Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La ragazza della metro

By 29 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e mia moglie siamo sposati da 4 anni e finalmente tra un mese avremo il nostro primo figlio.
Siamo di ritorno dalla clinica dove mia moglie si è sottoposta agli ennesimi controlli di rito e il dottore ci ha detto che va tutto bene. Siamo felici, siamo una bella coppia che tra poco diventerà una famiglia. Noi due ci amiamo, stiamo bene insieme anche se ormai da circa sette mesi non facciamo più sesso. Prima lo facevamo ogni sera, nel fine settimana anche due volte al giorno, ma adesso niente.
Alcune volte quando sono eccitato devo andare in bagno a masturbarmi per scaricarmi. Diciamo che ormai da sette mesi vivo in uno stato di eccitazione perenne.
Quel pomeriggio di luglio, di ritorno dalla clinica, prendemmo la metropolitana. Dato che era estate con i vestiti leggeri, la gravidanza di mia moglie era ben evidente e benché ci fosse molta gente un signore molto gentile si alzò per far sedere mia moglie.
Il mio sguardo andò subito a cadere sulla ragazza che le sedeva di fianco.
Avrà avuto non più di 20 anni, capelli neri a caschetto, piercing al naso, sul labbro e sulla lingua, svariati orecchini e ai lobi aveva due anelli divaricatori grossissimi. In più aveva un braccio completamente tatuato dalla spalla alla mano. Vestiva con un top aderentissimo che mettevano in mostra una terza misura di seno e un paio di shorts così micro che sembrava non averli e un paio di All Stars ai piedi.
Io ero fermo davanti a mia moglie e alternavo lo sguardo da lei, che intanto aveva iniziato a leggere una rivista, e la ragazza. Dopo qualche fermata salì tanta gente e dovetti spostarmi di qualche passo venendomi a trovare perfettamente di fronte alla ragazza. Lei aveva già iniziato ad incrociare il mio sguardo e quando vide che mi trovavo davanti a lei mi fece un sorriso molto malizioso. Iniziò così un gioco di sguardi molto intenso che mi fece eccitare e fece eccitare anche lei dato che i capezzoli iniziarono a premere da sotto il top (sicuramente non aveva il reggiseno).
A poco a poco la ragazza iniziò a giocare con me facendomi eccitare sempre di più. Apriva e chiudeva le gambe mettendosi una mano in mezzo simulando una masturbazione, si accarezzava le cosce nude, si leccava le labbra e giocava con il piercing alla lingua. Io ogni tanto volgevo lo sguardo verso mia moglie, ma lei era intenta a leggere.
Dopo un periodo di tempo che a me parse infinito, tento che il mio cazzo stava per scoppiare se solo lo avessi sfiorato, la ragazza tirò fuori un quadernetto e si mise a scrivere. Pensai che fosse una troietta che voleva solo divertirsi e iniziai a lavorare con la mia mente per far scendere l’eccitazione.
Stavamo per arrivare ad una fermata quando la ragazza improvvisamente si alzò per scendere. Nel farlo si avvicinò così tanto a me per chiedermi permesso che potei sentire il suo odore, il suo sguardo penetrò nei miei occhi e sentii la sua mano infilarsi rapidamente nella tasca dei miei pantaloni e uscirne subito. Dopo che fu scesa rimasi imbambolato, avevo stampato in mente il suo sguardo, i suoi occhi blu stupendi.
Arrivati a casa dovetti andare subito in bagno a masturbarmi, ero troppo eccitato. Quando stavo per tirarmi su i pantaloni mi ricordai del movimento della mano della ragazza e misi la mano nella tasca dei pantaloni, ci trovai un foglietto piegato in quattro. Prima di aprirlo pensai ‘ora ci trovo il suo numero di telefono’.la chiamo subito’ e invece aprendolo ci trovai scritto ‘English Pub, via Torino 15, domani alle 12,30. Io ci sarò, e tu? E’ la tua unica opportunità’. Cazzo, mi aveva dato un appuntamento. Unico. Se non ci fossi andato non l’avrei vista mai più, e se ci fossi andato?
Guardai la cartina, è a 5 minuti a piedi da dove lavoro, si, ci sarei andato.
Il giorno dopo passai la mattina a guardare l’orologio, il tempo sembrava fermo. Alle 12,15 uscii dall’ufficio e andai verso il pub. Arrivato a destinazione il posto era ancora vuoto e presi posto in un tavolino a due. Alle 12,30 in punto entrò lei, vestita in modo diverso dal giorno prima, camicia nera attillata e gonna aderente appena sopra al ginocchio, una valigetta in pelle portadocumenti, occhiali da vista con montatura nera, tacchi a spillo almeno 8 cm. Una gran figa lo stesso. Mi vide, mi raggiunse al tavolo e si sedette.
