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Racconti Erotici Etero

La mia nuova vita: L’esibizionismo

By 22 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo qualche anno mi decido finalmente a raccontarvi al mia storia… Tutto ebbe inizio in una calda giornata di luglio…

Era un periodo orrendo per me… appena diciottenne ero reduce dall’ennesima storia d’amore finita in “tragedia”. Era il periodo in cui non avevo voglia di far nulla, il modo sembrava cascarmi addosso, avrei voluto scomparire, ma non sapevo che quel pomeriggio la mia vita sarebbe cambiata!

Centro commerciale, metà luglio: entro in un negozio alla ricerca di un costume da bagno poichè da li a pochi giorni sarei partita con i miei per qualche giorno al mare, magari con una debole speranza di dimenticare tutto. non avevo nessuna voglia di farlo, mi vedevo grassa e brutta ( ma nn lo ero affatto!) e questo portò la mia scelta verso un costume intero che, ad essere sinceri e pensarci ora era veramente orrendo. Chiedo alla commessa di poterlo provare e lei sbigottita dalla mia scelta lo prende e me lo porge.

Io, entrata nel camerino, lo indosso e invogliata dal fatto che il negozio era deserto, esco per guardarmi allo specchio, pur sapendo che mi sarei vista orribile! esco dal camerino mentre mi guardo decisa a prenderlo la commessa mi guarda e con il sorriso più finto che potesse fare per tentare di nascondere la sua disapprovazione mi dice ” le sta divinamente signorina”. Si capiva a miglia di distanza che mentiva spudoratamente ma a me non me ne poteva fregare di meno… ero di un’apatia unica!

Ma la sorpresa era lì ad aspettarmi… “Su signorina glielo dica sinceramente cosa pensa… quel costume è orribile… non lo metterebbe nemmeno mia nonna figuriamoci su una ragazza di vent’anni…” Io raggelata dal quel commento diretto e forse sapendo dentro di me che era la verità mi giro di scatto come per fulminarlo… chi era che si permetteva di intromettersi nei fatti miei? chi glielo aveva chiesto? e poi dalla voce nemmeno lo conoscevo!

Al mio giro di scatto mi ritrovo davanti un bell’uomo sulla quarantina credo, giacca e cravatta che mi guarda sorridendo e mi dice “Mi scusi per la schiettezza ma non potevo resistere… quel costume non si può proprio guardare, per lei ci vorrebbe… si insomma… qualcosa come… ecco io proverei questo!” e nel dirlo mi porge un costumino che subito fa capire che una volta indossato lascerà ben poco all’immaginazione! Non volevo ammetterlo ma quell uomo aveva gusto! il costumino era stupendo e certamente se non mi fossi trovata in quellos tato d’animo era quello che avrei comprato! “Beh prima di dirmi di no o di prendermi a schiaffi la prego… lo provi!” Io imbambolata dalla situazione e dal momento riestro nel camerino senza dire nulla… mentre lo indosso peso “Ma che sto facendo? ” eppure quella situazione aveva risvegliato in me qualcosa…

Appena indossato esco e subito noto il cambiamento. La comemssa che prima si sforzava a sorridere ora mi guardava quasi invidiosa di quello che vedeva dicendomi realmente feli “Beh questo si che le sta divinamente”. Le sorrido quasi come se avessi diemnticato quell’uomo di pochi istanti prima… mi guardo alla specchio… cazzo è una favola davvero!

