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Racconti Erotici Etero

LARA

By 1 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

L’incontro

Fermo di fronte all’ingresso dell’albergo osservavo la frotta rumorosa dei turisti che uscivano per dirigersi verso il pullman in attesa con il motore accesso, mentre il personale dell’albergo stipava le valigie e le borse nell’ampio bagagliaio del mezzo.
Finalmente era uscito anche l’ultimo di quei ospiti rumorosi che, per giorni e soprattutto notte, avevano disturbato la mia quieta, perché &egrave bene che si sappia che abito in questo albergo, grazie ad un lascito fattomi anni addietro, ho l’usufrutto di una piccola suite e l’accesso, a titolo gratuito, a tutti i servizi offerti alla clientele.
Diretto al bar passai davanti al bancone della ricezione, salutai il portiere ed entrai nel bar per prendermi l’aperitivo prima di andare a cena, il locale era vuota all’infuori di lei, una ragazza seduta sopra uno di quei trespoli che i baristi mettono a disposizione dei clienti che vogliono bere al banco.
Mi fermai un attimo a guardarla meglio, minuta sicuramente, non andava oltre a 1,65 mt., un corpo armonioso e ben proporzionato, mora con i capelli lunghi, carina, belle gambe accavallate che facevano risalire la minigonna quasi fino all’inguine, oltre a questo notai la valigia posata al suolo vicino alla sgabello, teneva nella destra il bicchiere vuoto e con un movimento inconscio lo faceva girare piano.
Mi sembrava un personcina interessante e come detesto bere da solo, andai a sedermi sullo sgabello vicino a quello occupato dalla ragazza e chiamai il barista.
‘Toni, il solito prosecco per me e per la signorina quello che vuole lei:’
‘Mi scuserà Signorina per i miei modi sbrigativi, ma ho notato il suo bicchiere vuoto e poi detesto bere da solo, così ci facciamo compagnia per l’aperitivo.’
Era la mia serata fortunata, la ragazza mi gratificò con un sorriso luminoso e mi tese la mano.
‘Grazie accetto ben volentieri, io sono Lara.’
Dopo le presentazioni, qualche convenevoli e un paio di aperitivo, eravamo entrati in confidenza e avevo già saputo che lei faceva parte della comitiva che aveva da poco lasciato l’alberga, aveva litigato col fidanzato dopo averlo trovato a letto con una della comitiva, aveva un gran bisogno di sfogarsi ed avendo trovato in me un ascoltatore disponibile scaricava tutta la sua rabbia, la sue delusione ed anche le sue preoccupazioni, mi confido di essere rimasta senza soldi e di dover trovare un posto per passare la notte, non si preoccupava per tornare a casa, aveva in tasca il biglietto del treno.
Onestamente la ragazza mi interessava, ma non sono abituato a pagare le donne per andarci a letto, quindi accantonai il pensierino, però non volevo neanche mollarla così su 2 piedi e l’invitai a cena.
Prima di passare al ristorante chiamai un inserviente e feci portare la valigia di Lara nella mia camera, poi avvisai il portiere che questa era mia ospite.
La cena fu piacevole, come sempre il servizio perfetto, il cibo e il vino all’altezza della reputazione del locale e iniziammo a fare dei progetti per passare la serata, dovevamo salire in camera per rinfrescarci e cambiarci.

In camera

Nella cabina dell’ascensore non riuscivo a staccare gli occhi dal seno di Lara, non era grande ma era comunque ben proporzionato alla sua statura, lei se ne era accorta e non faceva sicuramente niente per ostacolarmi,
Appena entrati in camera mi chiese ‘Ti piace il mio seno? ho visto che lo guardavi con interesse:’
‘Certo che mi piace, sei una bella ragazza, un po’ piccoletta ma con tutto quello che serve.’
‘Grazie del complimento, ma purtroppo sono bassa di statura, mi sarebbe piaciuto fare la modella, ma mi mancano almeno 20 cm. e così niente da fare, mi tocca fare la commessa.’
‘Ti piacerebbe fare la modella, davvero? fatti vedere.’
Senza esitare si tolse il giubbino di jeans e la minigonna, rimanendo con addosso solo una canotta viola e un tanga di pizzo nero.
‘Va bene così o vorresti anche vedermi le tette?’
Sentivo la mia resistenza sbriciolarsi e la gola secca non sapevo come comportarmi.
‘Ho capito vorresti vederle ma ti manca il coraggio di ammetterlo … ecco guarda.’
In un attimo si era liberata della canotta … ero sul punto di scoppiare e lei vigliacca si divertiva a eccitarmi.
Sorrideva divertita ‘Ti piacerebbe vedere anche il resto eh? … guarda!’
Il tanga fece una traiettoria per aria prima di cadere sul tappeto . Lara era sul letto a gambe spalancata con la figa ben in vista … era troppo … in un istante ero spogliato e affondavo il viso fra le sue cosce e le mangiavo letteralmente la figa.
Lei mi teneva la testa premuta sulla figa … ansimava … gemeva e mi rimproverava.
‘Ne hai … messo del …. tempo … prima di deciderti … credevo di … dover … violentarti … dai fammi godere … sììì … cosìììì … ancoraaaa …’
‘Vengoooooo …. sììììì ..’
Sollevai il viso per guardarla, teneva gli occhi chiusi .. ansima ancora … non ce la feci più, mi sdraiai su di lei … in un colpo solo la penetro fino in fondo …
Mi si stringeva addosso con la braccia e con le gambe .. le nostre labbra erano unite e le nostre lingue si cercavano …. non passo molto tempo e un altro orgasmo colse Lara …
‘Cara prendi la pillola o devo stare attento …’
‘Non pensarci vieni dentro di me … voglio sentire il tuo piacere inondarmi la micina.’
Ero senza fiato, facevo fatica a riprendermi, l’orgasmo mi aveva colto di sorpresa, ma Lara non era ancora sazia e voleva riprendere quel bel giochetto .. ero io in difetto e lei non era felice, non lo diceva ma si vedeva.
Avevamo fatto la doccia insieme e a furia di baci e di coccole le avevo fatto tornare ul sorriso sulle labbra.
Comunque una cosa l’avevo imparato … non sono più in età di portarmi a letto una ragazza giovane. disinibita e sessualmente esuberante come Lara, non che non mi piacerebbe ma per rispetto per le mie coronarie .. peccato perché Lara mi piace con quella sua aria di finta ingenua … lei &egrave la brace sotto la cenere ci vuole poco per fare divampare la fiamma.
Mentre ci rivestivamo riprendemmo il discorso sul lavoro di modella.
‘Ma vorresti davvero fare la foto modella, io conosco un fotografo che ha come si dice una scuderia di fotomodelle, potrei fartelo incontrare, ma ti avverto che se la sua reputazione di fotografo &egrave ottima egli viene giudicato diversamente da un punto di visto morale.’
‘Cosa intendi dire?’
‘Beh! dicono che una volta chiusa l’agenzia, si dedica ad un altro tipo di fotografie .. roba porno molto spinta … ecco lo sai … se vuoi te lo faccio incontrare .. ma sai a cosa vai incontro.’
Si diede una scrollata si spalle e mi guardo con aria di sfida.
‘A cosa serve essere una brava ragazza, fedele al proprio uomo anche se non se lo merita sempre, e poi mi hai fatto godere di più te con i tuoi capelli grigi di quel giovanotto con il quale ero fidanzata, credo che sia venuto il momento di svegliarmi e di lasciare perdere i discorsi moralisti, d’altronde ho già incominciato con te per vedere se posso trovare un uomo migliore di quello lì e pare che l’ho trovato.’
‘Ascoltami Lara, non puoi comportati così con tutti gli uomini o passerà poco tempo e ti troverai nei guai, devi dividere, quando e se farai foto porno per mestiere potrai sicuramente comportarti come credi ma nella vita privata à diverso credimi.’
‘Ho capito, fammi incontrare quel tizio poi vedrò … e non fare quella faccia, non sei il custode della mia virtù e non sei responsabile delle mie azioni.’
‘Ok andiamo.’
Ammetto che non mi sentivo fiero di me mentre accompagnavo Lara in quel posto.

