Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La mia maestra

By 3 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Era da qualche mese che stavamo organizzando tutto: ormai tutta la mia ex classe delle elementari aveva superato la maggiore età, ed era da anni che non ci vedevamo; così Susanna, la nostra maestra ai tempi ci contattò tutti tramite social network. Il giorno dell’incontro era giunto, dovevamo trovarci tutti a casa della nostra maestra per passare un pomeriggio assieme ed io ero davanti al portone della padrona di casa pronto ad entrare. Non ho ancora parlato di me! Mi presento, sono Federico ho 19 anni e sono un ragazzo (anzi ormai un uomo) alto dal fisico scolpito grazie ad anni di basket giocata ad alti livelli. Ho dei capelli corti e neri, una barba appena accentuata e modestamente credo di essere un bel ragazzo… Per non parlare di cosa ho in mezzo alle gambe! Ma di quello parliamo dopo. Nonostante il mio aspetto, sono timido e riservato, ciò ha compromesso fortemente l’approccio con l’altro sesso, rendendo la mia esperienza con le donne quasi zero. Fattomi coraggio, suonai al campanello e una voce allegra mi invitò a salire le scale per arrivare all’appartamento. Salito in cima, una donna matura sulla cinquantina mi aspettava sulla porta, quasi non la riconoscevo era Susanna ed era Splendida! I suoi capelli mossi e biondi le coprivano le spalle, il suo viso era appena segnato da qualche ruga attorno ai suoi occhi azzurri rendendola ancora una donna decisamente molto attraente, inoltre il suo fisico era ancora mozzafiato: nonostante fosse bassina, 1 metro e 60 circa, aveva un fisico bello tonico e snello, due seni grossi e sodi (probabilmente rifatti) e un sedere bello sodo ottenuto con ore di palesta. Mi salutò baciandomi le guance ed abbracciandomi provocando una certa reazione in me. Entrando in casa notai che era pronta per una bella festicciola ma mancava qualcosa: tutti i miei ex compagni! Susanna, che per comodità ora chiamerò Susy, mi invitò a sedermi e mi spiegò tra una lacrima e l’altra che era da molto tempo che ci stava aspettando ma che oltre a me non era venuto nessuno, che stronzi i miei compagni! “Meglio per me” pensai-“avrò una bella donna da consolare”. Fu proprio un bel pomeriggio: parlammo per ore del più e del meno ed ormai si era fatta una certa ora ma Susy mi invitò a rimanere anche a cena dato che non aveva marito e non voleva sentirsi sola, accettai di buon grado e mentre lei si mise a cucinare avvisai velocemente a casa. La cena non fu delle migliori ma la compagnia fu ottima, continuammo a parlare di cosa avevamo fatto in questi anni finch&egrave tra un bicchiere di vino e l’altro non iniziammo a parlare delle nostre situazione amorose. Io le raccontai la mia situazione, e lei con profondo rammarico, mi raccontò di come fosse rimasta sola dopo la prematura morte del marito senza aver avuto intanto alcune relazioni. “Impossibile-dicevo io- una donna bella come te che &egrave rimasta da sola per tutti questi anni” infatti lei non era invecchita, anzi era maturata! Con tutti questi complimenti lei era diventata tutta rossa ed io, grazie al vino, decisi di cogliere la palla al balzo e feci prendere al discorso una piega piccante: le raccontai di come sin dai vecchi tempi il mio pensiero nei miei primi momenti intimi erano rivolti a lei. Inizialmente queste frasi la colpirono parecchio tanto che pensai di aver fatto una cazzata enorme, ma lei mi fece la fatidica domanda:”e adesso, come mi vedi? Ti piaccio?”