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Racconti Erotici Etero

la vacanza in egitto

By 12 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti, mi chiamo Sharon, ho 23 anni e vivo a Livorno.Mi sono decisa a scrivere questa mia confessione dopo aver visitato il sito (conosciuto tramite discorsi tra amici) e aver capito che è un mezzo per confessare segreti che non ho il coraggio di confidare a nessun altro (nemmeno alla mia migliore amica).
Il fatto risale a circa un anno e mezzo fa e da allora la mia vita (anche se sono molto giovane), è completamente cambiata (o meglio, sento che potrebbe cambiare da un momento all’altro).
Sono fidanzata con lo stesso ragazzo da circa 7 anni (eravamo giovanissimi quando ci siamo messi insieme) e sono innamoratissima del mio lui .E’ il secondo ragazzo che abbia mai avuto (la prima storia, a 15 anni , è durata pochissimo) e a lui ho donato la mia verginità. Anche lui prima di me aveva avuto un’altra ragazza, ed in pratica siamo cresciuti insieme (in tutti i sensi).Già alcuni anni è come se fossimo sposati, nel senso che lui conosce i miei genitori, io i suoi, andiamo in vacanza insieme, usciamo sempre insieme e stiamo progettando di sposarci.
Pur essendoci alcune persone che mi sconsigliano di ‘rovinarmi’ la vita così giovane, aggravata dal fatto che entrambi abbiamo avuto pochissime esperienze, io sono felicissima con il mio lui, lo amo da impazzire e sono (o meglio, ero) convinta che non avrei mai desiderato altro uomo.
Tutto questo fino a un anno e mezzo fa.
Vi racconto tutto.
Avevamo deciso di partire in vacanza per un villaggio a Sharm el Scheik (non mi ricordo come si scrive, da soli, senza amici, e, appena arrivati, ci siamo subito immersi nella vita del villaggio, facendo tutto insieme, mare, corsi di ballo, gare, ecc’.
Purtroppo però, il mio ragazzo, gioca a calcio, e pur avendomi promesso che per una settimana non mi avrebbe assillato con il pallone, il giorno dopo essere arrivati si è subito iscritto al torneo di calcetto, promettendomi però che se una partita avrebbe influenzato un’attività che avevamo deciso di fare insieme, avrebbe rinunciato al calcio per stare con me.
Io gli ho creduto, anche per farlo contento, e l’ho lasciato andare, anche perché nel villaggio avevo da impegnare il tempo e stare al sole senza fare niente mi piace moltissimo.
Proprio mentre ero sdraiata al sole, da sola, mi si avvicinano due animatori, che avevamo conosciuto nei giorni precedenti, e , approfittando del fatto che ero senza ragazzo, cominciarono a farmi moltissimi complimenti, sul mio viso, il mio sorriso e notavo che mentre parlavamo, ispezionavano il mio corpo centimetro per centimetro.
Premetto, ho i capelli scuri, lunghi, non sono molto alta (1,60 circa) ma ho una terza abbondante e un bel culetto (almeno così dice il mio ragazzo) e quel giorno indossavo un due pezzi che metteva in risalo le mie forme (ma non troppo, perché il mio ragazzo è gelosissimo).
Le loro battute si facevano sempre più insistenti e insidiose e io, dopo un po’, in imbarazzo, ho trovato una scusa per allontanarli. Dopo di loro, altri due ragazzi in vacanza da soli si sono fatti avanti, ma non appena mi sono resa conto che cercavano solo una cosa (un’avventura veloce con una turista), ho allontanato anche loro.
A differenza delle altre volte in cui però ero stata avvicinata da altri ragazzi con intenti ‘scoperecci’ (tipo, nella mia città , in discoteca o in un pub, un cui a volte si fa fatica a tenere a bada le mani morte che, complice la confusione, ti toccano dovunque), forse complice il sole cocente e l’aria di rilassamento che mi accompagnava quel giorno, le avances dei vari personaggi mi avevano fatto piacere, e mi resi conto che io stessa li avevo incoraggiati con smorfiette e ammiccamenti vari.
