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Racconti Erotici Etero

La nuova stella del giornalismo sportivo

By 7 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Per chi non mi conoscesse sono FA, 35 anni, nuovo presedente della prima squadra di calcio nata in Italia e uno degli uomini under 40 più ricchi d’Italia, grazie ad una grande eredità di una vecchia prozia. Questa notorietà caduta dal cielo mi ha portata ad entrare in un mondo dove apparire &egrave all’ordine del giorno, e dove conoscere belle ragazze (e disponibili) &egrave facile come bere un bicchiere d’acqua. Ho la fortuna di essere un bel ragazzo, alto 180 cm., con un fisico atletico dovuto all’attività fisica che ho sempre fatto, e che adesso riesco anche a seguire maggiormente, e soprattutto molto ben dotato, tanto che mi ero fatto una buona nomea nel mio quartiere, e sono stato con parecchie ragazze che avevano la curiosità di provare il mio ‘arnese’.
Una delle prime ragazze ‘conosciute’ in questo nuovo mondo &egrave stata D. L., 25 anni, bionda catanese dal sangue caliente, due tette da urlo e un fisico mozzafiato, volto nuovo dell’emittente sportiva di spicco sulla pay tv.
L’ho incrociata proprio negli studi della suddetta emittente dopo un’intervista ed ho subito cercato di attaccare bottone, affascinato soprattutto dal suo decolté sempre bene in vista. La prima volta che l’ho incontrata indossava una camicetta bianca e una gonna sotto al ginocchio, con un paio di scarpe decolté con tacco 12, semplice ma molto sensuale. Abbiamo parlato del più del meno, e ovviamente non ho mancato di farle molti complimenti e di farmi un selfie con lei; mentre ci salutavamo le ho detto: ‘Mi raccomando, aspetto la tua amicizia su Facebook’, e lei ha risposto: ‘Non mancherò di chiedergliela, Pres’.
Detto, fatto: la sera stessa, la bella catanese mi aveva richiesto subito l’amicizia, mandandomi questo messaggino privato: ‘Sono stata di parola Pres, ha visto? Smack’; da quel momento, non ho fatto altro che pensare a come avrei potuto portarmela a letto il prima possibile.
Pur avendo avuto molti rapporti occasionali e non, con molte ragazze, il fatto di poter conquistare un personaggio famoso (non tra i più famosi, ma comunque una ragazza nota, soprattutto per essere molto bella e provocante) mi eccitava molto da un lato, e mi spaventava dall’altro, in quanto era per me un mondo proprio nuovo.
Ho aspettato qualche giorno prima di accettare l’amicizia e appena fatto le ho scritto anche un messaggio ‘Decisamente la più carina e intelligente tra i miei followers adesso, a presto! FA’. La risposta praticamente immediata della ragazza fu: ‘Finalmente, aspettavo la sua amicizia su FB; ora posso dire di avere tra gli amici il Pres più sexy della serie A! Smack’ Questo messaggio creò in me un’eccitazione pazzesca, tanto che dovetti segarmi guardando le sue foto su Instagram (che fisico mamma mia!), mettendo anche dei mi piace alle foto più sexy, in costume o anche vestita elegante prima di andare in onda.
I nostri contatti però, si limitarono a qualche mi piace e commenti innocenti su foto varie sui social, fino a che dopo una decina di giorni dal nostro primo incontro avevo un’altra intervista con il mio amico R., giornalista rampante della stessa emittente, e speravo tanto di incontrarla negli studi.
La sera prima, su whatsapp ricevetti un messaggio da un numero sconosciuto, ed era proprio lei!
