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Racconti Erotici Etero

L’appartamento nuovo

By 12 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

L’orologio in fondo alla parete segnava le 11.55.
la banca era quasi deserta,avrebbe chiuso tra pochi minuti per la pausa pranzo.Ancora un cliente si attardava allo sportello per terminare l’operazione ma presto salutò ed uscì.
Laura era là ,seduta dietro allo sportello. I cappelli scuri erano raccolti in una serissima acconciatura,il trucco leggero ma perfetto dietro gli occhiali dalla montatura squadrata. Indossava una camicia bianca e un tailleur grigio che sottolineava la sua aria professionale e distaccata.
Dall’ufficio vicino uscì un giovanotto che le si avvicino’ sorridendo:’Laura oggi pensiamo di andare al Ananasclub per la pausa pranzo….ti aggreghi a noi?’
Erano soliti infatti gli impiegati mangiare tutti assieme in qualche locale vicino alla banca, ma quel giorno Laura aveva altri programmi, con un cordialissimo sorriso disse:’ Oggi no mi spiace….ho seguito il tuo consiglio per l’appartamento che sto cercando….e oggi vado a vederne uno al quartiere Fontanelle…20 minuti a piedi da qua mi ha detto l’agenzia.’.L’altro rispose:’ Ma dai…sono contento…spero tu trovi cio’ che cerchi…allora per il pranzo ci vediamo domani?’.’ Sicuro domani…anche io spero che sia l’appartamento giusto….sono fiduciosa’.
Laura si rivolse ancora al terminale dove stava lavorando chiuse le operazioni in corso,passo in bagno,si diede un’occhiata allo specchio e presa la sua borsetta uscì dalla banca .Da alcuni mesi era stata trasferita in quella città per lavoro e visto che la città le piaceva, i colleghi erano carini e simpatici aveva deciso di cambiare casa. Aveva un fidanzato ,Arturo,anche lui lavorava nella sua stessa banca ma in un’altra filiale. Si vedevano soprattutto i fine settimana non avevano mai parlato di vivere assieme percio’ il suo trasferimento non avrebbe inciso sulla loro storia.
Da qualche tempo aveva cominciato a visitare diversi appartamenti nella zona centrale della città ma non aveva trovato nulla che la convincesse. Finchè Piero suo collega ,a cui aveva raccontato del suo proposito di trasferirsi, non le aveva consigliato di cercare in zona Fontanelle. Questo quartiere non era la zona centrale che voleva lei ma,le aveva detto Piero, aveva delle palazzine molto curate,era una zona molto tranquilla ed era vicino al centro.
Perciò quel giorno ,fiduciosa ,si diresse verso l’indirizzo che le aveva fornito l’agenzia in cerca del signor Davide che le era stato indicato come una specie di custode.
Nonostante i tacchi in 20 minuti esatti raggiunse il posto, si trattava di una palazzina di tre piani semplice ed elegante circondata da un giardino curato. L’insieme le piacque molto.
Una volta entrata si diresse verso la porta a destra,che secondo le istruzioni dell’agenzia era dove avrebbe trovato il signor Davide. Suonò mentre si guardava intorno. Quando si apri’ la porta la sua attenzione fu completamente catturata dalla persona che si presento …non solo…..le sparì completamente la voce. Era allibita…….’Allora? Desidera?’ Si riscosse, lui le aveva rivolto la parola e lei non aveva risposto probabilmente…tentò di farfugliare qualcosa schiarendosi la voce :’..ehm agenzia…appartamento….sto cercando il signor Davide…ma devo aver sbagliato porta..scusi..’ Si stava per ritrarre ma lui la bloccò :’Ah poteva dirlo subito…non ha sbagliato sono io Davide…l’agenzia di solito mi avverte quando viene qualcuno per l’appartamento …si saranno dimenticati…prendo le chiavi e l’accompagno’.Laura si sentiva completamente nuda sotto il suo sguardo mentre lui parlava….le era sembrato di vedere anche una risata nei suoi occhi. Lei aveva immaginato di trovarsi davanti un vecchietto magro e piccolino invece quest’uomo non aveva nulla in comune con l’immagine mentale che si era costruita. Era sulla cinquantina :grosso ,grasso , alto,capelli lunghi unti,barba trascurata, indossava una camicia a quadri aperta su una canottiera neanche troppo pulita,al collo aveva una collana d’oro e un paio di grossi anelli alle dita…gli mancava solo il sigaro e una lattina di birra…un buzzurro insomma. Lui ricomparve subito e le fece il segno di salire le scale nonostante ci fosse l’ascensore. Mentre saliva le scale sentiva gli occhi di lui fissi sul suo culo e ancora quella sensazione di essere nuda…non era spaventata ma era sicura quel appartamento non l’avrebbe mai preso. L’idea di aver a che fare con quel individuo le risultava ributtante. Arrivati al primo piano lui aprì la porta e si mise sullo stipite invitandola ad entrare lei per passare fu costretta a sfiorarlo …era una vera tortura. Cominciò a girare l’appartamento…era bellissimo:parzialmente ammobiliato ,luminoso ,ampio e c’era una bellissima vista su un giardino enorme benchè fosse solo al primo piano…si dimenticò completamente di Davide. Lui intanto l’aveva seguita e continuava a guardarla,fu riscossa dalla sua voce:’ Questo appartamento è una vera occasione ,i precedenti proprietari da poco lo avevano sistemato. Tutti gli altri inquilini sono molto tranquilli’.Finita la visita si congedò velocemente e tornò in banca. Le dispiaceva rinunciare a quel appartamento ma quel Davide proprio non lo avrebbe sopportato. Sicuramente l’agenzia le avrebbe proposto qualcos’altro di simile.