Ho cominciato quindi a guardarmi intorno e a valutare meglio la fauna maschile che mi circondava, accorgendomi che mi stavo soffermando un po’ troppo sui fisici dei vari bellimbusti (animatori e non ) presenti in piscina e rendendomi conto che la mia fantasia stava galoppando un po’ troppo, immaginando come sarebbe stata la mia vita se fossi stata in vacanza da sola, senza vincoli di fidanzati vari, ed immaginando di essere corteggiata dai vari fusti per poi concedermi a loro e provare nuove sensazioni ad accarezzare quei bicipiti o massaggiare quei culi muscolosi che mi si paravano davanti agli occhi.
-Adesso basta- mi dissi riaprendo gli occhi dai miei sogni, notando i miei capezzoli turgidi sotto la stoffa del costume e sentendo una stranissima sensazione al basso ventre.
E’ in questo stato che mi trovò Marco, un animatore di circa trent’anni, fisico da paura,faccia sbarazzina (ma sotto sotto da vero maiale) che si era presentato il secondo giorno e che poi avevo avuto modo di rivedere insieme a diverse turiste (tutte bellissime e disponibili)che, a sentire gli altri animatori, ogni stagione arricchiva il suo carnet di conquista con numerose nuove prede.
In altri momenti, se si fosse messo a sedere sulla mia sdraio e mi avesse messo con noncuranza una mano sulla coscia chiedendomi cosa ci facevo tutta sola, lo avrei mandato a quel paese, ma quel pomeriggio ero stranissima, e così non obiettai niente, nemmeno quando cominciò a risalire lungo la gamba, fino ad arrestarsi a cinque centimetri dal mio slippino, guardandomi con uno sguardo così intenso e allusorio che avrebbe fatto sciogliere un ghiacciolo.A quel punto, rendendomi conto di dov’ero, scansai la sua mano e mi misi a sedere, abbracciandomi le gambe in gesto di difesa e provocando in lui una risata di scherno
-Tranquilla, non ti mangio mica’è che ti ho visto qui sola sola, in balia di tutti questi maschiacci, e pensavo avessi bisogno di ‘..’aiuto’- soffermandosi sull’ultima paura e fissandomi le tette e il ventre.
– Tutto a posto, ti ringrazio, Marco’..ma tu non dovevi essere a giocare a calcetto ‘ chiesi io, sapendo che anche lui partecipava allo stesso torneo del mio ragazzo.
– Si, ma quando ho saputo che eri sola sola, mi sono fatto sostituire per venirti a consolare, visto che il tuo ragazzo è stato così scemo da lasciarti da sola.Io, se avessi una ragazza come te, non la lascerei sola nemmeno per un attimo, specialmente in questo villaggio, dove ci sono animatori moooolllto pericolosi- mi disse toccandomi di nuovo, questa volta sul viso, con delicatezza.
-Tu sei veramente matto’figuriamoci se lo hai fatto apposta per me’E dimmi, quindi cosa rischierei?- chiesi con tono ingenuo e provocatorio.
-Di essere rimorchiata da un vero uomo, portata in camera e poi sbattuta fino allo sfinimento per godere come quel coglione del tuo ragazzo sicuramente non ti ha mai fatto godere- mi rispose lui,
alzandosi per poi chinarsi e leccarmi velocemente sulle labbra per poi allontanarsi e lasciandomi di sasso, sia per il suo gesto ma soprattutto per le sue parole.
