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Racconti Erotici Etero

La custode Matura

By 16 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La storia che sto per raccontarvi &egrave accaduta realmente, anni fa, quando ero un adolescente, nel pieno delle scoperte sessuali. Ho avuto l’ispirazione di metterla per iscritto e condividerla con voi dopo aver letto molte esperienze in questo sito.

Avevo poco più di 18 anni, giocavo a calcio nella squadra di un paese vicino al mio, e per me gli allenamenti erano un momento di stacco da studio e famiglia, prendevo il mio motorino, borsa in spalla e mi sentivo libero.

Proprio l’autonomia del mezzo di trasporto faceva si che potessi prolungare i tempi sia degli allenamenti sia della doccia.

Gli spogliatoi erano gestiti da un custode, Franco, sui 45 anni che ogni tanto si faceva dare una mano da sua moglie Elena di 40 una donna non certo bella, secondo gli standard, non tanto alta, formosa, ma con un bel sorriso e soprattutto un seno che incantava tutti noi, giovani maschietti con gli ormoni in subbuglio. Vestiva sempre con gonne corte, scarpe con tacco e maglie aderenti con scollo che mettevano in risalto il suo seno (forse una sesta).

Come spesso accadeva rimanevo per ultimo nello spogliatoio dopo una doccia che durava molto e come sempre Franco veniva ad esortarmi a far presto che voleva tornare a casa, ma quelle volte che c’era Elena quasi lo facevo apposta ad allungare i tempi proprio con l’intenzione che entrasse nello spogliatoio e mi cogliessi nudo, cosa che lei, da far suo, non aveva mai fatto, per poi tornare a casa ed immaginarmi la scena di lei che entrava e faceva sesso con me, ovviamente seguito da una masturbazione ad occhi chiusi.

