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Racconti Erotici Etero

LA MIA STORIA DI MODELLA

By 30 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti mi chiamo Simona e ho 24 anni, sono bionda alta, ho fatto pure qualche sfilata e quello che vi sto per raccontare infatti è legato proprio alla mia ossessione di voler sfondare nella moda o in televisione, io vengo dal sud, e con la scusa dell’università sono riuscita ad andare fuori, ma la mia famiglia purtroppo non ha molta possibilità quindi mi devo accontentare di quello che mi manda, io nel frattempo ho cercato in giro per vedere se potevo fare qualcosa come modella oppure provini per entrare in tv, ho conosciuto un tipo che diceva di essere inserito nell’ambiente, più o meno sui 45 anni, l’ho conosciuto a un provino e mi ha subito presa in simpatia, mi contattava spesso, e mi ha proposto una serie di sfilate, che mi ha fatto fare, mi portava in giro per l’Italia, e con questo fatto ho un po trascurato lo studio, un paio di volte ci ha pure provato ma io l’ho respinto, e la cosa è finita la, perché lui mi diceva che avevo talento e potevo sfondare, pagava tutto lui, nei viaggi e dove mi portava, però non gli è mai uscito niente fino a quando, l’ho notato cambiare atteggiamento dalla sera alla mattina, mi ha detto che come prospettive di lavoro, ce ne erano molte ma che avrei dovuto autofinanziarmi per andare in giro perché lui non poteva più finanziare le trasferte pure per me, e mi propose di aprirmi un conto corrente in banca e di richiedere un fido di 5000 euro, io lo feci, mi fidavo, e man mano che andava avanti prelevavo, senza rendermene conto, giravamo, ho fatto qualche altra sfilata, ma poco significative come guadagno, lui si presentava come mio agente e la maggior parte dei soldi se ne andavano per seguirlo in party e feste dove lui diceva che bisognava essere presenti per stare nella mischia, quindi dovevo comprarmi vestiti, scarpe ecc.
Arrivò il giorno che mi trovavo con lui a Bologna e dovevamo andare in albergo a dormire, allora io ho fatto bancomat ma il distributore non mi dava niente.
Ho avuto una vampata in faccia dopo essere sbiancata, avevo consumato 5000 euro, non avevo un lavoro, i soldi che mi mandavano i miei ogni mese bastavano si e no per tirare per il mese a parte pagare l’ affitto, e per giunta mi trovavo a Bologna, ero rossa in faccia, non sapevo che fare, si c’era lui con me, ma tempo prima mi aveva fatto aprire quel fido perché non poteva più finanziarmi, come dovevo fare?
Lui mi ha detto:
‘Simona, qualcosa non va?’
Io:
‘no, niente, non mi fa prelevare, come faccio adesso?’
Lui:
Questo è un bel guaio! Perché la stanza la vogliono pagata, ehh devi vedere come fare, magari chiama i tuoi e te li fai spedire!’
Io ero disperata i miei non sapevano neanche che io fossi a Bologna, io dovevo essere a Roma all’università’
Io:
‘tu non puoi aiutarmi, non me li puoi anticipare e poi te li ridò?’
Lui:
‘ehh, non so se mi bastano pure a me, non lo so devo vedere tanto dobbiamo stare qua una settimana, una soluzione vedi che la troviamo tranquilla’.
Andiamo in albergo, prendiamo le stanze, e poi la sera andiamo a questa festa in una villa splendida, io avevo in vestitino corto nero, con dei sandali aperti a tacco alto e capelli sciolti, lui mi ha presentata a un sacco di persone, dicendomi che erano persone dell’ambiente e che quelli potevano inserirmi bene, la festa si è protratta fino a tarda notte, abbiamo bevuto tanto champagne, tanti di quegli uomini mi parlavano e mi ronzavano intorno che io non capivo più niente neanche che mi stavano dicendo, ero brilla, poi alla fine tornando in albergo in macchina ho notato che lui mi guardava le cosce che avevo completamente di fuori perché a causa dell’alcol e del dolore dei piedi a furia di stare alzata tutta la sera mi ero seduta in macchina in modo sciatto e senza curarmi del vestito, togliendomi le scarpe.