Il fotografo

La luce del giorno stava scemando, il popolo della notte usciva dei suoi ripari e si impossessava delle vie cittadine, prostitute, spacciatori ed altra gente poco raccomandabile, mi sentivo a disagio e mi chiedevo se non avrei fatto meglio a non assecondare le fantasie di Lara, non vedevo l’ora di giungere a destinazione.
Girando l’angolo percorremmo per un tratto una piccola via laterale, era deserta, la cosa mi procurò un senso di sollievo, nessuno ci avrebbe visto, giunto davanti ad una porticina ci fermammo e suonai il campanello, dopo in po’ si aprii lo spioncino …
‘Ah! sei tu … cosa ti porta qui a quest’ora? lo sai che il negozio &egrave chiuso.’
‘Non sono venuto per il negozio ma per presentarti una mia cara amica.’
‘Un attimo vi apro,’
Pochi attimi e la porta si aprì.
‘Avanti entrate.’
Il fotografo richiuse la porta mi tese la mano e diede un occhiata a Lara, ghigno e mi disse
‘Ti metti a trafficare le bambine adesso,’
‘Non fermarti a guardare la statura, questa non &egrave una bambina, l’ho provata io prima di portartela, quasi ci ho rimesso le coronarie.’
‘Ah sì, beh andiamo di là alla luce.
Lara non diceva niente, ma vedevo che era seccata. osservava tutto con attenzione.
Senza aspettare una risposta il fotografo ci voltò le spalle e si diresse verso la porta socchiusa in fondo alla stanza, aprii la porta poi si girò per vedere se lo seguivamo.
‘Sù venite.’
Entrammo nella stanza, era un vero e proprio studio fotografico, con luci, arredi, scenografie, e sul letto una bella bionda montata alla pecorina da un grosso negro mentre stava succhiando il membro di un signore di mezz’età.
Sentii la mano di Lara afferrare la mia a stringerla, non so se era in cerca di conforto o per qualche altro motivo, per conto mio mi sentivo fuori posto, non sono un puritano ma neanche un esibizionista, e quel spettacolo più che eccitarmi quasi mi dava fastidio, fra me e me mi diedi del cretino per aver accompagnato Lara in questo posto,
‘Aspettate un momento termino queste riprese e poi mi occuperò di voi, sedetevi lì.’
Ci indicò un piccolo divano, piuttosto malandato, su un lato le molle sembravano sul punto di bucare la stoffa, non ci si stava in due.
‘Siediti Lara, non ci stiamo tutti e due, aspetterò in piedi.’
Lei mi guardò ironica ‘Non fare lo scemo, in piedi, ma va … siediti e prendimi in braccio, o hai paura di non resistere.’
Non volevo fare storie e magari disturbare il lavoro del fotografo, sospirò rassegnato e mi sedetti, non feci neanche in tempo a sistemarmi bene che Lara mi saltò in braccia ,mi mise le braccia al collo e appoggiando la sua guancia vellutata alla mia si voltò ad osservare l’esibizione dei tre impegnati a fare porcherie sul letto.
La mia non era sicuramente una posizione di tutto riposo, Lara mi stava avvolgendo nel suo profumo, sentivo il suo fiato sul viso, il suo giovane corpo premuto sul mio … un vero supplizio, in quel preciso momento avrei voluto essere solo con lei e amarla con dolcezza e tenerezza.
Non ci potevo fare niente ma sentivo la mia virilità risvegliarsi, ero a disagio perché sapevo che Lara se ne sarebbe subito accorta, e di fatto fù così, si spostò leggermente e avvicinò la bocca al mio orecchio.
‘ti &egrave tornata la voglia di fare l’amore con me caro? porta pazienza, appena torneremo in albergo, se lo vorrei faremo l’amore.’
Non sapevo cosa rispondere, così mi limitai a stringerla un po’ più forte e a darle un bacio veloce sulla guancia.
Lei si scostò per guardarmi in faccia. mi gratifico con un sorriso poi appoggiò le sue labbra sulle mie, un bacio veloce e tenero, riuscendo così a scombussolarmi del tutto.
Mi guardò seria ‘Non dovrei dirtelo e tu non farti illusioni, ma mi piaci e quasi potrei dire che ti voglio bene, ma che ne faresti tu di una come me? non ti farei felice, quindi non illuderti non rimarrò con te, fra otto giorni mi scade il biglietto del treno, quindi abbiamo al massimo una settimana per fare i comodi nostri.’
‘Tesoro, anche tu mi piaci e ti voglio bene, ma non potrei tenerti, finirei con innamorarmi davvero, sarei geloso e sarei infelice, e renderei anche te infelice, quindi sarà come hai detto tu.’
Mi prese il viso fra le sue mani e mi baciò, un bacio mozzafiato, sensuale ed erotico.
Intanto il trio impegnato sul letto aveva terminato i suoi giochi erotici e stava lì a parlare con il fotografo, vidi che questo mise mano al portafoglio e consegnare i soldi ai tre che si affrettarono ad allontanarsi.
Appena furono usciti il fotografo tornò verso di noi.
‘Bene vediamo questa signorina, però prima di tutto voglio vedere un documento d’identità voglio essere certo che non se minorenne.’
Rassicurato restituii il documento a Lara ‘Ok .. hai problemi a spogliarti? hai visto il tipo di foto e di film che facciamo qui? pensi di farcela? comunque ora facciamo un po’ di fotografie, voglio vedere come vieni e poi deciderò, intanto mettiti lì e levati questa canotta,’
Lara si mise al posto indicato e lentamente si tolse la canotta.!
‘Ah! non porti il reggiseno, bene hai un bel paio di tette toniche , fammi sentire se sono naturale.’
Senza aspettare la risposta si accosto a Lara e le palpò il seno ‘Bene roba naturale, ora girati un po’ e levati la minigonna.’
Lara fece scivolare la minigonna, rimanendo con addosso solo il tanga.
‘Caspita hai un bel culo, levati quel tanga e sdraiati sul letto, bene così … ora apri le gambe che ti fotografo la figa … benissimo … un consiglio … dovresti depilartela perché hai una bella micetta senza peli sarebbe uno spettacolo, ora puoi rivestirti, torna dopodomani che se le foto sono venute bene ti faccio lavorare,’
Erano le 23 quando finalmente, rientrati in albergo chiusi a chiave la porta della suite alle nostre spalle.
Lara fece alcuni passi poi si fermò e si girò verso di me sorridente ‘Dai vieni qui, lo so che mi vuoi e anche io ti voglio, non pensiamo a questa sera, siamo soli … il resto non esiste,’
Mi tese le braccia ed io la strinsi a me, ci stringevamo, ci baciavamo finché come presi da una frenesia incontrollabile iniziammo a spogliarci a vicenda, in un attimo eravamo nudi e senza scambiarci una parole, fra gemiti, lamenti e sospiri ci rotolavamo sul letto in un abbraccio che sembrava non dover finire mai.
Mi liberai dalla sua stretta ed afferrai le sue caviglie per portarmi le sue gambe sulle mie spalle. affondai il viso fra le sue cosce ed iniziai a leccare, succhiare, mordicchiare, lei stava con gli occhi chiusi, si impastava le tette, si torturava i capezzoli e dalla bocca socchiusa usciva solo un lamento di piacere.
Godeva in un modo incredibile, la sua fighetta rilasciava una quantità di nettare inaspettata, era scossa dagli spasmi dell’orgasmo e spingeva il bacino in alto come per venire incontro alla mia lingua, poi dopo un ultimo spasmo più violento degli altri si afflosciò senza fiato.
Era giunto il momento che aspettavo, mi spostai, la coprii con il mio corpo appoggiando il mio membro al suo fiore, una leggera spinta e mi ritrovai immerso dentro di lei fino al collo dell’utero, fu l’inizio di un lunga cavalcata, la portavo fino alla soglia dell’orgasmo per poi fermarmi, poi ricominciavo. lei impazziva mi graffiava, mi morsicava chiedendomi di farla venire, mi insultava e mi picchiava.
Finché non resistendo più, la inondai col mio piacere, ci addormentammo abbracciati.

Il giorno dopo

La mattina ci trovò ancora abbracciati, aprii gli occhi e feci fatica a rendermi conto dell’accaduto, da anni dormivo solo, non ero più abituato ad una compagnia femminile durante la notte, questo non significa che non avevo più diviso il letto con una donna, ma era roba di un paio d’ore, finito quello che si doveva fare ognuno andava per conto suo.
E poi non avevo mai portavo una donna in casa mia, Lara era la prima e l’unica eccezione a quella regola che mi ero imposto, di fatto temevo che una volta entrata mi sarebbe stato difficile tenere una donna fuori casa, non posso neanche spiegarmi perché mi ero comportato diversamente con Lara, certo &egrave inutile di voler sembrare il buon samaritano che vede una ragazza sola e spaesata e vola al suo soccorso, il fatto che appena l’ho vista si &egrave acceso il mio interesse, senza ammetterlo apertamente, neanche a me stesso, volevo portarmela a letto, il destino mi à stato favorevole, e così ora me la ritrovo addormentata fra le mie braccia, una sensazione dimenticata da anni.
Eppure so che non dovrei illudermi, e so anche che non sarebbe corretto illudere Lara, lei ha la sua vita come io ho la mia, forse dovrei per i pochi giorni che ci sono concessi viverli senza pensieri, preoccupato solo di proteggerla, anche da se stessa.
Scivolo piana fuori da letto e vado a chiudermi in bagno, quando lavato e tirato a lucido torno in camera, Lara &egrave sveglia, mi accoglie con un grande sorriso.
‘Buongiorno amore … dai vieni a baciarmi che &egrave da quando sono sveglia che aspetto il tuo bacio.’
Ditemi voi come si può resistere a tale invito, io non lo so, quindi sono andato a baciarla con grande piacere.
‘Amore cosa facciamo oggi, dove mi porti?’
‘Non lo so ancora, non conosco i tuoi gusti, c’&egrave un sacco di roba da vedere, ma non so cosa ti piace, a parte ovviamente i negozi.’
‘I negozi, mica tanto, hai visto i miei vestiti, con quello che compro io farebbero la fame, comunque vorrei qualcosa da te in ricordo del nostro incontro, qualcosa che dura nel tempo, un gioiello per esempio, carino ma niente di costoso, mi basta il valore affettivo.’
‘Capisco mi fa piacere che la pensi così, però non si può passare il giorno a scegliere un gioiellino, andiamo in campagna, il tempo &egrave bello, c’&egrave un sacco di cose da vedere, città murate, rocche medievali, monasteri, palazzi signorili, trattorie dove si mangia bene, allora cosa dici.’
‘E come ci andiamo? in bicicletta .. ah ah ah:’
‘Spiritosa … in macchina ovviamente.’
Dopo questo scambio di battute Lara fece in fretta a prepararsi e, dopo meno di un ora eravamo in strada.
Guidare con Lara al fianco richiede una buona dose di autocontrollo, non sta mai zitta un attimo e se non rispondi mette il broncio, accavalla le gambe scoprendole fino all’inguine facendo intravedere il pizzo del tanga, mi accarezza la nuca o appoggia la mano sulla mia coscia, tutto questo fatto tranquillamente, quasi senza malizia, tanto che mi viene spontaneo domandarmi se si rende veramente conto del fatto che lei emana sesso da tutti i pori.
Non avevamo fretta e così andavamo a zonzo per le strade provinciali poco frequentate che ci permettevano ogni tanto delle soste impreviste utilizzate ovviamente per scambi di carezze e di baci, ci comportavamo veramente come due fidanzati che erano riusciti a sfuggire alla sorveglianza della madre della ragazza.
Prima della metà del giorno giungemmo in un paesino dominati da una rocca medievale, c’era un mercatino dove si trovava di tutto, cianfrusaglia e roba pregiata, ebbi la fortuna di trovare un bel anello d’argento di fattura antica, con una pietra dura, la commerciante nel consegnarmelo disse ‘Questo &egrave un anello tradizionale di questa zona, che l’uomo offre alla sua futura sposa, non sono più in uso ed ora sono rari.’
Presi l’anello senza fare commenti e lo infilai al dito di Lara, la quale rossa dall’emozione e eccitata come una bambina mi saltò al collo per un bacio mozzafiato, sotto gli occhi divertiti della commerciante che quando ci allontanammo ci salutò come e fossimo due sposini ‘Auguri e figli maschi.’
‘Hai capito cara, le Signora ci crede prossimi al matrimonio.’
‘Certo amore, oggi viviamo come se fosse così.’ e mi diede un altro bacio.
Andammo a mangiare nel l’unica trattoria del villaggio, poi riprendemmo la nostra strada.
Lara non smetteva di ammirare i suo anello, mi si stringeva addosso e mi baciava dove capitava, era felice e lo dimostrava.
Per tutto il pomeriggio abbiamo viaggiato felici e spensierati, al calar della sera trovammo sulla nostra strada una trattoria isolata che esponeva un insegna -trattoria con alloggio-, un paio di macchine sul piccolo parcheggio sito dietro il fabbricato, sembrava un posto dimenticato da tutti,
Dopo aver parcheggiato la macchina entrammo, ed ebbi una sorpresa, il posto era accogliente. pochi tavoli, tre dei quali occupati da coppie, cosa che mi fece venire il sospetto che gli avventori venissero lì non soltanto per il cibo ma anche per le camere.
Sospetto subito confermato, quando il cameriere avendo preso l’ordinazione, mi chiese se ci saremmo fermati per la notte, una rapida occhiata a Lara che aspettava la mia risposta e fermai una camera.
Dopo la cena, una graziosa signorina ci accompagno al piano superiore, ci indico dove si trovava il WC, e ci consegnò la chiave della camera.
Era una bella camera, con mobili di un altra epoca, un grande letto, due comodini, un comò ed un armadio a due ante, un paravento dietro il quale c’era una toilette con un catino, una brocca d’acqua e sù un supporto metallico un bidet, il tutto di ceramica, e poi un secchio che serviva a raccogliere l’acqua sporca.
L’albergo era silenzioso, e quasi in punta dei piedi per non fare rumore ci spogliammo e ci infilammo sotto le lenzuola e subito ci abbracciammo.
Tra un bacio e l’altro Lara mormorò ‘Amore &egrave come se fosse la nostra prima notte, porto il tuo anello, dai non dirmi di no, stanotte mi prendi per tenermi per sempre.’
Non ebbi la forza di dirle di no, iniziai a baciarla, la fronte, le palpebre, le guance. le labbra, poi mi misi a stuzzicare i lobi delle orecchie, mordicchiando, succhiando, scesi sulle spalle e sul petto a leccare le aureole e succhiare e mordicchiare i capezzoli, intanto la mia mano era scesa sul monte di Venere per stimolare il piccolo nodulo nervoso nascosto rea le pieghe del sesso.
La mia bocca scendeva piano sul suo busto coprendolo di baci mentre con la lingua tracciavo delle arabesche di saliva, poi passare all’interno delle cosce, dove la pelle &egrave più sensibile, e cos’ via fino ai piedi che venivano massaggiati mentre succhiavo le dita una per una.
Lara stava perdendo il controllo, non poteva più resistere, iniziò ad invocarmi.
‘Basta amore, così mi fai morire, dai scopami … ti voglio sentire dentro … fammi godere dai … non fare il vigliacco.’
Ed io l’accontentai, era tanto bagnata che scivolai letteralmente dentro di lei, poche spinte e già raggiungeva l’orgasmo, ma non per questo era sazia, mi incrociò le gambe dietro la schiena e sollevò il bacino muovendosi per venirmi incontro … fu una cosa strepitosa e inattesa, succedette all’improvviso, raggiungemmo l’orgasmo assieme, a lungo rimanemmo allacciati senza fiato, incapaci di staccarci a scambiarci tenerezze e coccole fino a quando vinti dall’emozione e dalle fatiche dell’amore ci addormentammo.

