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Racconti Erotici Etero

La collega 4a parte

By 2 Dicembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

L’occasione di rivedere Valentina si presentò dopo circa una settimana. Fu la mia collega Carla, nonché mamma di Francesco il fidanzato di Valentina, a chiedermi se potevo dare delle ripetizioni anche a quest’ultima. Non feci trasparire il mio entusiasmo, anzi gli dissi che per suo figlio avevo fatto un favore personale a lei , però non so se avevo il tempo necessario da dedicare anche ad altri allievi, così gli dissi che ci avrei pensato, lei comunque mi dette il numero di cellulare di Valentina dicendomi che così una volta deciso l’avrei potuta chiamare direttamente.
La settimana dopo, con il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni al sol pensiero di rivederla, chiamai Valentina dicendoli che avrei potuto darle qualche ripetizione e decidemmo che la sera stessa ci saremmo potuti vedere. Mi diede l’indirizzo di una casa che i suoi genitori affittavano per il solo periodo estivo, ‘così nessuno ci disturba’ fu il commento di Valentina.
Puntuale alle 18 arrivai all’indirizzo datomi, suonai e subito venne ad aprirmi Valentina, era più bella del solito, minigonna di jeans e top bianco da cui si evidenziavano due capezzoli già ritti, il che voleva dire che non portava il reggiseno. Mi diede subito un bacio sulla bocca e io ne approfittai per attirarla a me in modo che sentisse subito la mia erezione mentre con le mani le alzai la minigonna ed iniziai a palparle il sedere, che era ritto e sodo proprio come piaceva a me. In quel preciso momento decisi che quella sera quel bel culetto doveva essere completamente mio.
Dopo qualche minuto mi prese per mano e mi portò in camera, iniziammo subito a spogliarci presi da un vortice di libidine incredibile, inizia a baciarla sul collo, e poi scesi piano piano, sulle tette, sulla pancia e poi inizia a baciargli e leccargli l’interno delle coscie, lei si stava eccitando sempre di più, con le mani cercava di spingermi la testa verso la sua fighetta, ma io volevo farla aspettare ancora un pò, il suo corpo sembrava attraversato da scosse i suoi gemiti stavano aumentando di intesità, passai a leccarli la fighetta e in breve raggiunse l’orgasmo, nonostante questo continuai a leccarla ancora per un po’ dopodiché le feci raccogliere le ginocchia all’altezza del petto e in quella posizione con un colpo secco la penetrai fino in fondo e nonostante fosse già lubrificata, da come strabuzzò gli occhi, sono certo che provò un po’ di dolore. Subito comunque iniziò ad incitarmi e a muovere il bacino verso l’alto, quando mi accorsi che stavo per venire uscii e gli sborrai sulla pancia e sulle tette e poi con le dita raccolsi la mia sborra e gliele feci leccare. Era veramente bella, sdraiata sul letto tutta nuda, stravolta per gli orgasmi appena raggiunti. Il solo guardarla mi provocò una immediata erezione, iniziai a toccarle nuovamente le tette e a masturbarla, poi con le mani le presi la testa e la indirizzai verso il mio cazzo. Iniziò a farmi un pompino da favola, me lo leccava tutto e poi se lo faceva sparire dentro la bocca. Mentre lei era impegnata a ciucciarmi il cazzo, cominciai a palparle il sedere e lentamente iniziai ad inserirgli il medio nel suo buchetto, però si irrigidì e non mi riusciva penetrare più di tanto. Mi inumidii il dito con la saliva e riprovai nuovamente a forzargli lo sfintere, ma Valentina continuava ad irrigidirsi fino a quando smise di ciucciarmi il cazzo e disse che si lasciava fare tutto, ma nel culo non ce lo voleva prendere, aveva troppa paura. Questa sua rezione mi fece arrapare ancora di più, la rigirai a pancia sotto raccolsi la saliva sul mio dito e una volta allargatole il sedere iniziai a forzarglielo con il dito stesso. Subito inizio ad agitarsi dicendomi di smettere subito, cercò di divincolarsi ma subito la bloccai nuovamente gli allargai il sedere con le mani e puntai direttamente il mio cazzo verso il suo buchetto, iniziai a penetrala mentre lei continuava a dirmi di non farlo tra i singhiozzi, ma questo suo rifiuto non faceva altro che aumentare la mia eccitazione. Finalmente,tra le sue grida di dolore, riuscii a far penetrare il glande ormai lo sfintere si era dilatato così con un altro colpo secco la inculai definitivamente fino a che le palle non mi toccarono il suo sedere. L’agguantai bene per i fianchi e cominciai ad andare in su e in giù tra i lamenti e i singhiozzi di Valentina, poi dal respiro affannoso capii che la cosa cominciava a piacergli. Continuai a incularla per altri dieci minuti mentre con le mani gli stuzzicavo il clitoride e nel frattempo mi accorsi che stava godendo come non mai. Ormai anche io ero vicino al godimento così sfilai fuori l’uccello dal suo culo e una volta fatto girare Valentina sulla schiena glielo infilai in bocca fino a che con una esplosione interminabile, riversai tutta la mia sborra nella sua gola.
Era distrutta, mi disse che ero un porco, ma che gli era piaciuto tantissimo.

scrivete a mirabilius@hotmail.it

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