Ma quando andò in agenzia si sentì dire:’Mi spiace quel appartamento è unico nel suo genere,non abbiamo niente altro di simile…e dubito che in questa città trovi qualcosa che gli assomigli.’L’impiegata aggiunse che c’era qualcun altro interessato e lei,se lo avesse voluto, doveva decidere in fretta. Scacciò il ricordo di Davide dalla testa e firmò il contratto,era stanca di fare la pendolare.
La vita nel nuovo appartamento si rivelò più tranquilla del previsto,non incontrava quasi mai Davide e Arturo la raggiungeva nei fine settimana. Ci fu pure l’occasione di presentare Arturo a Davide,sperava così di metterlo a posto,di non essere infastidita in fondo lei era fidanzata. Arturo e Davide familiarizzarono senza diventare amici, si scambiavano qualche battuta quando si incontravano. Arturo diceva di trovare Davide simpatico e rassicurante. Ma lo sguardo di Davide non la rassicurava per niente, quella sensazione di nudità ed imbarazzo tornavano ogni volta che lo incrociava.
Un giorno sentì suonare alla porta…era Davide …solito look e solito sguardo impudico e subito le si seccò la gola.’Salve vicina!…come si trova nella nuova sistemazione?’. ‘Bene grazie…l’appartamento è veramente magnifico e la zona è tranquilla e vicina al centro come volevo io…..ma posso esserle utile?’.Lui continuò a guardarla intensamente e disse :’Non so chi sarà più utile all’altro di noi due….al momento vorrei restituirle una cosa che penso abbia smarrito….’ Laura si stupì perchè non le risultava di aver perso nulla…certo nel trasloco magari qualcosa poteva essere successo ma non le veniva in mente nulla che le mancasse….Subito si materializzarono nella grossa mano di Davide un paio di slip di cotone bianco…li riconobbe… erano suoi ,le guance le si fecero di fuoco…..’Ma come ha fatto….’ non riusciva neanche a terminare la frase.’Li ho trovati nel mio giardino … probabilmente li ha stesi ad asciugare e il vento li ha fatti volare giù’ e glieli tese, lei li afferrò e lui aggiunse a voce bassa :’Che peccato vestire la tua passerina con slip così castigati sono sicuro che merita di meglio’.A quelle parole il respiro di Laura si bloccò, sentì i capezzoli indurirsi e premere contro la stoffa del reggiseno mentre nelle mutande la sua passerina ,come l’aveva chiamata Davide ,aveva avuto un fremito.Davide le si avvicinò all’orecchio e ancora più sottovoce le disse ‘ Prima o poi ti scoperò e scioglierò il ghiaccio che ti circonda’.Detto questo lui le voltò le spalle e se ne andò.Lei si ritrovò bagnata…..cominciava ad essere intrigata da Davide.