Il messaggio era una foto (in realtà doppia) con sotto scritto: ‘Buonasera Pres, secondo lei cosa dovrei mettermi domani? ;) :* ). Entrambi gli scatti erano fatti da lei allo specchio della sua camera: la prima la ritraeva con un vestitino rosso corto senza maniche ma senza scollatura (purtroppo), dove risaltavano le sue gambe e il suo fondoschiena da urlo; la seconda invece con un vestito beige con una scollatura generosa, ma un po’ più lungo. Il fatto che mi avesse chiesto un parere sull’abito da indossare mi aveva eccitato parecchio. La ragazza voleva certamente provocarmi, sapeva che il giorno dopo sarei stato presente in studio e ci teneva a sapere i miei gusti, credo per eccitarmi ancora di più; accettai la sfida, e le risposi: ‘Buonasera a lei signorina L.; esisterebbe anche una terza opzione?’ Attendo qualche interminabile minuto, e in risposta mi arriva una foto mozzafiato: un vestitino extrasmall nero con scollatura pazzesca, sempre allo specchio con viso ammiccante con occhiolino rivolto a me; scarpe e borsetta dorate di pailette; il messaggio scriveva: ‘Questo non so se sarebbe adatto all’occasione, forse &egrave meglio tenerlo per altri momenti, che ne dice Pres?’
Quel vestito lasciava davvero poco all’immaginazione, e il suo sguardo della foto molto da giocherellona, mi fece pensare che la giornalista volesse sempre più provocarmi e in qualche modo conquistarmi.
Risposi allora a tono: ‘Allora, non potendo scegliere la n. 3 (la mia preferita) direi che opto per il vestito rosso, il mio colore preferito! Ed io, cosa mi metto? ;)’; il gioco sembra piacere alla ragazza, e noto che mi sta registrando un messaggio vocale. L’eccitazione sale, soprattutto quando sento la sua voce calda che mi parla al telefono: ‘Pres, lei rimane sempre il mio preferito qualsiasi cosa si metta’ con una voce molto sensuale, che mi fa crescere l’erezione che ho nei pantaloni del pigiama. Rispondo con un messaggio scritto: ‘Allora giudicherà domani direttamente negli studi, surprise! Cmq visto che si veste in modo così impeccabile, immagino che anche il suo pigiama sarà altrettanto perfetto!’. Visto che siamo in ballo, allora balliamo! L’erezione non mi permetta più di trattenermi ed avrei una voglia di sfondarla con forza se fosse stata li con me, ma per adesso meglio continuare a stuzzicarla. Come previsto, la bella catanese mi mandò una sua foto con il pigiama appena scattata, un selfie mozzafiato dall’alto in canottiera e culottes con scritto ‘Sogni d’oro Pres, a domani, speriamo di incontrarci da qualche parte ;P’. Quest’ultima provocazione mi costrinse a finire la serata con un bel pippone dedicato alla bella bionda, soprattutto grazie l’ultima foto che mi aveva mandato, con quella canottiera trasparente senza reggiseno dalla quale si intravedevano i bei capezzoloni e quello sguardo da furbetta.
Non passai una notte serena, e al mattino mi presentai all’ora stabilita negli studi dell’emittente televisiva per apprestarmi a ricevere l’intervista sull’acquisto del club rossoblu. Decisi di vestirmi elegante, giacca e cravatta, ma con un pantalone color beige un po’ sportivo.
Non la vidi purtroppo per tutta la mattinata, speravo di incontrarla ma non avevo intenzione di chiedere ad altri dove fosse.
Così registrai l’intervista con il mio amico R., che al termine di questa mi chiese di fare un saluto in diretta al tg 24H sportivo, ed &egrave lì che la vidi, bella come un angelo e sensuale come non mai, con il vestito rosso che le avevo detto di mettere, e la sua espressione sempre sorridente e genuina, ma che nasconde qualcosa di molto sexy e provocante.
Il miei occhi si incrociarono per un istante con i suoi durante la diretta, ma poi lei continuò a condurre splendidamente il programma, annunciando che a breve ci sarebbe stato in onda il presidente della squadra del capoluogo ligure, e mi chiamò lo scapolo d’oro di questo 2016.