. Colpito dal suo coraggio risposi che non pensavo ad altro da quando ero entrato da lei quel pomeriggio e nel dirlo la guardai dritta negli occhi i quali sentite le mie parole si riempirono di gioia. Senza dire una parola e con lo sguardo fisso su di me, Susy si avvicinò e quando fu vicina a me mi baciò e io risposi al bacio, eravamo uno appiccicato all’altra e le nostre bocche si esploravano intrecciando le lingue. Era una sensazione fantastica! Intanto le nostre mani vogliose toccavano ed esploravano il corpo del partner come per coronare una voglia animalesca repressa da molto tempo; io ero in estasi, il mio desiderio sessuale della mia adolescenza si stava avverando. Ancora senza dire una parola, Susy si diresse verso la sua camera da letto, io la seguii e mi sedetti sul letto matrimoniale e lei mi sussurrò all’orecchio:”non muoverti arrivo subito”. Avevo il cuore a mille, l’attesa mi stava straziando e dopo una decina di minuti lei tornò nella camera e la sua visione mi tolse il fiato: i suoi seni sodi e rotondi erano a malapena sorretti da un reggiseno di pizzo nero che faceva coppia con degli slip anch’essi neri davvero molto piccoli che le avvolgevano le parti intime rendendola davvero di una sensualità pazzesca. Avvicinandosi piano piano a me mi fece sdraiare sul letto e lei si appollaiò su di me e mi fissava, nei pantaloni avevo il cazzo che era così duro da farmi male: impossibile che lei non lo sentisse. Prese a baciarmi e intanto mi sbottonava la camicia e mi apriva la zip dei pantaloni, in men che non si dica ero sdraiato nudo sul suo letto con il mio membro che svettava in bella vista tutto turgido. Lei non sembrava farci caso e continuava a baciarmi la bocca e il collo, stavo letteralmente impazzendo dal desiderio, lei se ne accorse e iniziò a scendere finché non sentii il suo fiato sul mio glande scoperto, con estrema lentezza e sapienza iniziò a leccarmi i testicoli stimolandomeli e stringendoli piano piano, risalì la mia verga fino al glande e poi lo accolse in bocca e ebbi come un fremito lungo tutta la schiena. Fu così che iniziò la sua fellatio che fu davvero paradisiaca, mentre leccava mi masturbava sapientemente accarezzandomi anche il buchino dietro, e quando sentiva che stavo per venire rallentava di colpo il ritmo prolungando la mia durata. Dopo venti minuti di godimento puro iniziò a succhiare con maggiore foga ingoiandolo anche tutto con un sussulto sentì che stavo per venire e glielo dissi, lei chiuse ancora di più le labbra sul mio membro e io le schizzai tutto il mio piacere in gola e, sebbene lo trattenne a fatica a causa della quantità, riuscì ad ingoiarlo tutto e mi guardò con uno sguardo serio e si sdraiò vicino a me. Ancora stordito dal mio orgasmo devastante, capii che adesso io avrei dovuto occuparmi di lei e, nonostante la mia inesperienza, iniziai a baciarla ovunque togliendole il reggiseno da cui uscirono due seni davvero fantastici che baciai entrambi ed iniziai a succhiarle e mordicchiarle i capezzoli ormai drittissimi per la sua eccitazione. Intanto con la mano scesi nelle sue mutande e toccai la sua figa depilata che era tutta un lago, scostai il sottile filo degli slip e mi ci fiondai dentro con la lingua assaporando tutto il suo sapore. Non ci misi molto a farla godere, mi venne in bocca e io bevvi tutto il suo succo, “prendimi” mi sussurrò allora lei, e così io mi posizionai sopra di lei nella posizione del missionario e feci scorrere il mio glande sulla sua vulva e poi la penetrai con un colpo secco, lei urlò dal piacere, io mi godetti quell’antro così soffice e caldo e poi iniziai a pompare, sembravo un martello pneumatico, facevo avanti e indietro come se fossi posseduto. Nonostante fosse la mia prima volta durai abbastanza e dopo una quindicina di minuti nel missionario tirai fuori il mio membro dalla sua vagina e le venni sul pube schizzandole la mia sborra su tutta la pancia e sui seni. Stravolti ci addormentammo abbracciati nel suo letto. La mattina dopo mi svegliai presto e mi chiesi se fosse stato un sogno, poi vidi Susy sdraiata affianco a me nuda ancora dormiente, sembrava una dea. Mi accorsi che ero in ritardo per andare a lavoro, così mi vestì in fretta e prima di andarmene la baciai e le lasciai un bigliettino sul comò con il mio numero con la speranza che mi richiami.
