.
Dopo qualche ora che passai affranto e impaurito Mamie entrò nella stanza. Mi mise le mani al collo e controllò i buchi. ‘Tutto bene. Tutto bene. Bravo bambino mio’.vieni…alzati’.’
‘Non ce la faccio protestai…sono troppo debole…’
Lei mi guardò, quindi prese le mie braccia e se le mise al collo, mi sollevò le gambe e tenendomi come un bambino mi portò fuori dalla stanza. Era forte e il suo corpo sapeva di donna. Il suo enorme seno mi si attaccò al braccio e al corpo e mi fece sentire bene, protetto. Fuori la stanza la luce era troppo forte per me.
‘noooooooooooooooooooooooo’ urlai per il fastidio.
‘Tieni!’ fece la Signora Clumbe che arrivò vedendoci, mi dette degli occhiali scuri che non avevo mai visto in vita mia e me li mise sugli occhi. Di colpo venne scuro, ma ci vedevo bene. Solo la luce non mi dava più fastidio. Era incredibile. Mamie mi portò in una stanza da bagno e mi curò la ferita sul collo. Era dolce e calda con me. Mi fidavo di lei.
‘Che mi &egrave capitato Mamie…non dovevo sposare la Signora McKensey?’
‘Oh, piccoletto…l’hai sposata in qualche modo’.adesso…riposa’.i segni andranno via’.non preoccuparti’.starai bene’.riposa’.’ e mi mise su un letto comodo. Mi toccò la testa e mi coccolò. Il suo grosso seno nero ballonzolava sotto la camiciona. La signora Clumbe mi salutò: ‘Riposati, baby…stai tranquillo…’ disse e poi Mamie mi fece addormentare.
Mi svegliai mentre Mamie mi vestiva. Camicia bianca, calzini, pantaloni. Il collo non mi faceva più male. Mi sentivo meglio. Pensai che non mangiavo da ore oramai ma non avevo fame. Avevo gli occhiali scuri e vedevo bene. Provai a togliermeli e la luce mi accecò:
‘Che fai?! Non toglierli mai!’ disse Clumbe. Non mi ero accorto di lei ma sedeva al mio fianco.
Così Mamie mi vestì. ,mi dette anche del profumo e poi mi condusse in una stanza ampia, rossa con poltrone e sedie di velluto. ‘Stai buono qui che fra poco viene la Signora…’ quando sentii quelle parole ebbi paura. Cosa voleva quella donna da me? Quella vampira. Pensai che forse avrei potuto tramortirla e scappare, ma stranamente quel pensiero mi metteva senza forza. Mi sedetti su una sedia rossa e attesi.
Passarono un paio d’ore che trascorsi a guardare fuori dalla finestra con delle grate. C’era un bosco in lontananza e un lago, la tenuta pareva enorme. Uccelli grandi solcavano il cielo. E poi nuvole.
Non avevo fame nonostante tutto quel tempo. Mi venne da piangere pensando a quello che poteva capitarmi, ma poi mi rilassai.
Ad un trat⏰ਪ sentii la porta aprirsi e prima del rumore di passi, il collo, dove avevo i segni dei morsi prese a pulsarmi fortissimo. Provai anche un desiderio strano come di sete, la gola si riempì di saliva e la testa mi frizzava come se me la tirassero. Senza accorgermene mi ritrovai a correre verso la porta. La signora McKensy era lì in piedi. Alta su degli stivali neri lucidi e bellissima. Indossava una camicia bianca senza maniche e delle bretelle da uomo su dei pantaloni neri di pelle. Il collo mi vibrava, la bocca salivava e lei mi pareva un miraggio. Le labbra rosse e larghe il naso lungo e bello, quel seno gonfio e duro.
‘Ehi, tu!’ fece lei, ma non aggiunse altro. Ero già ai suoi piedi. Era magnifica e seducente. Sentivo di desiderarla come non mai. Avevo la bocca aperta e il cazzo durissimo nei pantaloni.
‘Vedo che sei pronto’!’ e rise.
Ero prontissimo. La volevo, volevo succhiare la sua figa, era desiderio, ma era soprattutto un istinto che sentivo. Come se dovessi bere, ma non sognavo acqua, sognavo lei. Il collo pulsava al massimo.
‘Vieni qua⏰ਪcucciolotto’.aspettavi questa…’ e aprì una sorta di patta sul davanti dei pantaloni. La sua figa rasata era lì nella sua bellezza. Ero frenetico ed ansioso. Volevo baciarla, succhiarla. Lo desideravo come un affamato dopo giorni e giorni di digiuno. Il collo mi mandava vibrazioni fortissime. La schiena era sudata, le gambe non mi reggevano in piedi. Tanto ero sotto di lei, la bocca che bramava quella figa, impazzivo di voglia, di sete. Mi prese la testa fra le mani e mi toccò la faccia:
‘Prendi! &egrave⏰ਪer te. Sfamati, baby!’ mi disse e spinse la sua passera verso la mia bocca.
Mi avventa⏰ਪsulla figa della donna e leccai affamato e desideroso.