Durante la pubblicità mi venne incontro e facendo finta di non esserci mai scritti quei messaggi, mi baciò sulla guancia, e mentre fa questo cerco di avvicinarmi il più possibile al suo seno abbondante (avrà una 4/5 penso non naturale) ed anche lei fa lo stesso per farsi sentire. Rimango inebetito ed inebriato dal suo profumo dolce e dall’idea del suo seno contro il mio petto, che mi aveva creato una piccola erezione, e cercai di nasconderla sedendomi subito al famoso bancone del programma.
Durante la mia comparsata, lei e il suo collega la misero molto sul ridere e scherzarono molto sul fatto dello scapolo d’oro; si parlò poco di calcio, io fui sempre in adorazione della bellissima D., ma cercai di nascondere la cosa il più possibile. Finita questa piccola intervista lei, in piedi ma appoggiata col suo bel culetto sullo sgabello, si girò verso di me, scavallando quelle due gambe lunghissime da giraffona, alzando leggermente il suo vestito già corto, e mostrandomi in modo rapido le mutandine nere di pizzo che aveva indossato, per me.
Mentre fa questo mi venne incontro e mi ringraziò di nuovo con un bacio,ancora più caloroso del primo, ed io rimasi nuovamente stordito da tutto questo, non riuscendomi a togliere dalla mente la vista di quelle cosce che terminavano con quella visione paradisiaca. Il mio cazzo era sempre più duro e riuscivo a fatica a coprire l’evidente pacco in mostra; fortunatamente l’amico R. intervenne e mi propose di andare a mangiare un boccone in un ristorante li vicino, ed invita così anche D., che, ovviamente, accetta entusiasta.
Arrivammo e ci sedemmo immediatamente ad un tavolo, e la ragazza si accomodò proprio di fronte a me.
Non riuscì quasi mai a distogliere lo sguardo dalla splendida donna, ma continuai a parlare con l’amico giornalista che riuscì a distrarmi leggermente, parlando del derby che si sarebbe svolto da lì a poco, anche con due chiacchiere con D., che sembrava tranquillissima e senza alcun problema nei miei confronti.
Improvvisamente, mentre lei stava parlando con R., sentì qualcosa sfiorarmi la gamba: era il piede di D.!! Feci finta di nulla seguendo il discorso tra i due colleghi giornalisti, mentre sentì che il piede nudo continuava ad accarezzarmi la gamba in modo molto delicato, e allo stesso tempo eccitante. Crebbe dentro di me una voglia matta di possederla, di leccarle quel piede proprio li davanti a tutti, ma riuscì a controllarmi, anche se il mio cazzo inizia a crescere in maniera importante. Il suo piede continua così a muoversi e a salire, arrivando al mio interno coscia e andando a cercare il mio arnese, trovandolo poi sempre più duro. Lei continuava a parlare con entrambi come se non stesse succedendo nulla, era molto brava a mascherare i suoi movimenti; ormai il suo piede si muoveva avanti e indietro sui miei pantaloni, e avrei voluto tirarlo fuori poiché era diventato di marmo. Fortunatamente, il suo piede smise di muoversi e io resistetti, e, vista la mia eccitazione; mi tolsi una scarpa e provai a lanciarmi anche io, cercando di non farmi vedere. Trovai subito il suo piede nudo e caldo ed iniziai ad accarezzarlo col mio; non feci in tempo a salire verso il ginocchio che la ragazza scostò via il mio piede e, quasi scocciata, si alzò di scatto dicendo: ‘Scusatemi devo assentarmi un secondo’. Rimasi impietrito e quasi un po’ spaventato, sperando di non aver rovinato tutto con quel gesto, anche se avevo avuto da parte sua segnali del suo interesse nei miei confronti. Dopo pochi secondi mi arrivò un messaggio su whatsapp, proprio da parte di D., con scritto: ‘Il suo comportamento &egrave stato inaccettabile, ma per questa volta ci passerò sopra; potrà farsi perdonare stasera alle 23 a casa mia, le lascerò tutti i dati all’ingresso della redazione’ e subito dopo un altro messaggio: ‘ps. Spero che il mio piede sia stato di suo gradimento’. Il gioco della 25enne si faceva sempre più intrigante, anche se al momento avrei solo voluto andare di là in bagno, prenderla per i capelli ed incularla, ma ho preferito restare al gioco.
