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Racconti Erotici Etero

La calda notte della signora Pina

By 7 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

LA CALDA NOTTE DELLA SIGNORA PINA
Quel venerdì sera, mi sentivo così euforico e contento, da trasmettere a mia moglie il mio stato e le mie sensazioni, forse contento che il lavoro andava bene, che finalmente potevo stare due giorni a casa ad oziare, chissà..! Cominciai subito a stuzzicarla, dicendole: moglie, preparati che stasera faremo cose turche! Lei: le conosco bene, sai le “cose turche”, la solita scopatina…, vero? La sua capacità di ridimensionamento è tale da mettermi a disagio, ma rilanciai subito, d’acchitto senza riflettere. Bene, perchè non usciamo un pò a goderci questa magnifica serata primaverile? A fare che? la disarmante risposta, non mi scoraggiò, perciò ribattei: appunto a fare le cose turche di cui prima! Uno sguardo tenero e intrigante mi sguadrò da cima a fondo, poi, aggiunsi, ti voglio portare fuori in un posto appartato, dove voglio chiavarti.., in macchina, come facevamo da fidanzati. Pina, finalmente si sciolse, e non mi ostacolò, come prevedevo, anzi l’idea le mise in corpo una certa vivacità per cui passò subito ai dettagli. La brava mogliettina mi disse: mi porti fuori a cena e poi…, va bè, te la darò, naturalmente in macchina come vuoi tu! Dopo dieci anni di matrimonio, decidemmo di trasgredire alla normalità e alla consuetudine, proponendoci in una nuova veste tutt’altro che casalinga. Non sò che mi prese, ma nel mio intimo quella sera ero disposto ad accettare tutto ciò che poteva capitarci, anche che mia moglie scopasse con un un’altro. Lei, furbettina lo intuì, e mi chiese armeggiando con calze e mutandine, cosa metto? Le autoreggenti, risposi, così puoi subito allargare le cosce…, senza perdere tempo! Potrei allargarle anche per un’altro? Maliziosa e intrigante, si certo…, a condizioni che non mi trascurerai. La signora non si scompose, forse stava aspettando da tempo un’iniezione di aria nuova nel nostro rapporto. Pina ha trentatre anni e io quaranta, lei è rotondetta, piena nei punti giusti e molto, molto simpatica con quel bel viso che si ritrova, inoltre è spigliata e sa rispondere a tono assumendo un atteggiamento consono alla situazione, insomma oltre ai fornelli sa cavarsela anche con…, i maschi, e sì..! Uscimmo che era già buio, con in tasca la confezione di preservativi, prima di andare alla pizzeria, passammo nel posticino dove spesso ci appartavamo, e ci fermammo tra altre auto in sosta. Coppiette che amoreggiavano, all’interno delle macchine e, purtroppo guardoni in azione, ma non ci scoraggiarono, ci mettemmo comodi a smanettare e presto mia moglie si trovò con la gonna tirata sù mostrando le cosce coperte dalle autoreggenti e lo slip nero di pizzo. Mi menava il cazzo, mentre io le palpavo le cosce, un uomo, un guardone, si piazzò a un metro e cominciò a spiarci, ce ne accorgemmo, e anche lui si fece vedere senza scappare, visto che non ci curavamo di lui si avvicinò ancora toccandosi la patta dei pantaloni. Quell’uomo che ci spiava, aggiunse ulteriore libidine, alla situazione, ed io feci chinare Pina sul mio cazzo durissimo, mentre con le mani le scoprivo il sedere, offrendolo alla vista dell’ansioso guardone. Vidi il guardone che incollò la bocca al vetro del finestrino appannandolo col forte respiro carico di eccitazione, abbassai lo schienale e mia moglie si distese facendo finta di non essere osservata. Camicetta aperta e cosce