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Racconti Erotici Etero

La formata…dalle forme procaci…

By 19 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi è capitato più volte di andare fuori dalla mia città per fare il docente di corsi di formazione, ogni volta lo stesso entusiasmo nel conoscere nuove persone che, dopo un tot di tempo, dal nulla cominciava a fare quello che è il tuo lavoro. inutile dire che è motivo di soddisfazione. Altrettanto inutile aggiungere che era anche la possibilità di conoscere soprattutto gente giovane, ragazze giovani. E sarà per il ruolo che svolgevo, sarà perchè non mi ritengo affatto male nel mio 1.80 di altezza, fisico più che discreto e mediterraneo, ma specialmente d’estate molte allieve venivano ai corsi discretamente svestite!
Ma nulla al confronto di A.
Alta 1.70, quarta di seno, mora con occhi chiari e una bocca da volerci fare di tutto.
Era mia prassi consolidata lasciare un mio recapito telefonico secondario agli allievi per chiedere info sul corso. A. si spinse oltre rintracciandomi su whatsapp e cominciando ben presto ad andare sul personale…e molto presto a dispiacersi per il fatto che restavo solo soletto ogni sera a dormire in albergo… Ovviamente la mia etica mi imponeva di mantenere un rapporto tra formatore e formata, ma la cosa fu facilitata anche dal fatto che mi era stato comunicato che al termine della formazione sarei dovuto rimanere in trasferta per un altro mese…
E questo bastò a scatenare certi pensieri…in aula si metteva sempre in prima fila, quella penna che passava tra le sue labbra mentre mi guardava con quegli occhi di gatta e con scollature che valorizzavano al massimo la sua quarta avevano il potere di scatenare ogni volta una grande erezione che dovevo puntualmente cercare di reprimere. Lo faceva apposta! Ed io mi divertivo a ricambiare quegli sguardi: ti accorgi subito quando hai a che fare con uno che parla la tua stessa lingua, quindi mentre gli altri venivano a fare pratica al pc mi veniva naturale sedermi di fronte a lei in modo che potesse vedermi mentre mi sfioravo le mie gambe…immaginando che fosse lei a farlo dato che non vedeva l’ora…

Continua… Quell’aula la ricorderò sempre come una delle migliori mai gestite: ho sempre cercato di tenere i miei corsi non con la netta separazione dei ruoi tra docente e formati ma cercando di coinvolgere maggiormente la loro attenzione tanto con i contenuti quanto anche coi momenti di break e relax. E’ sempre stata una tattica vincente, ma quegli allievi di quell’aula erano particolarmente ricettivi ed attenti, insomma, il massimo che potessi pretendere.
Ovviamente ogni giorno era una gioia per me andare in quell’aula, e la presenza di A. la rendeva ancora più piacevole. Viene il giorno del secondo test di valutazione, aula già pronta con fogli e pc…e lei che si presenta con un gran bel look: una sorta di tailleur particolarmente aderente che la copriva dal collo a poco più sopra le ginocchia, una generosa scollatura sulla sua quarta taglia e…il mio sospetto che non avesse alcun perizoma a coprire la sua figa!
Distibuisco i fogli dei test e i ragazzi iniziano: naturalmente è impossibile chieder loro di fare silenzio e da soli, ma devo dire che limitano molto le loro richieste di aiuto. Chi proprio non riesce a limitarsi ad un certo punto è A.: lei sempre seduta in prima fila, mentre io sto seduto alla mia scrivania a leggere la posta elettronica…eccola che inizia a sistemarsi meglio sulla sedia e così facendo la gonna sale più su facendo scorgere delle belle porzioni delle sue altrettanto belle cosce. Fortuna che accanto a lei era seduta una ragazza: se ci fosse stato un maschietto credo che difficilmente avrebbe completato il suo test! Ma lei decide che aveva fatto ancora poco…dato che ad un certo punto decide di mostrarmi che avevo ragione nel pensare che non avesse alcun perizoma. Con la scusa di stiracchiarsi, allarga man mano le sue cosce al punto da rimanere per forza di cose ipnotizzato a guardare, e la visione è stata magnifica: una figa praticamente rasata, forse anche leggermente bagnata, sicuramente tutta da leccare e soddisfare. Ovviamente il mio amico non poteva restare insensibile a fronte di codesta affascinante visione e l’erezione che ne conseguì fu maestosa. Se ne dovette accorgere anche lei dato il sorrisino che fece quando venne a consegnarmi il test…
Ritorno in albergo…e lei mi contatta su whatsapp…
“Allora prof, come sono andati i test??”
“Non mi posso lamentare, non erano facilissimi ma quasi tutti avete commesso meno del 20% di errori”
“Ed il mio test com’è andato?
“Anche il tuo è andato bene, solo 2 errori su 20 domande”
“Veramente non intendevo il test scritto, ma quello visivo…”
“Quello è andato benissimo…100% esatto…”
E da lì una continua provocazione. Ma anche una certezza: la fine del corso si avvicinava e quindi il nostro non sarebbe stato più un rapporto docente/formata, ma tra colleghi veri e propri, quindi senza più alcun limite.
Ma lei aveva deciso comunque di darmi un’anteprima…
“Qualora il test visivo non ti avesse completamente soddisfatto, ti dò un’altra prova…”
Ed ecco la sua figa, in primo piano. Con una penna a frugare dentro di lei per eccitarla. Ed il mio amico che svetta alto nei suoi 20 centimetri a cominciare a desiderarla completamente…
Doveva finire quel corso, dovevo averla. Questo pensavo mentre 4-5 potenti getti uscivano dal mio amico…desiderosi di imbrattare lei…