La ragazza tornò dal bagno con un grande sorriso, si risedette al suo posto. La conversazione tornò come in precedenza tranquilla e piacevole; anche se ormai quello che desideravo era solo sfondarla per bene.
Avrei tanto voluto togliermi la scarpa e infilarle il piede tra le gambe per farla godere, ma mi trattenni.
Il pranzo terminò dopo poco e ci salutammo con una stretta di mano, ma comunque sentii un brivido quando le toccai la sua. Fumai una sigaretta per calmarmi un po’ e andai verso l’ingresso per prendere le indicazioni lasciate da D., e ,a sorpresa, ricevo anche un sacchettino, con scritto sopra ‘ pres A.’ ed un bacio fatto dal rossetto, e una piccola scritta:’Aprire in un luogo appartato’.
Fui subito molto curioso di vedere cosa ci fosse all’interno, e allora corsi subito a casa incuriosito, ed appena entrato aprì subito il pacchetto: trovai dentro le mutandine di D. che avevo potuto ammirare durante la diretta, con sopra scritto il suo indirizzo. Quel troione, dopo avermi fatto godere col suo piedino, era stata in bagno e si era tolta le mutande, tornando senza sia al ristorante che al lavoro; le odorai immediatamente e sentii l’aroma dei suoi umori, il che mi confermò il fatto che si era eccitata durante quel giorno. Cercai di pensare a cosa scriverle di non ovvio e banale, ma allo stesso tempo di farla eccitare.
Decisi per questo messaggio: ‘La ringrazio per le informazioni che mi ha lasciato per trovare la sua dimora, direi proprio che il pranzo sia stato di suo gradimento; le ridarò il suo presente, sperando di poterle donare anche io qualcosa di così profumato. Ps. Una parte di me ha gradito il suo piedino, e spera di ricambiare il gradimento
A breve mi arrivò un messaggio della stessa D.: ‘La prego di riportarmi il presente che le ho prestato, sono sprovvista momentaneamente e non sarebbe il caso di presentarmi a lei senza. La aspetto, molto caldamente, sua D.’ Non ci pensai più e corsi in bagno a farmi una sega con le sue mutandine sulla faccia, a pensare a lei davanti a me che mi succhiava il cazzo e nel frattempo si toccava la sua fichetta bagnata.
Ho cenato e mi sono fatto una doccia, bello rasato profumato ed elegante per lei, camicia bianca un po’ aperta e jeans attillato.
Arrivai con qualche minuto di anticipo a casa sua, con una bottiglia di champagne in mano, e il sacchettino, ma non con le stesse mutandine, ne avevo comprate un paio nuove sempre nere ma ancora più arrapanti, e con un perizoma ancora più sottile; le sue le avevo tenute come un premio.
Arrivai davanti a casa sua, feci per bussare ma la porta era aperta ed allora entrai finalmente nel suo appartamento e la vidi li, bellissima, seduta sul divano, con le gambe chilometriche accavallate in mostra, con il vestito nero, corto e scollato, che mi aveva mostrato in foto la sera prima. Le dissi: ‘Buonasera, hai visto che hai trovato l’occasione di metterlo questo abito? Ti dona proprio’; e lei rispose ‘Non aspettavo altro per mostrarglielo dal vivo’. Si alzò dal divano e mi si fece incontro, con passo deciso e questa gamba lunga, con un tacco vertiginoso con scarpa dorata, i suoi capelli biondi tutti da un lato e quel paio di tette che sembravano esplodere in quel vestitino nero.