Ancora sconvolta per quello appena successo, alzai gli occhi e vidi dall’altro lato della piscina il mio ragazzo, che si era subito adombrato per avermi vista parlare con l’animatore (come ho già detto è gelosissimo), ma io gli sorrisi e mi accingevo ad alzarmi per andargli incontro, quando, avvertendo una strana sensazione al basso ventre, abbassai lo sguardo e vidi con orrore che non solo i miei capezzoli erano sempre turgidi, ma la mutandina del costume presentava un alone di bagnato. Non mi era mai successa una cosa simile, non mi ero mai eccitata così. Mi spiego: non è che non mi fosse capitata di eccitarmi, ma solo durante l’atto amoroso, dopo varie stimolazioni e non certo per delle parole e qualche contatto sul braccio o sulla gamba. Ripeto che mi rendo conto solo adesso di essere molto acerba per quanto riguarda il sesso. Avendo avuto solo il mio ragazzo come confronto, e non avendo mai affrontato (nemmeno con le miei amiche) argomenti circa le dimensioni, la durata, le varie posizioni, i vari preliminari, pensavo che il sesso si limitasse ad una toccatina veloce, una masturbazione reciproca, pochissimi pompini (non mi è mai piaciuto prenderlo in bocca e il mio ragazzo non hai mai insistito, rispettando le mie ritrosie) e poi la classica posizione io sotto e lui sopra, per una durata totale di circa 15 minuti. Mi ricordo che i primi tempi lui era sempre eccitato e voleva farlo più volte, di fila, ma io mi sono sempre negata dopo la prima venuta, ritenendo che fosse sufficiente per entrambi. Soltanto oggi, anche leggendo i vari racconti del sito, mi accorgo di cosa mi sono persa e dell’universo sconosciuto (per me) che riguarda l’argomento sesso. D’altronde anche il mio lui non mi ha mai assillato col il discorso sesso, accontentandosi di rapporti veloci e, dopo alcuni anni, saltuari (anche vedendoci tutti i giorni, non lo facciamo poi così spesso, come invece, l’ho capito troppo tardi, sarebbe giusto).
Comunque, tornando al racconto, notando con terrore la macchia sul costume e non potendo certo spiegarlo al mio ragazzo, mi affrettai a tuffarmi in acqua per poi riaffiorare vicino a lui e baciarlo teneramente sulla bocca, sperando che non avesse visto più del dovuto.
-Cosa ci facevi con quello stronzo di Marco’..lo sai che non voglio che parli con gli animatori’hanno una brutta fama’e specialmente lui. Pensa che oggi si è fatto sostituire quasi subito, trovando una scusa banalissima’.e meno male che c’era un sostituto, altrimenti la partita andava a puttane. Vatti a fidare di certa gente’e poi negli spogliatoi mi hanno raccontato che non ha una bella fama..in pratica passa tutta la stagione a cercare di farsi più ragazze possibili’.Io non capisco cosa ci possa trovare una ragazza in un tipo così’d’accordo, ha un bel fisico, ma poi mi sembra tutto fumo e poco arrosto – esordì il mio ragazzo, facendomi subito incazzare perché per lui il problema principale era il rischio di non poter giocare, non il fatto che un porco mi aveva fatto bagnare come mai mi era successo in soli 5 minuti, cosa che lui non era riuscito a fare in 7 anni di fidanzamento. (mi rendo conto che sono cattiva a pensare queste cose, ma in quel momento è la prima considerazione che mi è passata per la testa’e oggi ne sono ancora più convinta)
Comunque, tranquillizzata dal fatto che non si era accorto di niente, gli sussurrai due paroline dolci , lo baciai ancora (stavolta con più foga, visto che ero ancora eccitata e volevo qualcosa di più). Non mi ero mai lasciata andare a quel genere di effusioni in pubblico, ma sentivo che dovevo sbollire e, anche se non era da me, avevo voglia di sesso (non amore, sesso), ma lui mi fece calmare subito, dicendomi che non gli andava di baciarmi in pubblico e ancor meno di andare in camera, visto che era stanco per la partita. Io gli risposi male e lui si allontanò, non capendo (e nemmeno io) che da quel momento qualcosa nel nostro rapporto si era rotto.
