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Racconti Erotici Etero

La collega 2a parte

By 16 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Nei giorni seguenti il nostro rapporto, Carla era diventata più taciturna tra lo stupore generale di tutti dato che era sempre quella che teneva banco in tutte le discussioni. Solo io potevo intuire il perché di quei silenzi. Così un giorno che Carla doveva andare a fare una ricerca in archivio la seguii e una volta dentro si arrabbiò con me dicendo che l’avevo trattata come una puttana , che mi ero completamente sbagliato sul suo conto, che dovevo più scherzare con lei etc etc’..non so come ma per tutta risposta le dissi che lei era la mia puttana e nel frattempo le infilai la mano sotto la gonna palpandoli violentemente il pube al di sopra delle mutandine, cercò di divincolarsi e respingermi, ma quando l’attirai a me e le infilai tutta la mia lingua in bocca strizzandogli contemporaneamente le tette si lasciò andare ‘.era evidente che gli piaceva essere sottomessa’.
Prima di uscire gli dissi che volevo incontrarla nuovamente con più calma, mi disse che ero pazzo che lei non voleva più. Nei giorni seguenti continuava a fare finta di niente, mentre io invece gli lanciavo sempre degli sguardi carichi di libidine e quelle rarissime volte che incrociava il mio sguardo gli mandavo dei chiari messaggi con la lingua. Finch&egrave un giorno mi disse che il pomeriggio sarebbe stata sola in casa dato che il marito era fuori città per lavoro e il figlio diciassettenne (lo aveva avuto quando pure lei aveva 17 anni) era pure lui fuori città perché impegnato in una partita di basket e sarebbe rientrato solo verso le 22. Non me lo feci ripetere due volte e così finito l’orario di lavoro mi precipitai a casa sua. Non appena entrai in casa iniziai a baciarla e a palpeggiarla in ogni dove poi andammo in camera ed iniziai a spogliarla volendo che rimanesse in reggiseno e mutandine. Poi le spinsi la testa verso il basso così capi che lo doveva prendere in bocca cosa che questa volta fece senza protestare. Dopo che me lo ebbe ciucciato a lungo la feci sedere sul letto e mi inginocchiai davanti a lei iniziando a leccarla, iniziò a mugolare e allora la feci sdraiare ancora un po’ in modo che potesse leggermente alzare il sedere e così iniziai ad infilargli il medio dentro il suo buchetto, come al solito reagì a questa intrusione, ma io iniziai a succhiargli con violenza il clitoride cosicché smise subito di protestare e si lasciò infilare prima uno e poi due diti nel sedere. Era arrivato il momento, la feci mettere bocconi lei capì cosa volevo fare e cercò di divincolarsi supplicandomi che avrebbe fatto tutto ma il sedere no aveva troppa paura, queste sue parole non fecero altro che eccitarmi maggiormente, la bloccai con il mio peso sulle gambe ed inizia a sculacciarla tra i sui lamenti dopo un po’ eccitato al massimo gli allargai il sedere feci cadere della saliva sul buchetto ed infilai due dita dentro tanto per lubrificare un po’ a quel punto mi chiese almeno di fare piano, ma io volevo possederla con violenza così prima infilai piano la cappella dentro, poi con un colpo solo glielo sbattei dentro fino alle palle. Emise un grido appena soffocato dai miei diti che gli stavo mettendo in bocca. Il suo sedere era strettissimo così che anche io sentii del dolore, ma l’eccitazione era troppa e così iniziai a stantuffarla con maggior vigore. Intanto le sue grida di dolore si erano trasformate in lamenti di godimento ed io accortomi di essere vicino all’orgasmo la feci girare e una volta infilato il cazzo nuovamente in bocca, gli scaricai tutta la mia sborra in gola.
Alla fine era stravolta, la baciai e gli dissi’. ‘Cosi’ adesso non potrai più dire che sei una tradizionalista’ ‘(continua)

scrivetemi…
mirabilius@hotmail.it

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