Poi nel tragitto gli ho fatto presente che la mia preoccupazione era l’albergo, come avrei fatto a pagarlo e lui mi rispose di non preoccuparmi, che il modo si trovava e che avevo una settimana davanti, poi salendo in camera si è infilato nella mia dicendomi che ero ubriaca e che mi accompagnava, ma come mi ha girata mi ha baciata sulla bocca e mi ha stretto le natiche tra le mani, io l’ho scansato dicendogli che stesse facendo, e lui mi ha risposto che in fondo mi sarebbe piaciuto e che non ero nella condizione di poter fare la schizzinosa, mi ha messa una mano tra le gambe e ha preso a baciarmi di nuovo, poi mi ha buttata sul letto e io col vestito ormai sulla pancia, mi sono sentita tirare giù il perizoma e ha infilato due dita nella mia fica, io ho iniziato ad ansimare, e lui:
‘HAI VISTO CHE TI PIACE? DAI CHE E’ BELLO’
Poi ha preso a leccarmi la fica, mi allargava le labbra con le dita e mi leccava pure all’interno, io avevo la pelle d’oca, i brividi, mi piaceva anche se col suo pizzetto mi graffiava, poi di colpo, sono state azioni veloci tanto che ci ho capito ben poco, mi ha girata e mi ha fatta mettere in ginocchio e mi ha detto:
‘SUCCHIAMI IL CAZZO SIMONA, DAIIII’
Io ho preso a massaggiarlo con la mano e poi l’ho preso in bocca, e ho iniziato a leccarlo andavo su e giù e poi stringevo le labbra intorno la cappella a risucchiarla, poi giravo la lingua intorno alla cappella e lo leccavo pure in punta e lui prendendomi per i capelli mi ha spinto la testa e io ho iniziato ad andare su e giù tutto, e vi assicuro che aveva un bel tronco di cazzo, mentre lui mi diceva:
‘SIIII’.SIMONA SIIIII’TROIA TI PIACE FARE I POMPINI VERO? LI FAI BENISSIMO E FINO AD ORA HAI FATTO LA DIFFICILE DAI SUCCHIALO TUTTO PUTTANELLA, CHE GRAN SUCCHIACAZZI CHE SEI, LECCAMI PURE LE PALLE DAI TROIA’
Io mi sentivo un calore assurdo tra le gambe ancora neanche mi aveva toccata e stavo colando ero bagnatissima, poi di colpo mi ha girata la al bordo del letto sempre in ginocchio come ero, e mi ha penetrata con un colpo solo, e mi teneva dai capelli, mentre io ansimavo ad alta voce, mi sentivo un palo arrivare alla pancia mi sentivo piena, e mi stavo bagnando a sentirmi quel palo dentro e i capelli tirati da lui che mi diceva:
‘CHE BELLA FIGA SGARRATA CHE HAI, E MI FACEVI LA CASTA, TUTTA TI APRO TROIA, SE ME LA DAVI PRIMA ERI GIA’ FAMOSA, E IL CULO CE L’HAI PURE SGARRATO COME LA FIGA?’
Io non ho risposto, stavo ansimando e lui con uno schiaffo sulla natica mi ha detto:
‘RISPONDIIII’
E io:
‘NO NO LA NON SONO LARGA’
Lui:
‘E MI TI ALLARGO IO TROIA COSI SEI TUTTA LARGA’
Io:
‘NO TI PREGO DAI’
Lui:
‘TI PREGO? è DA QUANDO TI HO VISTA CHE TI DESIDERO, NON HAI CAPITO CHE SEI SOTTO DI 5000 EURO E DEVI PURE PAGARE LA STANZA? NON HAI CAPITO CHE DEVI SVENDERTI ADESSO SE NE VUOI USCIRE? AH? AH?’
Seguito da altri schiaffi sulla natica mentre io mi bagnavo ma mi stavano scendendo pure le lacrime, sentivo le sue palle sbattermi contro per come mi stava scopando aveva una cappella larga a fungo, di colpo l’ho sentito uscire e spingermelo sul buchino, non entrava mi bruciava io ho un po gridato dicendogli di risparmiarmelo ma lui stava penetrando e quando è entrato mi sono sentita strappare l’intestino, è entrato tutto fino in fondo, sono rimasta con la bocca aperta e gli occhi sbarrati con le lacrime e in silenzio per degli attimi poi sono esplosa a lamentarmi che mi bruciava mentre piangevo ma lui niente non gli importava, mi ha detto:
‘TI HO PAGATO UN SACCO DI VIAGGI E NEANCHE UNA SEGA MI HAI FATTO TROIA MO TI ROMPO IL CULO E PAREGIAMO’
Poi mi ha preso il clitoride tra de dita e io mi sono bagnata ancora però il bruciore al culo era insopportabile, ad un tratto l’ho sentito più duro dentro di me, era pure senza profilattico, mi sono sentita innaffiare dentro come se mi stesse pisciando e gli ho gridato:
‘NOOO! LA PIPI DENTRO NOOO’
Lui:
‘QUALE PIPI STUPIDA, TI HO RIEMPITO IL CULO DI SBORRA AHAHAH, ADESSO PULISCILO PER BENE’
Mi ha messo il cazzo in bocca era sporco non solo di sperma, perché era diventato un po marroncino, mi faceva schifo, mi veniva da vomitare ma l’ho succhiato tutto e l’ho ripulito.