Ci baciamo sulle guance, e ci abbracciamo nel frattempo, e anche questa volta lei mi vuol far sentire il suo petto: in questo caso sento bene che non ha il reggiseno, e allora incalzo: ‘Hai perso anche la parte superiore della biancheria, oltre all’altra?’ Lei, fa finta di imbarazzarsi e dice: ‘Con questo caldo non riesco a mettermi nulla, meno male che ha portato dello champagne ghiacciato’; le do’ anche il sacchetto con la biancheria, spiegando che avevo deciso di tenere il regalo e darle un nuovo paio. Lo aprì e, senza battere ciglio, le indossò sul momento, mostrandomi subito come stavano, girandosi di schiena e dicendo :’Sono proprio della mia taglia’
Alla vista di quel culetto sodo ho un indurimento del mio membro, lei lo nota immediatamente, dicendo: ‘Ha per caso un altro regalo per me in tasca?’ ed io rispondo ‘Si, ma quello potrai averlo soltanto dopo lo champagne’.
Ci mettiamo allora al divano con due calici a sorseggiare lo spumante e a fare due chiacchiere, parlando un po’ di noi, stuzzicandoci e avvicinandoci sempre di più. La sua pelle profumata era come velluto ed io trovavo ogni scusa per toccarla o accarezzarla, e a lei piaceva molto la cosa.
Finita la bottiglia, eravamo entrambi un po’ brilli, e lei andò in bagno. Io non vedevo l’ora che tornasse per darle finalmente il regalo tanto meritato, che ormai riuscivo difficilmente a trattenere nei miei jeans.
La attesi in piedi, e appena tornò, le dissi: ‘Direi che sia giunto il momento di darti il mio regalo, se vuoi’; e lei con sguardo quasi innocente mi disse ‘Ok sono pronta a vederlo’.
Così fummo tutti e due in piedi, io mi avvicinai a lei e la girai di spalle dicendole di chiudere gli occhi, lei obbedì in silenzio, ed ammirai da dietro questa statua di marmo coperta dal vestitino succinto, e a breve sarebbe stata mia.
Mi avvicinai piano piano a lei e le misi le mie mani sulle sue braccia, accarezzandola, mentre avvicinai il mio pacco che stava crescendo al suo sedere favoloso; con la bocca invece andai dal lato scoperto dai capelli e iniziai ad odorarle il collo e sentii la sua pelle tra le mie mani che si ricopriva di piccoli rilievi che dimostravano che anche a lei inizia a piacere la cosa.
Iniziai anche a baciarle il collo, a leccarle l’orecchio, mentre le prendevo per i fianchi e la tenevo stretta a me, facendole sentire sempre di più il mio arnese crescere, sentendo il suo bel culo sodo separato dalla piccola striscia del perizoma. Lei lo voleva, ed io lo sentivo bene, perché inizia anche lei a muoversi, strusciandosi su di me, per farmi eccitare. D. anche se giovane si vedeva che aveva esperienza, mi teneva con le sue mani stretta su di se, voleva sentirlo proprio sulle chiappe, e mi disse: ‘Inizia a piacermi il suo regalo Pres; posso continuare a darle del Lei?’ ‘Devi’ risposi io, visto che mi eccitava moltissimo questa cosa.
Lei era un po’ piegata in avanti, ma adesso la tirai su secca e iniziai a palparle un seno, sempre da dietro, mentre la mia lingua cercava la sua, incontrandoci in un bacio passionale. Lei con le mani cercava di toccarmi il cazzo che ormai quasi non stava più nei pantaloni, ma stavo comandando io e le dissi: ‘Non &egrave ancora il momento di darti il mio regalo’, la spinsi verso il tavolo, la piegai a 90 e le alzai il suo vestitino corto: mi si presentò di nuovo il suo stupendo fondoschiena, che sembrava davvero scolpito nella roccia. Non mi faccio pregare ed infilai una mano tra le due chiappe, iniziando a massaggiarla sopra il piccolo pezzo di stoffa del perizoma che le avevo regalato quella sera, e la trovai già bella umida.
