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Racconti Erotici Etero

La commercialista

By 28 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Franca, 42 anni, una commercialista Abruzzese, sposata con una figlia. La conobbi in chat, come al solito direte voi, e fin dalle prime volte capii che aveva una grande carica sessuale sopita. Dopo varie chattate e telefonate per capire che eravamo, ci scambiammo le foto e dopo pochi giorni decidemmo per un incontro. Mi venne a prendere alla stazione ferroviaria e subito mi accorsi che la foto non le rendeva giustizia…Bella, capelli biondi mossi, un fisico prorompente anche se appesantito da qualche chilo di troppo ma messo in risalto da un abbigliamento che solo una donna che sta continuamente a contatto col pubblico sà che deve indossare. Salii sulla sua macchina e durante il tragitto parlammo delle nostre vite, mi disse che ero il primo uomo dopo suo marito. Durante il tragitto la feci fermare su una piazzolla dell’autostrada e lì la baciai con foga accarezzando i suoi seni enormi, lei rispose con mugolii di approvazione…decidemmo di darci una calmata e di attendere l’arrivo in albergo che aveva prenotato. Arrivati in stanza non perdemmo tempo e appena chiusi la porta la baciai e la trascinai sul letto, iniziai a toccarla, carezzarla e baciarla, passai a slacciarle la camicetta e il reggiseno. Ne vennero fuori due tette maestose, con due capezzoloni turgidi di desiderio che presi a succhiare con voracità, nel frattempo le tirai giù la gonna e i collant insieme alle mutandine e con mia sorpresa trovai una fica bionda, fresca, profumata e ben curata con una strisciolina di peli che dal pube scendeva ad un clitoride ben pronunciato. Gliela leccai, ficcando la lingua nelle sue pieghe più recondite disegnando con la lingua tutte le lettere dell’alfabeto. Iniziò a mugolare rumorosamente ed ebbe il suo primo orgasmo e con esso il piacere di assaggiare i suoi dolci umori. Il suo corpo era scosso da tremiti e quando si calmò i disse che era stato bellissimo e che a suo marito non piaceva farlo, le risposi che avrei voluto passare delle ore a leccargliela ma che ora volevo che ricambiasse. Con un sorriso malizioso si stese tra le mie gambe e iniziò a leccarmelo partendo dalla base per finire alla cappella, all’improvviso ne ingoiò una metà, vedevo le sue mascelle contratte per lo sforzo, arcuò la schiena verso di me e come un serpente ingoia un topolino se lo infilò tutto in gola..stette così qualche secondo, il viso rosso dallo sforzo….iniziò a sfilarlo e a reingoiarlo…sempre più velocemente…era troppo per me, l’avvertii che stavo per sborrare..se lo sfilò per circa due terzi, circondò la cappella con le labbra e inizio a succhiare mentre con entrambe le mani lo menava velocemente…Con un grido sborrai anche l’anima nella sua bocca…spruzzi violenti che le procurarono dei conati di vomito tanto che alcune gocce di sborra le uscirono dal naso..alla fine vidi che aveva ingoiato tutto e si leccò ciò che era rimasto sulla bocca e sul naso. “Sono stata brava???”…Brava? risposi…uno dei migliori pompini che abbia mai avuto le dissi ed era la verità. DOve hai imparato?..A scuola…facevo solo pompini per conservarmi vergine, mi rispose..ma ora voglio che mi scopi come hai promesso. Tranquilla tesò, te ne farò fare una indigestione…(fine prima parte) Dopo una sigaretta (brutto vizio ma quando ci vuole ci vuole, specie dopo l’amore) riprendemmo a stuzzicarci a vicenda baciandoci e leccandoci e con una donna così non ci volle molto a riprendermi, aveva la fica fradicia di umori, la stesi e con un colpo solo la inforcai..Un ahhhh di goduria usci dalle sue labbra..presi ad andare avanti ed indietro sempre più a fondo, Contrariamente alle mie aspettative aveva una fica strettissima ma non ci misi molto ad allargarla…mi calzava come un guanto, sembrava fatta su misura..ad ogni colpo spingevo un pò di più facilitato anche dai suoi umori, ad ogni affondo notavo smorfie di dolore…”ti faccio