Continua Qualche settimana dopo la prima volta tra me e Susy e dopo molte altre scopate, un mattino mi invitò da lei per vederci, ovviamente non per parlare. Arrivai puntuale all’appuntamento e quando lei mi aprì la porta rimasi a bocca aperta: Indossava un reggiseno davvero striminzito che sembrava dover esplodere da un momento all’altro a causa dei suoi bei seni rifatti, sotto indossava uno slippino minuscolo e quando mi fece entrare in casa e mi voltò le spalle notai che il filo di dietro del tanga si perdeva nel solco delle sue natiche. Non resistetti alla tentazione e le diedi una bella sculacciata su una chiappa lei mi rivolse uno sguardo malizioso e mi fece accomodare in camera da letto. Mentre ci baciavamo abbracciati stretti stretti, lei mi spinse sul letto e si accoccolò tra le mie gambe, liberò il mio attrezzo ancora giovane forte ed iniziò a succhiare come solo una donna matura d’esperienza sapeva fare. Mentre lei si dava da fare io mi stavo spogliando, una volta completamente nudo le mi iniziò ad accarezzare lungo tutto il corpo soffermandosi in particolare ad accarezzarmi le natiche, lì per lì ero più concentrato al pompino piuttosto che ad altro e non diedi troppi peso alla cosa. Dopo una decina di minuti di succhiata, mi chiese di portarmi le gambe al petto ed io lo feci, in un attimo capì che voleva fare: La sua lingua saettò velocemente dalle mie palle al mio buco del sedere! Trovai la cosa strana e provai a fermarla, lei mi chiese di fidarmi e allora la lasciai fare, in un attimo sentì qualcosa che forzava il mio buchino: Era un suo dito che scivolò dentro procurandomi un lieve fastidio che poco dopo si sostituì al piacere. Al dito Susy sostituì la lingua e la inserì completamente dentro di me: La sua bocca aderiva come una ventosa al mio culo! La cosa mi provocò un’erezione più forte del solito e Susy ne approfittava continuando a masturbarmi furiosamente. Improvvisamente tolse la lingua dal mio buchino e mi sentì di botto vuoto, vidi con la coda dell’occhio che stava armeggiando con qualcosa e quando le stavo per chiedere cosa stesse facendo sentì qualcosa di grosso spingere nel mio buchino, spaventato la guardai e vidi che stava inserendo dentro di me un dildo nero abbastanza grosso, uno di quelli usati dalle donne per masturbarsi; spaventato provai a scostarmi ma lei con un colpo secco mi penetrò con quel fallo di gomma. Urlai dal dolore ma lei per alleviarlo aveva iniziato a succhiarmelo ancora. Dopo un po’ mi abituai a quel corpo estraneo dentro me e la mia mazza riprese vigore, decisi dunque di vendicarmi: Con forza la presi e la girai mettendomi sopra di lei, senza lubrificarla puntai la cappella al suo buco anale e la sfondai con forza. Anche lei cacciò un urlo di dolore ma io noncurante del suo stato iniziai a penetrarla con vigore sfruttando anche il fatto di avere ancora il dildo dentro di me che mi dava più vigore. Lei continuò ancora per un po’ a lamentarsi ma poi alle urla di dolore si sostituirono quelle di godimento con lei che mi incitava a fare più forte e di sfondarla senza pietà. Molto eccitato dalla situazione, venni copiosamente dentro di lei e con la cappella raccolsi lo sperma che fuoriusciva dal suo ano e glielo misi in bocca in modo che assaporasse il mio piacere mentre mi puliva la mazza, terminato ciò rimossi il dildo che intanto era rimasto dentro di me e una volta tolto mi lasciò una sensazione di vuoto. Accompagnai Susy in bagno dove aveva una crema anti irritazione, gliela spalmai sul buchino che avevo volutamente forzato e che si era arrossato e lei fece lo stesso a me non prima di avermi leccato ancora un po’ il buchino. Passammo il pomeriggio nudi in giro per casa sua a carezzarci fugacemente ma prima che me ne andassi volevo un saluto da parte