Naturalmente dopo poco facemmo pace e la vacanza proseguì tranquilla, se non per il fatto che nei giorni successivi vidi Marco impegnato a corteggiare quante più ragazze possibili (e sicuramente riuscì a fare centro con la maggior parte di loro) e ciò mi provocò una fitta di gelosia. Un altro giorno, mentre giocavo a palla in piscina, un altro animatore (anche lui italiano, come Marco, ma di Napoli), tentò diversi approcci con me , strusciandosi varie volte ed arrivando persino, con la scusa di rubarmi il pallone, a cingermi da dietro ed appoggiare il suo bacino al mio, facendomi sentire sui glutei la sua vistosa erezione. Naturalmente con il mio ragazzo avevamo già fatto petting in acqua, ma quello che sentivo dietro di me era veramente qualcosa di fuori dal normale. Diventai subito rossa e non osavo muovermi per paura che quel coso si ingrossasse ancora di più, e lui ridendo, mi disse che visto che sembrava che stessi male, mi potevo tranquillamente aggrappare a lui, ammiccando alla sue parti basse. Io, interdetta, mi divincolai da lui e mi allontanai, uscendo dalla piscina, ma il mio sguardo non potè fare a meno di notare l’evidente deformazione dei suoi pantaloncini da bagno. Ancora una volta senti una strana sensazione, ma mi dissi che per fortuna dopo due giorni saremmo partiti e avrei posto la parola fine a quella vacanza bellissima, ma sicuramente pericolosa per il mio rapporto.
Per fortuna quella sera feci l’amore (non sesso) con il mio ragazzo, che però durò troppo poco e non riuscii nemmeno ad arrivare all’orgasmo (mi era già successo altre volte, ma stavolta mi dissi che era solo colpa sua, che non sapeva prendermi come doveva’come mi aveva detto Marco’accidenti a lui).
L’ultima sera il mio ragazzo mi aveva promesso di portarmi a ballare, ma c’era la finale di calcetto e quindi, dopo l’ennesima lite e conseguente riappacificazione, andai a vederlo giocare. Quella sera indossavo un vestito corto a fiori, con sotto un reggiseno e uno slippino rosa e degli zoccoletti con un po’ di tacco e sui capelli una passata che mi dava un’aria da ragazzina innocente. Alla partita c’era anche Marco, nella squadra avversaria a quella del mio ragazzo, ma appena mi vide, fece finta (come scoprii dopo) di prendere una storta e si fece sostituire.Mentre mi passava davanti mi strizzò l’occhiolino e per me non fu una sorpresa quando lo sentii arrivare dietro di me, dopo essersi fatto la doccia, e cingermi con un braccio (e con la sua mano proprio sotto il mio seno) e costringermi a girarmi dietro di lui, per poi baciarmi sulle guancie, ma un po’ troppo vicino alla bocca.
Il contatto con il suo corpo, l’odore della sua pelle, la sua nonchalance nel baciarmi davanti a tutti, con il mio ragazzo a pochi metri da noi, mi provocarono un grosso turbamento, ma, dopo essermi accorta che il mio lui non guardava da quella parte (impegnatissimo nella sua stramaledetta partita), mi sentii quasi felice per quelle attenzioni e gli sorrisi in modo civettuolo.
– Ehi , che aria da brava bambina che hai, vestita così- mi apostrofò Marco, scrutandomi il seno e facendomi arrossire
– Perché, non sono forse una brava bambina, io ‘ gli chiesi ingenuamente.
– Lo vedremo ‘ mi disse lui,mettendomi una mano sul sedere e spingendomi in avanti ‘ Andiamo- mi ordinò.
Io feci un saltino in avanti, per fermare quel contatto e dopo essermi assicurata che il mio ragazzo non guardasse (figuriamoci, era concentratissimo sull’azione del momento), gli dissi
– Ma dove vuoi andare’.non posso mica lasciare così la partita’il mio ragazzo sta giocando e io non posso certo’.-
– Si vede lontano un chilometro che ti stai rompendo’.andiamo, vieni con me- mi rispose con fare perentorio
– Ma io..- balbettai incerta sul da farsi.
