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Racconti Erotici Etero

la pallavolista

By 13 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una vita che aspettavo quel momento.
Dopo mesi di corteggiamento, Gilda aveva accettato di stare con me qualche ora, a casa mia.
Gilda &egrave stupenda nel suo insieme: 25 anni, alta 1,77, capelli neri, un gran sedere, duro,merito della pallavolo, un seno che sarà una terza abbondante e un sorriso da favola.
L’ho conosciuta mentre giocava e ho capito subito che doveva essere mia: quando gioca, eegue dei movimenti che mi fanno subito eccitare.
Ho pensato un casino di volte alla sensualità che emette e adesso, finalmente, viene a casa mia.
Sono Franco, 29 anni, sportivo, alto 1,80 fisico asciutto e con una gran voglia di stare tra le coscie di Gilda.
Adesso la sento suonare alla porta, sono sicuro che lei sa che oggi sarà mia e questo già mi eccita.
Apro e sorrido, un sorriso rassicurante, la guardo.
Ha messo la gonna!!.
Non lo fa mai, sa che io amo le ragazze con le gonne ed &egrave come se mi dicesse: sono quì per te.
Sopra ha una camicia rossa e anche le scarpe sono rosse.
L’insieme &egrave sconvolgente, gonna blu, tutto il resto rosso e poi le calze, bianco velate,&egrave proprio sensuale .
La faccio entrare e chiudo la porta, appoggio la mano sulla sua spalla, con disinvoltura l’ accompagno al divano,le offro da bere
Lei mi chiede una coca cola, io la guardo con bramosia, lei sa cosa voglio, &egrave qui apposta e io so che lei mi vuole.
Prendo la coca, gliela porto, quando sono davanti a lei sono eccitato, si vede il rigonfiamento nei calzoni, le allungo il bicchiere e le dico:”spero che ti piaccia quello che vedi “.
Aspetto che beva, la guardo sorseggiare e penso al mio cazzo tra le sue labbra:
Non resisto.
Le tolgo il bicchiere e mi metto in ginocchio davanti alle sue coscie, lei &egrave leggermente divaricata, mi allungo per baciarla e, così facendo, le allargo le gambe.
Un bacio passionale, pieno di desiderio, le sue labbra si aprono per ricevermi mentre le mie mani le accarezzano il viso; mi spingo dentro di lei.
Con la linguae comincio a fare un ritmo inequivocabile, mi spingo in lei come un cazzo dentro una figa, deve avere le idee ben chiare su cosa voglio.
Le mie mani scendono sui fianchi e la spingo verso di me, lei allarga le coscie per farmi avvicinare, vedo la stoffa delle calze mettersi in tiro, quel contatto &egrave come un fiume in piena,le mie mani salgono a cercare i seni, lei mi bacia, calda, geme nella mia bocca.
Io trovo i bottoni, li slaccio in fretta, prendo il reggiseno e, senza toglierlo, lo alzo liberando due tette con dei capezzoli turgidi, eretti verso il cielo.
Smetto di baciarla, scendo con la bocca sui suoi capezzoli mentre le mie mani sono sotto la gonna, da come si era tirata la calza avevo capito che porta il reggicalze—-si —&egrave venuta con le idee chiare—
Sto baciando con passione i suoi capezzoli e sento che lei dirige le sue mani sui miei calzoni, sento slacciare i bottoni, poi sento il calore della sua mano sotto i miei slip, mi sento liberare di tutto, mi ergo davanti a lei e le dico: “prendimelo in bocca”
Lei obbedisce, si sposta verso di me, poi vedo solo i suoi capelli,ma sento il caldo delle sue labbra che avvinghiano il mio cazzo:
fantastica, lo sapevo—.
Le sposto i capelli per vedere il suo movimento: mi eccita quardare mentre me lo prendono in bocca, ammiro le sue labbra, così strette, che vanno avanti e indietro, sento la sua lingua roteare attorno alla mia cappella.
“Ha esperienza, meglio, così potrò sfogare la mia attesa”.
Sono sui suoi piccolissimi slip, li sposto e con le dita gioco dentro di lei, mentre la sua bocca mi fa impazzire:&egrave bagnatissima, come speravo, la sua testa va sempre più veloce, le mie grida di soddisfazione la eccitano:
“dai tutto fino in fondo” e comincio a usare le dita come un piccolo cazzo dentro di lei.
La sento gemere di piacere sul mio cazzo, uso due dita per prepararla, ma sento che non ne ha bisogno, esco dalla sua bocca, mi inginocchio davanti a lei e con la bocca gli ricambio il favore.
Le mie mani abbrancano le sue natiche stupende e, spingendole verso di me, la ingoio tutta , ha un sapore gradevole, comincio a cercare il suo clitoride, sento che lei mi segue, sicuramente le piace.
Dopo, se ho ancora le forze, voglio fare un bel 69.
I mugolii che emana Gilda sono da fantascienza, come il suo culo.
Adesso, però, ho voglia di metterlo dentro, levo la mia lingua, alzo lo sguardo, la vedo sudata, gli occhi fuori dalle orbite, non si accorge neanche che sto per scoparla.
Ci penso io a ricordarglielo, &egrave troppo che aspetto questo momento e, prendendole il sedere, mi posiziono, poi, invece di spingermi dentro di lei, prendo il suo culo e lo spingo verso di me.
Sento il suo gridolino di piacere mentre si impala da sola, entra con facilità e adesso si parte.
Comincio a entrare deciso in lei, -poi mi fermo, lei mi bacia tutto, mi spinge le unghie sulla carne, mi chiede di continuare mentre mi graffia.
La bacio mentre riparto dentro di lei, i suoi graffi mi irritano e mi eccitano.
Adesso la scopo selvaggiamente, le piace l’amore selvaggio:
” sei una troia, ti piace il mio cazzo, eh?”
Ho capito cosa vuole e lo avrà come lo vuole, finch&egrave lo vuole.
E’ troppo che aspetto e, mentre penso questo, sento esplodere il mio cazzo, sento le sue grida:”siii sono la tua troia, sborrami dentro, riempimi”.
Poi non ce la faccio più: il mio sperma esce a cercare il caldo della sua figa, cerco di restare teso, ma giù il mio cazzo si sta rilassando…..ma &egrave troppo che la voglio e la notte &egrave ancora lunga.

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