sua allora la presi di peso e la feci stendere sul divano a pancia in su e avvicinai la mia mazza già semidura alla sua bocca, lei provò con una mano a guidarsi il mio sesso verso la bocca ma io afferrai i suoi seni rifatti e ficcai il pisello lì in mezzo con la cappella che puntava dritta verso la sua faccia. Dopo poco tempo in quel paradiso venni copiosamente sporcandole tutto il petto con il mio seme, lei passò con le dita e raccolse e bevve tutto il mio sperma; io mi rivestì e la salutai con una bella pacca sul sedere e salutandola ad un prossimo incontro Un giorno mentre ero in giro in macchina mi arrivò un messaggio: Era Susanna, la mia ex maestra di scuola ed ora la mia donna che mi chiedeva di passarla a prendere in palestra perché aveva appena finito di allenarsi. Una decina di minuti dopo ero arrivato nella palestra cittadina, entrai e vidi Susy che era davanti alla reception ad aspettarmi, la riconobbi subito: Indossava dei leggins grigi molto aderenti che le fasciavano le gambe e il suo sedere bello sodo evidenziandone le forme mentre sopra indossava una canotta sintetica anch’essa aderente che lasciava scoperta la sua pancia piatta e a malapena conteneva i suoi seni rifatti che non erano contenuti in un reggiseno. Avvicinandomi a lei si voltò e come mi vide mi saltò in braccio sorridente e mi stampò un bacio sulle labbra. Da vicino la guardai meglio e vidi che era ancora sudata, una gocciolina di sudore stava ancora percorrendo l’enorme solco che aveva tra i seni e il suo odore mi aveva già un po’ eccitato. Lei mi disse che stava andando a cambiarsi e che appena finito saremmo andati a cena, allora io mi sedetti sul divanetto della reception mentre la vedevo sculettare verso lo spogliatoio. Dopo mezz’ora non era ancora uscita, seccato e dato che non c’era nessuno in giro (era quasi orario di chiusura) mi avvicinai allo spogliatoio femminile ed entrai; all’interno non c’era nessuno ma sentivo dei rumori strani così iniziai a cercare la fonte del rumore e più mi avvicinavo ad essa più mi accorsi che erano dei gridolini di piacere. Svoltai un angolo incamminandomi verso le docce e vidi una scena tremendamente eccitante: Susanna era sdraiata su una panca nuda e con le gambe spalancate, con una mano si palpava il seno mentre l’altra era appoggiata sulla testa di una persona inginocchiata tra le sue gambe che si dava da fare. Guardando meglio notai che era una donna e anche lei era nuda. La riconobbi: era Manuela, la personal trainer di Susy, una donna sulla cinquantina abbastanza bassa ma con un corpo davvero tonico e muscoloso, aveva pochissimo seno ma le sue gambe muscolose erano molto sexy, aveva anche un culo davvero sodo per la sua età ed una tartaruga appena accennata sulla pancia. Mentre le osservavo Susy aprì gli occhi che teneva socchiusi dal piacere, appena mi vide cacciò un urletto di stupore e Manuela si staccò dal suo sesso e si voltò verso di me. Susanna tentò di giustificarsi dicendomi che dopo gli allenamenti era spesso eccitata e Manuela, essendo lesbica, le dava una ripassata di lingua per calmarla. Mentre Susanna cercava di giustificarsi, io mi ero eccitato ancora di più allora velocemente mi spogliai e mi unì alla coppia. Prima che potessi avvicinarmi però Manuela mise subito le mani avanti dicendomi che lei era esclusivamente lesbica e che con lei andavano bene baci e leccate ma con mia mazza non voleva averci nulla a che fare (per ora!). Un po’ dispiaciuto della cosa mi avvicinai lo stesso e stampai un bacio sulla bocca prima a Manuela e sentì ancora il sapore di Susanna sulla sua bocca. Afferrai la testa a Manuela e la rivolsi nuovamente verso il sesso della mia donna che intanto mi guardava eccitata ed iniziava a reclamare la mia asta. Appena le porsi il mio glande