male?” le chiesi…Un pò, ma continua ti prego…mi piace…mi riempi bene…ripresi a stantuffare, le sue tettone ballavano sotto i miei colpi…iniziò a gridare “spingi…spingi…lo voglio tutto….fammi godere”. Mi misi le sue gambe sulle mie spalle e ad ogni affondo sentivo la mia cappella forzarle l’utero, andai avanti per un tempo che mi sembrò interminabile e con un urlo strozzato dalla mia bocca ebbe un altro orgasmo. Non le diedi tregua, neanche il tempo di rilassarsi che me la girai a pecorina. Da dietro la penetravo veramente a fondo, con la sinistra le tiravo leggermente i capelli e con la destra le pastrugnavo le tette…me la scopai con vigore, Lei era tutto un susseguirsi di orgasmi..il buco del culo palpitava al ritmo delle contrazioni della sua fica, Le presi le braccia con le mani in modo che non avesse possibilità di nessun appoggio e continuai a scoparmela…era un lago, le lenzuola erano zuppe dei suoi umori. Le chiesi se era protetta…lei non rispondeva presa dagli orgasmi…ripetei la domanda “Sei protetta?…Guarda che stò venendo?…”Non me ne frega niente…continua…voglio la tua sborra dentro di me” e con un urlo liberatorio venni…”SIIII…dammi la tua crema…&egrave bellissimo….mi riempi tutta…Oh Dio che bello…Voglio essere la tua zoccola….sfondami…scopami…” Alla fine mi accasciai su di lei privo di forze per l’intenso orgasmo. Si era fatta ora di pranzo e decidemmo per un pasto veloce per non perdere tempo. Un pezzo di pizza, una coca, tanto per ritemprarci e risalimmo in camera. Voracemente mi toccava dappertutto, mi baciò e me lo succhiò di nuovo fino a farlo diventare di marmo, mi venne sopra e iniziò la danza dell’amore che solo le donne appassionate sanno fare..Muoveva il bacino con il mio cazzo conficcato dentro, ora con movimenti circolari, ora su e giù, ora avanti e indietro. I suoi umori mi bagnavano la pancia erano talmente tanti che spesso il cazzo usciva e lei con una smorfia di disappunto se lo rificcava dentro. Con le piante dei piedi sul materasso iniziò un lento su e giù, movimento che accelerava man mano che l’orgasmo si avvicinava. Un urlo liberatorio mi fece capire che era venuta, ma non si fermò, continuò la sua danza…gli orgasmi si susseguivano e li mi resi conto di avere a che fare con una multiorgasmica…Non le bastava mai, il suo viso era stravolto, iniziai a pizzicarle il clitoride finch&egrave anche io me ne venni. Rimase sopra di me abbracciata per un tempo che mi parve interminabile, i respiri rallentarono…Mi disse: “BEllissimo….e chi ti molla più…”, le dissi che dovevo riprendere il treno dopo un pò per tornare a casa. “Scherzi?…tu stanotte resti qui mio ospite…Io vado a casa e domattina presto vengo a darti il buongiorno”. Telefonai a casa, inventai una balla con mia moglie e così feci. La mattina dopo bussò alla porta, entrò con un vassoio di cornetti e del caff&egrave e facemmo colazione insieme seduti di fianco. Aveva una camicetta parzialmente sbottonata dalla quale trabordavano le sue tettone. Scherzammo ad imboccarci e a leccarci lo zucchero che avevamo sulle labbra, si inginocchiò e abbassatomi il pigiama mi disse “ora voglio fare colazione per bene…” ed iniziò a succhiarmelo…era uno spettacolo vedere la sua testa con i riccioli biondi fare il consueto su e giu…dal basso venivano su i suoi odori, un misto di profumo femminile e quello della sua eccitazione. Con una mano avevo tirato fuori una tetta con già un capezzolo bello duro, con l’altra le dettavo il ritmo e dopo circa un quarto d’ora di quel trattamento le dissi che stavo per venire e memore del giorno precedente mi preparai…Con un urlo venni nella sua bocca…schizzi potenti che le inondarono il palato che lei si affrettò ad ingoiare tutto, me lo pulì per bene e se lo tirò fuori con uno schiocco…”…Buona, mi disse”. La presi e la stesi sul letto…ora volevo godermela. Iniziai a spogliarla lentamente iniziando dalla camicetta, poi il reggiseno, aveva una bellissima collana di perle che creava un contrasto stupendo con la sua pelle e che