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Racconti Erotici Etero

La famiglia Gherardini

By 21 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave di pura fantasia, i nomi e le persone sono fittizzi e non &egrave tratto da una storia vera. Buona lettura!

Era Maggio, un pomeriggio di Maggio e io stavo ascoltando del buon metal a volume alto mentre facevo un po’ di streching, quando sentii suonare alla porta. Quando aprii mi trovai di fronte una signora dall’aspetto molto giovanile, i capelli biondi leggermente mossi fino alle spalle, gli occhi verdi e un viso pulito.
– Buon giorno, mi scusi potrebbe abbassare il volume della musica? Abitiamo qui di fronte e ci dà un po’ fastidio’ – mi chiese molto gentilmente.
Io guardai la porta di fronte alla mia e mi accorsi che era stranamente aperta; ‘stranamente’ perché fino ad allora non c’era nessuno nell’appartamento di fronte al mio.
– Oh si si certo, mi scusi. Ero convinto che non ci fosse nessuno’siete i nuovi vicini? ‘
– Si. Siamo arrivati proprio ieri da Como ‘ mi disse sorridendo lei.
– Ah! Piacere allora! Mi chiamo Etiénne ‘
– Piacere, sono Manuela. Lei &egrave francese per caso? Mi sembra che il suo sia un nome francese’ –
– Eheheh, no, sono italiano, sono i miei genitori che sono di origini francesi e mi hanno affibiato un nome francese. Non &egrave male comunque ‘
– Capisco. B&egrave senta, se un giorno le va potrebbe venire a pranzo da noi, così ci si conosce meglio. Le farei subito conoscere i miei figli ma ora non ci sono ‘
– D’accordo, per me sarà un piacere! ‘

Ci salutammo e rientrammo nelle rispettive abitazioni. Stetti un po’ a pensare a quella donna, davvero molto carina, snella, bassottina ma davvero caruccia. Sembrava un delizioso confettino!
Ah, ma non mi sono ancora presentato! Sono Etiénne De La Croix, sono italiano ma di origini francesi e lavoro come tecnico informatico in una famosa compagnia telefonica che utilizza fibre ottiche (b&egrave, una ce né, penso la conosciate). Vivo da solo, a Milano. I miei genitori sono purtroppo deceduti durante un viaggio in aereo finito male mentre facevano ritorno a Marsiglia, in Francia, per le vacanze estive e da quel momento ho ereditato la loro casa e gran parte del loro patrimonio (il resto &egrave andato a mio sorella Josephine che attualmente non vive con me, ma abita a Milano). E questo &egrave quanto.

Il giorno dopo ricevetti nuovamente la sua visita, mi svegliò di mattino presto (presto almeno per me che vado a letto molto tardi), erano le 10:30 quando lei suonò alla porta. Andai ad accoglierla con solo i pantaloni con cui vado a dormire, ero molto assonnato e non mi venne in mente di mettermi qualcos’altro addosso. Lei mi salutò e vedendomi così vestito e con il viso semi-addormentato si preoccupò di avermi svegliato.
– No no, non si preoccupi, ero già sveglio ‘ mentii.
– Volevo sapere se le andava di venire da noi oggi a pranzo ‘
– Umh’si, ok, non &egrave un problema ‘ le risposi sbadigliando.
– Mi scusi davvero per averla svegliata, non pensavo proprio che dormisse’ –
– Non si preoccupi, davvero! Ha fatto bene, in effetti alle 10:30 dovrei essere sveglio, ma lavorando la sera fino a tardi mi ritrovo ad andare a letto ad orari decisamente notturni e quindi mi sveglio verso mezzogiorno ‘
– Perfetto, allora la aspetto da me per le 12:30. Arrivederci e mi scusi ancora! ‘

