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Racconti Erotici Etero

la padrona del bar

By 6 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

cercavo lavoro disperatamente , ho rotto le palle a non so chi trovando solo porte chiuse , sprangate. ho risposto a molti annunci senza alcun risultato concreto , ho fatto parecchi colloqui senza sapere più niente . E’ per questo che quando mi fissarono un appuntamento ci andai di corsa senza farmi illusioni. Mi avevano fissato il giorno e l’orario, alle ore 15 fuori città . non conoscevo la zona e ci andai in anticipo. L’indomani arrivai al luogo convenuto alle 14.30 . a quel n’ civico c’era solo un bar e quindi avevo ancora una mezz’ora di tempo. Entrai nel locale era piuttosto piccolo e non mi fece una grande impressione l’arredamento era molto semplice e dozzinale. Mi guardai in giro ero l’unico cliente . al bancone c’era una signora sui 45 anni che stava lavando e riordinando tazzine , piattini e bicchieri .Era piacente capelli corti biondi, formosa ma non grassa. Mi avvicinai al bancone e mi attirarono i suoi occhi di un azzurro profondo sembravano volerti spogliare mentre mi avvicinavo . quando ricevi quegli sguardi cominci a farti mille domande e ti lasciano impacciato. salutai e ordinai un caffé. rispose al mio saluto e si spostò verso la macchina del caffé dandomi la spalle . Ora che mi trovavo a non più di un metro la osservavo meglio. quella donna non era più giovane ma ancora piacente, aveva qualcosa che mi attirava i suoi movimenti facevano oscillare il culo, un bel culo formoso e sodo all’apparenza . Le lanciavo qualche occhiata ma non volevo si accorgesse . i suoi movimenti si trasmettevano a tutto il corpo , sembrava danzasse . aveva la pelle leggermente abbronzata sembrava liscia e morbida e dalla sua persona emanava un profumo che non riuscii ad identificare , penetrante ma non volgare credo fosse qualcosa di esotico. Sul viso si vedeva un leggero trucco ma sulla bocca il rossetto era piuttosto abbondante e notai le labbra molto sensuali e carnose . Mi ricordai il famoso detto’. ‘ bocca da pampini figa da casini’ ‘.indossava una gonna ed una camicetta un pò aperta e tesa . i seni piuttosto rotondi la riempivano bene. Non so se fosse a causa del profumo o di cos’altro, ma cominciai ad avere caldo, il cuore mi batteva più velocemente del solito, il mio cervello iniziava a fantasticare e desiderare quel corpo di donna matura che stava dinanzi . mi porse il caffé senza dire una parola ma mi lanciò uno sguardo penetrante seguito da un movimento di una sua mano che nell’andare ad aggiustarsi la collana sfiorarono i due morbidi seni . avrei voluto fosse stata mia la mano per poter stringere i capezzoli fra le dita…si era sicuramente accorta dei miei sguardi inopportuni e penetranti però non sembrava che l’infastidissero più di tanto. rimaneva di fronte a me a sistemare alcune posate. il mio cervello continuava a fantasticare, tanto che mi resi conto che il cazzo mi si era gonfiato a dismisura e mi faceva male costretto dentro i jeans aderenti . Misi una mano in tasca quasi per trattenere il gonfiore della mia asta e lei ,alzati gli occhi da quello che stava facendo,si accorse cosa stavo maneggiando con quella mano in tasca. Sonia – questo è il suo nome – mi voltò la schiena e fece un leggero piegamento per sistemare alcune bottiglie che stavano dietro di lei. Non so se si sia girata per quelle bottiglie o per mettere in mostra il suo bel culo abbondante sotto la gonna. non potevo più resistere oltre e per uscire da quella situazione chiesi se potevo usare la toilette.” Certo” mi rispose girandosi verso me e continuando a guardarmi negli occhi me la indicò. Vi andai di corsa quasi avessi un impellente bisogno fisiologico ed in effetti avevo un bisogno improrogabile : quello di masturbarmi il prima possibile, di farmi quella sega che mi avrebbe forse liberato da quel tormento che mi procurava quella donna. Ero talmente eccitato che entrato nel bagno accostai la porta senza chiuderla . liberato il cazzo dalla costrizione dei pantaloni, cominciai a muovere la mano lentamente dall’alto in basso. Chiusi gli occhi per un momento, ma li riaprii quando avvertii che la