– Avanti, è la tua ultima sera qui e non vorrai mica sprecarla- e giù, altra mano sul sedere per spingermi in avanti.
La Sharon di una settimana prima lo avrebbe mandato a quel paese, offendendolo e intimandogli di non provarci mai più per poi tornare a dedicarmi alla partita, ma dopo le sensazioni provate nei giorni precedenti, non seppi resistere a quei richiami e come un’automa mi accinsi a seguirlo.
Appena abbandonata la zona illuminata, Marco, con la scusa di farmi il solletico, cominciò a toccarmi da tutte le parti, facendomi ridere e provocandomi una leggera irritazione per quelle palpatine che sembravano, ma non lo erano, casuali
-Dai, smettila’..lasciami stare’lo sapevo che non dovevo darti retta e restare dov’ero’me lo avevano detto che eri un ragazzaccio- gli dissi cercando di tenere a bada le sue mani.
– Ah, e così ti sei informata su di me’e cos’altro ti hanno detto ?- mi chiese lui , continuando a camminare e a toccare.
– Beh’.che il tuo sport preferito è ‘insomma’.si’.riuscire a conquistare più donne possibili’e da quanto ho visto in questi giorni in piscina, ti riesce anche bene- risposi io.
– Uhm’adesso fai anche la gelosa’e che ne diresti se tu fossi la prossima preda?- buttò lì lui.
– Non fare lo scemo’non so nemmeno io perché ti sto seguendo’e non so nemmeno dove., ma non metterti in testa strane idee’.io non sono come una di quelle con cui ti ho visto l’altro giorno..io amo il mio ragazzo, gli sono fedelissima , non cerco nessun altro, e presto ci sposer’.-
Non mi lasciò neanche finire la frase che si girò, mi appoggio al muro, al buio e mi baciò sulla bocca, così, improvvisamente, cercando la mia lingua con la sua, mentre con un mano mi palpava il sedere, stringendomi a lui.
-uhmpf’.no’cosa fai’.lasciami’..cosa hai capito”io non posso- cercai di divincolarmi, ma le mie proteste erano troppo flebili, troppo insicure e così mi ritrovai a rispondere al suo bacio e a lasciare che la mia lingua si intrecciasse con la sua.Non so cosa mi stesse succedendo, ma era come se mi fossi dimenticata chi fossi, con chi fossi, che cosa stavo facendo: io, fidanzata da 7 anni con lo stesso ragazzo, senza grilli per la testa, senza alcuna esperienza, ero lì, insieme ad uno sciupa femmine che mi limonava in bocca e intanto mi palpava il sedere e le tette’.e tutto questo mi piaceva. Mi dimenticai immediatamente tutti i miei principi, la mia moralità finì sotto i piedi e gli cinsi il collo con le mie braccia, mentre lui cominciava a sollevarmi il vestito e a palparmi rudemente il sedere, con forca, quasi a sollevarmi da terra.
Un barlume di coscienza si fece strada dentro di me, e tentai di oppormi, di sottrarmi
-No’adesso basta’.un bacio va bene, ma non voglio andare oltre’.mi sono già compromessa abbastanza ‘ dissi tentando di riabbassarmi il vestito, ormai arrivato in vita.
– shhhhhh’.rilassati, bambina cattiva..lasciati andare’lo so io di cosa hai bisogno:una bella dose di cazzo che ti tolga quell’espressione da santarellina che hai e ti faccia urlare come la troia che sei- mi apostrofò lui, chinandosi sulle ginocchia e alzandomi il vestito davanti.
