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Racconti Erotici Etero

La notte di san Lorenzo

By 29 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

10 agosto, la notte di San Lorenzo.
Chi conosce un po’ il Salento sa bene questa &egrave la notte più importante dell’estate, il falò sulla spiaggia, il bagno di mezzanotte, gli amici, le stelle cadenti sono tutti gli ingredienti per una serata fantastica.

Riccardo pur vivendo al nord, aveva passato tutte le estati della sua vita in Salento, visto che i suoi nonni erano di là; quindi sapeva benissimo che cosa aspettarsi ed era impaziente.
La serata cominciò nel migliore dei modi, un panini e un paio di birre, fino a quando non arrivò Stefania, biondina con gli occhi azzurri, labbra carnose da sempre era un ‘pallino’ di Riccardo. Indossava un costume da bagno blu che lasciava davvero poco all’immaginazione

Anni prima ci provò; ma lei gli diede un due di picche. Lui ci rimase male, ma poi superò la cosa e da allora diceva a tutti che non era più interessato; però come tutti i ‘pallini’ non puoi dimenticarli, o li soddisfi o con il passare del tempo diventano sempre più grandi.
Riccardo era onestamente convinto di non provare niente per lei, ma la cosa era più facile durante il resto dell’anno quando c’era quasi 1000 km a separarli, trovarsela davanti bella come sempre fece riaffiorare i sentimenti che pensava sopiti per sempre.
Mentre si avvicinava per salutarla lanciò delle infamate ai suoi amici che si erano dimenticati di avvertirlo che c’era anche lei.
Ma vabb&egrave, via il dente via il dolore.
‘Ciao Stefania, da quanto tempo..’ disse sorridendo
‘Ciao Riccardo’ rispose abbracciandolo e baciandolo sulle guance ‘Che bello rivederti’
Lui rimase un attimo spiazzato dall’abbraccio, non se l’aspettava; ma ricambiò dissimulando la sorpresa, per tutto il tempo in cui scambiarono delle frasi di circostanza il suo pensiero era solo ‘Devo prendere un’altra birra’. Poco dopo qualcuno attirò l’attenzione di Stefania, che si congedò per salutare gli altri.
A Riccardo era sembrato che Stefania fosse più espansiva del solito, ma non voleva farsi illusioni già in altre occasioni aveva frainteso il comportamento di una ragazza e voleva evitare di farsi del male inutilmente.

Il tempo passò e giunse mezzanotte e come da tradizione tutti si stavano preparando a fare il bagno, lui aspettò che tutti gli altri fossero in acqua e come faceva sempre entrò in acqua correndo fino a quando l’acqua non gli arrivò al bacino e poi si tuffò, appena riemerse non fece in tempo a togliere l’acqua dagli occhi che si sentì abbracciare e baciare. Sorpreso si asciugò gli occhi e nonostante la scarsa luce riuscì a riconoscere Stefania, e ricambiò il bacio.

‘Sai quando ci siamo parlati prima, ho avuto l’impressione che ti stessi infastidendo, o sbaglio?’
‘Ma non che dici’ mentì lui, sai che sto bene in tua compagnia
‘Mi fa piacere sentirtelo dire, allora perché non andiamo in un posto un po’ più tranquillo’ disse indicando la destra della spiaggia dove alcuni scogli più grandi e il buio riuscivano a dare una parvenza di privacy.

Trovato un posto appartato si distesero sulla sabbia, Riccardo aveva tante domande da farle, ma non voleva rischiare di perdere l’occasione, ci sarebbe stato tempo per parlare dopo, forse.
Si avventò su quelle labbra carnose che tante volte aveva sperato di baciare e intanto le mani si infilavano sotto il reggiseno del costume da bagno.