Qualche tempo dopo un lunedì mattina lo incontrò nel atrio.’Salve bella vicina!’ ‘Buongiorno’ ‘Come sei formale….te l’ho detto che ti devi sciogliere un po’?….questo look così serio non ti aiuta…sembri imbalsamata ‘ indossava un tailleur blu con camicia in tinta e lui allungò una mano e le accarezzò il bavero della giacca sfiorendole intenzionalmente il seno.Laura non riusciva a muoversi e avrebbe voluto rispondergli per le rime ma l’unica cosa che le uscì dalla bocca fu un laconico:’ A me piace’.Davide scoppiò in una risata che la irritò profondamente e poi lui aggiunse ‘ A proposito di piacere…sai la mia camera da letto e sotto la tua e se quello che sento durante i fine settimana è tutto il piacere che ti sa dare il tuo Arturo ….beh c’è più vita in una casa di riposo…mia cara!’ .Era impietrita…non le era mai venuto in mente che il suo appartamento coincidesse con quello di Davide .Lui le si avvicinò all’orecchio e le disse :’ Quando ti scoperò io ,ti sentiranno in tutto il palazzo’.Di nuovo come l’altra volta …respiro bloccato , capezzoli turgidi e bagnata in mezzo alle gambe. Senza salutare uscì diretta alla banca camminando a passo marziale per scaricare tutta quella eccitazione. Quel giorno continuò a pensare a Davide e alle sue parole. Arturo non era il primo con cui aveva scopato e non le sembrava così male il sesso con lui,certo doveva ammettere che forse era un po’ asettico. Ma la cosa che più le diede da pensare era la sua reazione a Davide e alle sue parole…realizzò di voler essere scopata da quel energumeno!
Il pensiero delle sue mani che la toccavano la faceva bagnare come mai Arturo era riuscito!
Come era possibile che questo le accadesse? Lei era una donna adulta ,equilibrata,sicura di se, professionalmente affermata!

Viveva da qualche tempo ormai in quel palazzo e aveva cominciato ad acquistare qualche mobile per rendere la casa più comoda. Tra le cose acquistate c’era pure una libreria da montare ma lei proprio non ci sapeva fare ,non aveva neppure gli attrezzi. Il fine settimana seguente Arturo tentò inutilmente di costruirla ma nemmeno lui era portato per questi lavori. Aveva continuato a fare sesso con lui ma aveva la sensazione di non essere completamente soddisfatta dopo quel famoso incontro con Davide. Inoltre le era capitato di svegliarsi nel cuore della notte e di ritrovarsi bagnata e di pensare che Davide era là sotto di lei,di come sarebbe stato essere toccata da lui,essere scopata da lui. Il pensiero però non l’aveva soddisfatta e perciò si era masturbata più volte pensando a Davide che la scopava. Intanto la libreria giaceva già da due settimane distesa nel suo soggiorno in attesa che mani esperte l’assemblassero.
Si decise a chiedere aiuto a Davide.
Stava per scendere quando si diede un’occhiata nello specchio :capelli raccolti ,jeans e camicia….troppo formale si disse…e ripasso in camera dove si sciolse i capelli e indossò una maglietta aderente rosa leggermente scollata. Mentre scendeva si rimproverava di essersi cambiata …come era possibile che volesse far colpo su quel bestione???Suonò. Poco dopo lui aprì ed dopo la solita occhiata che la faceva sentire nuda emise un fischio di apprezzamento
‘Oilà …la mia vicina preferita! Che ti è successo?…L’ultima volta sei scappata senza neanche salutarmi!’
‘ Ecco…si ehm… si ha ragione….ma ero in ritardo per il lavoro…mi scuso’ era diventata rossa ,come si odiava per non riuscire a controllare le sue emozioni. Lui stette zitto per un po’ osservandola intensamente non sembrava volerle venire in aiuto, lei si sentiva sempre più imbarazzata,sempre più nuda ma soprattutto bagnata. Trovò il coraggio :’ Ecco …sto cercando qualcuno che mi aiuti con un mobile da montare…una libreria…io non ci sono riuscita…..non è che lei mi può aiutare ? O indicare qualcuno a cui rivolgermi?’
‘ Perchè non chiedi ad Arturo?’chiese lui sarcastico. Come sapeva essere irritante,non volle dargli soddisfazione :’ Durante i fine settimana abbiamo altro da fare!……insomma mi vuole aiutare oppure no?’.
‘Sono molto colpito-rispose lui-certo che ti aiuto ….domani sei libera?”
‘Rientro dal lavoro verso le 16’
‘Perfetto….a domani allora…dopo le 16’.
Alle 16.45 del giorno dopo suono il campanello. Era Davide con una cassetta degli attrezzi.
‘Ciao vicina preferita!’
‘ Buongiorno ,la ringrazio per la sua disponibilità’ e si spostò e lo fece entrare.
‘Sei ridicola a continuare a darmi del lei,piantala’.I preamboli non erano dei migliori. Lei gli fece strada verso il soggiorno dove si trovava il mobile.
‘Complimenti ti sei sistemata bene’
‘Grazie ,non è stato difficile l’appartamento è fantastico di suo.’