Le dissi ‘Basta così poco per bagnarti?’ e lei rispose, con voce emozionata e goduta: ‘Sono bagnata da quando mi ha accarezzato la gamba oggi al ristorante, mi sono dovuta toccare in bagno pensando a lei’. La sua voce e le sue parole mi eccitarono ancora di più ed allora le spostai le mutandine ed iniziai a toccarla con le dita; pochi secondi dopo la sua fighetta era già molto bagnata e la ragazza non faceva niente per nascondere il suo godimento.
Si girò guardandomi, dicendo. ‘Mi fa godere molto, Pres’; le detti due sculacciate forti sulle chiappe, e poi le sfilai le sue mutandine: la visione che trovai fu quella del suo gran culo con le gambe tese, sempre con le scarpe coi tacchi, e il vestito alzato. Da quella posizione vedevo perfettamente la sua topina bagnata, era abbastanza stretta e le grandi labbra coprivano le piccole in modo perfetto, e la rosa dell’ano era stretta al punto giusto.
Non persi un istante e affondai la mia faccia in quel ben di dio, leccando il clitoride gonfio di godimento, le labbra aperte dalle mie dita bagnate dai suoi umori e ogni tanto passavo anche la mia lingua lunga sul suo bel culetto, mordendo anche ogni tanto quelle due chiappe sode.
Volevo che mi venisse in faccia mentre la stavo leccando, ma volevo anche vederla godere mentre lo facevo, così la presi di forza e la portai in braccio sul divano, dicendole: ‘Spogliati tutta, bella figa che non sei altro, e mostrami la tua fichetta bagnata’; lei non se lo fece ripetere e eccitata al massimo, si tolse con una mossa rapida il vestitino ormai bagnato da sudore e umori della sua patatina, sfilandosi anche le scarpe, mostrando un piede perfettamente curato, con unghie colorate di rosso, il che mi fa ancora di più eccitare. Aveva le gambe completamente divaricate di fronte a me, così le dissi di togliermi la camicia, ma senza toccarmi il pacco. Nel mentre giocavo con quelle due tette enormi, che finalmente potevano muoversi libere non più chiuse dentro il vestitino; erano sode (rifatte ovviamente) e stavano su da sole pur essendo grandi, i capezzoli turgidi resi umidi dalla mia lingua mentre le massaggiavo, ci giocavo, ci affondavo la faccia e a lei piaceva; sentii anche che era ancora molto bagnata. Togliendomi la camicia, mi leccò e baciò il petto, e avrebbe voluto tirarmi fuori il cazzo per prenderlo in gola e sentire tutta la sua grandezza, ma non glielo permisi ancora; mi misi di nuovo a leccarle la sua figa totalmente rasata, si vedeva che se l’era appena fatta, rendendo così la mia mangiata di figa ancora più eccitante. D. continuava a spingermi la testa tra le sue gambe, e sentivo che era sulla buona strada per venire; lei capisce che non me ne sarei andato da lì prima di aver finito, e allora mi sussurrò con la voce roca dovuta all’essere super eccitata: ‘Usi anche le dita, la prego’.