Un giorno mi sentivo particolarmente sfrontato, forse per la certezza che la tanto desiderata Elena era di turno agli spogliatoi e come al solito ero rimasto l’ultimo e solo a finire di cambiarmi.
Da fuori sentii la sua voce: ‘Muoviti che mi fai fare tardi, devo pulire e andare a casa’
Da far mio, in modo sfrontato, le risposi ‘Se vuoi entra pure, non sono nudo, puoi iniziare a pulire anche con me’o ti do noia’.
Lei aprì la porta dello spogliatoio in modo timido, per accertarsi che fossi vestito e, constatato che i pantaloni erano a posto, entrò. Avevo giusto i pantaloni ma ero ancora a torso nudo, che stavo risistemando scarpe e abbigliamento dopo l’allenamento.
‘Certo che la prossima volta che vedo tuo padre gli dico che ci fai fare sempre tardi a me e a Franco. Si deve sempre aspettare i tuoi comodi’
‘Suvvia Elena, cerca di capire, sono gli unici momento che mi fanno staccare da casa e dallo studio, la voglia di tornare a casa &egrave poca, cerco solo di allungare i tempi’
Lei era china che dava lo straccio in terra per asciugare e mi domandavo come facesse vestita in quella maniera, provocante ed ammiccante. La osservavo da dietro, mi mostrava il suo culo che ondeggiava ad ogni colpo di ramazza. Mi sorprese come incantato che la guardavo e disse con fare divertito ‘Invece di guardare me che faccio le pulizie, sbrigati’
Mi svegliai di colpo e quasi vergognoso ricominciai a rifare la borsa, ma ancora mi fermai, questa volta era china verso di me e vedevo bene il suo scollo, quelle tette che si muovevano ad ogni suo colpo di straccio, ondeggiavano, sembravano delle onde armoniose nel mare.
Ero impalato lì a guardarla, era una visione splendida, mi accorsi che il mio uccello voglioso era già in erezione.
Per la seconda volta mi guardò mi sorrise e senza smettere di lavorare mi disse ‘Ti vuoi sbrigare??? Cosa hai da guardare, anche tua madre darà il cencio a casa, la guardi sempre così?’
Io mi svegliai dal torpore e mi resi conto che era il momento di essere veramente sfrontati. ‘Stavo guardandoti e pensavo, scusa’
‘e a cosa pensavi?’
‘Che con il seno che hai potresti allattare tutta la squadra, riserve comprese’
A tale affermazione smise di dare di straccio, si alzò e mi guardò con aria divertita.
‘Mi stavi guardando il seno per caso?’
‘Bh&egrave come non lo si può notare, scusa’starei a guardarlo per ore’
‘A guardarlo e basta non vedo che giovamento tu potresti trovarci. Ma noto che comunque fa un bell’effetto’ Ed indicò la mia erezione che non era poi così nascosta dentro i pantaloni.
Diventai di tutti i colori dalla vergogna, lei appoggiò la ramazza al muro e si diresse verso di me.
‘Ho notato che mi osservi spesso, mi dici cosa ti piace di me?’
Quasi non ci credevo, stavo vivendo una situazione immaginata molte volte durante le masturbazioni.
‘Bh&egrave il tuo seno’
‘Lo vuoi vedere???’ e senza attendere risposta tirò giù la maglietta e mi mise in bella mostra quelle poppe tanto agognate.
Avevo in mano i pantaloncini da calcio che mi caddero in terra. La fissavo con gli occhi sbarrati e vogliosi, guardavo quelle grosse poppe con areole grosse e capezzoli tanto pronunciate, che più volte avevo intravisto sotto le sue magliette.
‘E ora che fai’guardi e basta???? O non hai detto che ti piacevano tanto? Puoi toccarle’
Mi tuffai su quel ben di dio cominciando ad accarezzarle e baciarle. Lei mi accarezzava la testa e mi diceva.
‘Avanti succhiami i capezzoli’ e io come un automa eseguii.
Avevo il cazzo che pigiava dentro i pantaloni, iniziava a farmi male,così lo tirai fuori e senza smettere di succhiare quei capezzoli inizia a menarmelo.
Lei vista la mia mossa mi disse ‘Smetti, non vorrai sprecare un’opportunità’ e cosi dicendo mi prese la mano con la quale mi toccavo e la poggiò sulla sua fica. Ricordo che era bagnata, e cominciai a toccarla sul pelo. Lei da brava maestra mi corresse subito ‘Scendi con il dito più in basso e toccami il clitoride, il bottoncino che ho appena sotto il pelo’
Così feci e subito lei piegò leggermente le gambe allargandole e cominciò a mugolare e gemere di piacere ‘Vedo che impari in fretta continua così’ detto questo mi infilò la lingua in bocca e cominciammo a baciarci.
Dopo un po’ che la toccavo sentii che piegò le gambe si staccò dalla mia bocca inarcò il bacino e roteò indietro la testa mandando dei gridi di piacere. Aveva avuto il suo orgasmo’si staccò da me e mi disse ‘Hai mai fatto sesso?’
Io molto eccitato e voglioso non sapevo come risponderle ma decisi di dirle la verità ‘No mai’
‘Ora sdraiati sul lettino dei massaggi, non avremo modo di fare sesso, &egrave tardi, ma non ti lascio andare così eccitato’
Mi sfilai i pantaloni e nudo mi distesi sul lettino.
Lei mi prese in mano il cazzo e cominciò a muovere la sua mano sue giù molto lentamente e mentre lo faceva mi guardava in volto. Aveva un sorriso divertito, soddisfatto e mi disse ‘Complimenti, hai un bel cazzo’ fu la prima a farmi quel tipo di apprezzamento, ma ancor oggi le donne apprezzano il mio cazzo di 18 cm belli larghi.
Detto questo aprì la bocca e cominciò a leccarmi le palle con la lingua come fosse uno cono gelato, per poi risalire su per l’asta e con la punta della lingua giocherellare sulla mia cappella che era rossa e vogliosa. Io la guardavo e come inebetito ogni tanto mandavo qualche mugolio di piacere ‘Ti piace?’ mi domandò ‘Si, molto, &egrave splendido, ti prego non ti fermare’.
Da quella mia supplica partì il suo lavoro, vidi scomparire il mio cazzo nella sua bocca, sentivo le sue labbra morbide che scendevano e risalivano su per il cazzo lasciandolo umido della sua saliva. Sentivo la sua lingua che massaggiava il mio cazzo per tutta la sua lunghezza. Mi succhiava e mi guardava negli occhi e io guardavo lei che mi sorrideva con quel viso da troia.
Dopo poco iniziò ad aumentare il ritmo dei suoi colpi, le sue labbra le sentivo più serrate sul cazzo.
La feci fermare e le dissi ‘Ti prego, mettitelo tra le poppe, l’ho sempre sognato’
Lei con un sorriso malizioso mi guardò e mi disse ‘Sei sicuro? Non ti piace quello che ti sto facendo?’
‘Oh Elena &egrave bellissimo, ma vorrei sentirlo tra le tue poppe’
Appoggiò il suo petto su di me, prese il mio cazzo e lo mise tra le sue tette, e con le mani cominciò a salire e scendere.
Mi sembrava impossibile, mi stavo scopando le tette della donna dei miei sogni erotici, proprio come avevo sognato tante volte chiuso nel bagno o sotto le coperte del mio letto.
Mentre le sue tette andavano su e giù la sua lingua continuava a leccarmi la punta della cappella e ogni tanto riusciva a metterlo in bocca.
Iniziai a sentire il calore dell’eiaculazione salire dai testicoli, lei se ne accorse dai miei sospiri e gemiti e dal movimento del bacino. Smise con le tette e lo riprese in bocca. Due colpi su e giù e iniziai a sborrarle in bocca.
Mi teneva serrato il cazzo con la mano mentre la sua bocca stava accogliendo quasi tutto il pisello che le stava scaricando il bocca tutto il mio piacere. Gemetti piuttosto forte mentre uscì il primo fiotto, poi il secondo e ancora il terzo e il quarto. L’orgasmo si placò, lei aveva sempre tenuto il cazzo in bocca e un piccolo rivolo di sborra le colava dal labbro.
Sentii che inghiottì e riprese a ripulirmi bene la cappella; quando finì il cazzo era più pulito di quando ero uscito dalla doccia.
Mi guardò e disse ‘Soddisfatto il signorino???’
‘E’ stato fantastico’
La guardavo e la mia erezione non si placava era ancora bello duro e voglioso.
Scesi dal lettino e andai dietro di lei, le presi le tette e gliele accarezzai e intanto mi strusciavo con il cazzo sul suo bel culo formoso.
‘Dai ti prego ora scopiamo, ho ancora voglia’
Lei si liberò dalla mia presa e mentre rimetteva i seni dentro la maglietta mi disse in maniera brusca ‘Avanti rivestiti e sparisci, mi sembra che tu abbia avuto una bella esperienza. Scopare non se ne parla, sono sposata e non posso. E ora fila via’
Sembrava veramente incazzata, tanto che mi spaventai. Rifeci la borsa del calcio velocemente ed uscii dallo spogliatoio.
Avevo ancora il cazzo duto e pensavo alla bella esperienza che feci, pronto a vantarne con gli amici, amici che non mi vollero credere, anche se qualcuno mi disse che in giro c’erano voci che dicevano che lei si era scopata un paio di ragazzi che facevano gli juniores.
A questa notizia ci rimasi male ed incazzato, pronto ad affrontarla in un secondo momento.
Ma questa &egrave un’altra storia che racconterò in seguito

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