Tornammo ancora nelle nostre case, pensai che quella donna era davvero molto gentile e forse anche molto disponibile. Dal canto mio sono sempre stato un opportunista e quindi avrei potuto sfruttare questa sua gentilezza e disponibilità per guadagnarci qualcosa.
Alle 12:30. armato di vino bianco, suonai al campanello di casa sua, sopra al quale c’era la nuova targhetta ‘Gherardini’. Mi aprii Manuela sempre molto sorridente e mi fece accomodare. La casa era davvero molto ‘normale’, nulla di eccentrico, nulla di strano.
– Adesso le presento i miei figli. Ragazze! E’ arrivato il vicino di casa! ‘
Ragazze? Già la cosa si faceva interessante’
Si presentarono a me 3 ragazze, due delle quali erano gemelle e assomigliavano molto alla madre, avevano i capelli biondi come quelli di Manuela ma erano lisci e li portavano chiusi in una coda. Erano però davvero molto carine, occhi verdi anche loro e un fisico molto snello. Erano però un po’ piatte, forse anche dovuto all’età, sembravano minorenni
La terza ragazza era decisamente diversa, sembrava una punk, collare borchiato, contorno occhi molto scuro e vestiti rovinati e rattoppati rossi e neri. Aveva occhi e capelli neri e ricordo che masticava una chewing-gum.
– Ecco, loro due si chiamano Camilla e Paola, mentre la più grande si chiama Lara. Ho anche un quarto figlio, Marco, ma ha 23 anni e abita per conto suo ‘
– Piacere, Etiénne ‘ strinsi la mano a tutte.
Le gemelle mi sorrisero mentre la terza, Lara, era più seria, sembrava quasi che le stessi sulle palle, ma del resto &egrave stata sua madre ad invitarmi a pranzo.
Mi accorsi che aveva anche un bracciale borchiato sul braccio destro e degli stivaletti di pelle neri, era vestita quasi tutta di Jeans. Aveva dei black jeans corti strappati e un gillet di jeans nero aperto su una t-shirt rossa. Era molto carina e sicuramente la più interessante’perché diversa e quindi più difficile.
Manuela mi invitò a darle del tu e ci sedemmo quindi a tavola. Per pranzo c’erano costolette di maiale e salmone. Anche lei indossava dei jeans, però lunghi e blu, e una magliettina col collo largo, non scollata ma semplicemente largo e a quanto appresi poi, non indossava nemmeno il reggiseno.
C’era un imbarazzante silenzio durante il pranzo molto formale, finch&egrave Manuela si decise a rompere il ghiaccio:
– E così i tuoi genitori sono di origini francesi, eh? ‘
– B&egrave, a dir la verità sono proprio francesi, nati in Francia a Marsiglia. Però si sono trasferiti subito qui a Milano ‘
– Ah, abitano ancora qui? ‘
– Ehm, no’veramente sono morti qualche anno fa in un incidente d’aereo’ –
Manuela sbiancò di colpo per la gaffe ma io la rassicurai:
‘ Non preoccuparti, non potevi saperlo ‘ continuai ‘ Come mai vi siete trasferiti qui? ‘
– Ho appena divorziato da mio marito che abita ancora a Como e quindi ho cercato una casa tutta mia lontano da quel posto. Milano &egrave una grande città, qua c’&egrave tutto ‘
– Si &egrave vero, si vive abbastanza bene’ma di problemi ce ne sono comunque molti eh. Soprattutto per le strade, &egrave pieno di pazzoidi, di ciclisti che vanno contro-mano e di tassisti che si credono superiori al codice stradale. Se hai la macchina, ti consiglio di stare molto attenta! ‘
– Cavolo non pensavo. Anche se essendo una città molto grande &egrave normale ci siano problemi simili ‘
– E voi? Studiate? Quanti anni avete? ‘ chiesi alle 3 ragazze sorridendo. Lara prese parola per tutte:
– Io ho 20 anni e studio all’università, all’accademia delle belle arti ‘ ‘Un’artista’, pensai, ‘b&egrave, avrei dovuto immaginarlo” ‘ mentre loro hanno entrambe 18 anni e sono al quarto anno del liceo classico ‘
– Interessante! Io invece ho 20 anni come te, Lara e lavoro come tecnico informatico per una compagnia telefonica ‘
– Davvero? ‘ chiese Lara ‘ allora quando avremo problemi col computer potremmo sfruttarti! Eheheh ‘ Si fece improvvisamente più simpatica.

Manuela prese a sparecchiare il pranzo, ma le cadde qualcosa per terra dal piatto e fu qui che, chinandosi per raccogliere, io mi accorsi che non indossava reggiseno. Aveva un seno molto sodo, non eccessivamente grosso, una terza probabilmente, ma con dei bei capezzoli precisi e ben fatti. Avevo una grossa voglia di infilarle la mano nella scollatura ma mi trattenni.
Finito il pranzo le ragazze andarono nelle loro stanze e io rimasi a chiacchierare in salotto con Manuela. Parlammo di varie cose, del lavoro, di Milano, di interessi comuni e diventammo sempre più intimi finch&egrave finimmo col parlare delle sue figlie. Mi rivelò poi che sembravo più grande e non 20enne (e non so se fosse da prendere come complimento) e mi chiese se ero fidanzato. Le risposi che attualmente ero single ma che non desideravo trovarmi una ragazza fissa, ma piuttosto divertirmi un po’ per godermi di più la giovinezza. Lei concordò con me dicendomi che se potesse vorrebbe poterlo fare anche lei.
– B&egrave ma qual &egrave il problema scusa? ‘ le chiesi io.
– Sono grande ormai, non posso più fare queste cose’lo hai detto tu stesso, tu ti godi la giovinezza, io ormai non sono più tanto giovane, eh’ –
– Ma scusa, quanti anni hai? Non sembri così grande come dici ‘
– No? Meno male’comunque ho 41 anni ‘
Feci un rapido calcolo mentale.
– 41? Significa che tuo figlio lo hai avuto a 18 anni? Caspita, precoce, eh? ‘
– Eheh, già. Anche io amavo divertirmi. Ma forse ho esagerato, una vita sprecata ormai’ –
– Scherzi? Ti ho già detto che sembri molto più giovane e poi sei proprio una bella donna’se vuoi ti aiuto io a tornare a divertirti ‘
– Sembrerò anche più giovane, ma non credo di piacere più ai ragazzi come un tempo’ –
– B&egrave, a me ad esempio piaci. E ti assicuro che se potessi mi divertirei volentieri insieme a te’ –
Ci fu un silenzio piuttosto lungo, lei era arrossata e stava pensando, poi senza guardarmi mi disse:
– E’ sempre bello ricevere complimenti’ –
– Figurati! Ascolta, tu pensaci su. Se sei pronta a tornare a divertirti fammelo sapere. Tanto abito qui di fronte ‘
– D’accordo! ‘ Mi disse sorridendomi. In quell’istante tornò Lara chiedendomi se potevo aiutarla col computer, aveva dei problemi con Internet.