Riflesso nello specchio, come un fantasma vedo riflesso lui, che sorridendo mi dice “ecco vede? voi ventenni dovreste stare a sentire qualche volta noi “vecchietti”!” io un pò infastidita dal suo tono o forse ancora di più dal non voler ammettere che avesse ragione e più acida che mai gli rispondo “Diciottenne prego” e lui sorridente e con le mani alzate in segno di resa “Mi scusi”

Cosa stavo facendo? non lo so ma quelle attenzioni di quell uomo maturo avevano riacceso qualcosa in me e io lo stavo trattando da schifo! “Mi scusi nn volevo ripsonderle con quel tono” “Oh non si preoccupi immagino che sarà un pò imbarazzata e mi rendo conto che non dovevo intromettermi ma è stato più forte di me…”

“Nono anzi dovrei ringraziarla” dico. “ma no si figuri anzi” e sorridente ritorno nel camerino a rivestirmi. Non so perchè ma inizio a far tutto di fretta eccitata dal fatto che quell uomo li fuori mi concede tutte quelle attenzioni… in un misot di curiosità e timore esco dal camerino… lui non c’è!!! Oddio me lo sarò sognato? e cosi intorpidita vado verso la cassa decisa a prendere il costumino bianco.

Ritorno in me quando, la cassiera pass ai codice a barre alal cassa… Oddio non credo ai miei occhi, non mi sono accorta fosse un costume firmato… e adesso chi lo paga? non ho tutti quei soldi! Ma nel momento in cui sto per dire alla commessa di no, lui da dietro si fa spazio dicendomi “signorina se permette faccio io!” oddio e da dove è spuntato? resto imbambolata, farfuglio qualcosa ma il tempo di ritornare in me lui ha gia passato la sua carta di credito e pagato!

“Oddio no non posso accettare, nemmeno la conosco” e lui “Beh se è servito a non farla andare in spiaggia con quel coso orrendo che voleva lei ne sono ben felice” sorrido orami decisa a lasciarmi andare e vedere dove mia vrebbe portata quell onda che stavo cavalcando.

“Comunque piacere io sono Massimo” “Piacere Sara”.

“Sara che ne dici ti va di bere qualcosa con me qui al bar?” “La ringrazio ma non voglio disturbarla ancora, e poi sono un pò imbarazzata dal fatto che ha pagato lei…” e lui “Ma dai va tutto bene a patto che però smetti di darmi del lei, mi fa sentire vecchio!”

Io sorrido e cis ediamo davanti a una coca fredda, lui si allenta un pò la cravatta e iniziamo aparlare del + e del -. E’ una strana sensazione ma quello sconosciuto mi fa star bene e le sue attenzioni stanno riaccendendo in me quella voglia che avevo perso da un pò.

Gli parlo un pò di me, che sto per partire per le vacanze con i miei e che lascelta di quel costume era dettata dal mios tato d’animo… ” E tu ti fai ridurre cosi da uno stronzo? invece che tirar fuori tutta te stessa e farlo morire di invidia?” quella parole mi cadono addosso come un macigno… CAZZO AVEVA RAGIONE!!! quello stronzo per cui soffrivo non mi meritava e mi stava rovinando… forse avevo bisogno di farmelo dire in quel modo, sbattermi in faccia la situazione com’era.

Per non farmi capire chiedo di lui… è un dirigente di una grossa società che ha la sede li vicino, ha una casa a 300 km da li dove trona ogni fine settimana dalla moglie…. COSA? una casa? DALLA MOGLIE? Oh cazzo era troppo bello per essere vero, il mio sogno ad occhi aperti mi si stava sgretolando davanti! avevo frainteso tutto?

“Beh si ero in quel negozio per comprarle un regalo… sai avevo adocchiato ilc ostumino tuo x lei ma…. a te stava molto meglio così ho deciso di prenderle altro…” inizo ad essere semrpe + confusa quando lui guarda l’orologio e imprecando mi dice “Cazzo che tradi che si è fatto devo tornare in ufficio… con te il tempo mi è letteralmente volato…” io inebetita dal momento non riesco a rispondere nulla mentre lui si alza e porgendomi il suo biglietto da visita mi dice ” Beh pesami quando sarai al amre con quel costumino, io sarò qui a lavorare e se vorrai farti viva magari mi risolleverai una dura giornata di lavoro” e dopo un baciamano lo guardo scomparire tra la folla che ormai ha riempito il centro commerciale.