spalancate, con la mutandina finita tra le labbra della fica e i peli scuri da contorno, le tolsi il reggiseno nero, e lo poggiai sulla leva del cambio, poi anche la mutanda, ora lei nuda nelle parti intime, si crogiolava eccitata e generosa, estasiandosi di essere guardata e desiderata. Abbassai di pochi centimetri il vetro elettrico del finestrino, e misi il reggiseno e lo slip su di esso, il guardone toccò gli indumenti intimi di mia moglie e poi prese ad annusarli. Seguivo con gli occhi le mosse dell’uomo, mentre Pina si sditalinava la fica allargandosela, super eccitati sussurrai se potevo aprire di più il vetro, in modo che il guardone potesse toccarla, e lei si girò sul fianco dando il culo all’uomo. Aprii tutto il finestrino e mani estranee si poggiarono delicatamente su un gluteo, palpandolo, Mia moglie al contatto socchiuse gli occhi e si strinse a me, lasciandomi il compito di controllare l’uomo, che nel frattempo s’era fatto più audace mettendole le dita nella passerina, mentre con l’altra mano si masturbava il pisellone. Borbottai a Pina che l’uomo si stava menando il cazzo sul bordo del finestrino, lei con voce flebile chiese. come c’è l’ha…! Cara puoi vedere se ti giri con la testa. La curiosità la spinse a spostarsi e i suoi occhi subito si posero su quel cazzo in erezione, senza guardare in viso l’uomo. Erano abbastanza vicini, le mani ora toccavano e premevano le grosse tette di Pina, strizzando anche i capezzoli duri e ricettivi, poi voilà…, mia moglie prese in mano il cazzo e cominciò a segarlo, io le carezzavo la passera che mostrava segni evidenti di eccitazione, umida e calda. Passo dopo passo, mia moglie si trovò il cazzone in bocca e lo sbocchinava tenendolo con la mano e mostrando una formidabile maestria nel farlo, io cominciai a menarmi l’uccello, lei prese fiato, si girò verso di me e volle aiutarmi prendendomelo in bocca senza tuttavia lasciarsi sfuggire l’altro cazzo che teneva saldamente in mano. Per alcuni minuti Pina si alternava con la bocca sui due cazzi, poi mentre era il mio turno, china su di me, il guardone aprì la portiera e le poggiò il cazzo sul culo, aspetta; gli dissi, metti il preservativo, glielo passai, lui lo indossò, poi “aggiustò” il grosso sedere di mia moglie e la infilò. La mogliettina teneva il mio cazzo in bocca e me lo lavorava goduriosamente, mentre da dietro veniva montata dal guardone, che per la verità non riuscivo a vedere se glielo aveva messo in fica o nel culetto. Anch’io curioso, glielo chiesi, ma lei non mi rispose, così allungai la mano e tastai quel cazzone che si dimenava furiosamente dentro la vagina. Venni in bocca a Pina, fino all’ultima goccia, mentre il guardone la stantuffava ancora veementemente, scesi dall’auto, lei si posizionò meglio prendendolo tutto in fica rispondendo col bacino alle botte che riceveva. Mi spostai dall’altro lato del mezzo per guardare il culo di mia moglie fuori dall’auto, incollato al bacino dell’uomo che continuava a pomparla con sua grande gioia, non resistetti alla tentazione. Presi il telefonino e indisturbato scattai diverse foto ai due che scopavano, poi anche il guardone venne sborrando dentro la fica di Pina, per fortuna protetta dal preservativo. Feci altre foto, il culo e la fica aperta di mia moglie e il preservativo pieno di sperma che veniva gettato via all’uomo, e così costui dopo aver fatto i “fatti suoi”, si allontanava tra gli alberi, presi il profilattico e lo poggiai sul culo di Pina, facendo fuoriuscire il liquido e quindi altre foto.