Continua…. E come ogni corso che si rispetti ed in cui, soprattutto, si crea un bel clima tra formatore e formati, ecco che dopo l’ultimo test, fortunatamente superato da tutti senza grossi problemi, si pensa alla cena di fine corso. In realtà lo si pensa già da prima, perchè chi propone il locale dell’amico, chi quello dove si mangia bene, chi quello dove si spende poco. Su un punto, nessun dubbio…

La sera prima su whatsapp…
A.” Come ti organizzi per venire alla cena?”
IO:” Beh, prendo la mia macchina e raggiungo il locale, inutile che qualcuno viene a prendermi…”
A.” Io abito a 5 minuti dal tuo hotel, ovviamente passo a prenderti io…sempre se vuoi…”
!O:” Ok, mi farebbe piacere”
A.:”Magari potremo farci un aperitivo insieme…”

A quel punto, a corso finito, l’unica cosa davvero inutile era continuare ad indugiare…
IO:”Veramente pensavo più ad un dopocena, se non hai nulla in contrario”
A.”Bravo prof, pensavo che dovessi spiegartele certe cose…”

Per fortuna quasi tutta la classe è presente alla cena. L’occhio vuole la sua parte e quindi mi accorgo che la schiera femminile è davvero ben fatta: complice la serata abbastanza calda, è tutto un susseguirsi di minigonne più o meno mini e scollature più o meno ampie. Ed anche A. non vuol essere da meno: decisamente elegante nel suo vestino blù scuro che la copre (parolone…) dai seni a metà coscia, spalle quasi del tutto scoperte, la sua quarta in bella mostra e di nuovo quella sensazione che sottoa quel vestito non ci sia proprio nulla. Decidiamo di sederci ed ovviamente mi piazzano al centro del tavolo, ed A. si piazza alla mia destra.

Serata decisamente goliardica, vino che scorre a fiumi ed inciuci che si sprecano tra le coppie o presunte tali che si formano in azienda. Risate a non finire…nel mio caso intervallate da una mano malandrina che decide di iniziare a percorrere la mia coscia destra mentre una gamba sinistra sfiora la mia gamba destra. A. aveva deciso in qualche maniera di rompere gli indugi e fortuna volle che la tovaglia che copriva il tavolo era particolarmente larga così da coprire le gambe di chi era seduto e le mani di chi si divertiva a toccare.
“L’hai voluto tu…”
Le mie uniche parole che uscirono dalle mie labbra nel suo orecchio…mentre la mia mano destra iniziava a toccare quelle cosce così belle e tornite, dal ginocchio, risalendo su…ed entrando all’interno. Ovviamente A. aprì le cosce lasciandomi entrare con un dito che sale sempre più…fino ad arrivare al paradiso che, come avevo sospettato, non aveva porte: la signorina non aveva indossato nulla, in compenso era già bagnata quando il mio medio cominciò ad accarezzare le sue labbra per poi entrarci dentro. Dovette fare una risata quasi sguaiata per nascondere l’eccitazione che stava montando dentro sè, i respiri che diventavano via via più affannosi…
Per evitare di dare troppo nell’occhio decisi di porre fine a quella tortura…ma non prima di averle fatto notare la potente erezione che svettava sui miei pantaloni mettendo la sia mano sul mio amico che voleva solo uscire…!
Decido di sistemarmi alla miglior maniera e di andare in bagno a darmi una rinfrescata. 5 secondi dopo sento la porta aprirsi (ah, sti antibagno unisex…!!) e non poteva che essere lei…
“Stronzo, mi stavi facendo morire”
Non disse altro perchè le infilo quel dito ancora unto dei suoi umori su quella splendida bocca e poi finalmente decido, fregandomene di tutto e tutti, di infilare anche la mia lingua in quella bocca. Il bacio che ne venne fuori fu di una passione bruciante, frutto di quell’attesa che rende il momento più bello. Mentre le nostre lingue si incrociano, le nostre mani continuano a frugare ovunque. Lei entra nei miei pantaloni e finalmente inizia a conoscere il suo amico che diventa sempre più duro e voglioso pensando alla figa di A., sempre più bagnata e desiderosa di esser penetrata e non più solo con le dita. Non so in che modo riusciamo a staccarci, forse semplicemente perchè ormai siamo al dessert, la cena in pratica sta finendo e di lì a poco sarebbe iniziato il dopocena tanto desiderato….