Il rientro

Il canto del gallo mi svegliò, allungai la mano e trovai il vuoto, Lara era già alzata ed era andata in bagno, mentre l’aspettavo mi lavai i denti e il viso, fortunatamente non dovetti aspettare a lungo.
‘Buongiorno amore, sei un dormiglione, io sono alzata da quasi un ora,’
‘Buongiorno cara, ti sei alzata presto, ma hai dormito bene almeno?’
Non rimasi ad aspettare la risposta e di corsa mi recai in bagno.
Al mio rientro in camera trovai Lara nuda ferma davanti allo specchio della toilette, non capivo cose stesse facendo finché non si voltò … si era depilata … le labbra carnose del sesso erano ben in vista, era spettacolare … irresistibile … mi avvicinai e mi inginocchiai di fronte a lei, le misi le mani sui glutei e la bocca su quelle labbra, le baciai, le mordicchiai, le leccai, le succhiai e per finire la mia lingua si fece strada verso l’interno.
Sentii la mani di Lara posarsi sulla mia testa per tenermi stretto, ascoltavo i suoi gemiti ed i suoi lamenti di piacere e mi eccitavo ancora maggiormente, poi piegò le ginocchia, senza il mio sostegno non sarebbe stata capace di stare ib piede.
Il sapore un po’ acre e salato dei suoi umori che mi bagnavano il viso era come un incitamento ad andare avanti, perché io avrei leccato quella deliziosa passerina, lisca e senza peli, per tutto il giorno.
Fu lei a dirmi ‘Amore basta, mi fai morire … scopami invece ti voglio dentro di me.’
Un simile invito non va ignorato e nel giro di pochi secondi Lara era sul letta a gambe aperte sotto di me … pompavo a tutta forza e lei si muoveva in modo di assecondarmi.
Non c’&egrave voluto molto tempo e le riempivo la figa della mia sborra, e da parte sua dopo un paio di secondi raggiunse l’orgasmo.
Per un po’ rimanemmo così abbracciati a recuperare il fiato, un ultima coccole ed un ultimo bacio e ci alzammo.
Dopo una rapida collazione ci avviammo sulla via del ritorno, però l’atmosfera era cambiata, non c’era più quella spensieratezza e di allegria che aveva caratterizzato il viaggio di ieri.
Lara era immusonita, guardava il suo anello e sospirava appoggiò la testa sulla mia spalla e rimase in silenzio, come questo si protraeva a lungo la guardai e vidi che piangeva in silenzio.
Appena trovai uno spazio adatto mi fermai e la strinsi a me ‘Cosa c’&egrave tesoro? perché piangi? Cos’&egrave successo? Ho forse detto o fatto qualcosa che ti ha ferita? Dai parla.’
Lei si asciugò gli occhi e tirando su il naso mi guardò ‘Certo che hai fatto qualcosa di male, sei entrato nella mia vita, mi hai dato un paio di giorni spensierati e anche l’anello della sposa, come mi dovrei sentire secondo te sapendo che tutto sta per finire.’
‘Ma cara, volevo farti passare un paio di giorni felici, l’anello era quello che volevi, mi spiace se ho sbagliato, e poi la vita che vuoi intraprendere non fa per me, me lo hai detto anche tu che non potrei fare niente con una come te.’
‘Smetti di parlare inutilmente .. baciami che questo mi consola … non pensarci … appunto che ne faresti di una come me?’
La baciai a lungo e poi per tentare di allentare la tensione le dissi ‘E me lo chiedi. lo sai quello che faccio con una come te, o te lo sei già dimenticato.’
‘Non fare lo scemo, lo sai benissimo cosa intendo, ascolta io ti voglio bene e non voglio renderti infelice e con me lo saresti presto o tardi, beh! lasciamo perdere, viviamo quel poco tempo che ci resta come se non dovesse mai finire.’
Detto ciò, si soffiò il naso si pulisse il viso dalle lacrime e mi baciò.
‘Dai andiamo! la strada &egrave ancora lunga ed io ho un appuntamento di lavoro questa sera.’
Quelle parole erano come una doccia fredda che mi riportarono alla realtà, fra me e me mi mandai tante maledizioni per aver portato Lara dal fotografo, ma era comunque inutile, come si dice … cosa fatta capo ha …
A metà del giorno ci fermammo per pranzare nella trattoria do3ve avevamo mangiato il giorno precedente, l’oste ci riconobbe e ci accolse con un largo sorriso, e visto che gli avventori erano pochi e avendo notato l’anello che Lara portava al dito, ci rivolse tutta la sua attenzione.
Dopo il pranzo riprendemmo il nostro viaggio e alle19 parcheggiavo la macchina in garage.
Di corsa in camera per rinfrescarci, alle 20 suonavamo alla porticina posteriore dello studio fotografico.
Il fotografo ci fece entrare e ci invitò a seguirlo nello studio, la scena era cambiata, era l’interno di una camera da letto, un letto. una toilette con specchio ed un paio di comodini.
‘Ecco signorina, le fotografie sono venute bene, dunque se &egrave sempre del parere possiamo iniziare a lavorare, si ricordi che &egrave un lavoro un po’ speciale, che comporta il coinvolgimento in certe situazioni particolari, può non accettare, ma in quel caso non sarà pagata e dovrà risarcire chi non ha lavorato a causa del suo rifiuto, &egrave chiaro?’
Lara annuii e mi consegnò il suo anello ‘Tienilo per me, per favore.’
Il fotografo invece era ansioso di iniziare ‘Forza signorina, non perdiamo tempo, vada dietro il paravento, si spogli e indossi il baby doll che troverà lì.’
Quando tornò Lara era di un indecenza assoluta. il perfetto esempio della troia, il baby doll non nascondeva niente, fosse stata nuda sarebbe stata meno indecente.
Il fotografo la guardò soddisfatto, io invece non lo ero per niente.
‘Bene signorina, ora si sieda davanti allo specchio della toilette e si trucchi, ascolti bene, si recita a soggetto, vale a dire non c’&egrave un copione, ci si regola a secondo degli avvenimenti, ovviamente le eventuali percorse sono finte, possono dare fastidio ma non lasciano tracce, ora si sieda e incominciamo.’
Seduta davanti allo specchio Lara si spalmava il fondo tinta sulle guance, quando con un forte rumore la porta situata a destra del letto si spalancò ed entrarono tre uomini mascherati,, erano di carnagione scura .. africani … Lara si mise ad urlare … loro si fermarono un attimo ad osservarla, poi il tempo di un attimo le stavano addosso, le strapparono il baby doll, uno la prese per i capelli e la trascino sul letto, era lì inginocchiata con il viso schiacciato sul guanciale, urlava, si dibatteva senza risultato.
Uno degli uomini salii sul letto, si inginocchio dietro Lara ed aprii la patta dei pantaloni per estrarre il suo membro … lo appoggiò sulla figa e spinte on colpo forte … un urlo lacerante riempii lo studio … Lara calciava … si dibatteva .. piangeva e urlava.
Le cose non andavano come lo desiderava il fotografo, secondo lui la donna avrebbe dovuto collaborare con i suoi stupratori e godere, invece quella con le sue bizze mandava tutto a monte … fermò l’azione con grande delusione del ragazzo che stava scopando Lara.
‘Così non va signorina, lei deve opporre un po’ di resistenza ma poi abbandonarsi e godere ed essere disponibile per gli altri due comparsi.’
Ma Lara non lo ascoltava, appena liberata dalla presa corse verso di me, mi saltò in braccia e si strinse forte, avvicinò la bocca al mio orecchio ‘Amore portami via da qui, ti prego, ti supplico, farò tutto quello che vuoi ma portami via,’
Il fotografo ci guardava incredule ‘Ma cosa mi hai portato … una figlia di Maria, ma non lo sapeva che si trattava di scopate^ aveva pure visto l’altra sera, ora oltre al tempo perso mi toccherà anche pagare quei tre.’
‘Senti, &egrave vero lei sapeva che avrebbe dovuto fare sesso, ma non pensava di dover essere stuprata, però i tuoi amici potevano essere meno violento, ad ogni modo, quanto vuoi per pagare quei tre?’
Me lo disse ed io gli diedi i soldi, mandai Lara a rivestirsi e tornammo in albergo.
Appena in camera. Lara mi venne vicino e con voce incerta mi chiese ‘Amore mi vuoi ancora? per favore dimmi di sì.’
‘Lara cara, cosa dovrei dirti? lo sapevo che finiva così, ma come faccio ad amarti quando ti ho appena vista che prendevi nella fighetta l’arnese di quel tizio.’
‘Amore domani andrò via, prenderò il treno e non sentirai più parlare di me, ti prego ho sbagliato, credevo che fosse un altra cosa, non negarmi un po’ di gioia, e poi ricorda che volente o nolente sono tua per sempre, lo dice l’anello.’
Non ho mai incontrato nessuno capace di resistere ad una donna che sa quello che vuole, anche perché le femmine non sono animali razionali come i maschi, la logica &egrave una cosa sconosciuta per le femmine, e vanno a pescare certi argomenti, tipo l’anello, per farti sentire in difetto, anche se a rigore di logica non hanno la minima importanza.
‘Lo dice l’anello! bella scusa! e me lo vieni a dire quando ti ho appena vista prendere l’arnese di quel tizio nella fighetta, dovresti lavar la con la soda caustica prima di darmela da baciare.’
‘Se &egrave questo che vuoi lo farò:’
‘Non dire fesserie lo sai cosa capiterebbe alla tua bella fighetta, bruciata e rovinata per sempre ma anche problemi di salute … dovevo dire così per fare un esempio.’
Ma lei non mollava, insisteva, la tattica era semplice, lei intendeva stancarmi al punto che qualsiasi cosa sarebbe stata meglio della discussione senza fine che mi veniva imposta, alla fine feci l’unica cosa che un uomo sensato non dovrebbe fare, cedetti, l’abbracciai e la strinsi al mio petto, e lei intelligente non me lo fece pesare, si limitò ad offrirmi le sue labbra ben sapendo che era il punto di partenza.
St staccò dal mio abbraccio e corse a rifugiarsi in bagno, ma non voleva lasciarmi solo con il tempo di pensare e mi chiamò.
‘Amore vieni e mi lavi la schiena.’
Sapevo benissimo che era una scusa, perché non le serviva aiuto per lavarsi la schiena, ma ci andai lo stesso.
Dovetti spogliarmi per entrare nella cabina della doccia e quando mi ritrovai quasi appiccicato al suo corpo nudo capii di essere rimasto fregato da quella furbetta, infatti non passò molto tempo ed ero inginocchiato di fronte a lei, la bocca incollata alla sua figa e le braccia a stringere le sue belle gambe,
Lei mi teneva stretta la testa premuta sulla figa, gemeva, si lamentava.
‘Amore che bello … continua … amore ti amo … sono tua per sempre ricordatelo …sì ancoraaaaaa.’
Mi bagno il viso, allora mi rialzai e la sollevai … la scopai in piedi sotto la doccia … quando venne mi piantò i denti nella spalla per non urlare.

