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Racconti Erotici Etero

L’albergo

By 6 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Grazie a tutti per i commenti positivi per il mio primo racconto e anche per i consigli’ho cercato di metterli in pratica in questo secondo racconto e spero di esserci riuscita’
Se qualcuno ha altri consigli o vuole esprimere il suo parere contattatemi all’indirizzo: serenity.bk@alice.it

‘Per stasera ho organizzato tutto io’
‘Dove mi porti di bello?’
‘Non posso dirtelo’&egrave una sorpresa!’
Clik.
Una telefonata di pochi secondi ha acceso una grandissima curiosità insieme ad una grande eccitazione dentro di me.
Sabato sera’ tra poco più di un paio d’ore uscirò con il mio ragazzo ma quando si aspetta qualcosa il tempo sembra non passare mai’
Io e Francesco siamo insieme da qualche mese’ non &egrave un ragazzo bellissimo ma &egrave pieno di fantasia e il nostro sesso &egrave sempre qualcosa di speciale’
Quella sera, per farlo contento, decisi di mettermi una minigonna rossa, un paio di autoreggenti nere, un top nero accompagnato da una giacca rossa fuoco e sandali rossi anch’essi’
Per completare il tutto misi un perizoma nero senza reggiseno’
Finalmente arrivarono le dieci e Francesco passò a prendermi’ nemmeno il tempo di salutarlo e già mi aveva caricata in macchina per andare chissà dove’
Con mia grande sorpresa vidi che ci stavamo dirigendo verso il lago’
La macchina si fermò nel parcheggio di un hotel’
Entrati salimmo subito per le scale senza passare dalla portineria’
Stanza 105′
Francesco aprì deciso la porta’ la stanza era buia, illuminata solo da una decina di candele’ si sentiva un buon profumo d’incenso e sul letto erano sparsi petali di rose’
Poi Francesco venne dietro di me e mi coprì gli occhi con una benda’
Delicatamente mi tolse la giacca e cominciò a baciarmi il collo, le spalle e poi scese lungo la schiena’brividi di piacere cominciarono a percorrermi la schiena e comincia a sentire l’eccitazione in mezzo alle gambe’
In pochi minuti mi trovai sdraiata sul letto in perizoma e autoreggenti’
‘Sei bellissima così! Adesso stai ferma”
Sentii qualcosa di freddo sul mio seno’ poi sulla mia pancia e, per finire, sul mio perizoma’ aveva fatto come una stradina su di me con qualcosa che non riuscivo a capire’
Francesco cominciò a leccarmi un capezzolo che subito divenne duro’ poi scese sul seno per passare all’altro capezzolo’ risalì sul mio collo e si fermò sulle mie labbra’ il dolce sapore di panna invase la mia bocca’ ero completamente ricoperta di panna’
Francesco riprese il percorso sul mio corpo’ lentamente scese fino al perizoma’ leccò dolcemente la stoffa e poi, con i denti, mi sfilò l’indumento’
Cominciò a leccarmi il clitoride per poi entrare con la lingua dentro di me’
Stavo impazzendo’ cominciai ad ansimare e sentii arrivare il primo orgasmo’
‘Sei già venuta?’
La domanda mi riportò alla realtà’
Con dolcezza Francesco mi tolse la benda e io presi in mano la situazione’
Baciai il mio ragazzo con passione e mi misi a cavalcioni su di lui’ cominciai a togliergli la maglietta e a morsicargli leggermente un capezzolo che diventò immediatamente duro’
Leccai tutto il suo petto e scesi fino al suo gonfiore’ gli slacciai i pantaloni e gli tolsi le mutande’ il suo uccello uscì fiero nella sua posizione eretta’ cominciai ad accarezzarlo e poi gli spalmai sopra un po’ di panna… presi una fragola e cominciai a sfregarla sul suo cazzo come una piccola lingua fredda alternandola alla mia calda’
Dai suoi gemiti il trattamento gli stava piacendo ma non volevo farlo venire così’
Finii di pulire il suo arnese dalla panna, misi la fragola in bocca e lo baciai’
Intanto continuai a sfregare la mia micina sul suo corpo’
‘Se continui così rischio di venire senza entrare in te”
Allargai meglio le gambe e lo feci entrare’
Il calore della mia figa avvolse quel bel cazzo così desideroso di venire’
Sentii come se mi fosse entrato nello stomaco tanto era duro!!!
Dopo il primo momento in cui assaporai l’entrata di quell’asta in me, cominciai a muovermi lentamente su e giù’
Mi inclinai all’indietro esponendo il mio clitoride alle sue e esperte dita che lo tormentavano alternativamente con i miei capezzoli’
Di questo passo non sarei durata molto!
Cominciai ad aumentare progressivamente il ritmo’
I nostri gemiti si facevano sempre più forti’
Anche Francesco era al limite e sentivo il mio orgasmo sempre più vicino’
‘Sta arrivando!!!’
I colpi di Francesco si fecero ancora più veloci e decisi e sentii il suo cazzo pulsare come la mia figa’
Il mio urlo si intrecciò al suo ed io mi accasciai sul suo petto per riprendere fiato’

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