Ps. Il racconto è tutto vero, continuerò a scrivere altre cose, per qualsiasi commento anche porco, simiblonde86@live.it, ciao.
Il giorno dopo durante i nostri soliti giri abbiamo incontrato Aldo un suo amico, lui diceva che era ricco e inserito nell’ambiente uomo di trentadue anni, carino simpatico, mi propose di incontrarlo la sera. Naturalmente io non volevo ma Carlo, il mio agente mi disse con tono forte:
‘ma chi ti credi di essere? Stai in mezzo la merda,sei sotto con la banca di 5000 euro e non hai una lira, e ti permetti ancora il lusso di fare la difficile? Non hai capito che se ne vuoi uscire ti devi svendere? Ormai sei solo una puttana, e con quel figone slabbrato che hai non dovresti avere problemi a prendere cazzi’
Poi mi disse che se li facevo divertire mi sarei portata a casa almeno 500 euro e naturalmente 100 erano le sue come mio agente, io rimasi perplessa, e risposi:
‘come se li faccio divertire? Perché non è solo lui?’
E lui mi rispose che al suo amico piacciono le cose di gruppo e che non dovevo neanche lavarmi perché gli piacevano gli odori forti.
Aldo gli fece sapere pure come m dovevo vestire, voleva un trucco pesante che solo dopo ho capito perché,poi voleva i miei capelli allisciati un vestitino nero corto e dei sandali modello schiava col tacco, io feci come mi venne chiesto e senza reggiseno, sotto un minuscolo tanga giallo.
L’appuntamento era a piazza maggiore, Aldo era arrivato con dieci minuti di ritardo, assieme a lui c’erano due uomini.
Io salì in auto con loro e Aldo fece le presentazioni uno era Piero 30 anni alto e robusto, l’altro Luciano 40 anni non molto alto ma robusto pure lui.
Capì subito che non si trattava di due persone di buona cultura, le loro espressioni erano colorite e piene di strafalcioni grammaticali, capì anche che Aldo li aveva messi al corrente della mia situazione, la cosa mi infastidiva molto pensavo che si sarebbe saputo in giro che dovevo fare la puttana.
Pensavo che Aldo mi portasse a casa o in albergo, invece si fermò davanti ad un capannone in una zona industriale, sembrava tutto fatiscente ed abbandonato non si vedeva nessuno.
Aldo prese il cellulare e fece una telefonata dicendo:
‘ok siamo arrivati’.
Una porticina si aprì uscì una persona che fece segno di girare attorno al capannone, Aldo imboccò una discesa ed entrò in un garage c’erano auto mezze demolite ed altre in riparazione accanto c’era un auto lavaggio dietro al quale c’era un deposito ed un ufficio.
Mi invitò a scendere ed ad entrare nell’ufficio.
Era una grande stanza con una scrivania alcuni armadi ed un divano letto già aperto. Presentò Rocco, un uomo di 40 anni proprietario del garage.
Aldo mi prese per un braccio e mi condusse da una parte dicendomi che doveva andare via perché aveva un impegno improvviso e che Alberto m’avrebbe riportata lui indietro.
Io protestai dicendo che non volevo rimanere li senza di lui.
Ma lui mi convinse a restare dicendomi:
‘senti troietta vedi di fare il tuo lavoro e di farlo bene altrimenti quella bella fica larga da vacca che hai te la faccio squartare, hai capito? Ah? Hai capito che sei solo una puttana?’.
Io:
‘si si ok faccio quello che volete’
Lui:
‘brava puttana comportati bene e preso ne uscirai,con la fica e il culo sgarrati ma ne uscirai, e poi lavato e asciugato, è come mai usato’.