‘Sai una cosa, ho sempre desiderato che tu mi facessi un pompino’
‘E’ la tua serata fortunata’ disse lei infilando una mano nel costume e tirando fuori il pene. Cominciò a segarlo lentamente, gli diede dei piccolo baci per tutta la sua lunghezza, poi lo imbocco all’inizio solo il glande ma ogni volta che con la testa faceva su e giù ne ingoiava sempre di più, finché non lo ebbe tutto in bocca. Riccardo con le mani sulla testa di lei assecondava il movimento bloccandola per qualche secondo quando si ritrovava tutto il pene in bocca; ogni tanto lei smetteva di muovere su e giù la testa e si limitava a leccare il pene con la lingua
‘E’ fantastica’ pensò; si stava godendo il pompino così tanto che non pensò di avvertire la ragazza che stava per venire e dopo un po’ le sborrò in bocca.
‘Che cavolo, avverti!’ disse lei con un espressione tra il sorpreso e l’arrabbiato ‘Non permetto a nessuno di venirmi in bocca ‘ sputò tutto.
Riccardo doveva fare qualcosa la situazione stava precipitando, era evidente che lei era scocciata e che se ne sarebbe andata; e per quanto, visto i precedenti, essere riuscito a farsi fare un pompino era un risultato apprezzabile non voleva perdere l’occasione di fare sesso con lei non sapendo se si sarebbe ripresentata.
‘Scusa ma sei così brava, che mi sono rilassato così tanto che non ci ho pensato’ disse sorridendo.
Seguirono alcuni secondi di silenzio, durante i quali lui non riusciva a capire se la sua sviolinata aveva avuto successo o no.
‘Ok, per questa volta sei perdonato’
Riccardo tirò un sospirò di sollievo e l’abbracciò, cominciò a baciarle la base del collo per poi risalire fino all’orecchio dove le sussurrò ‘Ti voglio’
‘Prendimi’ rispose lei allargando leggermente le gambe. Lui le scostò il costume da bagno e la penetrò, con un ritmo lento ma costante.
Lui non poteva crederci, quella ragazza che tanto aveva desiderato era sua, scopare la sua vagina stretta e calda era fantastico meglio di quanto aveva fantasticato negli anni. Mentre continuava a scoparla una mano risaliva il corpo di insinuandosi sotto il costume, le palpò il seno e le strizzo il capezzolo prendendolo tra indice e pollice. La mano continuò a risalire il corpo di lei, le accarezzò il collo e poi raggiunse le labbra leggermente dischiuse per i gemiti di godimento. Lui allora le infilò dentro il pollice che lei cominciò a succhiare come se stesse facendo un altro pompino.

Il respiro di Stefania si faceva sempre più affannoso e lui decise che era giunto il momento di cambiare; uscì da lei la girò mettendola pancia sotto e la penetrò di nuovo, questa volta la scopata era diversa, più veloce.
‘Siii, siii, continua così’ riuscì a dire lei tra un gemito e l’altro
Riccardo per avere una presa migliore si afferrò alle sue natiche e si ritrovò a pensare che erano davvero toniche come sembravano. Cominciò ad accarezzarle con la mano fino a scostare ulteriormente il costume da bagno per aver accesso al suo buco secondario. Cominciò ad accarezzarlo con il pollice, Stefania però era così in estasi che sembrava non accorgersene.

I gemiti di Stefania aumentarono Riccardo capì che stava per venire, allora lui decise di fare la sua mossa, e senza preavviso le infilò tutto il pollice nel culo. Stefania urlò per il dolore, ma in poco l’urlo si trasformò in gemiti di piacere’ era venuta. Riccardo le tolse il pollice dal culo e continuò a scoparla fino a quando capì che la fine era vicina ‘Sto per venire’ annunciò
‘Non venirmi dentro, fallo sulla schiena’
Lui obbedì e i fiotti caldi giunsero nel luogo concordato.
Si ricomposero e poi rimasero qualche minuto sdraiati a guardare le stelle.

Mentre ritornavano al falò Riccardo cominciò a chiedersi a cosa fosse dovuto il comportamento di Stefania; ma poi decise che in realtà non gli importava, intanto si era tolto un pallino, se poi da questo fosse nata una relazione bene, altrimenti fa niente, concluse.

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