Fine dell’avventura

Quando ci svegliammo alla mattina successiva, ci comportammo come se questa fosse una giornata normale, nessun accenno alla partenza.
‘Buongiorno amore, hai dormito bene?’
‘Buongiorno cara, sì ho dormito molto bene e tu?’
E andammo avanti così … una conversazione senza senso con l’unico scopo di riempire il silenzio per non dare spazio al pensiero della separazione.
Lara con apparente tranquillità terminava di preparare la sua valigia, mentre io mi fingevo assorto dal TG della mattina.
Scendemmo al bar per fare collazione, poi avvisai il portiere della partenza di Lara e andammo alla stazione, controllare l’orario del treno, prenotare un posto e lasciare la valigia al deposito bagaglio.
Alle 10 eravamo fuori dalla stazione e avevamo quasi una giornata intera per noi, dato che il treno di Lara partiva alla 22, e veramente non sapevamo cosa fare, così andammo a visitare un centro commerciale, dove Lara diede libero sfogo a tutta la sua fantasia, esaminò e provò di tutto, biancheria intima, vestiti interi, canotte, camicette, minigonne, scarpe di ogni tipo, esasperando la pazienza delle commesse, visto che comprava ben poco.
il pomeriggio passava lentamente, finché non decidemmo di trovare rifugio in una sala cinematografica, proiettavano una di quelle commedie sentimentale strappa lacrime che piacciono tanto alla donne, non che fossi particolarmente attratto della pellicola, ma già il fatto di toglierci dalla strada era un vantaggio.
La sala era deserta, e la bigliettaia alla cassa era lo specchio della malinconia.
Appena seduti Lara si rannicchiò su di me e mi offrii le sue labbra.
‘Baciami amore, baciami a lungo. lasciami senza fiato, ti perdo ma voglio andare via col sapore dei tuoi baci sulla labbra, ti prego baciami!.’
E come si fa a resistere? io non lo so, direte che sono un debole ed &egrave vero davanti a Lara sono un debole, lo so di sbagliare ma non riesco a non ascoltare il canto di quella sirena, vado tranquillo e consapevole verso la sconfitta.
Del film non abbiamo visto granché, impegnati come eravamo a baciarci, accarezzarci e coccolarci,
Uscimmo dal cinema all’imbrunire in tempo per andare in cerca di un ristorante per cenare, non fu un pasto allegro, Lara era triste e non faceva niente per nasconderlo, da parte mia cercavo di tirarle su il morale, ma senza grandi successi.
Mi prese la mano e guardandomi diritto negli occhi mi chiese ‘Amore ti ricorderai di me, non &egrave che fra pochi giorni ti sarai dimenticato perfino di mio nome.’
‘Lara tesoro come potrei dimenticarmi di te … va bene che la memoria col tempo può anche tradire ma non &egrave il caso mio ,,, mi ricordo tutto ogni istante, non temere, anzi ti do il numero del mio cellulare così quando arrivi mi avvisi e non mi preoccuperò inutilmente,’
Mi strinse la mano ‘Amore come sei caro, anche adesso ti preoccupi di me, vorrei baciarti ma non si può dare spettacolo.’
‘In effetti, un signore maturo ed una signorina, poco più di adolescente che si baciano in pubblico, rischierei di essere accusato di pedofilia e di finire in galera,’
‘In galera … ok potrei sempre chiedere di essere arrestata anche io e chiusa con te nella tua cella … che ne dici?’
‘Ti manderebbero nel carcere minorile e solo dopo gli accertamenti sulla tua età verremmo rilasciati.’
‘Uffà quante storie per un bacino!’
‘Tesoro non mi pare che avevi in mente un bacino, da come parlaci era una cosa più sostanziosa,’
‘Amore sei un pignolo, trovi sempre un motivo per contestare le mie idee.’
Uscimmo dal ristorante per andare alla stazione, camminavamo senza fretta mano nella mano, attirando la curiosità dei ragazzi e gli sguardi invidiosi degli uomini più anziani.
Gli sguardi delle donne dimostravano opinioni diverse, le ragazzine guardavano Lara con compassione, era una sfigata che per trovare un uomo doveva accontentarsi di un vecchio, quelle più grandi erano un pochino invidiose, quella a trovato l’uomo già anziano ma sicuramente pieno di soldi, poi quelle anziane, mi guardavano sprezzanti, ero il porco a chi piace la carne fresca e lei la poco di buono che la dà via per soldi.
Tutti quei sguardi mi lasciavano indifferenti, invece Lara si divertiva un mondo, si atteggiava in qualche modo a secondo di chi la osservava,
Giungemmo in stazione ed andammo a ritirare la valigia al deposito bagaglio, ora sul marciapiedi aspettavamo l’arrivo del treno, oramai eravamo in mezzo alle scene di addio e Lara mi mise la mano sulla nuca e mi attirò … un bacio mozzafiato interrotto dall’arrivo del convoglio.
Trovato la carrozza, aiutai Lara a salire, poi aspettai che si facesse viva, pochi minuti ed ecco Lara ad abbassare il finestrino e chiamarmi.
‘Amore ricordati dell’anello e del suo significato … addio amore.’
Mi soffiò un bacio mentre il treno lentamente si muoveva portando via Lara, era appena partita e già sentivo la sua mancanza.
Rientrato in albergo, mi chiusi in camera, il profumo di Lara aleggiava nella stanza, evocando una valanga di ricordi.
Mi ero buttato sul letto con le mani incrociate sotto la nuca guardavo il soffitto.
Al ‘improvviso il suono della suoneria del cellulare mi tolse dei miei pensieri, presi ul telefonino e guardai … un messaggio -boh chi mi può mandare messaggi?. schiacciai il pulsante e mi apparve Lare.
Era andata in bagno, si era spogliata e mi mandava la sua fotografia nuda, non era certamente un opera d’arte, una foto fatta col telefonino, con la luce del bagno del treno, e le scosse del convoglio in movimento … c’era anche un messaggio.
‘Amore ti mando la mia foto, così quando mi penserai potrei guardarmi, perché ricordati sono tua per sempre.’
La foto da un punto di vista artistico non era un granché, ma per me era meglio della Venere di Botticelli.
E poi c’era il messaggio che lasciava aperta tutte le porte, non ci pensai due volte, risposi.
‘Amore quando vuoi ti aspetto, voglio qui la roba mia.’
alea iacta est … sarà quello che sarà