Non mi feci pregare e la penetrai anche con due dita, che entrarono comode nella sua caverna ormai diventata una cascata, mentre continuavo a leccarla. Dopo poco la ragazza si lasciò totalmente andare e tra mugoli e urla di godimento, iniziò a dire: ‘Sto venendo, la prego, mi dia il suo cazzooooo’ e, mentre lo diceva, si contorceva sulla mia faccia, squirtando come una fontanella e bagnandomi tutto con i suoi umori, tirandomi i capelli e stringendo le sue forti cosce su di me. A quel punto anche io volevo la mia parte, volevo sentire la sua bocca sul mio cazzo ed entrare in ogni suo buco; mi guardò desiderosa, ma decisa, dritta negli occhi e mi disse: ‘Ora comando io, e mi prenderò il suo regalo del cazzo’; lo disse in modo così voglioso e forte che non potetti resisterle più. La ragazza, totalmente nuda con le cosce bagnate dal suo stesso godere, i capelli più arruffati e scomposti, si alzò e mi mise al suo posto, mi slacciò i jeans e fece uscire subito il mio cazzo duro, togliendomi anche le mutande e rimanendo estasiata dalle mie dimensioni disse: ‘Pres, non immaginavo avesse un cazzo così enorme’; non finì nemmeno la frase che la sua lingua era già attorcigliata alla mia asta, prima sulle palle belle rasate per lei, poi sulla cappelle a scendere e salire, e quando diventò bello gonfio e duro, lo prese con due mani ed iniziò a succhiarlo in bocca con forza, prendendolo quasi tutto tra le sue labbra, mentre con una mano mi massaggiava le palle e mi sfiorava la parte tra testicoli e ano; io prima le massaggiavo un po’ i suoi bei seni duri, poi le tenevo la testa sul mio cazzo durissimo fino a farla quasi soffocare, e lei mentre lo faceva mi guardava dritta negli occhi con uno sguardo da porca mai visto. Era proprio brava a ciucciarlo: ogni tanto sputava anche sulla mia mazza, per tenerla sempre bagnata, seguendo con la mano ogni movimento della bocca, e pur essendo il mio cazzo molto grosso, lei non aveva difficoltà a tenerlo tra le sue labbra. Le dissi: ‘Sapevo che eri una regina del pompino, lo succhi da dio’, e la cosa la fece eccitare molto, e mi disse: ‘Mi piace se mi parla in modo volgare, mi dica quello che vuole’ e dopo un’altra leccata al mio pene disse ancora: ‘Io sognavo di prenderglielo in bocca dal primo giorno che mi ha stretto la mano’; dissi io ‘Sei una porca nata, non vedo l’ora di scoparti davanti e dietro’, e mentre dicevo questo, lei iniziò a toccarsi la sua bella fichetta. Quando il mio grosso membro era veramente al massimo della sua durezza, la porcona mi disse :’Mi segua ora’, mi tirò su e mi prese il cazzo come fosse un guinzaglio; la casa era molto ben arredata, con gusto e classe, la giovane donna ci sapeva fare anche in questo, e la cosa stranamente mi eccitava. Fissavo il suo corpo avanzare di fronte a me, e non vedevo l’ora di entrare dentro la sua fichetta, quando finalmente entrammo in camera da letto: c’era un grande letto, con un armadio a specchio proprio davanti, e pensavo che non potesse essere casuale quella posizione.
Si sdraiò a pancia in su, ed ammirai questa donna in tutta la sua bellezza, che era pronta ad accogliere il mio membro, ma decisi di giocare ancora un po’ con lei: mi misi a cavalcioni sulla sua pancia, e il mio grosso palo stava perfettamente tra i suoi grandi meloni, ci sputò sopra ed iniziai a scoparmi quelle meravigliose tettone rifatte, mentre lei con la lingua accarezzava dolcemente la mia cappella. Con una mano controllai la sua bella figa, ancora umida, ed allora decisi che l’avrei penetrata come non mai.
La girai di spalle, la toccai ancora un pochino per inumidire bene la sua patatina, e a poco a poco le feci assaggiare la mia cappella, grande e gonfia, e poi spinsi il mio cazzone dentro di lei. Ci fu subito un urlo di piacere da parte sua, ed io continuai a darle colpi sempre più forti, tenendola schiacciata sul letto per farle sentire il mio potere di maschio alfa, e lei godeva ad essere dominata. Continuava a parlarmi e dirmi frasi del tipo ‘Com’&egrave grande il suo cazzo’; ‘Me lo faccia sentire in gola’, ‘Sono la sua troia’ e ansimava sempre più forte, senza preoccuparsi di tutto il rumore che faceva. Mi misi poi anche io sul letto, sempre prendendola da dietro, mettendola a 90, e tirandole quei lunghi capelli biondi. Lei, naturalmente, inarcò la schiena e prese in se tutto il mio membro, che ormai spariva alla perfezione dentro alle sue grandi labbra; D., in preda ad un altro orgasmo ancora più forte, mi disse: ‘Godo troppo, faccia di me quello che vuole, me lo metta anche nel mio culetto e me lo sfondi, non ho mai goduto così tanto’, e allora non ci pensai a farmelo ripetere, estrassi la verga, le leccai ben bene il suo ano per lubrificarlo, e poco alla volta le spinsi dentro al suo culetto (non vergine) il mio bel cazzone, mentre lei si massaggiava il gonfio clitoride con un dito.