si adagiava perfettamente sulle sue tette. Le tolsi anche la gonna e vidi che quella mattina indossava delle autoreggenti e un minuscolo perizoma che a stento conteneva la sua figona…lo sfilai e mi misi a cavalcioni su di lei. Le incrociai le mani sulla testa e presi a succhiare i capezzoli che già erano molto sensibili, iniziò ad ansimare forte…godeva già anche solo succhiandola..Le allargai le gambe e la penetrai..ci trovai un lago di umori e presi a pompare come un forsennato, tanto che a volte il mio cazzo svivolava fuori e nel rimetterlo spesso sbagliavo buco ma senza penetrarla…vedevo comunque che le piaceva e senza chiedere se l’avesse mai fatto le alzai le gambe sulle mie spalle puntai al buchetto e con un colpo secco, anche facilitato dall’abbondante lubrificazione che le era colato sull’ano, glielo spinsi tutto dentro…cacciò un urlo disumano e tentò di divincolarsi..con dolcezza le dissi “..stai calma…ora passa e godrai..” stetti fermo per un pò per lasciarla abituare. Ripresi a pompare lentamente e più pompavo più il suo culo si adattava…Nel frattempo le infilavo un pollice in fica mentre con un dito massaggiavo il clitoride…iniziò ad ansimare forte, sempre più forte..Dimenava la testa da un lato all’altro, diceva parole sconnesse, capivo solo “spingi….di più…dammelo tutto…spaccami tutta”…Godette di culo, me ne accorsi anche perch&egrave sentivo le contrazioni della fica attorno al pollice. Le lasciai il tempo di riprendersi, era rossa in viso ed ansimava…”E’ stato bellissimo….ma potevi avvertirmi…non ero preparata”, “Ti ho fatta male?” “Un pò”, rispose, “ma ora stò bene…”, “lo tolgo?” “…sei pazzo?, lascialo lì dov’&egrave”. In fatti ero ancora duro dentro di lei e senza uscire me la misi sopra..Era uno spettacolo vederla inculata e con la fica aperta…Iniziò a muoversi, il suo budello mi calzava come un guanto, andava su e giù e contorcendomi riuscii ad infilarle due dita nella fica…Riprese a godere….”Cazzo, Cazzo, Cazzo…che bello…che mi fai???…non ho mai goduto così….mi sento scoppiare la testa e la pancia”..Ora era lei che mi scopava di culo, ma volevo farmela nel modo classico, la feci uscire e la girai a pecorina. Il buco del culo era arrossato ma parzialmente aperto, la feci appoggiare con le tette al materasso e me la inculai di nuovo…era una goduria…andavo avanti e indietro veloce..e stavolta, contrariamente alle mie abitudini, pensavo solo al mio piacere, forse anche perch&egrave sapevo che lei avrebbe goduto comunque..Le davo violenti stoccate tanto che la testa urtava Sulla spalliera del letto. Non sò per quanto me la godetti, il suo culo era accogliente quanto la sua fica, ma alla fine anche io venni riempendole il retto di sborra…Mi accasciai sfinito su di lei…lentamente il cazzo perse consistenza e usci. L’aria che avevo pompato all’interno usciva rumorosamente ma non ci interessava. Mi disse che aveva vissuto una esperienza sconvolgente, che ero stato bravissimo anche se un pò bastardo, ma che forse era stato meglio così, perch&egrave forse se glielo avessi chiesto me lo avrebbe negato per paura del dolore. L’intera giornata trascorse così, tra fantastiche inculate, scopate e pompini intervallate a brevi soste per rifocillarci, fino a pomeriggio inoltrato. Ma ora dovevo ritornare…Gli arrivederci, si sà, lasciano sempre un pò di amaro in bocca, ma fortunatamente meno degli addii perch&egrave c’&egrave la consapevolezza del reincontro…Una lacrima solcava la sua guancia, non le chiesi se era tristezza o gioia…a volte si fondono…ci lasciammo con un casto bacio sulla guancia perch&egrave eravamo in pubblico e mi sussurrò “Ora che ti ho trovato non ti lascio più. Ho scoperto cosa significa essere donna e godere, hai tirato fuori la femmina che &egrave in me e non voglio più rinunciarci. La prossima volta vengo io a trovarti…Organizzati”. Così feci, ma questa &egrave un’altra storia.
Per pareri e giudizi, anche negativi, scopodonnexsetteore@yahoo.it

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