Mai una pizza fù così saporita e gradita come quella che stavamo consumando, forti e contenti di aver infranto un nostro tabù, di tutto parlavamo tranne di ciò che avevamo fatto poco prima, da perfetti complici non ritenevamo di fare commenti, almeno per ora. Erano le due di notte, quando ci avviammo verso casa, ad un tratto un uomo sul ciglio della strada agitava la mano per chiedere soccorso, Infatti un’auto in panne era ferma, ci fermammo. Tre ragazzi dalla apparente età dai venti ai venticinque anni, ci chiesero un passaggio poichè alla loro macchina s’era rotto il motore, guardai mia moglie per chiedere consiglio, data l’ora e i pericoli che si possono correre. Poverini, sembrano dei bravi ragazzi, montiamoli sù, disse con fare materno, ebbene i tre si accomodarono dietro e partimmo in direzione di Napoli. Chiacchierando, i tre dovevano raggiungere Salerno, e non sapevano come fare, questo ci incuriosì e ci intrigò al punto di renderci disponibili eventualmente. Insomma, per farla breve, finimmo per portare i tre a casa nostra, per poi, con le prime luci del giorno potessero proseguire coi mezzi pubblici. Stavolta la situazione era troppo grande da gestire con disinvoltura, ma sia io che Pina ci mostravamo disponibili e carini e questo venne notato e apprezzato dai tre giovanotti, i quali si complimentarono con noi, in particolare con mia moglie. Raffaele, Luca e Antonio, i loro nomi, accettarono il caffè che Pina aveva preparato e si sedettero sul divano di fronte a noi, pensai nel sorseggiarlo che era meglio che mi allontanassi, chiesi scusa e andai nel bagno. Chiuso nel bagno, speravo che mia moglie si desse da fare con i tre, mettendoli a loro agio, peraltro senza la mia presenza potevano osare di più, mettendole le mani addosso, nel senso di palparla. Dopo venti minuti, cautamente sbirciai nel salotto e vidi che Pina stava seduta tra loro, non avevano perso tempo, la situazione per come era stata vissuta non poteva che evolvere in tal senso. La troia aveva due cazzi uno per mano e supino sul tappeto, il terzo le baciava l’interno cosce, belle adeguatamente aperte, rimasi in disparte a spiare, stavolta facendo io il guardone, mi piaceva vederla così…, tra quei baldi giovanotti. Credo che fosse Raffaele quello che la leccava, costui le tolse la mutandina, sfilandola lentamente, e una volta liberatosene le baciò la fica, avida e pulsante, mia moglie cominciò a gemere e a sciogliersi, allargando di più le cosce. Luca si abbassò il jeans si inginocchiò sul divano e le mise il cazzo durissimo in bocca, seguito da Antonio che glielo sbatteva sulla guancia per farselo prendere anche lui in bocca da mia moglie, mentre la lingua saettante di Raffaele rovistava dentro la vagina asportando umori e sapori e forse anche l’anima della donna che si concedeva spudoratamente. Al cambio dei ruoli, potei osservare che Antonio s’era piazzato tra le cosce al posto di Raffaele, e costui sopra, il quale si sbottonò la patta e tirò fuori un cazzo mostruoso…, grosso e prepotente.., duro e minaccioso. Ebbene quella troiona di Pina non se ne preoccupò, spalancando al massimo le fauci se lo fece entrare dentro fino al palato, si vedeva che “soffriva”, dalle pieghe sul volto contratto, gli occhi chiusi per meglio concentrarsi, ma appassionatamente lo avvolgeva tentando di farselo entrare tutto in gola. Solo pochi istanti per il cazzo più piccolo, poi di nuovo su quello grande a bocca aperta, il giovane le mise le mani sulla testa assecondando i movimenti del capo, lei pose le mani sui glutei spingendo a se l’intero bacino con il relativo cazzone. Vidi ben venti centimetri di grossa taglia di cazzo, scomparire dentro la boccuccia della mia amata mogliettina, Il ragazzo godeva tanto, e non si trattenne dal dirle: puttana.., zoccola…, dillo a quel cornuto di tuo marito che ti stò soffocando…! Non mi offesi, ci mancherebbe…, ma Pina ci dava sotto da gran troia, un puttanone navigato e ingordo.., era lei, per me che stava massacrando quel bravo govane. Intanto Luca, trascurato da mia moglie, prese il posto di Antonio, e anzichè baciarle la passera gocciolante, le piazzò due dita dentro spingendo sempre di più.., ebbi la sensazione che l’intera mano s’era incuneata dentro la fica. Benchè eccitato, presi il telefonino e cominciai a scattare foto a tutto campo, immortalai Raffaele, che coprendo di insulti mia moglie le sborrò in bocca una quantità inverosimile di sperma, che in parte ingoiò e altra le scendeva oscenamente dai lati della bocca, poi prese a colpire con quella grossa cappella le labbra lorde di sborra facendo schizzare lo sperma su tutto il viso di Pina, inzaccherandolo tutto. Luca non se la sentì di metterle il cazzo in quella bocca così lorda di sperma del suo amico, preferì masturbarsi vicino e sborrarle sul viso aggiungendone altra a quella già esistente. Antonio, per dispetto si avvicinò col cazzo pronto ad esplodere all’orecchio destro di mia moglie, e non trovò di meglio che sborrarle sul lobo e sul collo, lei mostrava gratitudine e piacere di tutta quell’abbondanza di seme giovane e fresco.