porta dietro di me si stava aprendo. Non ebbi nemmeno il tempo di girare la testa che mi sentii una mano che aiutava la mia nell’andare su e giù. quell’asta ritta e calda era già umida e appiccicosa ‘ ti aiuto io la donna è sempre più delicata ‘ la sua mano calda avvolse il cazzo . restammo in questa posizione, io in piedi e Sonia dietro di me . sentivo il suo respiro caldo e sempre più affannato sul collo . più me lo menava più il suo respiro accelerava . con una mano cercai il suo corpo e per qualche istante mi girai verso di lei, . i nostri occhi si incontrarono, non servirono parole. ci baciammo come due affamati e smise di masturbarmi . poi abbassai i jeans e mi sedetti sul water, lei si inginocchiò e mi abbassò ancora un po’ i jeans e mentre compiva questo gesto intravidi sotto la gonna fra le gambe le sue mutandine bianche da cui sbucava un’abbondante peluria chiara. A tratti il mio naso era colpito da ondate di odori che erano un miscuglio micidiale di quel profumo esotico di Sonia mescolato all’odore del mio cazzo e a quello che incominciavo a percepire come quello che proveniva dalle sue mutandine che probabilmente erano già umide. Sonia si rialzò, voleva assaggiare il mio bel pezzo di carne, ma io la fermai un attimo. Le misi una mano sul seno morbido ma sodo e con l’altra andai alla scoperta di quello che c’era sotto la gonna. raggiunsi le sue mutandine . ci guardammo negli occhi, aprì leggermente la bocca ed emise un leggero sospiro. Io continuai abbassando e togliendo le mutandine. le mie dita toccarono quel cespuglio umido della sua rugiada , sfiorarono le grandi labbra di quella figa che mi faceva perdere la testa. Ecco, arrivai all’oggetto del mio desiderio quel turgido clitoride . lo massaggiavo con un mio dito indice andando su e giù avanti e indietro, e ad ogni movimento i sospiri di Sonia si facevano più profondi. “Sììì” esclamava di tanto in tanto. Avevo la mano completamente bagnata dei suoi umori più intimi. Non resistemmo ulteriormente le alzai la gonna del tutto, mi tolsi completamente i jeans e allargai bene le gambe. Allargò bene anche lei le sue e guardandomi negli occhi con sguardo supplichevole . si girò mi si avvicinò ancora un pò per sedersi lentamente sopra di me. Lo fece molto lentamente per godersi la penetrazione dell’asta rigida , tesa ,umida e dura. Un’asta doveva centrare in pieno quel buco che portava ad una oscura e calda caverna. Sonia afferrò con la sua mano destra il cazzo con la cappella rossa e turgida messa bene in risalto l’avvicinò all’ingresso della figa desiderosa di essere riempita . ora la posizione di entrambi era perfetta e fu allora che Sonia scese pesantemente sopra di me. Non riesco ad esprimere cosa provai in quel momento, certo è che lei emise un sospiro più profondo degli altri ed ebbe un leggero tremito, io rimasi immobilizzato. mi sentivo il cazzo così costretto dentro la sua figa che sarebbe esploso ben presto. E fu così . Sonia nel suo movimento a stantuffo, sempre più rapido e ansimante continuava a versare i suoi liquidi vaginali sulle mie palle. Quella sua danza frenetica ed erotica non voleva finire ,ero sudato e quasi sfinito la abbracciai forte stringendola a me per sentire tutto il turgore delle tette sode . eravamo giunti al culmine, entrambi sull’orlo dell’abisso che porta all’estasi. Allungai la mia mano destra verso le sue natiche morbide, ma non si fermò lì. Cercai con il mio dito medio l’ingresso del buco di dietro. Trovatolo, lo massaggiai per alcuni secondi. Lei mi guardò subito, presagendo quello che avrei voluto fare ed emise un leggero e fievole “nooo”. Non l’ascoltai e infilai in modo brutale quel dito che costrinse Sonia ad un sobbalzo che fece la venire subito . ero al culmine del piacere e le venni dentro .il mio cazzo non smetteva di muoversi nella sua vagina . La mia sborra scendeva calda e vischiosa e inondava la sua passera . Rimanemmo così fermi per alcuni minuti, certamente per la stanchezza, ma forse anche per non voler dimenticare quella sublime e fantastica esperienza. eravamo spossati e sudati . ci alzammo l’abbracciai e ci baciammo con un bacio lungo e sensuale. Uscì dal bagno seminuda e corse a chiudere a porta del bar a chiave .
