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Racconti Erotici Etero

La donna che amo, lontana.

By 19 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La donna che amo, lontana.

Il mio umore era sempre più nero, i miei dubbi si moltiplicavano, ero attratto da quella ragazza, lo ero sempre di più e il resto mi pareva superfluo e inutile.
Da anni ero fidanzato cn July e a breve ci saremmo dovuti sposare; ma Marlen conosciuta anni prima ronzava sempre più assiduamente nella mia testa.
Era capitato di scriverle un messaggio con il mio cellulare, era capitato che lei mi rispondesse, era capitato anche che la nostra conversazione si protraesse atravverso quei programmi di messaggistica on line.. E ora non resistevo più, ciò che davvero volevo era incontrarla nuovamente, amarla come anni prima non ebbi potuto fare.
Sconfissi la mia indecisione, sicuramente da persona vigliacca non dissi nulla a July e partiì per andare a trovare il fulcro dei miei pensieri.
Non appena la vidi il mio cuore parve sfondarmi il petto, era lei, finalmente, ed era bellissima.
Non parlai e la baciai immediatamente, non sapevo più cosa fosse l’amore, non sapevo più se fosse July o Marlen ciò che realmente desideravo.. O forse lo sapevo ma non avevo il coraggio di ammetterlo.
Lei mi accolse con il suo sorriso che non avevo mai dimenticato, con la sua dentatura bianca e perfetta, con i suoi occhioni azzurri e con il suo nasino all’ insù che avrei baciato all’ infinito, come d’altronde qualsiasi altra parte di lei.
Ci baciammo a lungo,e in quegli istanti il pensiero di July non mi sfiorava nemmeno.
Passammo il pomeriggio insieme, in caldi e accoglienti bar della città; ridevamo, scherzavamo e il tempo sembrava volare. Solo ogni tanto nella mia mente si presentavano sempre più nitidi i dubbi sulla mia vita di tutt’ i giorni, e July era soltanto un pensiero lontano che avrei voluto solamente cancellare.
Era giunta ormai la fredda sera, per tutto il giorno avevo tenuto stretta a me Marlen, per tutto il giorno ero stato incredibilmente bene.
Andammo a casa sua, ciò che volevamo non era scopare, ma fare l’ amore; vivere attimi di dolcezza e unione, non vedevo l’ora di stringerla a me forte, di baciarla ancora e ancora.
Accesi il fuoco, lei si accoccolò sulle mie gambe come fosse mia e solo mia, le carezzai i capelli, mentre il fuoco ci illuminava e ci scaldava, le carezzai i capelli mentre con le labbra baciavo dolcemente il suo collo, sembrava in estasi, aveva gli occhi chiusi, era bellissima, non riuscivo a non guardarla.
La spogliai, mi spogliò, vederci nudi sembrò la cosa più naturale del mondo. Il fuoco continuava a coccolarci con i suoi giochi di luce e con il calore emanato. Ci stringemmo l’uno all’ altra, quell’ attimo fu indimenticabile. Poco dopo la sua pelle scivolava e sfregava sulla mia, i suoi occhi guardavano dritti i miei, i nostri petti si stringevano uno all’ altro, era bellissimo sentire le sue mani accarezzarmi ovunque, era stupendo provare quelle sensazioni con la mia Marlen.
Sul muro potevo intravedere le ombre proiettate dal fuoco: i nostri corpi chiusi in un incantevole incastro.
Passai quella notte sveglio, irrequieto, dall’ altra parte la mia July, qui la mia Marlen. Dall’ altra parte la mia vita da vigliacco, qui, la mia mia Marlen..
A tratti sembrò facile abbandonare la vita di prima, a tratti sembrò impossibile…

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