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Racconti Erotici Etero

La santa

By 13 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Io ed Elisa

Io ed Elisa ci conosciamo da una vita e non l’avevo mai considerata come una potenziale ragazza da scopare.

La mia storia d’amore finì all’inizio del 2000 e qualche mese prima della mia finì anche quella di un mio amico.
Questo mio amico uscì per un po’ con Elisa ma poi preferì riprovare a rimettersi insieme alla sua ex e quindi diede fine alla sua “storia” con Elisa.
Parlando tra noi maschi lui elogiava le prestazioni sessuali di Elisa evidenziando particolari molto interessanti e che mai avrei pensato di lei.
Prima di tutto partì descrivendo la sua passera, completamente rasata e con solamente un piccolo ciuffetto di peli biondi subito sopra la fessura.
Già questo mi mandò in disibilio, io adoro la figa rasata, adoro leccarla e vederla bagnata dei propri umori.
Poi passo a descrivere gli atti veri e propri, descrisse alcuni episodi che fecero viaggiare la mia mente come non mai.
Una sera, in un parco pubblico, lei si fece prima fare un ditalino poi fece un pompino a lui ingiando tutto e continuando lei stessa a masturbarsi, un’altra volta erano in macchiana in una zona un po’ isolata del paese e lei iniziò a massaggiarli il cazzo da sopra i pantaloni mentre lui guidava, poi estrasse il cazzo in semi erezione ed iniziò un pompino che, a sua detta, era spettacolare. Quando si accorse che lui si stava fermando gli disse “Se tu ti fermi anche io mi fermo” ed allora lui continuò a guidare mentre lei continuava a succhiare il suo cazzo, quando si accorse che stava per venire si smise di succhiare, si mise in ginocchio sul sedile della macchina ed iniziò uno spogliarello bellissimo sempre con l’auto in movimento iniziò sfilandosi la magòlietta e mostrando subito il suo seno perchè non portava il reggiseno…poi tolte le scarpe e le calze sfilò i jeans e mostrò un peizoma da paura, quasi invisibile dal gran che era piccolo…iniziò a massaggiarsi la figa e le tette sempre guardando lui che guidava con il cazzo duro, si tolse il perizoma ed iniziò a sditalinarsi sempre più veloce.
Lo fece fermare, fece spostare indietro il sedile e si impalò sulla leva del cambio poisi piegò sopra di lui e riprese il pompino interrotto prima.
Muoveva il bacino su e giù in modo da fare entrare ed uscire il cambio e quando venne iniziò a succhiare sempre più veloce fino a farsi venire in bocca e su tutta la faccia poi raccolse la sborra con le dita e se la succhio tutta, una volta rivestita si fece portare a casa e basta.
Questi racconti mi stavano facendo venire il cazzo duro al solo pensiero, non la immaginavo così troia…
La sera che lui disse basta alla loro storia, andò a casa sua, lei era sola in casa, lui le telefonò dicendo che stava andando da lei e lei accettò.
Dopo 15 minuti lui suonò il campanello e lei andò ad aprire con un paio di culotte ed una canotta trasparente che metteva in ben in vista le sue tette e i capezzoli durissimi. Il mio amico non fece nemmeno in tempo ad entrare che lei subito gli slacciò i pantaloni.
Lo fece sedere sul divano e lei si mise a sedere di fronte a lui accarezzandogli il cazzo che non ci mise molto a diventare di marmo, lui cercò di dirle che le doveva parlare ma lei rispose “Lo so cosa mi vuoi dire, voglio lasciarti un bel ricordo di me” e continuò a menarglielo e poi iniziò e succhiarglielo, lui era immobile.
Ad un certo punto lei si alzò ed andò via per un attimo. Quando tornò in mano avevo un vasetto di vasellina alla pesca, ne prese un po’ in mano e la spalmò sul suo cazzo mentre lo segava, poi un’altro poò sul suo piccolo buchetto e ci si impalò sopra facilmente, si stava facendo scopare in culo senza nessun problema e con l’altra mano si stava facendo un ditalino che presto la portò a godere come una vera troia, un avolta venuta si inginocchiò di nuova di fronte a lui e terminò il tutto facendosi sborrare in faccia e in bocca.
Una volta ripulito il cazzo dallo sperma gli disse di rivestirsi e di andarsene.
Lui uscì e da quel giorno non si salutarono assolutamente più.
Questi racconti iniziarono a farmi pensare a lei e a vederla in modo diverso fino a farmi fare battute un po’ allusive a lei e ai suoi segreti.
Questo gioco andò avanti per un po’ e terminò una sera dopo una cena tutti in compagnia.
