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Racconti Erotici Etero

La luce della luna

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il buio, intorno.
La sento, distesa al mio fianco, morbida.
Profumata.
E’ il suo sapone, verbena e mughetto.
Ed il sapore della sua pelle. L’odore dello shampoo, delicatamente aspro.
Tutto di lei entra in me attraverso i miei sensi.
Si muove, leggera.
Mi basterebbe allungare una mano e posarla sulla sua pelle, sentire attraverso le dita il suo calore.
Ed invece sto fermo, al buio.
Buio’ dalla finestra oscurata filtra come una lama la luce della luna, che disegna il contorno dello specchio di fronte al letto.
Unica nota viva nel buio che ci circonda.
“Ale'”
“Si?”
“dormi?”
“no amore, sono sveglio'”
“lo sento’ cosa c’è?”
“nulla, solo non riesco a dormire'”
Si avvicina e mi si accoccola contro il petto.
“Posso?”
“certo che puoi, lo sai'”
E’ di nuovo ferma, ora.
Sento il suo respiro confondersi con il mio.
I suoi seni premono contro il mio torace.
I capezzoli mi graffiano quasi, tanto sono duri.
Ha voglia, lo so.
La conosco. Da tanto.
E so a cosa sta pensando.
Ed io sto pensando a te.
Penso che vorrei ci fossi tu addormentata su di me.
La luce della luna filtra, a ricordarmi della tua esistenza.
Come mi avevi detto? “si, ci sentiamo strani, ma è l’effetto della luna. E’ crescente, e quando è così'”
Strega.
O fata. O tutte e due le cose.
Penso a te. Agli occhi che non conosco. Ai seni che non ho toccato.
Al tuo odore.
Al tuo sapore.
E sento la tua voce che mi parla.
Bassa, sussurrata.
L’erezione è dolorosa, quasi.
La sua mano si muove, lenta, verso di lui.
“E’ per questo che non dormi?”
Mi spiace quasi che il piacere che mi offri lo prenda lei.
“Ma tu non dormi?”
“Non riesco ad addormentarmi neanch’io'”
Lo prende saldamente in mano, lo stringe. La sua mano è calda.
“E forse è per il tuo stesso motivo’.”
Cosa ne sa, lei, del mio motivo?
“Dai tesoro, domani sarà una giornataccia'”
“si, ma se non dormiamo’ proviamo in un altro modo'”
E’ scesa con la bocca sul petto ora.
Sa quello che deve fare. Lo abbiamo fatto tante volte.
Ed ha sempre funzionato.
E funziona ancora.
Ora il respiro è corto. Il mio ed il suo. Un unico respiro.
Sento il calore della pelle sulla mia. Il pizzo delle mutandine mi graffia le gambe, nel punto in cui strofina il pube sulla mia coscia.
Ed io penso ai tuoi slip di cotone, bianchi, sotto i jeans.
Allungo una mano, e mi ritrovo a palpare una natica.
La conosco, ma questa volta è inesplorata. Nuova.

Ho gli occhi chiusi.
Tutti i miei sensi sono all’erta.
Qualcuno lavora, qualcuno ricorda.
Ansima.
Lei o tu? Non lo so, non mi interessa.
Per un attimo mi sono distratto, ed ora non ci sono più le mutandine.
“Mi è sempre piaciuto che tu dorma nudo'”
E’ su di me, ora.
Lo ha in pugno, mi ha in pugno.
Lo strofina lento, per il suo piacere.
E per il mio.
Sento l’umore, è bagnata.
Un capezzolo mi sfiora la bocca.
Poi è automatico, è mio. So come fare, so quello che vuole.
E penso a te.
Penso che ti piacerebbe.
E che piacerebbe a me. Di sicuro.
E stiamo lottando, in premio il piacere. Il suo corpo sul mio, la mia mente con te.
Sto zitto, non dico una parola. So che stavolta mi tradirei.
La sento stringersi di più. Il suo sfintere è sotto il mio dito.
Non resisto oltre. Non ce la faccio a resisterti.
La prendo. Un dito. Poi due.
Affonda il viso contro la mia spalla.
Ed urla. Sottovoce.
Mi muovo come posso, sotto di lei. Non resisto più.
Ed ho finito. Anch’io.
Poi, un po’ alla volta, tutto torna normale.
Torna accanto a me.
Il respiro è tornato lento.
La voce è calda.
“Non hai toccato me, vero?”
“Cosa dici?”
“Tu non hai fatto l’amore con me, stasera. Non mi hai mai toccata così.”
“E tu con chi hai fatto l’amore?”
“Con uno sconosciuto, credo’ ma è stato bravissimo”
“Più di me?”
“Si, più di te'”
Silenzio.
La luce della luna taglia il silenzio.
“Lei lo sa che è fortunata?”
“Smettila, ora. E dormi'”
Non occorre dirglielo.
Con lei ha funzionato. Ora il sonno l’ha presa.
Con lei’ ma con me no.
E continuo a pensarti.
E la luna disegna sulla parete.
E’ una bocca, o così mi sembra.
E sorride, beffarda.

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