lei lo accolse subito tra le sue labbra ed iniziava a succhiare con fare esperto. La scena mi trasmise una carica sessuale ancora più alta: Ricevere un pompino dalla propria donna mentre veniva leccata da una lesbica mi fece indurire ancora di più. Dopo un po’ cambiammo posizione e feci cambio con Manuela ed iniziai a succhiare la vagina dei Susanna mentre la personal trainer si sedeva sulla faccia della mia donna per farsi leccare. Presto io alla mia lingua sostituì il mio sesso e mentre la scopavo con energia Susanna faceva degli urletti che venivano coperti dalla figa di Manuela. Dopo qualche pompata entrambe le donne mature erano venute, Susanna bevve tutto il nettare di Manuela che si tolse dalla sua bocca e venne dietro di me per formare un trenino: Susanna sulla panca e io che la scopavo con Manuela che da dietro mi accarezzava e con il suo bacino faceva pressione sul mio per dare dei colpi più forti a Susanna che urlava come una matta. Poco dopo cambiammo posizione ed io mi sdraiai sulla panca e Susanna si impalò di nuovo sulla mia mazza prendendolo nel sedere. Manuela timidamente mise il suo sesso sulla mia bocca ed io leccai senza problemi scoprendo che il suo sapore era diverso da quello di Susanna, infatti era più amaro. Tutti e tre stavamo godendo un sacco ed io stavo per esplodere allora mi alzai e Susanna si posizionò con la faccia davanti alla mia mazza che iniziava a pulsare. Manuela mi prese alla sprovvista e mise la sua testa tra le mie natiche infilando la sua lingua dentro il mio orifizio, non appena entrai esplosi il mio orgasmo su Susanna sporcandole tutta la faccia e mentre il mio seme colava sui suoi seni afferrai la testa a Manuela e la spinsi ancora più dentro di me provando una sensazione molto piacevole. Una volta finito eravamo tutti sudati allora fecimo una doccia tutti insieme e mentre uscivamo dallo spogliatoio Manuela salutò entrambi con un bacio (a me solo a stampo, con Susanna ci mise la lingua) ed insieme ci accordammo per vederci ancora. Qualche giorno dopo la prima scopata in tre, Manuela chiamò Susanna e ci invitò a cena da lei per la sera stessa. Non ci vestimmo in modo particolarmente elegante, sapevamo che tanto la maggior parte della serata saremmo stati nudi. Arrivati a casa di Manuela entrammo e la donna ci salutò con un bacio poi ci presentò la sua compagna infatti non era single come pensavo anzi conviveva da qualche anno. La sua compagna si chiamava Roberta e a differenza sua era una ragazza giovane sui 25 anni con un viso angelico coperto da lunghi capelli biondi. Anche Roberta aveva un corpo mozzafiato: Pancia piatta, due seni grossi e ancora sodi per la giovane età e un culo a mandolino molto sexy. Insieme cenammo e bevemmo allegramente. Durante la cena continuavo a lanciare occhiate a Roberta, lei i fatti era bisessuale e questo mi dava un po’ di speranza. Dopo cena Manuela e Roberta ci portarono nella loro camera dove c’era un letto matrimoniale enorme su cui saremmo potuti stare comodi in quattro ma con mio grande stupore Manuela fece sedere me e Susanna su un divanetto e ci disse di star fermi a guardarle. Mente ci sedevamo Manuela aveva iniziato ad abbracciare e baciare con passione Roberta che ricambiava con più energia ogni bacio; in poco tempo le due lesbiche si erano spogliate e adagiandosi sul letto iniziarono un 69 molto sensuale. La cosa mi eccitò molto e Susanna accorgendosi del mio stato mi tirò fuori dai pantaloni la mazza ed iniziò a masturbarmi lentamente. Io e Susanna eravamo sempre più eccitati allora ci spogliammo e andammo a far compagnia alle due donne che erano ancora impegnate a leccarsi a vicenda. Mentre io continuavo a guardare Manuela e Roberta Susanna iniziò a prendermelo in bocca fino alla radice. Notai che Roberta