‘ adesso saliamo in casa e ci laviamo , mi hai allagato la figa ma è stato bellissimo , mi hai fatto godere come non mi capitava da tanto tempo ero abituata a far solo delle schifose sveltine senza neanche godere ‘ mi fece sedere sul bidet e mi lavò il cazzo con un massaggio lento e sensuale. Il suo tocco me lo fece rizzare ancora . mi guardò sorridendo e ‘ tu saresti ancora pronto ‘ mi alzai in piedi, avevo il cazzo eretto , la strinsi e la baciai . in un primo momento cercò di ritrarsi , ma poi le nostre lingue si gustarono . le palpavo il culo e le tettone sode e grandi . ci baciammo con passione, cercò il cazzo che nella sua mano pian piano risollevò la cappella ..arretrò di un passo ‘ tu saresti ancora pronto per farne un’altra !!!! ‘ senza parlare la spogliai . non era il corpo di una dea ma era pur sempre una bella donna in carne . il suo sguardo era voglioso ,m’inginocchiai accanto a lei baciandola a labbra chiuse per poi infilare la punta della mia lingua tra le sue labbra . mentre ci baciavamo le palpavo le tettone e le accarezzavo la figa ‘ lo vuoi un bel ditalino ? ‘ ‘ ‘ sìì però dopo lo voglio dentro ma non farmi fare una sveltina ‘ le stuzzicai il clitoride , gustava il servizio dimenando il corpo , era ad occhi chiusi e non fu certo una sveltina e la feci venire parecchie volte. mente si godeva e si rilassava da quel violento orgasmo mi accarezzava , mi baciava ‘ è stato più bello perché tutto mi sarei aspettata meno che di fare l’amore con uno sconosciuto ‘ si stese su di me baciandomi , accarezzandomi. Le chiesi se non apriva più il bar , sorrise ‘ fin dopo le 6 del pomeriggio non viene nessuno e poi è meglio una bella chiavata che fare degli schifosissimi caffé ‘ si mise bene a pecorina mentre le baciavo la schiena le titillavo la vagina’e ci scambiammo una lussuriosa chiavata , molto più appagante intensa e prolungata della precedente e quando riuscì a rilassarsi ‘ mi spieghi perché sei venuto nel mio bar ? ‘ ‘ le feci vedere la richiesta di lavoro e sorrise accarezzandomi . ‘ me l’ha dato un mio cliente ma sei stato così bravo che gliene parlerò volentieri ‘ dopo parecchi giorni mi telefonò e mi disse che non si poteva fare niente per il lavoro .seguì un lungo silenzio ‘ io ti vorrei ancora se ti può interesse potresti aiutarmi e lavorare con me ‘ accettai sempre mantenendo il segreto in quanto lei era sposata ed io fidanzato. Inutile dire che il lavoro non l’ottenni , ma questo ormai non interessava più di tanto .mi offrì una paga in nero e siccome le dissi che abitavo lontano accarezzandomi mi disse
‘ hai visto il mio letto è matrimoniale ma ci dormo da sola ‘
avevo trovato uno straccio di lavoro temporaneo ma la sua figa era molto più interessante del lavoro . le prime notti furono di sesso sfrenato , mi montava con una frenesia da affamata , la facevo godere e la facevo venire a raffica .
dopo una settimana le dissi che nel pomeriggio doveva lasciarmi dormire qualche ora
‘ mi stai svuotando di tutte le forze anche se far l’amore con te è meraviglioso ‘

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