Continua… Finalmente usciamo tutti da quel locale, dopo quella cena sicuramente bella ma di cui ormai interessava soltanto il dopocena.

A.”Ti porto in un bel posto…il letto del tuo hotel lo proviamo un’altra volta…”
E’ quindi lei che conduce la macchina ed il gioco. Saliamo e la sua mini sale vertiginosamente in alto, adesso quella bellissima figa è a portata di mano nel vero senso della parola e lei apre un po’ le gambe. Un dito inizia a salire tra le cosce, andare all’interno…ed avvicinarsi proprio nell’angolo di paradiso. Sfiora le grandi labbra e si intrufola con irrisoria facilità tanto che era bagnata. Una frenata abbastanza brusca mi induce a non esagerare ed anche lei me lo fa notare col suo garbo. Ma non potevo non leccarmi quel dito intriso dei suoi umori e farglielo notare.
Eccoci arrivati in una stradina deserta che evidentemente conosceva bene. Slacciata la cintura (di sicurezza) è il momento di slacciare la cintura dei miei pantaloni…ma non prima di farla avvicinare e di guardarla negli occhi e di baciarla con tutto l’ardore di cui può disporre un essere umano. 2 lingue roventi, e 4 mani altrettanto roventi cominciano a rovistare sui nostri vestiti. Riesco solo a dire un tempestivo “Andiamo dietro che c’è più spazio”.
Mossa provvidenziale dato che lei ha una station wagon spaziosa. Scendiamo e risaliamo dietro ed a quel punto nessuno ci ferma. Mentre la bacio una mano torna a rovistare la sua figa, accarezzarla, e 2 dita entrano dentro mentre le sue mani vanno a slacciarmi i pantaloni ed abbassarli contemporaneamente ai boxer. Quello che vede la lascia piacevolmente sorpresa: 20 centimetri di carne tutta dura ed in attesa di godere. “Me l’hai fatto desiderare per tutto questo tempo stronzo prof, ora ci faccio quel che voglio!” sono le uniche parole che riesce a proferire mentre si abbassa e lo inizia a leccare prima sulla cappella e poi se lo pianta dentro la sua splendida bocca, con una mano che va su e giù e la sua bocca che fa altrettanto. E’ indiavolata, al punto che per stare più comoda caccia via anche la mia mano dalla sua figa!
E’ un gioco pazzesco, ma sento che voglio di più e che anche lei deve avere di più. Riesco a staccarla dalla bocca, la bacio di nuovo con passione ed intanto le mie mani vanno sull’orlo del suo vestito ed iniziano a tirarlo su, sempre più su.
“Adesso sei mia, dobbiamo godere, DOBBIAMO!” e sottolineo quella parola. In pochi secondi mi appare completamente nuda, la distendo sul sedile e con le mani vado a strapazzarle i capezzoli mentre con la lingua vado finalmente a leccare quell’angolo di paradiso sempre più bagnato, sempre più pieno di umori.
“Dai prof continua, mi stai facendo godere come una pazza, continua ti pregooooooo”
Come potrei fermarmi? Più sento che sta per godere e più vado letteralmente a scoparla con la lingua. Insisto, continuo fino al suo “CI SONO, DAI CONTINUA CHE VENGOOOOOOOO, SIIIIIIIIIIIIIIIIIII” ed un urlo incredibile che si leva in quell’abitacolo.
Ci fermiamo giusto un attimo…
“Ora tocca a te godere prof, ma a modo mio…!”
E non poteva scegliere modo migliore: sale su di me, cazzo ancora durissimo, la sua figa ancora desiderosa e la sua quarta taglia di seno davanti a me. Si impala che è un piacere, comincia un su e giù meraviglioso, improvvisando anche una vera e propria danza sul palo…solo che il palo era la mia carne dura mentre vado a turno a leccarle i capezzoli. Sento che accelera, sento che sta per venire nuovamente, continua nel suo saliscendi impazzito finchè si accascia del tutto a me con un altro orgasmo che l’ha riempita e soddisfatta!
E mi ha portato sull’orlo dell’orgasmo…ma stavolta decido io come venire. Si inginocchia sul sedile e io da dietro, riesce solo a dirmi “VIENI TRANQUILLAMENTE DENTRO, PRENDO LA PILLOLA!” che parto in quarta.
“Spaccami, sfondami ti pregoooooooo, scopa tutta la tua figaaaaaaaaaa” Continuo con una forza provata poche volte prima, le riempio tutta quella magnifica figa senza fermarmi, le nostre urla si sentono probabilmente anche a qualche metro di distanza.
“Dai, sento che ci seiiii, scopami ti pregoooooooooooo” Sono le sue ultime parole prima del mio “SIIIIIIIIIIIIIII” liberatorio e dei miei getti di sperma che riempiono tutta la sua splendida figa.
Si gira verso di me, la abbraccio e la bacio in maniera tenera: dopo una scopata del genere credo sia naturale.
“Non godevo così da una vita caro prof”
E mentre mi riaccompagna in hotel… “Prometto di non innamorarmi di te, ma è solo l’inizio, vero prof?”
“Si, avremo un mese per conoscerci…”