Mi guardo nella mano CAZZO MI HA LASCIATO IL SUO NUMERO!!! Vorra dire qualcosa penso… In quel momento coem in un flash veod il mio ex… quello per cui non dormo da giorni e mi costringo a vestire come una nonna e mi rendo conto che gli dò limportanza di un microbo in quel momento…

SIIII SARA è RINATA!!! quell uomo misterioso (e sposato) ha risvegliato in me la voglia di vivere… mi alzo con il suo biglietto tra le mani e punto diritta a finire lo shopping pre-vacanza… Jeans e ballerine come pesavo venedo da casa? eh no quella sara lì non c’è +… Minigonna e tacchi a spillo… La solita Sara è tornata…

E questo è solo l’inizio…

Qualche giorno dopo malauguratamente il mio ex si rifece vivo, solite frasi fatte “Ti amo” “Ho sbagliato”… gli dissi che non mi fregava più nulla di lui e ci lasciammo a brutte parole. Ma in effetti quelle telefonate non fecero altro che far riemergere tutto il mio vecchio malessere e farmi deprimere nuovamente.

Passai così i primi giorni delle mie vacanze chiusa in camera a piangere a dirotto e a star male quando di colpo, frugando nella mia borsa alla ricerca dell’ ennesimo fazzoletto per asciugare le mie lacrime trovai quel biglietto da visita. Rimasi un pò a guardarlo indecisa sul dafarsi e presi una decisione: cercai frettolosamente il cellulare e lo chiamai.

“Pronto chi parla?” la sua voce mi fece sentire addosso un brivido “Ciao sono Sara… ti ricordi di me?” “E come posso dimenticarmi di una bellezza come te piccola?” sorrisi… era il primo sorriso da giorni! Dopo qualche chiacchera mi chiese del costume e io gli raccontai cosa mi stva succedendo e che erano giorni che non uscivo di casa “Cosa??? Sei in vacanza e sei chiusa dentro a piangere? Se ero lì prendevi una sonora sculacciata signorina!” “Cosa?” gli risposi incredula. “Sisi hai capito benissimo ora ti alzi da quel letto metti il costume e vai subito in spiaggia!” “No non posso mi rideranno dietro sn brutta”. “Guarda che non era una proposta era un ordine signorina e per dimostrarti di quanto sono sicuro ti porpongo una scommessa” “che scommessa?” “Mi gioco il mio stipendio che arrivata in spiaggia ti guarderanno tutti!” “E se perdo cosa vorrai in cambio?” “Beh se succederà verrai a cena con me… che ne dici mi sembra vantaggioso!”.

“Ok” dissi io, “Però devi essere sincera…” “Si certo non sono una che imbroglia” “Bene, e appena arrivi in spiaggia voglio che mi mandi subito una foto, poi messageremo purtroppo non posso stare a parlare tutto il giorno lo sai sono a lavoro” “Non credo che dopo questa telefonata avrò abbastanza soldi per messaggiare” “A quello penso io ora fila a cambiarti e scendi in spiaggia” e prima che potessi obbiettare chiuse il telefono.

Ma chi era lui per darmi ordini? Chi si crede di essere? eppure quel suo fare autoritario mi aveva fatta sentire strana… forse un pò eccitata addirittura! Mi alzai di scatto presi il costume lo indossai… mamma mia era molto + piccolo di quanto ricordavo! Mi guardai allo specchio presi un pareo e mi fiondai in spiaggia. Mentre scendevo il viottolo che mi avrbbe portato al mare, sento il cellulare vibrare “1 nuovo messaggio” lo apro “La ricarica da 50 euro è stata effettuata” il mio cellulare non aveva mia visto tutti quei soldi!!! A seguire un altro messaggio, stavolta era suo! “Così non potri dirmi che non hai soldi per rispondermi”. Sorrisi e scesi in spiaggia dagli occhiali neri mi guardavo intorno e con mio immenso stupore vidi che effettivamente tutti mi guardavano “cazzo aveva ragione non posso crederci” dissi tra me e me.

