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Racconti Erotici Etero

LA NONNA MI PAGA GLI INTERESSI

By 30 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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Devo proprio ammettere di essere stato molto fortunato, finora, nella mia vita, sono un bel ragazzo di 26 anni e sono riuscito a crearmi una certa posizione sociale riuscendo ad avere una vita abbastanza agiata.
Grazie alla mia passione ed anche alle mie capacità con il web, creando siti internet sono riuscito nell’arco di pochi anni a mettere da parte un bel gruzzolo.
E’ è stato proprio questa mia disponibilità economica che mi ha permesso di realizzare uno dei miei sogni di gioventù.
Ho una nonna tutto sommato ancora giovane è una bella donna di 56 anni, rimasta vedova diversi anni fa e come ogni adolescente ho avuto diverse fantasie su di lei. Mia nonna ha un negozio di casalinghi che è sempre stato una buona fonte di reddito, ora con la concorrenza dei centri commerciali se a fine anno chiude alla pari è un successo.
Nonna ha anche un carattere molto duro, non ha compassione per nessuno ed è molto egoista. Diversi anni fa i miei si erano trovati in difficoltà, il negozio della nonna andava ancora bene e perciò mia madre le aveva chiesto aiuto ricevendone un secco rifiuto. Mi ricordo gli occhi rossi e gonfi di mia madre. Poi un amico, se così si può chiamarlo, di papà intervenne e i miei sistemarono i problemi. Non ho la certezza è solo una sensazione ma credo che, il cosiddetto amico, si sia fatto pagare parte degli interessi sul prestito in natura da mia madre. Sicuramente mio padre probabilmente non se n’era accorto di niente, ma io avevo trovato un paio di volte Piero, così si chiama l’amico, a casa solo con mamma e c’era un atmosfera strana. Lei paonazza in volto e lui con una gran fretta d’andarsene, da qui il dubbio
Chiaramente i nostri rapporti con nonna diventarono freddi anzi gelidi e nonostante gli anni trascorsi si sono solamente intiepiditi. Ci vediamo o sentiamo 2 o 3 volte l’anno, quando c’è qualche ricorrenza e pertanto quando ricevetti la telefonata di mia nonna fui molto sorpreso, mi chiedeva di incontrarci perchè aveva bisogno di parlarmi.
Quel pomeriggio stesso andai al negozio, capii subito che era in difficoltà a parlarmi, aveva perso tutta la sua arroganza. Cominciò a parlarmi dei problemi economici della sua attività, per arrivare in breve al nocciolo del problema, aveva delle scadenze inderogabili e non aveva liquidità.
La cifra di cui aveva bisogno era per me abbordabilissima, però volli lasciarla un po’ sulla graticola e le spiegai che dovevo disinvestire il denaro e che avevo bisogno di qualche giorno.
Restammo che le avrei dato risposta il giorno successivo e nonna si preoccupò di chiedermi di non farne parola con i miei. ‘Hai la coscienza sporca’ pensai.
Per fortuna sua, io non ho il suo stesso carattere e quando uscì dal negozio avevo già deciso che il giorno dopo le avrei firmato l’assegno, però informai mia madre dell’accaduto, che mi disse:
– Fai come vuoi, però si meriterebbe che gli sbattessi la porta in faccia, come ha sempre fatto lei.-
Quelle parole mi ricordarono il viso congestionato di mamma scoperta con Piero e decisi di vendicarmi con la nonna. Se voleva i soldi, avrebbe dovuto soddisfare quei miei sogni giovanili.
La lasciai friggere un paio di giorni e così fu lei a chiamarmi,
– Nonna, tutto a posto ci vediamo stasera dopo cena. –
le dissi e sentii il suo sospiro di sollievo, ‘ vedrai la sorpresa’.’pensai.
La sera come d’accordo mi presentai a casa sua, sembrava un’altra donna sorrideva, mi faceva mille complimenti, fece il caffè è mentre lo sorseggiavamo tirai fuori l’assegno e lo misi in mezzo al tavolo e le chiesi:
– Quando pensi di ridarmeli? ‘
– A breve, in poco tempo; ho messo in vendita uno dei box che avevo comprato anni fa, c’è molta richiesta si dovrebbe vendere facilmente. –
Ed aggiunse:
-Ti devo pagare anche degli interessi?-
era la domanda che aspettavo.