Non finì lì, e non poteva finire, il vigore giovanile a disposizione, la voglia matta di Pina di prendere “tutto” il possibile, infine la mia più totale compiacenza che mise in evidenza un lato nascosto finalmente emerso, e gli insulti a me e a mia moglie, non potevano che essere presi per sinceri complimenti.
Nella nostra stanza da letto, la “signora” nuda, solo con le autoreggenti, sul talamo nuziale attorniata dai tre virgulti che la smanettavano ovunque, feci il mio ingresso con discrezione. Ragazzi, vi raccomando usate i preservativi, che posi sul comodino, e poi aggiunsi: non vi dispiace se scatto qualche foto mentre chiavate con mia moglie? Contento tu…, a noi poco importa esclamò Luca, okey fate come se io non ci fossi conclusi, accomodandomi in disparte. Mia moglie era fortemente attratta dal cazzone di Raffaele, non lo nascondeva, lo teneva sempre in una mano, per lei era la prima volta che si trovava in mano una affare del genere, perciò ne era entusiasta, tuttavia non trascurava gli altri. Quando si mise alla pecorina, per prendere in bocca quel palo di carne, offrì agli altri il suo favoloso posteriore, con le natiche sode e ben chiuse, ma con la fessurina bene in vista, naturalmente scattavo in continuazione. Antonio le dischiuse le chiappe e mostrò il buco del culo, chiuso a riccio privo di peli, sembrava che volesse giocare, poichè rideva, poi accostò la lingua e lo baciò, al chè l’orifizio palpitava e tendeva ad aprirsi. Luca si mise sotto il bacino della donna, le aprì le labbra della fica e cominciò a leccarla dentro e fuori, non trascurando il clitoride che s’era eretto come un piccolo cazzettino, intanto Antonio le aveva messo il dito medio nell’ano, e lo roteava allargandolo un po. Pina stava agli sgoccioli aveva l’orgasmo pronto, si alzò e stava per impalarsi sul grosso membro, mi venne spontaneo prendere un preservativo e infilarlo sul quel cazzone eretto, Raffaele mi guardò sorpreso, lo rassicurai con un’occhiata, e subito lei ci si adagiò sopra facendoselo entrare con un sol colpo. La grossa misura si fece sentire con una smorfietta di dolore sul viso, con i denti che mordicchiavano le labbra, si fermò pressando con il culo sulla pancia del ragazzo e tenendoselo stretto dentro, e lì che ebbe il primo orgasmo miagolando parole di apprezzamento per quel bel cazzone. Lei: mamma mia…, come mi chiavi bene…! Troia, puttana.., te la scasserò tutta questa fica schifosa che hai…, si sentì dire, ancora lei: siii…., rompemela…, haiiii, mi hai riempita tutta…, non c’è la faccio più..! Luca glielo aveva messo in bocca e stava per sborrare la seconda volta, Antonio si strusciava col cazzo dietro la schiena mentre con le mani le palpava le tette, Raffaele gioiosamente sotto si lasciava fare da mia moglie. Luca mise una mano attorno alla bocca di Pina tenendola ferma e col cazzo in eiaculazione, fuori, si preoccupò di “travasare” lo sperma tutto dentro l’orifizio orale, poi strusciò la cappella sulle labbra per pulirla dalla sborra, lei tirò fuori la linguetta e si leccò ai lati asportando dentro il palato lo sperma rimasto, mentre il giovane esausto si allontanava. Anche Antonio, in piedi su mia moglie strusciava il cazzo sul collo, e essendo pronto, attirò a se la nuca della donna e le schizzò la sborra sui capelli, ripresi quel bel cazzo tra la chioma di mia moglie che sgorgava quel liquido bianco inzaccherandole la testa. Rimasta sola con Raffaele, poichè gli altri due s’erano appartati in salotto a fumare, sembrava concentrarsi meglio, e essendo libera nei movimenti, roteava il bacino attorno a quel palo di carne che aveva in corpo, ma il ragazzo vigoroso, tenace e resistente si stufò di essere “fatto” dalla donna, perciò si sottrasse da sotto e assunse il dominio della situazione. La fece mettere alla pecorina, penetrandola in fica, stavolta era lui che dosava i colpi sempre più potenti facendola spostare in avanti con grande gioia di mia moglie, all’improvviso smise e tirò fuori il cazzone coperto dal preservativo. Si accostò