mentre la leccava a Manuela guardava con curiosità la mia mazza sparire dentro la gola di Susanna e poi ricomparire, allora io iniziai ad accarezzare la schiena alla ragazza che emise gemiti più forti. A un certo punto la coppia lesbica terminò il 69 allora Roberta vogliosa della mia mazza affiancò Susanna che le porse il mio sesso da succhiare. Decisi mi mettermi più comodo allora mi sdraiai su un fianco e misi la testa di Susanna direttamente davanti al mio ano che iniziò a leccare come piaceva a me, Roberta intanto stava acquistando più sicurezza ed iniziava a succhiarmelo con più decisione, Manuela si era appena piazzata tra le gambe di Susanna e leccava il suo sesso come quando era nello spogliatoio in palestra. Nella stanza riecheggiavano gemiti e sospiri di goduria allora decisi di finirla con i preliminari e allora feci sdraiare a pancia in su Roberta sul letto ed appoggiai il glande sulle sue grandi labbra, Susanna con due dita schiuse il sesso di Roberta aprendo una strada per la mia mazza ed iniziai a penetrarla. La sua vagina era più stretta di quella di Susanna, evidentemente non ne aveva presi tanti quanti la mia donna allora iniziai a godere di più del solito. Roberta emetteva dei gemiti di dolore infatti non era abituata a mazze come la mia ma alla lingua della sua convivente, Susanna guardava eccitata la scena. Manuela si diresse un attimo in bagno e tornò poco dopo con un fallo di gomma fissato con una cintura in mezzo alle sue gambe. Il dildo era più piccolo della mia asta ma Susanna era così eccitata che se la fece bastare e subito si fece penetrare da Manuela mentre era a pecora sul letto vicino a me e Roberta. La cosa andò avanti per un po’ di tempo, poi Manuela si mise sotto Susanna e puntò il dildo nel suo ano ed iniziò a scoparla in quella maniera. Eccitato dalla visione del sessi della mia donna così oscenamente bagnato ed aperto, mi congedai da Roberta con un bacio e tornai da Susanna e le ficcai la mia mazza in vagina. Susanna godeva come una porca ad essere scopata da due persone contemporaneamente, rimaneva solo la sua bocca libera che emetteva urli di lussuria ma Roberta la tappò in fretta facendosi leccare il sesso da Susanna. Eravamo un tutt’uno di goduria, arrivato allo stremo delle forze tirai fuori la la mazza dal sesso di Susanna e schizzai in abbondanza il mio sperma sul suo ventre. Roberta iniziò subito a leccare e raccogliere il mio seme da Susanna e poi lo scaricò tutto in bocca a Susanna con un bacio. Manuela intanto sembrava non volesse finire e continua a scopare il sedere della mia donna senza sosta. Io intanto mi ero fatto da parte ed osservavo la scena mentre la mia mazza perdeva vigore. Poco dopo sia Manuela che Susanna ebbero un orgasmo e si sdraiarono esauste sul letto. L’unica a non essere ancora soddisfatta era Roberta che reclamava ancora il mio sperma ma io ero troppo stanco per avere un’erezione. Allora Manuela disse di avere la soluzione e mi fece sdraiare a pancia in su sul letto ed iniziò a leccarmi il mio orifizio anale. In poco tempo mi tornò duro ma Manuela si era eccitata così appoggiò il fallo di gomma sul mio ano e con poca forza entrò dentro me. Roberta intanto si era avvicinata ed iniziò a masturbarmi, stavo godendo come un pazzo: Manuela infatti aveva aumentato il ritmo e mi riempiva l’intestino con il dildo mentre Roberta mi stimolava con le sue mani piccole tutta l’asta. Non ci misi molto a venire e schizzai sulla mia pancia tutto il mio seme, Roberta soddisfatta iniziò a leccare e mi pulì tutto in pochissimo tempo. Soddisfatti della serata, ci addormentammo nel lettone tutti nudi con io che abbracciavo Roberta con il mio sesso moscio tra le sue gambe e Susanna abbracciata stretta a Manuela che le palpava i seni.

Leave a Reply