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Racconti Erotici Etero

Klem Club Privè

By 8 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia testa che si china verso i tuoi pantaloni, le mie mani che li sbottonano frementi e la mia bocca che lo prende in bocca e lo succhia, lo lecca, lo pompa incurante della situazione ‘pubblica”che anzi rende il tutto ancora più elettrizzante.
E la tua mano che mi alza la gonna e trova una via facile nelle mie gambe già spalancate per arrivare alla mia figa, completamente bagnata.
I nostri sguardi complici, pieni di malizia; la tua sorpresa per questa mia iniziativa e il mio piacere nel sentirmi apostrofare ‘troia’ e non più ‘troietta’ come qualche anno fa, al tempo delle nostre prime scopate.

Una ventina di minuti di autostrada, una ventina di eccitantissimi minuti di sesso con te, protetti dall’oscurità dell’abitacolo, ma illuminati dai fari delle macchine che ci superavano.
Una ventina di minuti per iniziare la vera serata, per raggiungere un luogo che mai avrei pensato di sperimentare nella mia vita finchè tu non me lo hai proposto: un club privè.

La sala d’entrata è quella di una normale discoteca, ci sediamo su un divanetto a bere del Baileys (la nostra bevanda), attorno tante coppie quasi tutte della nostra età’ per sciogliere un po’ il mio imbarazzo mi coccoli e mi parli del più e del meno.
Ma io sono curiosa, troppo curiosa, di sapere cosa c’è oltre quel tunnel buio illuminato da una fioca luce blu e da mille minuscole lampadine bianche.
Forse quelle sono le stelle del paradiso?

Mi prendi per mano, mi rassicuri e ci avviamo.
Mi sento bella e sensuale’nessun altro uomo mi fa sentire così sicura del mio potere erotico.
Indosso un vestito nero, semplice ma con una profonda scollatura che mette in risalto il mio seno, eleganti scarpe nere con tacco a stiletto, calze nere, guepiere nera di pizzo con perizoma coordinato.

Ci aggiriamo nella semi oscurità in questo labirinto di stanze, più o meno grandi’tutte con piccole finestre per guardare all’interno da fuori, con letti o divani, per arrivare in quella più grande.
C’è un mega schermo sul quale passa un film porno. Io da assidua frequentatrice di Youporn ne vengo subito rapita, ci sediamo su un divanetto e con gli occhi al video iniziamo a toccarci’.prima attraverso i vestiti, poi sotto i vestiti.
L’immagine è stampata nella mia mente: io a gambe spalancate, che offro a tutti la visione della mia figa e delle sue dita che mi masturbano e la mia mano che si muove sul tuo cazzo.
Attorno a noi un paio di coppie in piedi che ci guardano con discrezione e che si toccano.
Un momento di eccitazione così esplosiva che mi ha fatto perdere ogni inibizione o remora, pur non essendo io sessualmente esibizionista.

La seconda immagine della serata è ancora più forte: io seduta su un divano all’interno di una piccola stanzetta alle pareti della quale si aprono numerosi oblò; tu davanti a me in piedi che ansimi per il pompino che ti sto facendo e nelle mie orecchio il chiaro rumore di cazzi che vengono masturbati da mani sconosciute eccitate dallo spettacolo offerto.
Mai mi era capitato, mai avevo fatto mostra di una parte così intima di me stessa.

I corridoi del privè ora sono affollati e ci sono numerose occasioni per vedere uomini e donne fare sesso.
Sono affascinata da questa nuova esperienza, ho negli occhi la curiosità di una bimba che scopre la cioccolata’ti trascino da un ambiente all’altro con l’ingordigia di vedere ed ancora vedere.
Una scena però mi cattura più delle altre e, abbracciata a te, mi fermo ad osservarla.
Una donna e due uomini’la stanno penetrando contemporaneamente uno nella figa ed uno nella bocca. La scopano così e a lei deve piacere molto, ascoltando i gemiti profondi e soffocati che emette.

Mi eccito da morire ed inizio a toccarti; ci spostiamo in un angolo buio, mi metto tra te e il muro ed inizio a muovere il culo sul tuo cazzo, ho voglia di venire scopata così, da dietro.
Lo facciamo, disturbati (o forse anche no) da un uomo solo che ci intravede e si ferma a godersi la scena.
Ma abbiamo voglia di assaporare i nostri corpi, la nostra pelle, di scopare finalmente nudi e per me questo è veramente troppo da fare in pubblico per la prima volta.
Decidiamo così di cercare una camera chiusa, la troviamo libera, blocchiamo il chiavistello ed iniziamo a spogliarci, toccarci, compenetrarci’cazzo, figa, culo, tette, bocche, mani’liberi, anzi vogliosi, di far sentire i nostri gemiti di piacere.

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