La solitudine

Sono tre giorni che Lara &egrave andata via e, mi costa ammetterlo, mi manca in un modo incredibile, mi aspettavo di sentirmi solo ma non in questo modo.
Ovviamente lei non fa proprio niente per farsi dimenticare, dopo la foto scattata nella toilette del treno, me ne ha mandato un altro. con foto, lei sul marciapiede di una stazione e poche parole …
‘Amore, sono bene arrivata, ho fatto un viaggio tranquillo, un bacio… ricordati che sono tua per sempre.’
Ieri un altra foto con allegato messaggio, &egrave ripresa all’interno di un negozio di biancheria intima … ‘Amore, oggi ho ripreso il lavoro … un bacio … ricordati che sono tua per sempre.’
Facendomi violenza non ho risposto, so che se lo faccio non potrò resistere alle sue pretese non importa quali saranno.
Nel corsi di questi tre giorno avrò preso il telefonino in mano almeno 20 volte pronto a fare il suo numero, ma poi mi torna la ragione e non chiamo, però &egrave una lotta continua.
Il proverbio dice che la fame fa uscire il lupo dal bosco, e vale anche per me, da quando Lara se n’&egrave andata non sono più sceso al bar, ma ora mi spinge la fame e scendo.
Attraverso lo hall dell’albergo, saluto il portiere e vado al bar.
Toni il barista mi guarda sorpreso ‘Buongiorno Signore, credevo fosse in viaggio, mi avevano detto di averlo visto in stazione.’
Noto che mentre mi parla tiene d’occhio la porta del bar, ma visto che non entra nessuno torna su di me ‘Il solito prosecco Signore’
Annuisco, non ho voglia di fare conversazione col barista, e tanto meno di raccontargli i fatti miei, mi rendo conto che sorvegliava la porta aspettando l’ingresso di Lara.
Bevo ed esco e con la cosa dell’occhio vedo Toni attaccarsi al telefono … sta chiamando il portiere … ma non me ne importa niente ..perché non si fanno gli affaracci loro.
Passo dall’edicola e compro un paio di quotidiani, Il Giornale e La Repubblica, così vedo cosa dicono le 2 campane, compro anche il Panorama e L’Espresso e me ne torno in camera mia.
Niente di nuovo, niente di interessante, le solite cose, le tasse, la crisi, in quei tre giorni l’unica cosa che mi tocca veramente &egrave che sono senza Lara.
Ancora una volta vengo preso dalla tentazione di chiamare Lara, quando il trillo del telefonino mi avvisa che sta arrivando un messaggio.
E’ LEI! febbrilmente apro il messaggio … c’&egrave la suo foto, ovviamente nuda, un primo piano, il viso sorridente, la spalle, le sue deliziose tettine, mi fissa con aria tranquilla, uno sguardo birichino, lei sa benissimo l’effetto che quella foto avrà su di me.
‘Amore perché non mi rispondi? cosa ho fatto di male? lo sai che ti amo e che sono tua per sempre, ed ora tutti i giorni aspetto una tua risposta e poi piango.’
Ecco il colpo di grazia alle mie difese che si sbriciolano come un castello di sabbia assalito dall’acqua dell’alta marea.
Rispondo ‘Tesoro non hai fatto niente di male, sono io che ho paura di un eventuale futuro con te, perdonami, non voglio farti soffrire.’
Ecco ed ora cosa succederà, non devo aspettare molto per saperlo, arriva la risposta.
‘Amore, non pensarci, fa di me quello che vuoi, sono tua per sempre, ma non respingermi, non abbandonarmi ti prego.’
E’ inutile fare finta di non capire, Lara vuole tornare indietro, ma se la nostra deve essere una convivenza stabile devo organizzarmi diversamente, non possiamo rimanere in albergo, dove tutti, dal portiere, al barista, alla cameriera del piano e alla donna delle pulizie, si fanno gli affari tuoi,
‘Tesoro, porta pazienza per qualche giorni, voglio trovare un altra sistemazione per vivere con te.’
La risposta non si fa attendere.
‘Amore, non importa, con te starei bene anche in un monolocale, aspetterò ma ti prego fa in fretta.’
Oramai non avevo più scampo.

Il ritorno

A volta per le cose che si prospettano difficile, oppure che richiedono molto tempo per realizzarsi, basta un imprevisto o anche un fatto dimenticato per sbrogliare una situazione che sembrava richiedere molto tempo per concludersi in modo, non direi ideale ma almeno accettabile.
Ed &egrave proprio quello che mi capita; la direzione dell’albergo da tempo cercava di convincermi a lasciare la mia piccola suite offrendomi in cambio un appartamentino sito nel centro storico, ma avevo sempre fatto orecchio da mercante, rifiutando perfino di andare a vederlo.
Quel appartamento era utilizzato raramente, mentre la suite sarebbe stata facilmente affittata, quindi l’appartamento era solo un costo, in caso di cambio mi si garantiva lo stesso trattamento che in albergo, pulizia, lavanderia, cambio della biancheria di casa, i pasti come al solito al ristorante dell’albergo, in fine dei conti cosa mi impediva di andare a vedere il posto, così andai a trovare l’amministratore e mi dichiarò disposto ad esaminare la soluzione offertami.
Rimasi sorpreso, l’appartamento, un centinaio di mt.q, situato in un elegante palazzina, nel centro storici, era composto da una camera matrimoniale, con cabina armadio, e annesso il bagno padronale, un tinello con angolo cottura dotato di tutti gli elettrodomestici necessari, una camera singola, un bagno di servizio dove era installata una piccola lavabiancheria, un ripostiglio, e c’era pure un garage, cosa importante visto l’ubicazione nel centro cittadino.
L’appartamento era arredato con gusto, pulito e abitabile immediatamente, quasi rimpiangevo di non aver accettato quel cambio prima.
La questione fu risolta molto velocemente, un atto notarile, io rinunciavo al lascito della suite che veniva sostituito con l’appartamento, per il resto non cambiava niente, tutti vantaggi di cui godevo in albergo venivano trasferiti nell’appartamento, un paio di firme e la firma del notaio.
Il giorno seguente, il personale dell’albergo fu incaricato di traslocare tutte le mie proprietà nella mia nuova abitazione, appena rimasi solo presi il telefonino e chiamai Lara.
‘Tesoro &egrave tutto a posto, quando vuoi puoi venire, avvisami del giorno e dell’ora che andrò a prenderti in stazione, baci.’
La risposta arrivò immediatamente ‘Amore, domani alle 19 … ti amo, bacio,’
E così ora mi ritrovo alla stazione ad aspettare l’arrivo del treno che riporta Lara da me.
Ed eccola che scende dal treno, trascinandosi dietro, con una mano, il suo trolley, mentre con l’altra mano tenta di sollevare una valigia più grande di lei, a vederla così impegnata mi viene da ridere e le vado incontro per aiutarla.
Appena mi vede, Lara molla tutto, mi corre incontro e mi salta addosso, poi incurante della gente mi bacia, un bacio mozzafiato, erotica, sensuale, solo la necessità di respirare ci separa.
In fretta recuperiamo i bagagli, usciamo dalla stazione e prendiamo un taxi per andare a casa, durante tutto il tragitto Lara mi si appiccica addosso e mi guarda in silenzio.
Non faccio tempo a chiudere la porta alle nostre spalle che siamo abbracciati, le labbra incollate e le mani che vagano febbrili sui nostri corpi impegnate a toglierci i vestiti.
Ci rotoliamo nudi sul letto, non resisto alla visione della sua deliziosa micetta e senza aspettare oltre affondo il viso fra le sue cosce.
Mordicchio, lecco, succhio, lei appoggia le mani sulla mia testa e mi tiene saldo con la bocca sulla fighetta, inconsapevolmente solleva il bacino per venirmi incontro, ansima, geme e si lamenta di piacere, finché con un grido strozzato raggiunge l’orgasmo e mi bagna il viso.
Mi lascia andare e mormora ‘Amore prendimi … voglio sentirti dentro di me.’
Ovviamente un simile invito non va ignorato …. &egrave bagnata al punto che senza sforzo scivolo letteralmente dentro di lei.
Mi abbraccia stretto, mi cinge la schiena con le gambe incrociate e si muove per assecondare i miei movimenti.
Avvicinando la bocca al mio orecchio mi incita piano ‘Amore … vieni voglio sentirti venire dentro di me.’
E così mi lascio andare e raggiungiamo l’orgasmo insieme rimanendo poi abbracciati e privi di forza.