-Gli interessi me li paghi subito.-
– Come subito?-
chiese preoccupata,
– Tranquilla non voglio soldi, solo togliermi uno capriccio, soddisfare un fantasia che ho da quando ero ragazzino. –
Lei mi guardò con un aria preoccupata, però difficilmente s’immaginava dove sarei andato a parare.
La feci alzare dal tavolo e la portai in salotto, l’assegno rimase sul tavolo, mi scostai da lei e seccamente le ordinai:
– Spogliati! –
Vi lascio immaginare l’espressione che assunse:
– Cosa dici, sono tua nonna. – balbettò.
– Spogliati o prendo l’assegno e me ne vado’ replicai guardando l’assegno.
– Sei un porco, io, io’..- era senza parole,
– Sarò anche un porco, ma generoso, tu invece”-
lascia la frase in sospeso sicuro che avrebbe capito ed infatti:
– Allora la tua è una vendetta? –
– Non solo, è che da ragazzino ho sempre sognato di vederti nuda, di strafugnarti un po’ e questa mi sembra l’occasione giusta. –
Mi arrivò una bordata di insulti, ma io deciso come un angelo vendicatore non ci feci caso e visto che titubava indecisa, aggiunsi.
– Dare per avere”prendere o lasciare. –
Prese, prese’.. cominciò, lo sguardo verso il muro, lentamente a slacciarsi il vestito, che scivolò sul pavimento scoprendo il suo corpo matronale contenuto da un body nero,le belle gambe velate dai collant scuri. La guardai, era veramente una bella signora, mi avvicinai e feci scivolare le spalline del body, due grandi tette esplosero fuori, bianche come il latte con delle grandi areole scure e dei piccoli capezzoli. Un seno che nonostante il peso e l’età della nonna si difendeva ancora bene.
Glielo sfiorai con le dita ebbe un sussulto, gli occhi chiusi e le labbra frementi di rabbia.
– Ora il resto! – ordinai,
lei senza guardarmi si allontanò e si tolse lentamente i collant ed il body e quindi sedendosi sul divano si sfilò le mutande rimanendo seduta a gambe strette e con un braccio a coprirsi il seno. Lo strip della nonna risvegliò il mio amico, ora veniva il bello ma, imprevedibilmente , lei cambio atteggiamento probabilmente da commerciante aveva giudicato lo scambio equo o magari vantaggioso. Sta di fatto che sempre seduta mi guardò e allargò le gambe:
– Promettimi che rimarrà tra me e te? E che mi guardi solo? Non devi venire a toccarmi, niente sesso. –
e dopo essersi leccata le dita iniziò a accarezzarsi al figa, poi fece entrare prima un dito, poi due, ed iniziò a sditalinarsi e mentre lo faceva mi guardava con una faccia da troia:
-Ti piace quello che stai vedendo, era quello che volevi? –
E continuò a masturbarsi. Io non ce la facevo più, era una scena che mai mi sarei immaginato, mia nonna si stava masturbando per me” e per l’assegno, ad un certo punto iniziò ad ansimare e velocizzò il movimento delle dita. Decisi di tentare il tutto per tutto, sapevo che non volevo essere toccata, ma io non resistevo più, mi avvicinai a lei e lei si fermò, chiuse le gambe e mi guardò:
– Avevamo detto guardare e non toccare. –
senza dire una parola mi inginocchia davanti a lei con le mani le allargai le gambe. Ci fu un po’di resistenza iniziale, ma poi le cosce si dischiusero ed io ci fiondai la faccia:
– Avevo detto niente sesso. –
Mi guardava, ma quando le diedi un bacio sulla figa, e lei ansimò, capii che potevo spingermi oltre ed incominciai a leccargliela, Le tenevo aperte le grandi labbra e la mia lingua andò a lambire il suo grosso clito che sporgeva come un cazzetto. Lei ansimava, gemeva e sussultava sul divano, continui a leccarla ora era lei che spingeva il suo bacino contro me, non ci volle molto e lei venne allagandomi con i suoi umori.
Mi fermai, mi alzai e mi spogliai completamente:
-Nonna ora tocca a te.