con la bocca all’orecchio di Pina e le sussurrò qualcosa, le disse: mi dai il culetto…, ti farò vedere le stelle…, da vicino…! Lei si girò verso di me quasi a chiedermi se darlo…! Io.., super eccitato.., e anche per la verità…, visto che il culo.., non era il mio, feci cenno col capo di sì…! Mia moglie colse nei miei occhi ambiguità e sadismo e gli disse nooo…! Il povero Raffaele si accontentò della fica e velocemente senza troppo entusiasmo la sborrò dentro, senza darle troppo soddisfazione, visto il rifiuto subito, poi si ritirò in salotto a riposare un po. Verso le cinque del mattino, Pina sdraiata sul fianco col culo in primo piano, I ragazzi svegli pronti ad andare via, ed io indeciso a trattenerli ancora un po. Chiamai Raffaele in camera da letto, lui venne e subito notò quel bel culetto invitante e voglioso, ma fece finta di niente, si sedette sul bordo del letto vicino a mia moglie e mi disse: hee…., peccato, glielo avrei messo volentieri nel culo a tua moglie…, ma non vuole…! Tina ascoltò e si girò verso di lui, e provocatrice gli disse: ma.., sei venuto due volte, non credo che hai ancora la forza di romp…., ehmm…, mettermelo in culo…! Il giovanotto neanche le rispose, le toccò la natica e col dito cominciò a giochicchiare sul buchetto, lei si mordeva le labbra e lo fissava negli occhi, dallo slip si vedeva il gonfiore di un cazzo in crescita, e haimè stavolta sembrava che non ci fossero ostacoli. Si alzò in piedi, col cazzo completamente in erezione svettante e minaccioso, rivolgendosi a me, chiese provocatoriamente: metto il preservativo? Ma noo…! gli risposi, lui afferrò il bacino della donna lo mise in posizione facendole mettere i piedi sul pavimento e il corpo disteso sul letto, si chinò dietro di lei, le aprì le natiche e cominciò a leccare e lubrificare il buco del culo. Mia moglie col viso poggiato sulle braccia incrociate, mi guardava maliziosa, lasciandosi preparare docilmente, infatti uno sputo sul buchetto, poi il dito dentro cercando di allargarlo al massimo e il giovane che si alza per assumere la posizione migliore. Come il ginecologo che con due dita allarga le labbra della passera, Raffaele le aprì le chiappe e visto il buco del culo vi posizionò con l’altra mano la grossa cappella sopra, poi beffardo rivolto alla donna: Hai ancora la possibilità di sottrarti, se non lo fai io ti inculerò senza pietà fino a farti male! Mia moglie abbozzò un sorriso sarcastico e rimase ferma, decisa a prenderlo in culo, forse pensando a quando una prossima volta! Io mi misi di fianco a guardare e scattare qualche foto, Raffaele una volta pressato il cazzo sul buco, le afferrò i fianchi e cominciò a spingere forte, sempre più forte fino a che la cappella squarciò l’ano e vi si introdusse dentro. Apriti cielo Pina mandò un urlo da violentata.., e muovendosi col culo, cercava di ritrarsi…, ma il giovanotto non se la fece sfuggire e le tenne per un po la cappella ferma a metà ingresso per farla calmare, mia moglie continuava a frignare e lamentarsi tanto da attirare l’attenzione degli altri due che entrarono nella stanza da letto per vedere cosa succedeva. Quando videro che il loro amico si stava inculando mia moglie, Luca mi guardò come a dire: brutto stronzo non vedi che tua moglie soffre…! Andai a consolare mia moglie stringendomela tra le braccia cercando di attenuare le grida di dolore, intanto Raffaele lentamente le fece entrare il resto del cazzo in culo. Mia moglie si calmò, si distese sul letto attirandosi con se il giovane e il suo capace cazzone dentro il buco del culo. Calma, tranquilla e distesa, Pina aveva ricevuto nell’ano quasi l’intero “bastone” , osservai il buco del culo di mia moglie da vicino, l’anello, (lo sfintere) pressato attorno al cazzo sembrava trattenerlo per non farlo uscire, pensai con un pizzico di invidia verso mia moglie, che bello avere “dentro” un pezzo di carne tosto e nodoso che ti percuote le interiora. Infatti lei, cominciava a goderselo, socchiudendo gli occhi e toccandosi la passera mentre veniva