Viaggiando

E’ trascorsa una settimana dal ritorno di Lara, lei si &egrave comodamente installata nella mia vita, non sono più padrone del mio destino, mi ero sempre rifiutato di accogliere in casa mia una donna per evitare questo risultato, eppure nel corso degli anni ho incontrato donne che mi piacevano, e su alcune avevo anche fatto qualche progetto, ma mi ero sempre fermato prima di compiere il passo finale.
Ma con Lara &egrave stato diverso, c’&egrave stato qualcosa che ci ha subito legato, non so cosa, comunque non &egrave più tempo di studio del problema, basta prendere atto della nuova situazione.
Dunque dicevo, da quando Lara &egrave ritornata da me e trascorsa una settimana, &egrave stato una cosa incredibile, per tutto quel tempo abbiamo fatto principalmente solo tre cose, mangiare, dormire e scopare, abbiamo fatto anche la doccia insieme, ma visto l’esito finale, la doccia &egrave classificata nelle attività sessuali.
Non possiamo continuare così, ci consumiamo a vicenda, Lara ha vistose occhiaie scure che richiedono diverse applicazioni di fondo tinta per essere nascoste, in quanto a me dopo i rapporti intimi sento un dolore sordo all’inguine, ne abbiamo parlato, non &egrave stato semplice, anche perché Lara era più interessata ai baci, alle carezze più o meno spinte e alla coccole che ai discorsi,
Abbiamo concluso che fino a quando non uscivamo dalla nostra alcove, la situazione non poteva che peggiorare, così abbiamo deciso di andare al mare e siamo partiti per Rimini.
Ore passate sulla spiaggia, io sotto l’ombrellone a ripararmi dal sole e Lara sul lettino a prendere il sole, ovviamente con le sue belle tettine al vento senza reggiseno, cosa che mi infastidiva non poco.
Lara era diventata scura al punto di sembrare una mulatta, la cosa più piacevole &egrave che ad intervallo regolare si girava e necessitava di essere abbondantemente spalmata di crema solare, cosa che facevo ben volentieri.
Diciamo la verità, più che spalmare la crema solare era un accarezzare lento, sensuale, erotico e eccitante, il risultato era che il mio guerriero era sempre pronto alla tenzone e quando tornavamo in albergo, ancora prima di fare la doccia, via a scopare come disperati.
Dopo un paio di settimana ci eravamo stancati del mare ed ora dopo aver attraversato il sud delle Francia e la Spagna siamo a Tangeri, ma non ci fermiamo, andiamo verso sud, destinazione Marrakech.
Marrakech &egrave una delle città imperiali, meta del turismo, sorge in una posizione panoramica con uno sfondo formato dalla catena montuosa dell’Atlante, Lara &egrave estasiata da quel panorama.
La sera, ci rechiamo nel souk e nella grande Piazza J’ni el Fn’, abbiamo visto di tutto, cantastorie, incantatori di serpenti, maghi, chiromanti e perfino cavadenti, c’era anche uno spettacolo di danza del ventre, abbiamo mangiato alle bancarelle e per finire, siamo andati al Café de France, a bere il t&egrave alla menta sulla terrazza.
Decidiamo di rimanere lì, almeno un paio di settimane, prima di avventurarci nel deserto e nelle montagne, anche perché Marrakech &egrave una città fantastica, il mondo delle mille e una notte, c’&egrave proprio tutto quello che serve per accendere la fantasia, &egrave un incanto continuo.
Noleggio una jeep e assumo una guida, un giovane berbero di nome Mustafa che parla un buon francese, il che risolve i problemi di comunicazione.
La macchina &egrave pronta, il bagaglio, le taniche di benzina e d’acqua, le attrezzature da campeggio, sono stati caricati. Mustafa, puntualmente, si &egrave presentato all’appuntamento, possiamo andare.
Prima di partire, senza informare nessuno, ho fatto degli acquisti, ho comprato una carabina FN, di fabbricazione belga, dotata di cannocchiale e una pistola browning FN, calibro 7,65, ed anche un bel numero di scatole di munizione.
Spero che sia una precauzione inutile, ma andiamo a visitare luoghi selvaggi e non vorrei incontrare qualche predone sulla strada, le mie precedenti esperienze in Africa, mi hanno insegnato che la prudenza non &egrave mai superflua.
Siamo diretti a Zagora, sul percorso ci sono dei boschi e diversi corsi d’acqua, però la pista &egrave proprio uno schifo, &egrave percorribile, solo a piedi, a cavallo, a dorso d’asino, oppure con una jeep. A metà giornata giungiamo ad Ouarzazate, oltre a questo c’&egrave il deserto con le sue oasi ed i villaggi berberi dominati dalle kashba, e sarà così fino a Zagora, dove conto arrivare prima di sera.
Vedo Mustafa agitato e quando gli chiedo se c’&egrave qualche problema mi dice che sono stati segnalati nei dintorni alcuni predoni provenienti dal Malì, e di fatto osservando gli abitanti della cittadina noto che gli uomini girano armati, così invece di proseguire verso Zagora decido di fermarmi per la notte a Ouarzazate.
Mustafa si rasserena, ma Lara non &egrave per niente soddisfatta e si rifiuta di credere al pericolo, mette il broncio e si chiude in un mutismo totale.
Ecco! mi sta bene! per anni sono riuscito a non legarmi e a vivere tranquillo, poi vado ad innamorarmi di quella bambina capricciosa e iniziano i guai, ma non so ancora che questo &egrave solo l’inizio.
La sera, tutti si chiudono nelle loro case ed anche io voglio chiudermi in camera, ma Lara ha deciso di voler ammirare la luna e le stelle, e malgrado le mie raccomandazioni, appena mi addormento lei esce.
Nel cuore della notte un gran trambusto mi sveglia, per prima cosa constato che Lara non &egrave a letto, mi alzo e vado sulla terrazza e non c’&egrave neanche lì, intanto nel villaggio c’&egrave una grande confusione, cavalli lanciati al galoppo, fucilate, non mi servono spiegazioni capisco subito … sono arrivati i predoni.
Ora sono preoccupato, spero che quella testarda incosciente non sia finita nei guai, ma quella speranza dura poco, arriva Mustafa ancora col fucile in mano e mi informa che Lara &egrave stata rapita da un predone che non ha seguito i suoi compagni e se n’&egrave andato verso il deserto con la donna gettata per traverso davanti sulla sella.
La mia prima reazione &egrave di esclamare ‘Gli sta bene a quella stupida testarda e incosciente.’
Ma poi realizzo il fatto e vado a prendere la carabina e la browning sarei pronto a partire all’istante, ma Mustafa mi ferma.
‘Attendez le lever du soleil, dans l’obscurité vous ne le trouverez pas et ce bandit est certainement un type fort dangereux.’
Devo ammettere che le parole di Mustafa sono quelle del buon senso, e mi rassegno ad aspettare.
La notte passa lentamente, intanto ogni minuto che passa porta Lara più lontano, però mi consolo pensando che se l’oscurità &egrave un ostacolo per me lo sarà anche per il predone.
Mustafa mi &egrave di grande aiuto, si offre di accompagnarmi, egli conosce il bled come i berberi chiamano il deserto, sa dove trovare l’acqua e poi, cosa estremamente importante, procura i cavalli e le provviste, acqua e cibo.

La caccia

A l’alba siamo in sella, le ultime stelle ad oriente non sono ancora spente, mentre ad occidente &egrave ancora notte, fortunatamente durante la notte non ha soffiato il simoun, il vento del deserto, che avrebbe cancellato ogni traccia.
I berberi, indispettiti dalla tentata razzia operata dai predoni, hanno cercato e trovato abbastanza facilmente le tracce del fuggitivo.
Mi precede Mustafa, il quale &egrave sicuramente più bravo di me nel seguire una pista su questo terreno arido, mantiene il cavallo al trotto ed &egrave quasi costantemente chinato in avanti ad osservare il suolo.
Fremo d’impazienza, a quest’andatura non arriveremo mai a raggiungere quel bastardo, ma mi mordo la lingua per non parlare a vanvera, perché so che egli sa quello che fa.
A metà mattinata egli raggiunge la sommità di una duna, subito torna indietro e smonta, mi fa segno di smontare e di raggiungerlo in silenzio.
Ubbidisco e vado a sdraiarmi nella sabbia al suo fianco, egli tende il braccio e mi indica una tenda e un cavallo lasciato libero poco distante, il bastardo non &egrave andato lontano, avrà pensato che i berberi paghi dal successo, visto che hanno respinto i razziatori, non si sarebbero disturbati più di tanto per cercare una donna straniera, per di più infedele e non circoncisa, e poi avrà avuto fretta di godersi della sua preda.
Mustafa mormora ‘Le danger c’est le cheval, s’il vous voit il pourrait nitrire e donner l’allarme.’
Annuisco e mi lascio scivolare sul fianco della duna, sono a pochi metri della tenda e riesco a sentire chiaramente la voce di Lara che urla e piange ed anche le risate dell’uomo, dimentico la prudenza mi alzo e corro verso la tenda, il cavallo mi vede e sbuffa, ma il suo padrone, per mia fortuna, &egrave troppo impegnato per dare peso allo sbuffo di un cavallo.
Apro la tenda e vedo uno spettacolo che mi fa ribollire il sangue, Lara &egrave sdraiata sul suolo, &egrave nuda, le braccia tirate sopra la testa, legata per i polsi ad un palo piantato nel suolo. le gambe spalancate, geme, si lamenta, ansima, urla e piange. il predone la sta scopando, le tira e torce i capezzoli, lei si muove in modo scomposto, e così senza volerlo aiuta il suo stupratore … non esito con il calcio della carabina colpisco l’uomo alla nuca, egli si affloscia privo di sensi, in fretta libero Lara, raccolgo il burnou del predone per coprire Lara e sostenendola corro verso la sommità della duna dove ci aspetta Mustafa.
La carico sul mio cavallo, monto in sella e partiamo al galoppo, giunto a villaggio prendo Lara in braccia e la porto in camera.
E’ in uno stato pietoso, &egrave imbrattata e ricoperta di sperma seccato fra le gambe, sulle tette, sul ventre, fra le natiche, sul viso, perfino nei capelli, mi accorgo che egli non le ha risparmiato niente, perché il bastardo l’ha anche sodomizzata.
La lavo e constato che, a parte i segni lasciati dei pizzicotti e dalle sberle, non mostra segni di ferite, una volta pulita e rifocillata la metto a letto; i discorsi li faremo dopo a mente fredda, perché a caldo incomincerei a sommergerla di rimproveri e di accuse, quindi sarà meglio aspettare.
Lara mi lascia fare, non dice niente, noto che tiene gli occhi bassi ed evita di guardarmi, finché vinta dalla fatica e dall’emozione si addormenta.
Non so come reagirà quel furfante quando si riprenderà dal colpo che gli ho dato, comunque &egrave meglio essere prudente e rimango in camera con le armi a portata di mano, intanto il giorno passa lentamente e già ad oriente le prime stelle fanno la loro apparizione nel cielo.
Per tenermi sveglio fumo e bevo caff&egrave in quantità, ma faccio comunque fatica a tener gli occhi aperti, intanto Lara continua a dormire.
E’ passata la mezzanotte quando un leggero rumore proveniente dal terrazzino mi mette in allarme, mi sposto muovendomi piano per non fare rumore, mi appoggio al muro, almeno così ho le spalle al sicuro.
Armo la browning e aspetto … stare lì ad aspettare &egrave la cosa peggiore perché ti da il tempo di pensare a tutte le disgrazie che ti potrebbero capitare … fortunatamente non devo aspettare a lungo.
Con un leggero cigolio la porta del terrazzino si apre piano ed ecco che appare la sagoma del predone, non mi bada, l’oscurità mi nasconde e poi egli ha fretta, senza esitazione si dirige verso il letto, allunga la mano per afferrare Lara … neanche io esito alzo la browning e premo il grilletto e l’uomo colpito al fianco urla e si volta brandendo un pugnale, altro sparo e questa volta egli cade.
il rumore delle detonazioni ha svegliato tutta la locanda, arrivano il padrone e Mustafa, accendono la luce e vanno verso il ferito, in un attimo Mustafa lo disarma e lo portano via.
L’indomani, chiamati dal padrone della locanda, arriva un plotone di spahi, un paio prendono in consegna il predone ferito, il tenente ne manda altri nel deserto alla ricerca dei predoni.
Ed ora siamo seduti, da una parte il tenente ed un soldato che fa da verbalizzante e da l’altra Lara ed io.
Per quanto mi riguarda &egrave una cosa veloce, l’interrogatorio si svolge in francese e viene sbrigato in fretta.
Viene chiamato Mustafa il quale confermo le mie dichiarazioni.
Ora il tenente manda via il soldato, rimaniamo in tre, &egrave venuto il momento di interrogare Lara, vorrei che le fosse risparmiato questa vergogna ed anche che non fossi obbligato a tradurre le domande e le risposte.
E’ una cosa imbarazzante per Lara e devastante per me … a questo punto vorrei non averla mai incontrata, ma non posso sottrarmi, devo subire fino in fondo.
Terminato l’interrogatorio, il tenente ci invita a rientrare a Marrakech, ci farà scortare per evitare il pericolo di ritorsione.