Lei si inginocchiò, mi guardò negli occhi, prese il mio cazzo in mano e partendo dalle palle iniziò a leccarmelo, poi arrivò sulla cappella, lo baciò, apri la bocca e cominciò a succhiarmelo. Si fermò e ne saggiò la consistenza:
‘ Adesso va bene ‘
mormorò e lo appoggiò fra le sue grandi tette e cominciò a massaggiarlo con i seni morbidi e burrosi. Io le accarezzai una coppa e le strinse un capezzolo, la nonna sospirò e continuò a massaggiare il mio cazzo con le sue belle tette, ogni tanto si fermava per prenderlo in bocca, quando capì che la mia resistenza era vinta accelerò i movimenti ed io con un grido strozzato le inondai il petto di sperma.
Seduti sul divano, entrambi nudi:
– Allora te li ho pagati gli interessi?-
– Anche più del dovuto.-
La nonna guardò il mio amico che era ancora pronto all’uso e:
– Non vorrai mica sprecare quel ben di dio? Alzati, spostati.-
Mi alzai e lei si allungò sul divano, allargò le gambe , si umettò le dita e se le passò sulla figa:
-Dai, cosa aspetti?Mettimelo dentro.-
le appoggiai il cazzo e spinsi con forza:
-Oh, bambino, che bello, ancora’ancora’lo voglio sentire tutto dentro’scopami.-
All’inizio mi mossi con cautela, poi gradatamente aumentai il ritmo ed aumentarono anche i suoi gemiti:
-Oddio che piacere! ancora’sei un tesoro’ fammi godere.-
Ormai la stavo sbattendo con furia, le tette sobbalzavano ad ogni mio colpo, la nonna era in preda all’orgasmo, piangeva e rideva e la sentivo farfugliare
– Come godo’passo da un orgasmo all’altro’non ce la faccio più’.dai montami.-
Mi fermai e la girai e la feci mettere a pecorina gli appoggiai il cazzo su la sua figa aperta e con un colpo secco glielo rimisi dentro e continuai a scoparmela con violenza visto che era proprio la sensazione che mi provocava, lei godeva come una vera porca, e strillava come tale e ciò faceva accrescere la mia voglia, cosi le misi le masi sulle spalle in modo da potere spingere con più forza, mentre lei con una mano cominciava a sfregarsi i seni.
Intanto che mi muovevo in lei, cominciai a lubrificarle il buco del culo e a dilatarlo con un dito, lei intuendo le mie intenzioni:
-Fermati, aspetta un attimo.-
Sgusciò da sotto di me e si diresse in camera, ritornando con un tubetto di lubrificante intimo, ne spalmò abbondantemente sul mio cazzo e tra le sue natiche e quindi si girò aprendole ed offrendomi il suo culo, la presi per i fianchi e spinsi. Lentamente spinsi dentro tutto il mio cazzo, vidi mia nonna stringere le dita dei piedi ed emettere solo un leggero lamento all’inizio, poi quando cominciai a muovermi in lei ansimava e gemeva:
-Si bambino mio, cosi, ancora” nel culo è bellissimo, scopa la tua nonna, ancora.-
-Siiii, nonna ti piace? Vero che ti piace?”. Che troia che sei.-
-Si sono troia, ma mi piace da morire.-
Me la scopavo di brutto, era troppo bello e ormai stavo quasi per venire, lei se ne accorse e mi incitava:
-Dai bambino, non ce la faccio più’.. mi sento svenire”.riempimi la pancia.-
Così dicendo si rannicchiò su se stessa mentre io continuavo furiosamente a penetrarla, mandandola a sbattere contro la testata del divano, poi con un rantolo mi svuotai nel suo culo e ricaddi sul corpo morbido e sudato.
Rimanemmo così ansanti per alcuni minuti, poi lo nonna mi baciò sulla bocca:
‘ bambino mio sei stato fantastico’.. tesoro.-
e preso il mio cazzo in mano lo accarezzava con le dita che poi si portava alla bocca leccandosele.
-Come sei bella, nonna, quando sei così eccitata, sei una vera femmina in calore come ti ho sempre sognato.-
-Erano anni che un uomo non mi faceva godere tanto.-
aprì le gambe e rimirò le labbra rosse del sesso
-Erano anni che nessuno me la slabbrava così-
si alzò e si diresse in bagno. Quando ritornò avvolta in una vestaglia, io mi ero già rivestito e le dissi:
– Nonna, ho pensato che ti ho applicato un tasso d’interesse troppo basso, sarà meglio alzarlo.-
-Hai ragione, bambino, devi assolutamente alzarlo.-
La nonna vendette il box ed estinse il debito, ma continuò a pagarmi interessi

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