Il vino era scorso a fiumi ed eravamo tutti un po’ brilli. A fine serata lei era a piedi ed io le chiesi se voleva un passsaggio visto che casa sua era sulla mia strada. Saliti in macchina iniziammo a chiaccherare e dopo un po’ lei mi disse “Posso togliermi le scarpe che ho malissimo ai piedi?” ed io le risposi “Puoi toglierti tutto quello che vuoi, per me nessun problema” lei si tolse le scarpe e mi disse con un sorrisino malizioso “Se mi tolgo tutto quello che voglio poi tu non riesci a guidare” e io gli risposi “Non lo ha detto nessuno che non posso fermarmi” lei iniziò a spogliarsi togliendosi la maglietta e come sepre rimase a seno nudo ed iniziò a toccarsi le tette e a succhiarsi i capezzoli, poi toccò alla gonna e vidi che sotto non aveva le mutandine, aveva solamente le autoreggenti e i peli, pochi, della sua fica.
Il mio cazzo spingeva come non mai contro la patta, lei lo massaggiava da sopra senza però estrarlo. Iniziò a masturbarsi, poi si infilò prima un dito nella figa, poi due e poi tre e poi quattro, aveva la passera oscenamente aperta e i suoi gemiti si facevano sempre più forti, ad un certo punto io accostai e lei disse “Non ti fermare, altrimenti mi fermo anche io” proprio le stesse parole che aveva detto con il mio amico e io gli risposi “Ormai è tardi, ora comando io”.
La feci andare nel sedile posteriore, io rimasi davanti a fissarla e gli ordinai di masturbarsi ancora, lei eseguì subito con ancora più foga di prima.
Nel frattempo io avevo estratto il cazzo bello duro ed avevo iniziato a farmi una sega lentissima guardandola. Lei mi pregava di darglielo e io continuavo dirgli di andare più in fretta e lei eseguiva.
Le ordinai di infilarsi anche un dito nel culo e lei subito lo fece. La mia eccitazione era al limite, stavo per venire segandomi, ma volevo vedere fino a che punto era troia, scesi dall’auto con il cazzo in mano, aprii la portiera posteriore e gli dissi di coricarsi in modo da avere la faccia prorpio sotto il mio cazzo, lei si posizionò sotto di me senza smettere di masturbarsi, gli feci aprire la bocco ed indirizzai la cappella nella sua bocca e gli riversai 5 o 6 schizzi di sborra dritta in gola. Stava tenendo la mia sborra tutta in bocca senza ingoiarla. Quando ebbi finito le sfregai la cappella sulle labbra, lei succhiò un pochino per pulirlo e poi si rialzò. Pensando che avrebbe sputato fuori dall’auto tutto lo sperma che aveva in bocca mi spostai e le feci spazio ed invece, con mia grande sorpresa ingoiò tutto e poi mi fece un sorriso enorme. Senza dire una parola mi prese per il cazzo e mi tirò in macchina, si attacco nuovamente al mio cazzo con la bocca che in poco tempo tornò durissimo. Visto il risultato dato dalla sua bocca si impalò sopra di me pintandosi il cazzo nella figa e continuando con la mano a torturarsi il clitoride. Ad un certo punto si alzò dal mio cazzo, lo succhio un pochino poi tornò ad impalarsi però questa volta nel culo. Iniziò un su e giù da favola continuando sempre a ficcarsi quasi tutta la mano nella passera ormai fradicia. Continuava a dirmi che voleva che gli spaccassi il culo voleva sentirsi una grande puttana e voleva godere come una troia. A quelle parole io continuavo a pomarle il culo con una velocità assurda, ma sentivo che ero vicino a bagnarle tutto il culo di sborra e lei, accortasi di questo si tolse da li sopra ed iniziò a succhiarmelo finchè non gli sono venuto in bocca con altri abbondanti schizzi di sborra, me lo succhio ancora poi si avvicinò a me e mi baciò con ancora lo sperma in bocca, un misto di sborra e sapore del suo culo mi entrò in bocca ed ebbe un effetto di eccitazione che fece tornare duro il mio cazzo che lei prese in bocca e succhiò nuovamente fino alla terza sborrata della serata che la colpì in faccia e sulle tette. Raccolse il succo con le dita, se lo portò alla bocca e poi mi disse “Voglio andare a casa dai” e senza dire più nulla si fece portare a casa. Arrivati sotto casa mi disse “Domani, alle 3 sono a casa sola, ti aspetto che voglio essere inculata ancora!” e poi scese dall’auto.
Questa è la mia amica Elisa, quella che pensavo essere una santarellina e invece si è rivelata una grandissima troia che verrà sfruttata all’infinito spero.

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