Continua…. Ormai il ghiaccio era rotto, dovevo restare in Calabria per un altro mese per continuare il mio mandato ma non ero più formatore. Il rapporto vero e proprio con A. era appena iniziato, avevo deciso che quel mese sarebbe stato all’insegna del sontuoso sesso con lei e non mi sembrava che fosse contraria, anzi!
A partire dalla settimana successiva…quando ritorno giù, lei è in postazione…più bella che mai. Mi vede arrivare da lontano e con la scusa di un problema con un cliente mi cerca…
“Finalmente sei qui, quanto dovevo ancora aspettare? Mi stavo già bagnando…!”
“Tranquilla, che ho la stessa voglia che tu hai di me…se non di più…”
“Voglio il tuo cazzone dentro me ed appena puoi te lo dimostro, hai capito prof??”
Non so cosa mi abbia trattenuto dal prenderla e portarla in una delle salette vuote che c’erano in quell’edificio…ma dovevo restar buono, avrei avuto molte serate a disposizione per saziarmi e, soprattutto, saziarla. Era una donna che voleva godere, e meritava di godere!
2 sere dopo successe il fatto. Dovevamo vederci, ci eravamo messi d’accordo in mattinata. E lei mi aveva lasciato con una frase sibillina:” Vengo io a prenderti in albergo…vestiti come ti pare…il meno possibile però…”
“Hai capito la porcellona” pensavo nella mia mente…va dritta al punto. Le donne così mi sono sempre piaciute…e molto pure…
Appuntamento alle 20.30…una decina di minuti prima sento stranamente bussare alla porta della mia stanza in hotel.
“Se è qualcuno della reception, perchè non mi hanno chiamato?” è il primo pensiero che ho in mente…
Apro vestito solo di jeans e maglietta…
“Sei anche troppo vestito per i miei gusti!”
“E tu che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?”
“Nell’unica maniera che mi garantisca di passare una notte intera con te, ho prenotato una stanza in questo bell’albergo…ti tratti bene, eh??”.
La trascino dentro, chiudo la porta sbattendola e non posso che iniziare a baciarla quasi con violenza, quel pezzo di figa è venuto lì appositamente per me e devo soddisfarla per bene! Dalle labbra al collo, la mia bocca la invade e poi scivola sempre più verso il basso mentre anche il suo vestitoviene strappato via ed ora appare in tutto il suo splendore, con il suo reggiseno nero che valorizza la sua quarta ed un perizoma nero di pizzo con una trasparenza sul davanti che mi fa morire dal desiderio. Anche lei mi butta letteralmente via la maglietta e capisce che il mio cazzo va liberato per cui mi toglie la cintura abbassando velocemente i jeans.
“Ed anche questo boxer è inutile…non credi???”
Me lo strappa letteralmente, fionandosi sul suo oggetto di desiderio, bello e duro per lei, Mi lecca la cappella da par suo e poi inizia ad affondarlo tutto in gola. Vedo quella figa e sento che deve godere al massimo, per cui la scaravento sul letto, si distende e così posso finalmente toglierle quel perizoma bellissimo ma inutile! La sua figa rasata è di fronte a me, infilo un dito e mi accorgo che è già una fontana, ci disponiamo per uno strepitoso 69, mentre lei mi continua a spompinare alla grande, io affondo la mia lingua dentro di lei accompagnata da 2 dita che vanno su e giù e la fanno urlare a squarciagola.
“Dai continua tesoro….dai che sto godendo, forza fammi godereeeeeeeeeeeeee”
Erano dei comandi i suoi, e non volevo affatto deluderla…
“Sto venendooooooo, siiiiiiiiiiiiiiiiii, daiiiiiiiiiiii, forza vieni anche tuuuuuuuuuuuuuu”
E mentre lei si abbandona ad un urlo liberatorio, io bramo dal desiderio di spaccarle quella meravigliosa figa…e come 2 partner consumati lei lo intuisce…
“Ora tocca a te…ma a modo mio caro…”
E decide di impalarsi sul mio cazzone desideroso, comincia una lenta danza andando su e giù e ballandoci sopra. E’ magnifica, e magnifiche sono le sue tette che ballano sul suo corpo con i capezzoli durissimi e la mia lingua che li bagna e lei ne gode eccome….
“Dai tesoro, fammi godere ancora, veniamo insieme daiiiiiiii, spingi sulla mia figa, spaccami porcooooooooooo”
Sono sul punto di venire…ma voglio venire a modo mio, come peraltro chiedo piaccia anche a lei. La faccio staccare dal mio cazzo…si mette lei stessa a pecora…e appena ho quella sua figa davanti lei si apre ancora di più…
“Mettimelo dentro, vieni dentro, ti voglio dentro!!”
“Agli ordini tesoro!”
E fu una cavalcata di pochi minuti, breve ma intensa fino alle nostra urla liberatorie…del nostro orgasmo reciproco. Le sparai dentro anche l’anima, 3 o 4 potenti sborrate che la riempirono tutta…!
“Sei grande porcellone mio, è stato devastante!!”
“Sei tu che sei spettacolare…!!!”
Fu una notte fantastica, furono settimane bellissime. Decise di darmi anche il culo, sicuramente non era vergine dal lato B ma fu splendido anche quello. Raramente ho provato un’affinità sessuale simile…