‘Piano!’ d⏰ਪse lei e mi dette uno schiaffetto. L’odore di quella figa mi mandava in estasi e la volevo. Tornai a succhiare e leccare con meno foga e il sapore di quel sesso mi dava solo piacere. Leccai e leccai, lei sopra, io sotto. Succhiavo quella figa in preda alla foga, il collo non mi faceva più male, mi sentivo forte e il cazzo era di marmo.
Leccai e leccai.
Il sapore ⏰ਪa la cosa più buona del mondo e la pelle della figa era delicata e dolce.
Leccai e infilai la lingua dentro.
Lei mi ten⏰ਪa la testa, mi spingeva a darle piacere ed io eseguivo.
Perché non⏰ਪolevo staccarmi da quella passera.
Leccavo e succhiavo con la lingua che poi andava su e giù, affondavo la faccia nella passera della vampira e non sentivo altro che piacere. Era bellissimo, mi sentivo forte e abile. Succhiavo e baciavo, lei mi dettava il ritmo. Accelerando e spingendo in fondo, succhiando ora piano ora più forte. Era magnifico e mi sentivo un leone.
Lei venne dentro la mia bocca, sentii del liquido esplodermi dentro la bocca e raccolsi tutto. Era buonissimo. Umori di lei. Mi davano forza. Volevo berne senza smettere mai.
Lei mi tenne la testa contro il suo ventre mentre leccavo tutto, ripulivo, succhiavo e ne volevo ancora.
‘Bravo baby’.questa &egrave la tua cena’.ti piace?’
‘Sì signor⏰ਪ &egrave buonissima…ne voglio ancora…mi sento bene’.sono forte…’ e mentre mi leccavo le labbra con la lingua alla ricerca di tracce dei suoi umori vaginali avrei voluto tuffarmi su di lei e leccarne ancora.
‘Oh baby! Lo so. Lo so. Perché io.
Io sono la tua Vampira!’
E fu lei a gettarsi su di me. Aprì la bocca e spuntarono di nuovo quei canini lunghi ed affilati.
Ma io non ebbi paura. Anzi volevo che mi mordesse e reclinai il collo per offrirlo alla mia nuova Padrona.
*
Dopo che mi ebbe morso forse mi addormentai, perché sentivo della luce accanto a me e degli uccellini che cinguettavano. Poi percepii il muoversi lento e ritmato del letto.
Aprii gli occhi e la Signora McKensy era sopra di me che mi stava scopando.
Bella con quelle tette enormi gonfie che ondeggiavano, il volto di donna signorile, affascinante chiuso in una smorfia di paicere.
Sentivo il mio cazzo duro dentro la sua figa dolce.
Era bellissima quella donna, il suo volto era luminoso anche se era vecchia.
Si muoveva sopra di me con grazia.
Brividi di piacere mi correvano sulla schiena e sentivo l’uccello provare piacere nella figa di lei.
Mi mise le mani sul petto e giocò coi mie capezzoli.
‘Ahi!’ urlai di dolore, ma anche di lussuria.
Mi strinse i capezzoli mentre io guardavo i suoi dritti in cima alle tettone gonfie.
Il collo mi pulsava ma senza dolore, anzi come se fosse collegato al mio cazzo. Godevo. Forse era collegato a lei.
Ero suo?
Ero suo.
La scopavo. Lei andava su e giù sopra di me, il bacino che mi cullava muovendosi leggiadro. Il contatto con la sua pelle mi eccitava. La impalavo duro, lei si muoveva, la sua figa era calda, stretta, dolce, profumata. Il collo mi mandava brividi al cazzo.
Mi sentivo forte.
Godevo e anche lei.
Le tette ballavano, i capezzoli duri, le sue mani sul mio petto.
Brividi di piacere intenso.
Anche lei stava venendo la sentivo riempirmi il cazzo di umori di vampira.
Oh, quanto volevo leccare quel succo. Mi sembrava di avere fame.
Fame di figa.
Tenni il cazzo duro mentre lei veniva, quindi esplosi anche io. Le venni dentro e la Signora McKensey continuò a cavalcarmi, a scoparmi. Ah che libidine. Venivo assieme a lei. Volevo quegli umori. Lei godette e i canini comparvero di nuovo:
‘AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH Ssssssssssssssssssssìììììììììììììììììììììììì’ urlò.
Quindi con calma si alzò da me. Si distese sul letto. Bianchissima e bellissima, i canini brillavano nella notte. Mi passò una mano sul cazzo sborrante. Ne raccolse un poco sul palmo della mano e me lo ficcò in bocca.
Non avevo mai assaggiato lo sperma.
Era salato ma percepivo il sapore anche di lei oltre al mio.
Ne raccolsi altro dal pene e me lo ficcai in bocca.
‘Sento il suo odore, Signora…lo sento…in mezzo al mio…’
‘Mangia, baby..’ e con due dita si toccò la figa gocciolante. Poi mi toccò la punta del cazzo che era piena di sborra e mi ficcò tutto in bocca.
Il sapore di lei era più intenso. Buttai giù e dissi:
‘Ne voglio ancora…’
‘Prendi, baby…’ fece lei mostrandomi la sua figa piena di umori.

per suggerimenti o domande: dorfett@alice.it

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