‘lo sapevo che saresti venuto’
‘allora hai vinto la scommessa’
‘comunque piacere di conoscerti, io sono Cinzia’
‘piacere mio, sono Davide’
‘ma quanto ti ho fatto eccitare ieri?’ e si mise a ridere
‘tanto, ma anche tu ti sei eccitata tanto’
Intanto arrivò il cameriere per prendere le ordinazioni, ma ne io ne lei avevamo fame. Ordinammo però due martini, giusto per rompere il ghiaccio.
Cinzia mi disse ‘non ho molto tempo, devo tornare al lavoro, però voglio sfruttare al massimo il tempo che abbiamo, ti va di seguirmi?’
Non ci pensai due volte, pagai il conto e mi fiondai fuori dal locale con lei.
‘sai’ mi disse ‘sono una agente immobiliare e devo vendere un paio di appartamenti qui in zona. Tra circa un’ora arriveranno i primi clienti. Vieni con me che ti faccio vedere l’appartamento’
Arrivammo davanti alla portineria dello stabile, cinzia salutò il portiere e ci avviammo verso l’ascensore.
Entrammo e mi disse ‘questo ascensore è privato, arriva direttamente dentro l’appartamento e si aziona solamente con questa chiave’ la mise dentro la pulsantiera e l’ascensore iniziò a salire.
Feci un passo verso Cinzia prendendola per i fianchi e lei si avvicinò a me baciandomi e infilando subito la lingua nella mia bocca, iniziai a sbottonarle la camicia liberando il seno che era nudo al di sotto e iniziai a massaggiarlo. In un impeto di eccitazione le tirai su la gonna e con mio piacere sentii che non portava le mutande e che era già eccitata. La sua lingua imperversava come una infoiata dento la mia bocca, le sue mani mi palpavano il sedere spingendomi sempre più verso di lei. L’ascensore si aprì e ci trovammo all’interno dell’immenso salotto. La sollevai di peso e la portai sul divano spogliandola nuda, lasciandole solamente le scarpe. Iniziai a leccarle il clitoride e la sentivo godere, sentivo il suo sapore sulla mia lingua, sentivo il suo odore. Venne gridando il mio nome e mi ritrovai a leccare i suoi umori. Mi spogliò tutto, mi prese per mano e mi guidò in una camera di fianco con un enorme letto. Si sdraiò al centro e aprì le gambe più che poté invitandomi a mettermi sopra di lei. E così feci, mi sdraiai sopra e scivolai su di lei fino a quando non iniziai a penetrarla. Era caldissima e bagnata, si avvinghiò con le gambe per favorire la penetrazione, con la lingua mi leccava il collo, le orecchie e poi veniva a cercare la mia lingua. La cavalcai piano fino che lei mi disse di fare più veloce, più forte. La sentivo godere ed ansimare, mi abbracciava forte, poi mi rivoltò sulla schiena e prese lei a cavalcare. Io le tenevo le tette, le stringevo, accarezzavo il suo corpo fino a quando sentii che stavo per venire, glielo dissi ma lei continuò fino che mi scaricai dentro di lei. Continuò ancora per qualche istante a muoversi e così venne anche lei.
Si accasciò su di me, fradici di sudore e stanchi iniziammo a baciarci. Poi guardando l’orologio mi disse:
‘mi sa che è ora che vai, fatti una doccia se vuoi’. Mi accompagnò nel bagno di fianco, mi lavai e poi prima di andarmene le dissi: ‘ci vediamo domani?’
‘non lo so, magari lasciami il tuo numero, ti chiamo io’
‘ok, ci conto però’
Non mi ha più chiamato, è passato ormai, mio figlio è nato, è sano e bellissimo, non ho più tradito mia moglie con nessun’altra donna, e adesso siamo in attesa del secondo figlio.
Ieri però ho scoperto che Cinzia non è un’agente immobiliare, ma in realtà è la viziatissima figlia di una ricca famiglia di industriali, che abita nell’appartamento dove mi ha portato per scopare’..e stamattina mi ha mandato un sms ‘Ieri ti ho visto in metro con tua moglie, che stallone, l’hai messa ancora incinta! Io domani pomeriggio sono sola in casa se vuoi’..’

Leave a Reply