Mantenni la promessa, levai il pareo sotto gli okki dei vicini di ombrellone che mi scrutavano mi feci al foto e gliela inviai. la sua risp non si fece attendere “Cazzo che figa da paura, ammettilo hai tutti gli okki addosso!” “Beh se devo essere sincera si è vero mi guardano” “Saranno tutti eccitati” “Ma dai che dici” “Ah dici di no? beh allora facciamo un giochino: mettiti a pancia in giù sistema bene il costume e senza farti notare guardati intorno, o meglio guarda i costumi dei vicini e dimmi se sono gonfi”. Mi stesi e sistemai il costume, era una quasi perizoma quindi il mio culetto era in bella vista. Inizia a guardarmi intorno facendo finta di avere gli occhi chiusi da dietro gli occhiali scuri vidi che mi guardavano davvero con uno strano sguardo, avevo vicino un gruppo di ragazzi, alcuni fidanzati che mi guardavano insistentemente, abbassai lo sguardo e con mi aimmensa meraviglia notai i loro costumi gonfi! oddio si erano eccitati con me, che porci, e poi cn le fidanzate a fianco preferivano guardare me. Di colpo mi sentii bagnare, infilai la mano sotto e toccando il mio costume si stava inumidendo!

Quegli sguardi mi stavano eccitando, mi piaceva che tutti quegli uomini si eccitassero guardando me, ero un lago! Presi il telefono “Avevi ragione mi guardano e sono anche eccitati” ” E tu?” “Io cosa?” “Sei eccitata?”.

Come aveva fatto a capirlo? quasi quasi ci ha messo meno tempo di me e senza nemmeno guardarmi! “Beh non rispondi? Devo intuire che ci ho preso in pieno!” “Come lo hai capito?” “Da quando ti ho vista al negozio ho capito che eri una che ti piaceva farti guardare, dovevi solo scoprirlo! Dai se stai al gioco vedrai come ti farò divertire” io accettai e tutto il giorno messaggiammo mentre lui mi diceva cosa fare per farmi guardare da quegli okki bramosi di me… la mia eccitazione saliva e solo i frequenti bagni causa caldo torrido aiutavano a nascondere il mio costumino pieno dei miei umori. Non resistevo + dopo qualche ora corsi a casa e mi chiusi in bagno continuando a messaggiare con lui, oramai i messaggi stavano diventando sempre + caldi e quando gli dissi che mi ero chiusa in bagno mi disse di aspettare che da li a  poco mi avrebbe chiamata. Io non resistevo + volevo toccarmi.

Arrivò l’ennesimo messaggio, un mms. Lo aprii. Davanti agli okki mi si parò una foto con un cazzo enorme e durissimo che mi fece restare a bocca aperta. Lui mi chiamò, risposi “Hai visto che effetto fai? pensa che oggi in spiaggia erano tutti così” ebbi un brivido fortissimo mentre le mie mani scivolarono dentro il costume. “Dai metti il vivavoce così hai le mani libere” lo feci e inizia a toccarmi mentre lui me ne diceva di tutti i colori e mi resi conto che + diventava maiale + mi eccitavo… io godevo noncurante che lui dall’altro capo del telefono sentiva tutto. Di colpo sentii la sua voce rotta dalla voglia capìì che si stava masturbando anche lui e quasto mi fece impazzire! Sentii l’orgasmo salire ed esplodere come non mai e le mie urla fecero venire anke lui. poi qualche attimo di silenzio.

“lo sapevo che in fondo in fondo eri un porcellina” è vero, lo ero! mi ero messa in mostra davanti a tutti in spiagia e mi ero masturbata al telefono con uno sconosciuto! Che mi stava succedendo? Proprio non lo capivo… ma avevo goduto da matti!!! “Oddio che mi hai fatto fare sei un porco” “Beh tu non è che sei da meno…” scoppiamo in una risata. “Appena torni mi devi una cena” eh si avevo perso la scommessa. E se a cosi tanti km di distanza al primo giorno eravamo finiti a masturbarci al telefono chissà cosa sarebbe potuto succedere ad uscire insieme. La data era ancora lontana non valeva la pena preoccuparsi!