Appena lui si allontanò Rocco mi venne vicino e mi posò le mani sulle gambe poi risalì sino ad alzare il vestito per sfilarmelo dalla testa, con una veloce mossa mi tolse il tanga, adesso ero nuda in un posto isolato assieme a quattro uomini di cui ne conoscevo solo uno, sapevo che era un guardone che mi aveva fatta portare li per vedermi scopata dagli altri.
I tre si abbassarono i pantaloni e io capì in base a che criterio erano stati ‘invitati’ a partecipare a quell’incontro”, infatti, anche se non erano ancora al massimo dell’erezione tutti e tre presentavano una notevole dotazione di cazzi. Il primo che mi mise il cazzo in bocca fu Rocco poi a turno toccò agli altri due.
Soprattutto Luciano aveva un membro di larghissima circonferenza credo che fosse il più largo che mai avessi visto.
mi fece sdraiare sul divano, mi allargarono le gambe e mi dilatarono al massimo le grandi labbra ridendo e insultandomi che ero larga come una scrofa, Rocco mi disse:
‘di dove sei troia?’
Io risposi:
‘sono calabrese’
E lui:
‘ahahah una bella porcella meridionale, vi piace il nostro cazzo vero puttana da quattro soldi, ti puzza pure la fica terrona di merda, che fi non ti lavi ah?’
Io in quel momento diventai viola dalla vergogna, allora il mio agente me lo aveva fatto apposta per umiliarmi ancora di più, e nello stesso tempo mi sentivo un calore forte alla fica, mi sentivo che mi stavo bagnando non sapevo perché.
Il primo che mi penetrò fu Piero, dicendo che lui una figa che puzza non la lecca, poi si diedero il cambio tutti, io ho goduto molte volte, la situazione intrigante e quei tre che non avevano nessun riguardo scopandomi selvaggiamente mi avevano fatta eccitare come non mai.
Luciano con il suo cazzo molto largo mi faceva impazzire mi sentivo sfondata, Rocco a sua volta chiamava Alberto dicendogli:
‘ guarda come fottiamo questa troia, vedrai come la rimandiamo squarciata in terronia’.
Ad un tratto Luciano mi mise alla pecorina poi mi sputò sul buco del culo, io capì le sue intenzioni e feci per spostarsi ma gli altri due mi bloccarono dicendo:
‘fermati puttanella, guadagnati la pagnotta, senti che cazzi duri abbiamo al nord’
Così tenuta ferma sentì il grosso cazzo cercare di violarmi il buchetto.
Ho sentito un gran dolore quando con una spinta più decisa me lo fece scivolare dentro, il mio urlo echeggiò nel garage, Luciano incitato dagli altri prese a darmi violentissimi colpi, mentre io ero sudatissima per lo sforzo e il caldo, mi era colata pure la matita dagli occhi e avevo le guance rigate dalla matita nera, mentre Rocco prendendomi dai capelli ormai arricciati, mi disse:
‘hai visto sti 25 cm di cazzo settentrionali come sono duri? Ti piace puttana terrona? Sei una lurida, adesso te lo facciamo largo come la fica’
poi Luciano preso dall’eccitazione si lasciò andare e godette dentro il mio intestino.
Rocco invece riprese a scoparmi in figa riempiendomi a sua volta, Piero invece mi rigirò e una volta alla sue spalle mi inculò, anche se ero dilatata mi fece urlare dato il cazzo niente male.
Non so che mi succedeva, si il dolore nel culo lo sentivo ma colavo dalla fica come non mi era mai successo poi al momento di godere me lo mise in bocca obbligandomi ad inghiottire il tutto’
Alberto mi si avvicinò dicendomi che ero stata bravissima e che l’avevo fatto godere molto.
Io gli chiesi se mi riportava in dietro, ero distrutta nel vero senso della parola, mi sentivo spaccata aperta bagnata e mi sentivo dentro il sedere viscida, per la sborra che avevo dentro, ero sudata, puzzavo già perché non mi avevano fatta lavare e poi per le sborrate che avevo preso, lui mi riporto` nella piazza, neanche in albergo e dovetti tornare a piedi tutta sfatta.
Sono ritornata in albergo a notte fonda ero tutta disfatta, senza trucco, senza tanga, i cappelli arricciati e arruffati, e umiliata, mi lavai accuratamente e ho passato ancora parecchio sul water a svuotarmi’.

P.s. per tutti i tipi dei commenti anche i piu` umilianti simiblonde86@live.it

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