Nel prossimo capitolo, il finale, ovviamente anche quello reale… Furono 4 settimane intense, il lavoro era andato decisamente bene, il dopolavoro era stato se possibile ancor migliore soprattutto grazie alle scopate con A., una vera Dea del sesso. Abbiamo fatto di tutto, ma a dire il vero non solo quello. Ogni tanto ci confidavamo i nostri problemi, i nostri casini. E lei qualche sera prima della conclusione del mio mandato mi disse una frase che lì per lì mi lasciò di sasso:
“Non voglio che nessuno si innamori di me perchè io non ho un cuore”.
Mi aveva parlato dei casini della sua vita negli ultimi anni e immaginavo che questa frase fosse legata proprio a quelli.
La sera primadi andar via fu un’altra splendida notte di sesso. Nella sua macchina ma poco contava.
Per noi il posto contava poco, la qualità era comunque tanta e quello era importante.
Ultimo giorno, vado in ufficio di mattina, lei invece viene a lavorare verso le 14, un paio di ore prima che io andassi via. Bussa alla porta, entra e con uno sguardo tutt’altro che felice mi si avvicina e mi dice:
“Prima che mi vedano altri colleghi…ti dò questo biglietto ma mi devi promettere che lo leggerai quando sarai in macchina e te ne sarai andato”
Avevo timore di cosa potesse esserci scritto e le risposi candidamente che non potevo farle questa promessa. Senza batter ciglio uscì dall’ufficio ed andò in postazione.
Si avvicina l’ora di andar via, arriva quindi il momento dei saluti, ma prima vado in bagno e, mosso da una crescente curiosità, mi porto quel biglietto in bagno. Un bel Babbo Natale in bella vista, dato che si avvicinava Natale, ed una prima frase:
“Sai perchè non ho un cuore?”
Apro e leggo quel che non mi sarei mai aspettato di leggere e nemmeno avrei voluto…
“Perchè lo hai portato via con te…”
Rimango di sasso. Nessuno doveva innamorarsi di lei. Doveva essere solo sesso. E invece per lei…
Vado in sala, inizio il giro dei saluti, incrocio il suo sguardo e purtroppo non posso guardarla col solito sorriso. Ha capito che avevo letto il biglietto.
Mi avvicino per salutarla, era una delle ultime colleghe. Termino il giro, salutone generale, torno in ufficio e sto per prendere la borsa per andar via. Quando sento dei tacchi correre per il corridoio ed una ragazza evidentemente in lacrime che sta andando in bagno.
Era A.
A cui non posso che ribadire le mie scuse. Ma anche ringraziarla per gli splendidi momenti trascorsi insieme.

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