Nei giorni seguenti continuammo a farlo mentre lui mi diceva cosa fare e io a farmi guardare da tutti e poi correre in camera a masturbarci al telefono. Quando mi fermavo a pensarci mi dicevo che ero diventata una puttanella, ma stavo bene ed ero felice e tutti i brutti ricordi erano spariti!

Meglio una santarellina depressa o una puttanella felice? Beh io opterei per la seconda…

Le vacanze presto finirono, il giorno del mio incontro cn lui si avvicinava sempre +. Durante il viaggio però ebbi l’amara notizia: aveva avuto le tante agognate ferie e tornava dalla moglie, per due settimane non avremmo potuto nemmeno sentirci!!!

Passavano i giorni e io per trovare un pò di sollievo vestivo spesso in modo succinto, ormai gli okki di tutti addosso mi facevano impazzire. I giorni passavano e  senza che mi rendessi conto era ormai settembre. Un sabato pomeriggio ero a casa, a guardare la tv quando il telefono squillò. “Un nuovo messaggio” era lui! “Sono in auto in viaggio verso di te, preparati stasera non sfuggirai alla cena…” un brivido mi attraversò la schiena: era arrivato il momento!

Continuammo a messaggiare mentre si avvicinava la fatidica ora. Mi infilai sotto la doccia mi asciugai i capelli e una volta davanti all armadio rimasi intontita: come ci si veste ad uscire ccon un quarantenne? Mica posso vestirmi come faccio di solito sembrerei sua figlia… Ma nemmeno posso sembrare una nonna! Entrai in camera di mamma aprii l’armadio dove sapevo teneva la roba che ormai riteneva non più adatta a lei. Tirai fuori una gonna nera lucida molto aderente cn un piccolo spacco sulla coscia una camicetta bianca in seta molto elegante e un pokino trasparente. Mentre mi guardavo intorno vidi in fondo all’armadio una scatolina. La aprii. Con mio immenso stupore vidi all’interno un corpetto molto sexy e stretto con reggicalze calze e mutandine. Rimasi di stucco, mai avrei pensato che mamma, in una sua “vita passata” avesse indossato quella roba. Ma era perfetta per la serata! Corsi in camera mia e la indossai, mi guardai allo specchio e feci fatica a riconoscermi. Era da urlo, l’unica nota stonata erano gli slip che, anche se di pizzo, erano slip! Le tolsi e tirai fuori uno dei miei perizomini delle occasioni speciali, sembrava fatto apposta! Indossai la camicetta, l’intimo nero si distingueva senza problemi sotto, mi piaceva l’effetto, Indossai la gonna non senza problemi per quanto fosse stretta, chiusi la zip e mi resi conto davanti allo specchio quanto fosse stretta: non riuscivo a muovermi e sotto si distingueva senza problemi il contorno del reggicalze e del perizoma. Mamma mia era troppo esagerato. Mentre mi truccavo e sistemavo i capelli pensavo a cosa avrei potuto metter di diverso quando lui mi chiamò!