Era totalmente mia, avrei potuto chiederle qualsiasi cosa in quel momento, ma non volevo altro che penetrarla sempre di più.
Volevo scoparmela in piedi, allora la presi per i capelli e la tirai in piedi, dicendole: ‘Vieni qui, bel puttanone’; la portai davanti all’armadio a specchio, volevo vedere la sua faccia mentre la scopavo; lei, da vera esperta di cazzi, si mise in punta di piedi, appoggiandosi con le mani allo specchio, mostrandomi così quel ben di dio, e allora la penetrai con vigore, tenendola per quelle due pere giganti; ormai nella sua fica entrava con facilità, era troppo bagnata e aperta.
La penetrai prima con lentezza prima, entrando poco alla volta solo con la punta, per poi farglielo sentire fino alla radice, e poi dopo invece la presi con forza e le davo colpi secchi e vigorosi; si sentiva nella stanza lo sbattere dei miei genitali contro di lei, e i suoi suoni di godimento e i suoi continui ‘Siiii, dai, mi scopi così forte’..
Dopo questo trattamento, la ragazza mi disse che avrebbe voluto cavalcarmi un po’, e così mi ributtò con forza sul letto, mi succhiò ancora un bel po’ la mia mazza, che era sul punto di esplodere, e con maestria iniziò a muoversi sempre più forte sul mio bacino, prima con il mio arnese tutto dentro di lei, poi saltandoci sopra appoggiandosi sul mio petto, mentre io le stringevo i suoi seni, giocando con i suoi capezzoli e mettendole le dita in bocca, mentre lei me le succhiava ardentemente; non ci mise molto a venire, tirando subito indietro la testa, ed io le strinsi forte il suo culetto sodo, mentre non fermavo a darle dei colpi più forti. Durante l’orgasmo, mi disse: ‘Ora tocca a lei venire, ho voglia di sentire la sua sborra dentro la mia bocca’. così passo, subito sul mio cazzo e iniziò a farlo sparire tra le sue labbra, con una foga e una voglia di cazzo mai vista, guardandomi sempre negli occhi, mentre io la insultavo e le dicevo che era la migliore succhia cazzi mai visto, ed anche: ‘Sii troia, sto venendo, sei la migliore, tienilo tutto in bocca’. Non riuscii più a trattenermi, e venni copiosamente dentro la sua bocca, lei non staccò mai e ingoiò tutto il mio seme, e non si fermò nemmeno dopo che finì di venire.
Quella notte trombammo ancora, nella doccia la scopai vigorosamente, poi per terra in sala, e si fece anche venire una volta in faccia leccandosi poi tutto lo sperma che usciva. La scopai di nuovo nel culo, mente lei urlava dal piacere, la trombai sul tavolo della cucina mentre lei era sdraiata ed io la penetravo da in piedi, facemmo una 69 da urlo dove entrambi venimmo assieme, lei sulla mia faccia, io tra le sue grandi tette. L’ultima cosa che mi disse prima di separarci fu: ‘Pres, quando vorrà, ogni parte di me da oggi le appartiene, basta una chiamata e sarò subito sua’.
Che grande idea quella di comprare una squadra di Serie A, e questo era solo l’inizio..

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