Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La cognata 2 parte

By 28 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Da quella fatidica domenica il nostro rapporto cambiò. Durante la settimana continuavamo a tenerci in contatto per e-mail che però erano diventate decisamente più piccanti. Ci scambiavamo i nostri desideri e le nostre voglie’.devo dire che era diventata decisamente più troietta di quanto non avessi mai potuto immaginare. Spesso mi diceva che voleva essere scopata nuovamente in bocca, oppure che spesso si masturbava pensando a me e una volta raggiunto l’orgasmo assaporava i suoi umori ma che in realtà era la mia sborra che voleva sentire nuovamente in gola. Io cercavo di mantenere sempre molto alto il livello erotico dei discorsi le scrivevo tutto quello che volevo fare con lei fin nei minimi dettagli, però quando si trattava di parlare del suo culetto, mi diceva sempre ‘Quello te lo puoi togliere dalla testa’.scordatelo’.
Quando invece veniva per passare i fine settimana a casa dei suoi, cercavamo, pur senza cercare di destare sospetti, di incontrarci il più possibile. Ogni occasione era buona per baciarci, strusciarci la cosa che più mi eccitava era abbracciarla da dietro e fargli sentire la mia erezione tra il solco del suo sedere di cui avevo sempre più voglia. Una giorno che eravamo a mangiare a casa dei genitori di lei e di mia moglie mi chiese di aiutarla perché doveva andare in cantina a prendere delle cose. Non appena fummo in cantina ci baciammo e subito lei non perse tempo, si inginocchiò e me lo prese in bocca. ‘Quanto tempo era che volevo riassaggiarlo’.’ disse. L’eccitazione era talmente tanta che in poco tempo le riempii la gola di sborra. Quando si rialzò la baciai e subito con le mani le alzai la gonnellina che aveva e andai a toccarle il sedere, poi infilai una mano dentro le sue mutandine e andai a stuzzicarle il suo buchetto. ‘ma che fai’?’ tentando di divincolarsi un poco. ‘Zitta e pensa a quando te lo spaccherò con il cazzo’..’. ‘Tanto lo sai che non te lo permetterò mai’ disse mentre si ricomponeva alla meglio per far ritorno in casa.
Un sabato si presentò l’occasione per passare l’intero pomeriggio insieme, i suoi genitori e mia moglie dovevano recarsi a far visita ad una zia malata che stava in una città distante dalla nostra.
Sonia accusò un malessere che non le poteva permettere di andare con loro. ‘caso mai faccio un salto io più tardi da Sonia a vedere come sta’ dissi a mia moglie ‘bravo sei sempre molto premuroso’ rispose lei.
Non appena furono partiti, mi recai da Sonia, a scanso di equivoci, venne ad aprirmi con addosso solo il reggiseno e un paio di ridottissime mutandine. ‘E il tuo malessere come sta’ le chiesi mentre le piazzavo la mano tra le coscie e la muovevo sopra le sue mutandine. Ci dirigemmo subito nella sua camerina, qui ci spogliammo ed iniziammo a baciarci sul tutto il corpo dopo di ch&egrave ci ritrovammo avvinghiati in uno splendido sessantanove. Mentre ero intento a leccargli la fighetta, con il medio, opportunamente insalivato, iniziai a massaggiargli il buchetto posteriore. Inizialmente non ci fece caso, forse anche perché presa dal vortice della libidine, poi quando iniziai a forzargli lo sfintere iniziò a cercare di sottrarsi a quella intrusione. Io però non mollavo orami gli avevo infilato dentro mezza falange e iniziavo a cercare di muoverla in su e in giù lei però si divincolò e mi sfuggì, riuscii a riagguantarla lei era a pancia sotto, così affondai il mio viso tra il suo sedere ed iniziai ad insalivare il suo buchetto dove ogni tanto cercavo di far penetrare anche la mia lingua. Questo trattamento produsse i suoi effetti, la piccola troietta iniziava a godere fu allora che decisi di affondare il colpo. Le allargai per bene il sedere e puntai deciso il mio cazzo verso il suo buchetto, ancora una volta cercò di divincolarsi e sfuggire, ma mentre le tenevo allargato il sedere al tempo stesso la schiacciavo sul letto in modo da limitare i suoi movimenti. All’inizio lo introdussi piano, lei gemeva cercando di convincermi a desistere cosa che invece a me provocava l’effetto opposto. Poi preso dall’eccitazione sprofondai completamente nel suo sedere tra i suoi lamenti di dolore. Iniziai a muovermi dentro di lei sempre con maggior vigore lei continuava a lamentarsi, ma ogni tanto potevo sentire anche qualche gemito di godimento fino a che non prese addirittura ad incitarmi ‘si’si’ dai’ spaccami il culo”
Ad ogni affondo cercavo di penetrare sempre di più anche se mi rendevo conto che non potevo infilarci anche le palle alla fine detti tre colpi vigorosi e sborrai nel suo intestino.

mirabilius@hotmail.it

Leave a Reply