– Come ti permetti, stronzo’adesso lasciami andare altrimenti’.no..che fai’non voglio- comiciai a gemere mentre lui mi baciava e mi leccava le cosce nude, fino all’inguine e con la lingua si insediò sotto il bordo dello slippino.Con le dita scostò il bordo delle mutandine e dopo aver ammirato e lodato il mio pelo folto e nero (parole sue) e poi cominciò a leccarmi proprio lì, come nessuno aveva mai fatto prima (il mio ragazzo non mi aveva mai fatto questo servizietto), per poi affondare con le dita dentro di me, dentro i miei umori.Ero già oscenamente bagnata, non mi era mai capitata una cosa del genere e comincia a mugolare sempre più forte, dimentica di tutto.Lui continuò a torturarmi con la lingua e poi sentii le sue dita farsi strada dentro di me, prima una, poi due, poi tre, sempre più forte, quasi a farmi male (ma non volevo certo che smettesse).Cominciò a picchiettare la lingua sul clitoride e io cominciai ad urlare, mentre le sue dita andavano su e giù, smanettandomi e facendomi letteralmente sbrodolare.Sentivo il rumore dello sciacquettio dei miei succhi e improvvisamente venni squassata da un orgasmo violentissimo, come mai mi era successo, che mi fece quasi cadere per terra(le gambe mi tremavano e non mi reggevano ) e dalla mia bocca usci un grido lunghissimo, intenso
– Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”.o mamma mia’.siiiiiiiiiiiiii”’..vengo’vengo..vengoooooooo’.oooohhhhhhhh- non riuscivo ad articolare nessuna parola sensata, non avevo mai provato un orgasmo così, non credevo fosse possibile e mi resi conto di cosa mi ero persa in tutti quegli anni.
Marco, rialzandosi e notando che dalla sua bocca colavano liquidi (i miei) aveva uno sguardo soddisfatto, ma non mi dette nemmeno il tempo di riprendermi che mi si parò davanti al viso con il suo bacino e da sotto i pantaloni notai un rigonfio spaventoso.
Ciò che voleva era chiaro, ed io, da sempre restia a prenderlo in bocca al mio ragazzo, mi avventai sui suoi pantaloni e glieli tirai giù insieme ai suoi slip, facendo svettare fuori il suo membro (ancor oggi mi vergogno a chiamarlo cazzo) che mi sbattè sul viso con tutta la sua poderosa erezione.Rimasi estasiata ad ammirarlo: era più grosso di quello del mio ragazzo, più lungo, più largo, più venoso, più duro.più bello.Non avevo nessuna esperienza e solo in quel momento mi resi conto della varietà di dimensioni che esisteva al mondo, solo allora compresi il reale significato di certe battute e certe leggende metropolitane.
Marco non mi permise di continuare a lungo con i miei ragionamenti. Mi mise una mano dietro la nuca (altra cosa che odio, ma non in quel momento) e mi costrinse a prenderlo in bocca.Mi venne quasi naturale cominciare ad ingoiarlo, non volevo perderne nemmeno un centimetro.Gli conficcai le unghie in quel sedere sodo e presi a leccarlo come un’affamata che non mangia da mesi (nel mio caso da anni).Lo leccai tutto, fino sotto le palle.Lo smanettai con foga, mentre lui mi incitava a continuare più forte e chiamandomi nei peggiori dei modi.Ma io non mi offendevo, anzi, mi sentivo finalmente .All’improvviso lo sentii irrigidirsi.Capii cosa stava per succedere e cercai di allontanare la bocca, ma lui aumentò la pressione sulla mia nuca e mi costrinse a ricevere il suo seme in bocca.
– ahhhh’bevi troia’.bevilo tutto’cosìììììììì’.sìììììììììììììì-urlò lui scaricandosi dentro di me.
Il sentire il suo seme sul palato mi fece tornare in me e riaprendo gli occhi fu come se vedessi la scena dall’esterno:io inginocchiata davanti un uomo che non è il mio ragazzo, con il suo membro in bocca, il vestito sollevato, il mio seno fuori dal reggiseno (mentre lo spampinavo mi aveva preso le tette e me le aveva strizzate fortissimo), con la bocca piena per la prima volta in vita mia di seme maschile. Sputai tutto per terra, tossendo e cercando di pulirmi la bocca, mentre Marco rideva e mi diceva che avrei fatto meglio nel secondo round.