Ritorno a Marrakech

Così ha deciso il tenente degli Spahi, domani mattina si parte, intanto ci mette una sentinella sul terrazzino e un altra nel corridoio, a sorvegliare la porta della camera.
Rimaniamo soli, fisso Lara cercando di intercettare il suo sguardo, ma lei ostinatamente evita di alzare gli occhi su di me.
E’ una situazione insopportabile, non posso andare avanti così e mi decido a fare il primo passo,
‘Allora Signorina, cosa mi racconti eh? i predoni! tutte fantasie mie non &egrave così? anche quello che ti ha rapita era una fantasia … vero?’
Finalmente alza il viso, sta piangendo in silenzio.
‘E non piangere, tanto non serve.’
Ma sembra che lei sia di parere diverso.
‘Fai presto a dire che non serve, tu non sai quello che provo io, tu non sai cosa ho subito, cosa mi ha fatto quell’uomo per una notte intera.’
‘Ne so abbastanza per sapere che per una notte intera quello ti ha posseduta in tutti i modi, so anche certi dettagli che hai raccontato al tenente degli Spahi.’
‘E’ vero tu sai cosa mi ha fatto, ma non sai cosa ho provato, terrore, dolore, voglia di morire ed anche piacere, e non guardarmi così … non volevo ma non potevo impedirmi di godere … mi spiace &egrave stato più forte di me … ho ceduto quasi volevo sentirmi dentro il suo grosso membro … volevo sentire la sua sborra inondarmi le micetta … mi spiace, se ti ascoltavo, niente di tutto questo sarebbe successo … ora cosa farai di me?’
‘E cosa dovrai fare di te? cacciarti via? ucciderti? niente di tutto questo .. la mia domanda &egrave un altra .. cosa dovrei fare di me adesso? a te posso solo rimproverarti di essere una stupida e incosciente testarda, ma questo &egrave un difetto non &egrave un peccato, c’&egrave poco da perdonare, l’unica cosa da fare &egrave tenerti sotto controllo e impedirti di combinare altri guai, ma perché possa funzionare lo devi volere anche tu, e poi hai goduto … ringrazia il cielo ti ha impedito di diventare matta … ora cosa vorresti?’
Mi fissa incredule, palesemente non sa cosa pensare, con voce incerta mormora ‘Vuoi dire che non mi cacci via?’
‘Ti ho fatto una domanda, non rispondermi con un altra domanda … tu cosa vorresti?’
Abbassa il viso … lo rialza e risponde ‘Stare con te per sempre.’
‘Ehm! e non hai paura di rimanere delusa poi facendo il confronto.’
Diventa rossa in viso ‘Sei cattivo ora, perché dici queste cose.’
‘E va bene, scusa sono stato cattivo, ma ora lasciamo perdere … comunque in futuro non fare più capricci e ascolta quello che ti si dice .. d’accordo?’
Annuisce ‘Sì d’accordo.’
‘E allora stupida donna che aspetti? vieni qui, mi hai fatto tribolare e vivere ore d’angoscia, avrò diritto a qualche carezze e baci o no?’
Quasi non faccio in tempo a terminare la mia frase che lei mi salta addosso, mi butta le braccia al collo e mi bacia.
Ovviamente finisce come doveva finire, le nostre mani si muovono febbrili, in pochi minuti ci siamo spogliati a vicenda e ci rotoliamo nudi sul letto.
Le faccio spalancare le cosce ed affondo il viso sulla sua fighetta, mordicchio, lecco, succhio, spingo la lingua fra le piccole labbra per penetrare il più a fondo possibile e le inserisco due dita nel sedere.
Lara risponde alle mie attenzioni in modo appassionato, solleva il bacino per venirmi incontro, si accarezza le tette e si tortura i capezzoli, anima forte, gira il viso da destra a sinistra e viceversa, sta perdendo il controllo, abbassa una mano sulla micina e si trastulla il clitoride.
‘Basta amore … ti voglio dentro di me … mettimelo nella figa e sborra … riempimi … amore voglio un figlio da te ….’
Sono disposto ad accontentarla in tutto ma un figlio ci devo pensare bene prima.
Alcuno colpi ben assestati e perdiamo lo nozione del tempo, del luogo e delle cose per essere trasportati in un orgasmo violente come un mare in tempesta.
Siamo sdraiati abbracciati, ancora intenti a recuperare il fiato, quando Lara appoggiandosi su un gomito sollevo il busto per guardarmi in faccia, esita per un momento poi si decide a parlare.
‘Amore lo sai che ti amo, che sono tua per sempre, ma tu potresti ancora fidarti di me?’
‘Tesoro che ti devo dire? solo una cosa &egrave certa sono pronto a correre il rischio, ti va bene così?’
Si china su di me e mi bacia a lungo.
‘Ascolta amore, ho scoperto una cosa di me che ignoravo fino a ieri … ma ora te lo devo dire, devi saperlo.’
‘E cosa hai scoperto?’
Arrossisce ‘Aspetta … non &egrave facile da dire .. ecco ho scoperto che in certe situazioni non comanda più il cuore o la ragione … comanda la micetta e mi fa fare quello che vuole lei, anche se il cuore o il cervello dicono di no! potrai ancora fidarti?’
‘Tesoro, te l’ho già detto sono pronto a correre il rischio e poi faremo in modo ad evitare certe situazione.’
La stringo a me e torniamo a baciarci e succede quello che doveva succedere, in quel momento sono contento che comandi la micetta.
Ci addormentiamo perché domani dovremo alzarci presto per adeguarci alle esigenze dei militari.