“Sono sotto casa tua mi fai gia aspettare?” cazzo era tardissimo non me ne ero accorta! “Sto arrivando solo un secondo!” “Mi raccomando ti volgio vedere con i takki, non deludermi” mi guardai i piedi avevo indossato un paio di sandali tacco 8, non gli sarebbero piaciuti! Correndo per quanto concedeva la gonna andai in camera e tirai fuori un paio di decollete tacco 15 stiletto che avevo indossato a un matrimonio, mi avrebebro distrutta i piedi ma l’effetto era assicurato. Scesi di corsa e mi guardai intorno, poco distante un bmw acceso mia aspettava. Accese i fari come x vedermi meglio e scese sorridente. “Buonasera signorina” gli sorrisi mentre lui mi fece un baciamano. “è bellissima questa sera” “Grazie” risposi stupita da qella gentilezza visto che sapevo quanto era porco per telefono. Mi fece salire e chiuse lo sportello mentre iniziammo a parlare, partì. “Mamma mia quanto sei provocante stasera, anche se mi aspettavo una minigonna da una ragazza…” cazzo avevo fatto tutto quel casino quando sarebbe bastato vestirmi come faccio sempre. “Scusa non sapevo come vestirmi, sai non sono mai uscita con un uomo come te” “Tranquilla, mi ecciti anche così ma se mi permetti farei una modifica…” fermò l’auto si avvicinò a me e emttendomi el mani sulla gonna strappo lo spacco fino quasi a far vedere il reggicalze sbottonò la camicetta e mi invitò a mettere un rossetto marcato e del lucido che mi fecero due labbra stratosferiche, abbasso le mani e apri al camicetta fino a lasciarmi uscire il pizzo del corpetto sul seno.

“Umm saresti solo da violentare…. vuoi vedere che effetto mi fai?” così dicendo abbasso la zip e lasciò uscire il suo cazzo enorme, era proprio quello della foto! “Beh che fai sei rimasta lì impalata? lo so che lo vuoi” e così dicendo mi prese la mano e me lo fece stringere. Le unghie smaltate rosse lo fecero impazzire, io rimasi di stucco anke se pensandoci avrei dovuto aspettarmelo che fosse così diretto e in fondo era quello che inconsciamente volevo anche io. Inizia a segare quel cazzo stupendo, non ne avevo mai visti così “Dai si amore brava segami bene, ora scendi giù” mi prese la testa e mi abbasso verso il suo cazzo.

“Nono che fai io non le faccio queste cose” “Beh inizierai ora, non resisto ti aspetto da due mesi…” e così dicendo mi infilò il cazzo in gola e dandomi il ritmo mi fece iniziare a sukkiare. Ci volle poco  e lo sentii ansimare, sapevo a cosa stavo andando incontro, provai ad allontnarmi ma lui, tenendomi sotto mi venne in gola “Dai piccola bevi beviii troietta miaa”. A quelle parole l’eccitazione mi salì a mille e iniziai a ingoiare tutto mente lui veniva copioso nella mia gola. Quando ebbe finito mi alsciò la testa e io tornai sul sedile imbarazzata impaurita ma anke eccitatissima mente lui mi diceva “lo sapevo sei una troietta di prima classe, vedrai qunto ti farò godere, ora vieni andiamo il ristorante è qui vicino. ” Ci incamminammo verso un locale che non conoscevo, per fortuna nessun conoscente pensai, mentre i tacchi mi facevano sculettare e lo spacco allargato della gonna faceva intravedere praticamente tutto. Per strada tutti mi guardavano e lui mi incitava ad attegiarmi ancora di più.

Non eravamo ancora a cena e gli avevo già fatto un pompino ed ero mezza nuda a farmi guardare da tutti. Sarebbe stata una lunga serata…

Arrivati al ristorante sembravano conoscerlo tutti, dal maitre al cameriere tutti lo salutarono affettuosamente guardandomi e facendogli segni di approvazione. Mentre ci dirigevamo verso “il suo solito tavolo” notavo gli okki di tutti addosso mentre lui sorridendo mi sussurrava “dai Sara hai visto come ti guardano? lo so che ti piace sculetta un pò di più…” iniziai ad accentuare i miei movimenti mentre sentivo tutti quegli uomini spogliarmi con gli occhi e fare chissa quali fantasie su di me. Sentii un brivido lungo la schiena e le mie labbra iniziarono ad inumidirsi sotto il minuscolo perizoma di pizzo che doveva ormai essere fradicio.