Davide in tanto aveva cominciato a trafficare con il mobile che presto assunse le sembianze di una libreria sotto le sue mani esperte. Lei andava avanti e indietro fingendosi indaffarata. Ad un certo punto gli propose una bibita ,lui approfittò. Mentre beveva si avvicinò al balcone e le disse:’ Vedo che hai ascoltato il mio consiglio..’ Lei non capiva e gli si avvicinò:’Quale?’ ‘ Hai cambiato il tipo di biancheria intima…mi sembra che hai scelto giusto questa volta.’Lei segui il suo sguardo rivolto allo stendibiancheria dove facevano bella mostra due reggiseni a balconcino in pizzo nero e due paia di perizoma sempre di pizzo nero. Arrossì…come aveva fatto a dimenticarli proprio là?Lui se ne era tornato alla libreria, lei si diresse in cucina.
Laura non si accorse di lui che le era arrivato alle spalle finchè non sentì il suo profumo muschio e tabacco.
Allora si voltò …un piccolo spazio li divideva,lui non disse niente ma la fissava intensamente e con il suo corpo le bloccava l’uscita…non sarebbe potuta scappare.Il pensiero di come fare per uscire da quella situazione le passò fugace ma subito lo scacciò…non voleva scappare anzi da tempo non aspettava altro. Non ne poteva più di quel fuoco che aveva dentro, era sicura di essere bagnata, i suoi capezzoli intanto erano diventati duri e si vedevano attraverso la maglietta sottile.Lui fu rapidissimo ,le si avvicinò la prese e l’attirò a se mettendole subito la lingua in bocca ed esplorandola. Lei non fece la minima resistenza …anzi era pronta ad accoglierlo.Le mani di lui cominciarono ad esplorare il suo corpo sopra i vestiti, poi sotto la maglietta a frugarle nel reggiseno.Le tolse la maglietta e le strappo il reggiseno cominciò a giocare con la lingua sui suoi capezzoli facendo giri concentrici lenti .Lei aveva così sete di lui che sperava che tutto fosse veloce,invece lui ,sadico, procedeva lento senza fretta prolungando la sua agonia.Mentre continuava a giocare con i suoi capezzoli comiciò a sbottonarle i pantaloni e a farglieli scivolare.Con le sue mani forti e grosse le prese le natiche e gliele palpava.Con una mano le trovò il buchetto del culo e cominciò a massaggiarglielo per poi scendere fino alla fica completamente bagnata. Le sue grosse dita ,dopo aver scostato il perizoma,si fecero strada fino fino alla fica e infilò una falange. Lei avrebbe voluto di più e cominciò ad oscillare il bacino nel tentativo di far entrare di più. Ma lui conduceva il gioco. Dopo un po’ lui la issò sul piano di lavoro della cucina e le fece spalancare le gambe.Cominciò a baciarle la fica attraverso il perizoma e con la lingua a cercare di scostarlo per penetrarla. Quanto le piaceva ,Arturo non lo faceva mai. Le strappò il perizoma e lei rimase là questa volta davvero completamente nuda ma soprattutto completamente aperta davanti a lui,con la voglia di essere penetrata. Lui cominciò a massaggiarle la fica e ad entrare prima con un dito ,poi due ,poi tre. I succhi della sua vagina erano così abbondanti che Davide non faceva nessuna fatica ad entrare.
Poi si fermo si aprì i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo che era in proporzione con la sua persona :grosso e lungo già in piena erezione.Glielo strofinò sul clitoride per lubrificarlo,lei cominciava a gemere poi con un colpo secco glielo infilò tutto fino in fondo. Laura rimase senza fiato,non se lo aspettava.Lui continuava a fissarla con quello sguardo che sembrava canzonarla.’Sai vicina…mi hai sorpreso….non pensavo fossi così cedevole’ Lei non era in grado di ribattere voleva solo venire, il suo bacino cercava di muoversi per godere…ma lui la bloccava con il suo corpo.Poi finalmente cominciò a scoparla solo che lo faceva lentamente, facendo uscire quasi completamente il cazzo per poi farlo tornare dentro con un ritmo lento ma inesorabile. Lei perse la cognizione del tempo ,lui era implacabile e quando lei stava per venire si fermava per po ricominciare e poi rifermarsi…..Improvvisamente lui uscì ,lei si sentì perduta …non aveva ancora goduto .’Ti piace?…vediamo cosa sai fare tu!’ Nemmeno si accorse di finire in ginocchio sul pavimento con la bocca al altezza del suo cazzo e lui che le puntava la cappella alla bocca.’Apri la bocca….fammi vedere se sei troia come penso io’.Ebbe un attimo di esitazione….era dalle superiore che non faceva un pompino a qualcuno e poi visto da vicino era proprio grosso.Davide le diede un piccolo incoraggiamento e lei cominciò a baciarlo e leccarlo prima la punta poi lentamente dalla base in su.Aprì la bocca per ingoiarlo ma non ci riusciva ,cominciò allora ad andare su e giù ingoiando un pezzetto in più ogni volta.Se lo sentiva in gola, aveva paura di vomitare ma la voglia era più forte e continuò imperterrita. Davide cominciava ad ansimare ,questo la incoraggiava …non stava andando poi così male.La voglia di assaggiare il suo sperma era grande e quando cominciò a sgorgare serrò ulteriormente la bocca…non voleva perdere neanche una goccia.Davide assecondava il fiotto con spinte del bacino che spingevano sempre più giù il suo cazzo.Lei leccò tutto.’dai andiamo in camera ora’ disse lui e si diressero verso il letto.Laura si stese sul letto gambe spalancate mentre lui riprendeva a leccare la figa a penetrarla con le dita, ad accarezzare il buco del culetto.In breve tempo il cazzo era di nuovo pronto ,gonfio e duro.Senza tanti preamboli glielo infilò e cominciò a scoparla, con un ritmo lento e regolare spingendo fino in fondo tanto che lei sentiva l’inguine di lui.