sempre di più stantuffata vigorosamente, le carni morbide delle natiche ad ogni colpo, si aprivano e si contraevano assecondando il movimento del “padrone” cazzo…, che furioso e forte della giovane età, le sfondava il culo in profondità. Raffaele cominciò ad insultarmi, dicendomi: vedi come te la stò rompendo…, questa troia di tua moglie…! Ancora: cornuto…, ricchione.., perchè non la consoli…, stà soffrendo per te…! Ma che soffrire, mi dissi tra me, lei se la stà godendo…, mentre io devo accontentarmi solo di guardare…! Estrasse il cazzone dal buco del culo, che per un po rimase aperto, poi si restrinse da solo, sbatteva sulle chiappe il randello durissimo, mentre Pina si lamentava, piagnucolando…, non sò per i colpi sul sedere o perchè glielo aveva tolto dal culo! Stando col viso vicino, Raffaele mi disse sprezzante: perchè non lo prendi in bocca…, brutto frocio…? Me lo lubrifichi prima che lo schiaffo di nuovo nel culo di questa puttana di tua moglie..! Ovviamente non lo presi in bocca, ma risentito un po, feci finta di nulla, poi glielo poggiò di nuovo sul buco e una leggera pressione il culetto di Pina si aprì e lo accolse dentro di se. Mia moglie, forse per vendicare l’affronto di Raffaele fatto a me, cominciò a dire al ragazzo: ma me lo hai messo.., sì o nò…, non me lo sento? E poi muovendo il bacino e ancheggiando: c’è l’hai così piccolo che me lo sento appena…., sei proprio una femminuccia…! Raffaele si incazzò e le diede dei colpi potenti in culo da farla spostare sul letto, poi le mise le mani sotto il ventre e l’attrasse a se per farci entrare dentro anche le palle…, lei, fingeva nel ridere, in realtà vedevo che soffriva, il suo culetto non aveva mai preso un bestione del genere, il bruciore all’ano doveva essere più forte del piacere ricevuto, ma s’era intestardita a smosciare e rendere innocuo quel cazzo prepotente e capace. Finalmente il giovane sodomizzatore, arrivò all’orgasmo, vedevo che glielo teneva tutto nel culo fino alla radice, mentre i coglioni si svuotavano trasferendo lo sperma nell’intestino, poi si accasciò sul corpo di mia moglie cercando con la bocca quella della donna. La trovò, perchè Pina si girò col capo, offrendosi al bacio…, che bacio…, caspita..! Pur tenendo il cazzo ancora in culo i due si intorcigliarono le lingue nella bocca di lei in un avido e appassionato bacio, il ragazzo muovendosi le sfilò il cazzo ormai moscio dall’ano, la fece girare, si sdraiò col corpo sul ventre e la baciò ardentemente in bocca…, come se fossero fidanzati. Io, geloso, cercavo di staccarli, ma si erano avvinghiati e stretti da renderlo impossibile. Cornuto e mazziato…, dovetti assistere per cinque minuti al groviglio di lingue e alla vera passione con cui si baciavano, meglio andare a fare un caffè e poi mandare via i tre ragazzi. Luca e Antonio già vestiti aspettavano l’amico per andar via, il quale disteso sul letto dietro a quella puttana di mia moglie, col cazzo di nuovo duro tra le cosce, pretesero il caffè a letto e lo sorseggiarono tra continui bacetti. Poi finalmente andò in bagno, si vestì e pronto sull’uscio di casa gli si avvicinò mia moglie per salutalo, si baciarono di nuovo in bocca…, lui si eccitò ancora e lei non aspettava altro, mentre gli altri due capirono il tutto e si avviarono in strada, Raffaele aprì la lampo dei jeans, e ancora quel cazzone duro arrossato dalle precedenti scopate. La sollevò sotto le cosce, lei le aprì e le attorcigliò attorno ai fianchi del giovane, il cazzone fù subito nella fica di lei, che stringendo le chiappe e sorreggendosi con le mani attaccate al collo di lui, si fece sbattere per l’ultima volta contro lo stipite della porta di ingresso. Mamma mia…., finalmente è finita, esclamai nel vedere Raffaele uscire di casa, mentre lei se ne tornava a letto stanca e claudicante per le numerose battaglie sofferte…., a me non restò che pensare: gran puttana mia moglie…, davvero un puttanone….! Ed io…., un simpatico guardone cornuto..!

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