Il suo tavolo era in pratica al centro della sala, un posto poco rialzato rispetto agli altri tavoli che sembrava quasi fosse un palco da rappresentazione dove erano sistemati tre tavoli da due anche se quella sera erano tutti liberi. Sembravano messi lì come in esposizione.

Ci sedemmo al tavolo mi ritrovai avvampata di eccitazione, come se stessi lì per essere ammirata, accavallai le gambe mentre lo spacco fattomi da lui lasciava ke il mio reggicalze facesse capolino assieme alla balza in pizzo delle mie calze. Tutti guardavano verso di me, alcuni si toccavano sotto al tavolo altri venivano richiamati in modo perentorio dalle mogli/fidanzate sedute con loro al tavolo mentre lui soddisfatto mi guardava atteggiarmi e prendendomi la mano iniziò a provocarmi. “Dai tesoro fa vedere a questa gente quanto sei zoccola, si continua cosi atteggiati ankora pensa a quanti uomini stasera si segheranno pensandoti” le sue parole entravano dentro di me come un fuoco facendomi avvampare in viso e sentirmi sempre più bagnata sotto.

Senza nemmeno ordinare ci portarono del vino bianco e un raffinato antipasto di pesce. Io rimasi di stucco “Ehi ma chi ha ordinato sta roba?” “Beh sai mi conoscono…” disse sorridendo. “Beh si avevo notato che qui tutti ti trattano come uno di famiglia, devo sottintendere che non sono la prima che porti qui, di la verità a che numero sono?” “Beh a esserti sincero non lo so ma comunque in poche riescono a superare la serata qui dentro, tu mi sembri molto a tuo agio credo che sei davvero quella giusta” “Alla fine a tutte noi credo che piaccia essere ammirate, certo non a questi livelli, qua non si tratta più di ammirazione ma come ben sai mi hai fatta scoprire questo mondo e a me fa impazzire.” “Non dirmi che sei bagnata” disse lui con fare sorpreso ma si intuiva che sapeva gia la risposta “No, non bagnata sono un lago, spero solo non si macchi la gonna, non credo che il perizomino riuscirà ad assorbire molto altro ancora”.

Lui sorrise e iniziammo a cenare, il pesce era squisito ma il vino non aveva eguali, mi fece perdere quei sottilissimi freni inibitori che mi erano ancora rimasti: orami facevo tutto quello che lui mi diceva di fare, come mi muovevo mi si vedeva tutto e parecchie volte mi chiese di alzarmi e andare in bagno per farmi ammirare dalla sala. Finita la cena io oramai brilla e con le cosce grondanti dei miei umori uscimmo abbracciati, lui cn la mano sul mio culo che mi palpava davanti a tutti.

Arrivati sul marciapiede, con mosse astute salì la mia gonna o quello che ne restava e sentii subito le sue dita infilarsi tra le mie cosce e arrivare sulla mia fighetta. “Dio ma non scherzavi sei un lago troietta” “Si amore non resito sto impazzendo” lui con un sorriso quasi malefico “No non sei ancora pronta, vieni!” così dicendo camminavamo verso un parcheggio, attraversammo un gruppetto di alberi e ci fermammo al limite della piazzola.

Lui mi si avvicino tirò su la gonna lasciandola pochi centrimetri sotto il mio culetto, reggicalze a vista e camicetta ancora + sbottonata mi disse “Ora troietta attraverserai il parcheggio da sola e non abbassare al gonna anzi volgio che sculetti come una delle peggiori zoccole. Io sarò li dall’altra parte ad aspettarti con un regalo, non preoccuparti io starò sempre con gli occhi puntati su di te e nessuno ti si avvicinerà, non correrai rischi altrimenti interverrò in un attimo” io euforica al pensiero di spingere quella mia voglia di esibirmi ancora oltre gli diedi un bacio sulla bocca e gli dissi “Fa che quando arrivo di là la sorpresa sia bella dura…” “Non preoccuparti lo è già” mi disse dandomi una pacca sul culo.