Ben presto un calore si diffuse dal bacino di lei verso il resto del corpo, stava per venire e glielo disse ,lui replicò di rilassarsi e di godersi il momento.Quando l’orgasmo arrivò perse completamente consapevolezza di se stessa ,innarcò la schiena ,il suo corpo era tutto uno spasmo,una grande energia la possedeva ,si sentiva come sospesa nel tempo e nello spazio al centro di un vortice.Gemiti prolungati le uscirono dalla bocca.Poi cadde sul letto esausta , felice e soddisfatta.Davide era a fianco di lei.Laura si accorse che lui era ancora in erezione , lui le disse:’Non ho ancora finito con te non ti preoccupare…aspetto che riprendi un po’ di energie’.Poco dopo la fece mettere alla pecorina su due cuscini,la faccia schiacciata contro il letto.Con la crema per le mani che lei teneva sul comodino le lavorò il buchetto dietro che era vergine.Prima un dito, entro facile ed era piacevole.Il secondo dito le fece un po’ male, si sentiva piena,la pelle cominciava a tirare,lo sfintere faceva resistenza.Ma Davide non sembrava accoegersi di niente,dolce ma fermo continuava a lavorarlo.Il fastidio iniziale si tramutò pian piano in piacere e si rilassò.Doveva essre pronta secondo Davide ,perchè estrasse le dita e puntò la sua cappella.L’ingresso della cappella le provocò un dolore forte che lei non si aspettava.Lo pregò:’Esci, ti frego fa troppo male!’:Ma lui non le diede ascolto.’Vedrai che passa presto’ .Di fatti poco dopo il dolore si tramuto in bruciore e lei si sentì più tranquilla e si rilassò.Fu in quel momento che Davide con un colpo secco del bacino le fece entrare tutta l’asta dura di carne nelle viscere.Il dolore fu improvviso e lancinante. Si sentì squartata. Lei urlò cominciò ad agitarsi :’Brutto stronzo….esci ma fai male’:Ma le mani di lui sulla schiena e le sue gambe la immobilizzavano. Lei continuava ad agitarsi allora lui le diede uno schiaffo fortissimo sulla coscia che la fece calmare improvvisamente. Cominciò a singhiozzare come una bambina. Intanto il dolore nel culo era diminuito,il suo sfintere cominciava a contrarsi e lui non mancò di farglielo notare :’Lo senti ,troia, che il tuo culo ha voglia di cazzo?’E cominciò a scoparla piano piano , aumentando progressivamente la quantità di cazzo che usciva e rientrava.I mugolii di dolore si trasformarono in piacere. Lei ,ormai aperta,lo lasciva fare e godeva. L’orgasmo non non tardò a venire nuovamente,un grido di piacere liberatorio invase la stanza e subito dopo pure lui le venne dietro.
Giacevano esausti l’uno accanto all’altra quando lei disse :’Lo faremo ancora?’
‘Se tu vuoi si’
‘Ho urlato abbastanza come volevi?…..secondo te i vicini hanno sentito?’
Lui sorrise e disse:’Non ti avevo detto che i precedenti inquilini avevano ristrutturato?….beh hanno insonorizzato questa stanza….sai i vicini si lamentavano che le loro attività erano troppo rumorose!’
Silenzio.
‘Credo che dovrò lasciare Arturo!’
Lui ,coprendola con un lenzuolo,le rispose:’C’è tempo,ora riposati!’

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