Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La cugina di Antonella

By 5 Febbraio 2024No Comments

Sono Ingrid, abito in una località di villeggiatura.
Quando avevo 14 anni venne nell’appartamento sotto casa mia un ragazzo parecchio più grande di me: Ugo.
A me piaceva scherzare con lui e stuzzicarlo, ma lo vedevo interessarsi alle ragazze più grandi che a me. Non potevo darli torto, avevo il corpo talmente acerbo che le tette avevano appena cominciato a svilupparsi, e sotto la maglietta non si vedeva ancora nulla.
Anche le tette di mia cugina Antonella di 15 anni non erano un gran che, ma qualcosa si vedeva, e carina com’era attirava gli sguardi dei ragazzi.
Io le davo il tormento anche quando Ugo cercava di stare in sua compagnia possibilmente da solo.
Qualche volta lo lasciavo fare e mi nascondevo per spiarli, la cosa mi faceva impazzire.
Quando andarono a fare le foto al ruscello dietro casa io le seguii, e appostata dietro un cespuglio vidi Ugo che ebbe ragione di mia cugina.
Mi eccitai come non avevo mai fatto prima e quando lo vidi toccare la passera di mia cugina, vedendo come lei si eccitava, mi venne spontaneo infilarmi un dito sotto le mutande. Esplosi in un orgasmo che mi fece perdere il resto della scena. Capii solo che Ugo era riuscito a scoparla.
Mia cugina rientro radiosa al suo paese e credo che ne fu contento anche il suo ragazzo dal momento che cominciò a darla.
Io cambiai soggetto da tormentare: UGO.
Mi era rimasto sullo stomaco essermi persa la scopata di mia cugina così mi introdussi in casa di UGO e cominciai a tempestarlo di domande, e non solo, nel farlo mi ero seduta sulle sue gambe.
Notavo che non mi sopportava molto, soprattutto quando lo accarezzavo in mezzo alle gambe per sentire quanto gli diventava duro.
Così a un certo punto mi prese di peso e mi stese supina sulla tavola.
“Vuoi sapere come è andata con tua cugina?” mi chiese con poco garbo.
Io non risposi, rimasi ferma immobile, non volevo alterarlo oltre, quella volta lo avevo tormentato troppo.
Mi sollevò la maglietta in modo brusco scoprendomi fino al petto, poi mi passò una mano sui capezzoli, che nonostante fossero all’inizio dello sviluppo si indurirono comunque.
“Ho cominciato a palparle il seno. Lei ha le tette, tu non ancora, però vedo che ti piace che ti accarezzo i capezzoli.” Effettivamente era una bella sensazione.
Poi mi mise una mano sotto la gonna e raggiunse le mutandine, prima lisciandole poi facendo un massaggio più energico. “Senti come le ho toccato la figa” mi disse.
Cercai di chiudere le gambe, ma lui ci si era posizionato in mezzo e me lo impediva.
“Cosa c’è? Non ti piace?”
Mi piaceva ma ero impaurita.
Continuò fino a farmi bagnare, poi mi strappò via le mutandine. “Poi le ho tolto le mutande e l’ho toccata meglio.”
Mi teneva per le gambe e mi appoggiò l’uccello sulla passera, poi lo mise davanti al buco e dicendo: “Poi l’ho resa donna.” E con un colpo di reni mi cacciò dentro il suo grosso arnese
Cazzo che bruciore. Era proprio il caso di dire cazzo. Mi fece riprendere poi cominciò a spingere
“E ora sentilo tutto. Prendilo dentro e cerca di godere, ormai sei una donna anche tu..
Mi scopò come un forsennato e anche a lungo, e io non godetti per niente. Alla fine mi ripulì dal sangue e dalla sbora.
Quando ebbe finito mi disse:
“Questa volta hai sentito male, ma non ne sentirai più. Soprattutto se lo farai con ragazzi della tua età.
Io te l’ho sfondata, e il mio cazzo è grosso, vedrai che i ragazzi della tua età hanno l’uccello più sottile, per cui non ti faranno male e proverai solo piacere.”
Curiosa come ero provocai un mio amico mostrandogliela, e lui ne approfittò per infilarmelo.
Finalmente godetti, e capii quella porca di mia cugina.

10
53

Leave a Reply