Non ci pensai oltre, uscii dagli alberi e iniziai a camminare nel parcheggio. Al lato le panchine erano piene di ragazzi e anche nelle numerose auto si intravedevano figure umane, difficili da distinguere se maschi. Appena il primo mi vide ci fu un veloce passaparola e un sonoro vociare. Io rallentai il passo mi fermai in mezzo alla piazzola come per cercare qualcosa enlla borsa e allungar un pò il tempo in cui sarei stat alla loro vista. Non sentivo cosa si dicessero di preciso ma alcune parole le sentivo nitidamente “troia, zoccola, vacca” i complimenti si sprecavano mentre le mie cosce ormai grandavano umori a fiumi.

Non resistevo più mi diressi convinta verso il cespuglio che lui mi aveva indicato, lo vidi, era lì ad aspettarmi con il suo enorme cazzo gia in mano. Affrettai il passo. Appena dietro il cespugli mi prese violentemente e mi sbattè con la schiena contro un albero. Lo sentii in un attimo spostarmi il perizoma, allargare le labbra e dentro di me la sua cappella iniziò a farsi strada. Mi sentivo penetrare piano ma inesorabile, strinsi i denti x non urlare ma qunado lui si accorse di questo, con un colpo di reni entrò dentro completamente. Io no resitetti più e lanciai un urlo liberatorio misto tra dolore e goduria che sentirono tutti.

Prese a scoparmi senza ritegno, entrando e uscendo da me come un treno in corsa, io stretta a lui mi sentivo in estasi, attraversata da sensazioni mai provate prima. Ci volle poco a raggiungere il mio primo orgasmo, del quale si accorsero credo tutti da quanto urlai mentre lui imperterrito continuava a scoparmi. Venne così il secondo e il terzo mentre lui non accennava a smettere, le mie gambe iniziavano a non reggere più. Lui capii subito, mi mise le mani sotto le natiche, mi alzò da terra e inziò a mordermi i seni e il collo mentre sentivo il suo cazzo pulsare dentro di me. Ero prossima all’ennesimo orgasmo quando sentii lui aumentare il ritmo, non ebbi la forza di fermarlo e mi abbandonai all’orgasmo mentre sentivo i fiotti del suo sperma caldo riempirmi tutta e colare dalla mia figa che non riusciva a tenerla tutta dentro.

Si lasciò andare un attimo su di me, rimasimo appoggiati all’albero mentre lui riprendeva fiato gli dissi “Oddio nessuno mai mi aveva scopata così sei un treno” “Vedrai quante volte ti farò urlare troietta mia” e ci abbandonammo a un bacio lunghissimo.

Dopo qualche istante cercammo in qualche modo di ricomporci, la macchina per fortuna era poco distante, io mi abbandonai sul sedile mentre lui metteva in moto e mi riportava a casa, sentivo ancora il suo sperma nella mia figa come se mi coccolasse. Arrivati poco distanti da casa mia fermò la macchina mi baciò e mi disse “Beh io il ricordino dentro di te l’ ho lasciato, ti accompagnerà per un pò  e tu non mi dai nulla?” senza pensarci due volte infilai le mani sotto la gonna sfilai il perizoma ormai fradicio dei miei umori e dei suoi e glielo diedi “Questo per ricordarti la serata” lui sorrise e lo odorò “lo porterò sempre con me” io gli sorrisi “Così ti ricorderai di chiamarmi” “E chi si dimentica di una troietta come te… preparati ho già in mente qualcosa per domani… ” “Allora a domani amore” ci scambiammo un bacio appassionato e mi diressi verso casa mentre lui ripartiva verso casa sua.

Salii le scale scalza per non svegliare i miei, sarebbe stato imbarazzante dover dare spiegazioni. Entrai in casa e mi diressi subito in camera, mi stesi sul letto e mi addormentai ancora vestita e… piena di lui.

La serata mi aveva distrutta e forse mi aveva cambiato la vita, ma finalmente dopo tanto mi sentivo appagata…

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