Andai in camera sua; lei e le sue sorelle avevano stanze separate, in una stanza c’erano le gemelle e nell’altra c’era lei. La sua stanza era davvero del mio genere, invece di amare la musica punk sembrava proprio fosse un’amante del Metal come me, aveva poster degli Iron Maiden e dei Motorhead attaccati ai muri e in un angolo aveva una batteria rossa e arancione molto bella.
– Wow! Sai suonarla? ‘
– Si, me la cavo piuttosto bene. Prima suonavo in un gruppo metal ‘
– Sai che il metal &egrave il mio genere musicale preferito? Anche io adoro gli Iron Maiden’e i Finger Eleven, li conosci? ‘
– Umh’no, mi spiace, mai sentiti ‘
– Eheheh, fa lo stesso. Comunque Internet ti da degli errori di connessione. Come sta il modem? ‘
Lei si piegò a 90 gradi per osservare da vicino il modem che era in basso e quindi ebbi la possibilità di vederle il culo. Davvero bello rotondo e sodo, come lo erano anche le sue gambe (per quel poco che si vedeva dai jeans agli stivali).
– Sembra tutto a posto, non saprei. Non me ne intendo molto ‘ mi disse ‘ ti scoccia se vado un attimo in bagno? ‘
– No no, fai pure, io continuo a dare un’occhiata qui per capire qual &egrave il problema ‘

Finito di sistemarlo, lei ancora non era tornata e così, spinto dalla curiosità, mi misi a curiosare nella cronologia. C’erano un sacco di indirizzo che contenevano parole come ‘adult’, ‘porn’ o ‘xxx’ e quindi molto probabilmente erano siti porno. Volli sfruttare la situazione e quando Lara tornò gliene parlai:
– Uao’vedo che sai divertirti, eh? ‘ Sempre guardando il computer.
– Che intendi dire? ‘ mi chiese lei con aria interrogativa.
– Guarda qui. Un sacco di siti porno nella cronologia. Ti interessa il genere, eh? ‘ Le risposi ammiccando.
– Io? Ti sbagli, il computer lo usano spesso anche le mie sorelle, devono essere quelle porcelline che vanno a guardare queste cose ‘
– Ah si? Strano, eppure l’ultimo orario segnato &egrave di 5 minuti fa e se non sbaglio eri sempre tu che usavi il computer, no? ‘ Lei non sapeva più cosa dire, guardava in basso imbarazzata ‘ Ahah, dai non ti vergognare, &egrave normale. Tutti guardiamo questi siti, anche io! ‘ continuai ‘ Comunque il computer te l’ho sistemato ‘
– Grazie! Comunque ti sarei grata se non dicessi nulla a mia madre’ –
– Ma per chi mi hai preso? Non le dirò nulla, tranquilla’ma tu in cambio usciresti con me? ‘ Sembrava fosse una cosa molto azzardata, ero quasi sicuro che mi avrebbe risposto negativamente, invece sorridendo accettò:
– Ok, per me non &egrave un problema! Così mi insegnerai anche ad usare il computer! ‘ Ridemmo assieme e ci mettemmo d’accordo per un giovedì sera che sarebbe venuta a casa mia.
Tornai in salotto e salutai Manuela ricordandole quello che ci eravamo detti in precedenza, quindi mi avviai per ritornare a casa mia escogitando un modo per ‘divertirmi’ con loro’

Continua…

Se avete commenti o critiche di qualsiasi tipo (sopratutto le critiche sono ben accette, che mi aiutano a migliorare) scrivetemi pure, l’email &egrave: eicateto@hotmail.com

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