Io ero mezza intontita da quello che avevo appena fatto e non capii il senso delle sue parole, fino a quando mi fece sdraiare, mi scansò lo slippino e tenendosi il membro in mano (non si era minimamente afflosciato), lo indirizzò verso il mio inguine, dicendo
-Stai colando come una fontana’è ora di rendere definitivamente cornuto il tuo ragazzo-
Quelle parole mi colpirono come uno schiaffo. Mi resi conto di cosa avevo fatto, di cosa stavo per fare e finalmente mi ribellai. Chiusi le gambe con uno scatto, mi tirai su a sedere e poi in piedi, mi sistemai meglio che potei e scappai via, cominciando a piangere, lasciando Marco con il suo pisello in mano, che mi urlava di tutto fino a che scoppiò a ridere.Poi non sentii più niente.
Rientrai in camera e corsi in bagno, mi infilai sotto la doccia cercando di lavare via la vergogna e il sapore di sesso che mi sentivo addosso e dopo un po’ riuscii a calmarmi.Mi detti della stupida, della poco di buono, della traditrice, mi ripromisi che non sarebbe mai più successa una cosa simili, che ero stata vittima del fascino di un vero bastardo e che non avrei permesso che questa brutta avventura avrebbe minato il mio rapporto d’amore.
Una volta calma, mi resi conto però che rimaneva una certa inquietudine, che non seppi spiegarmi fino a che capii che avevo voglia.Si, avevo ancora voglia di sesso, nonostante quello che era successo, avevo comunque lasciato le cose a metà.Sperai così che il mio amore rientrasse presto per placare questo mio desiderio.In effetti lui rientrò quasi subito, non si accorse del mio stato d’animo (per fortuna), anche perché era contentissimo di aver vinto la finale ed aveva pure infilato la palla in rete (a quelle parole, lo confesso, che pensai che mentre lui infilava la palla il rete, qualcun altro stava infilando qualcos’altro dentro di me). Mi avvicinai quindi a lui che, per fortuna, capì il messaggio e cominciò a baciarmi ed accarezzarmi.In breve facemmo l’amore, ma fu una cosa rapidissima, normalissima e, mi dispiace dirlo, banalissima e dovetti fingere di raggiungere l’orgasmo.
Dopo non riuscii a prendere sonno per molto tempo, ripensando a quello che era successo e benedicendo il fatto che il giorno dopo saremmo ritornati in Italia, lontani da ogni tentazione.
Ma quanto mi sbagliavo.Quella vacanza mi aveva profondamente cambiato, aprendomi gli occhi su un mondo fino a quel momento limitato, e mi fece rendere conto che anche il mio atteggiamento sta cambiando. Quando vado in discoteca, a volte mi capita di cercare io il contatto con gli altri corpi, quasi desiderando che qualcuno mi si strusci addosso e mi faccia sentire il suo membro sul mio culo (si, sto imparando a parlare più volgare) e più di una volta mi è capitato, mentre ero al campo sportivo a guardare la solita partita del mio ragazzo, di desiderare di sbirciare dentro gli spogliatoi, per vedere altri corpi nudi ed immaginare cosa succederebbe se io entrassi lì dentro. Mi piacerebbe anche guardare un filmino porno, magari con il mio lui, ma mi vergogno a confessargli questo mio desiderio.Avrei anche voglia di essere posseduta diversamente, mentre facciamo l’amore, anzi no, voglio fare sesso ed essere sbattuta.
Non fraintendetemi.Non voglio che pensiate che io sia una puttana, ma ho deciso di essere sincera e quindi non posso nascondere questi miei pensieri morbosi.
Spero tanto che questa mia confessione vi sia piaciuta e naturalmente saranno graditi tutti i commenti, che mi possano aiutare a capire cosa mi sta succedendo e cosa posso fare. Sharon

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