Marrakech

Questa mattina, prima di mettermi in viaggio, ho pagato Mustafa e gli ho regalato la mia carabina, la pistola browning e le munizioni, credo che egli abbia apprezzato i regali più dei soldi.
Dopo un viaggio senza storia giungiamo a Marrakech e torniamo a prendere alloggio nel piccolo albergo dove ci eravamo fermati precedentemente e poi restituire la jeep alla Hertz, così si chiude la nostra avventura nel deserto.
Andiamo a spasso per la Medina, finché Lara improvvisamente si ferma come fulminata di fronte ad un insegna ‘Ecole de danse’ non ha resistito e entra, la seguo.
Salito le scale, abbiamo bussato alla porta della scuola, &egrave viene ad aprirci, una donna di mezz’età, molto truccata e vestita come un’odalisca, mi ha indicato una panchina spiegandomi che gli uomini non sono ammessi nella scuola.
Invita Lara a seguirla in uno sgabuzzino, le dice di spogliarci che le avrebbe dato i vestiti adatti. Dopo qualche minuto, &egrave torna con una lunga gonna di leggera stoffa sgargiante, un minuscolo cache-sexe, e un piccolo copricapo piatti e rotondi, ai quali sono attaccati dei veli trasparenti, che coprono la parte inferiore del viso, lasciando bene in visto solo gli occhi, e scendono fino sul seno, senza nascondere niente. Così adornata, scalza e con quel poco di stoffa addosso sembra proprio una schiava o una concubina destinata a l’Harem.
Lara segue la donna in una grande stanza dove alcune ragazze stanno ballando, seguendo il ritmo della musica, suonata da tre uomini anziani, c’&egrave un flauto, un tamburello ed uno strano strumento a corde, di cui ignoro il nome. La musica araba &egrave strana, lancinante e monotono, col suo ritmo a due tempi, diverso da quello al quale siamo abituati. Per un’ora intera, la donna ha insegnato a Lara a muovere il bacino, le anche, il busto, le spalle e le braccia. Alla fine della lezione, pareva abbastanza soddisfatta della sua nuova allieva.
Per tutto quel tempo sono rimasto seduta su quella panchina ad aspettare e finalmente esce con un sorriso felice stampato sul viso.
Abbiamo preso appuntamento per il giorno successivo ed &egrave andata a rivestirsi.
Tornando verso l’albergo, troviamo un assembramento sulla nostra strada, c’&egrave una lite e la gente si ferma a guardare, facciamo fatica a farci strada, in breve ci ritroviamo separati, mi guardo intorno e non vedo più Lara, chissà dove &egrave finita in tutta questa confusione, finalmente arriva la polizia e i contendenti alla vista degli agenti scappano in fretta e la folla si disperde ed io mi metto alla ricerca di Lara.
Fra me e me sono seccato, dovevo stare più attento e non perderla di vista e forse lei non doveva distrarsi e starmi attaccata.
Vedo la gente defluire verso un passaggio coperto, forse &egrave stata trascinata e come non saprei dove cercarla tanto vale seguire quel pensiero.
Il passaggio porta in un vasto cortile interno, alcuni ragazzini giocano a calcio, in fondo al cortile c’&egrave un altro passaggio dove vedo sparire la gente e mi affretto a seguirla.
Mi accorgo subito che questo passaggio &egrave un magazzino dove vengono custodite balle di lana, sono lì ammucchiate, uno vi si potrebbe nascondere per giorni, vado avanti quando un rumore di lamenti e di risate attira la mia attenzione, ascolto se seguo il suono fra le balle di lana, il rumore delle risate si fa sempre più vicino.
Ed ecco! tre o quattro ragazzini stanno guardando un giovanotto che sta scopando una donna, ridono e gridano al giovane impegnato parole di incoraggiamento, sembrano aspettare i loro turno.
Mi fermo un attimo sbigottito ad osservare la scena, finché mi rendo conto che la donna &egrave Lara.
Mi lancio sul ragazzo e lo afferro per il collo tirandolo indietro proprio nel momento in cui libera il suo piacere che colpisce Lara sulla pancia, sulle cosce e sul petto.
Questo &egrave così sorpreso che, invece di reagire pensa solo a scappare tenendosi le braghe sù e inciampando ad ogni passo, i ragazzini fuggono, rimaniamo soli, aiuto Lara a sedersi e usando i brandelli delle sue mutandine la pulisco sommariamente.
Le piange, mi si stringe addosso, &egrave sconvolta e ha solo bisogno di essere confortata e rassicurata, non perdo tempo torniamo in albergo, formiamo una strana coppia e l’aspetto di Lara non &egrave dei migliori, tanto che un paio di agenti ci fermano per chiedere cosa &egrave successo alla Signora.
Devo spiegare che ci siamo persi nella confusione e che lei &egrave stata vittima di un tentativo di stupro, che fortunatamente sono riuscito a interrompere. .
Altro contrattempo, ci tocca andare in commissariato a presentare denuncia e poi in ospedale per gli accertamenti e alla fine ci accompagnano in albergo.
Dopo la doccia .e chiedo ‘Come hai fatto a perdermi?’
‘E’ stato colpa mia mi sono fermata un attimo a guardare dei vestiti e non ti ho più visto.’
Annuisco ‘E come sei finita in quel magazzino.’
‘Ero lì che ti cercavo quando quel giovanotto vedendomi smarrita si &egrave offerto di accompagnarmi fuori dalla confusione ed io l’ho seguito come una stupida, non dovevo fidarmi.’
‘Appunto non dovevi fidarti, ma non potevi saperlo in anticipo, d’ora in poi o a braccetto o per mano, ma sempre assieme.’
Annuisce ‘Sì hai ragione … amore sei arrabbiato con me.’
‘Arrabbiato no … ma dispiaciuto sì … capisci cara … a nessuno piace vedere la propria donna usata da altri, dai vestiti che andiamo fuori.’
E’ pronta in fretta, una mise fatta apposta per provocarmi, una camicetta di seta bianca tenuta sbottonata quel che basta per attirate l’attenzione sulle tette, una lunga gonna colorata svolazzante con degli spacchi laterali vertiginosi, mi verrebbe da buttarla lì sul letto e scoparla all’istante.
Usciamo attaccati a braccetto e, ricordandomi del suo discorso a proposito della micetta che comanda, osservo Lara, non c’&egrave da meravigliarsi se accende la libidine degli uomini, vestita così &egrave uno schianto, e soprattutto sprizza sesso da tutti pori.
Appoggia il viso al mio braccio e mormora piano ‘Amore, ti confido un segreto, &egrave solo per te … sono senza mutandine … sapessi che bello sentire il vento accarezzarti fra le cosce.’
Cosa dovrei fare? arrabbiarmi e piantare un casino o abbozzare? scelgo la seconda soluzione, tanto arrabbiarmi non servirebbe a niente.
‘Senza mutandine … beh! basta che sia solo per me, però appena possibile voglio controllare.’
Lei ride piano ‘Sei un porcellino … comunque non vedo l’ora di accontentarti.’
Ora che ci sto attento noto alcuno piccoli dettagli, tipicamente femminile quando vogliono dimostrare un certo interesse,
Come quando vede un bel giovane e si passa la mano nei capelli come per sistemarli, oppure la punta della lingua che accarezza le labbra.
E fra me e me penso che la mia, con Lara, sarà una vita stressante, ma non voglio perderla senza combattere, poi si vedrà.
Andiamo al Café de France a bere il thé alla menta e osservare la vita che brulica sulla piazza.
Appena seduti in un angolino un po’ riparato ne approfitto per infilare la mano dentro un spacco della gonna, lei mi guarda sorridente e scosta le gambe facilitandomi l’ispezione.
E proprio vero non porta le mutandine e la sua fighetta &egrave umida, solo una striscia tipo salva slip protegge la gonna.
‘Amore ti piace la mia micetta?’
‘Certo che mi piace, ho una voglia matta di baciarla, leccarla e bere i suoi succhi.’
‘Porta pazienza amore, appena torniamo in albergo sarà tutta tua.’
Ed ora in albergo, Lara &egrave sdraiata sul letto, nuda con le gambe spalancare ed io con la bocca incollata alla fighetta sto bevendo i suoi succhi.

Cambiamenti

E’ da tre settimane che siamo tornati a Marrakech e con mio grande dispiacere devo constatare che le cose non vanno bene.
Lara diventa sempre più incontrollabile, &egrave capricciosa, fa sempre e solo di testa sua, non vuole essere accompagnata alla scuola di ballo, e fin lì sarebbe quasi normale se lei non si vestisse sempre in modo provocante, già per i bravi musulmani &egrave disdicevole per una donna uscire non accompagnata da un uomo, se poi, essendo una donna infedele, non &egrave velata e si veste in quel modo, che secondo loro, &egrave un insulto alla decenza; ho tentato di spiegarglielo, facendo anche presente che corre il rischio di farsi stuprare un altra volta … l’unico risultato &egrave che mi ha riso in faccia.
I nostri rapporti si stanno deteriorando, anche sul piano sentimentale e amoroso, spesso la sera quando mi avvicino a lei, lamenta una forte emicrania e finisce tutto lì, so che &egrave una scusa, ma come sono innamorato di quella piccola peste, faccio finta di niente, però sto pensando di cambiare sistema.
Non mi piacciono le storie di coppie composte da un padrone e da una schiava, o anche, da quello che ne so, dall’inverso, e non vorrei che il suo gioco fosse proprio quello, sembra che voglia portarmi al punto di accettare qualsiasi cosa da lei, quindi decide di elaborare un piano per rovesciare la situazione.
Inizio immediatamente, quando torna dalla scuola di ballo, le dico di prepararsi che andiamo a mangiare fuori, lei batte le mani di entusiasmo e in poco tempo &egrave pronta, ovviamente vestita in modo provocante, però &egrave solare e bellissima.
Tanto per tenermi soggiogato, appena per strada, mi sussurra ‘ Amore non mi sono messo le mutandine, ho la micetta nuda, ti piace sapere che sono qui al tuo fianco senza mutandine? …. dimmi la verità … ti eccita eh? dai dimmelo che mi piace eccitarti.’
‘Lara sei una porcellina, ma mi eccita saperti con la fighetta nuda in mezzo alla gente.’
Lei ridacchia e si stringe forte al mio braccio.
‘Certo sono una porcellina, ma &egrave così che ti piaccio, e poi tu sei un grosso porcellone.’
Pranziamo in un buon ristorante frequentato da turisti, quindi menù internazionale e vini pregiati, caff&egrave e liquore come in qualsiasi locale europeo.
Lara non regge bene all’alcol, un paio di bicchieri di vino e in goccio di cognac e lei non ragiona più chiaramente.
La trascino nella Medina, per una donna ci sono tante cose da vedere e soprattutto da comprare, vestiti, gioielli e anche cianfrusaglie varie, ma non &egrave quello che cerco, voglio qualcosa che la colpisca e che desidera fortemente di avere.
I vestiti di fattura araba sono esposti in bella mostra, si capisce subito che &egrave merce di qualità, ce n’&egrave uno che attira l’attenzione di Lara, &egrave una tunica rossa, lunga fino ai piedi, attorno al collo e sul petto seguendo i contorni della breve scollatura ci sono ricami dorati, &egrave veramente molto bello e capisco che non &egrave roba per turisti, &egrave un capo d’abbigliamento per una Signora dell’alta società locale.
‘Amore, hai visto che bello quel vestito … me lo compri?’
La mia trappola funziona, mi fingo scettico.
‘Ti piace così tanto? … boh! non ci vedo niente di speciale.’
‘Dai amore compramelo, vedrai che non lo rimpiangerai.’
‘E se te lo compro, cosa farai per meritartelo.’
Lei ride, sa già di aver vinto, almeno così crede.
‘Farò tutto quello che vuoi, ti basta così’
‘Tutto quello che voglio eh! lo dici adesso ma poi?’
‘Giuro! tutto quello che mi dirai di fare lo farò.’
‘Ok, lo compro ma te lo darò solo se sarai ubbidiente,’
‘Come sei diffidente, ma va bene accetto.’
Pagato il vestito, lo lascio in custodia al mercante, lo prenderò al ritorno, andiamo avanti verso i banchi degli orafi.
Lara non sa più dove guardare, troppi sono i gioielli oggetti del suo desiderio.
Si ferma incantata ad osservare un bracciale d’oro, &egrave liscio salvo che per un medaglione posto in centro al lato esterno che rappresenta una donna, nuda inginocchiata in atteggiamento di sottomissione.
L’orafo mi spiega che &egrave la riproduzione di un bracciale rinvenuto in una tomba romana a nord verso la costa, osservo bene l’oggetto e noto che la donna raffigurata ha i capelli tagliati corti sulla nuca, &egrave una schiava, proprio quello che mi serve per Lara.
Acquisto il bracciale e me lo metto in tasca, Lara invece vorrebbe portarlo al polso o al braccio subito.
‘Amore perché lo metti in tasca … dai dammelo.’
‘Eh no tesoro anche questo te lo devi guadagnare … come il vestito.’
‘E come dovrai guadagnarmi queste cose.’
‘Ubbidendo ai miei ordini senza ritardi o esitazioni da brava schiava.’
Lei ride ‘A che gioco giochiamo?’
‘E’ semplice, io il padrone e tu la schiava … non aver paura non ti farò mai del male.’
Sembra sollevata e non parla più, mi segue in silenzio, non so se rassegnata o curiosa.
Tornando indietro passo a ritirare il vestito e andiamo in albergo, chiamo il servizio in camera e mi faccio portare una bottiglia di vino e due bicchieri.
Ora brindiamo, un bicchiere … un secondo bicchiere … e Lara per mostrarsi forte tracanna il vino come se fosse acqua, ma vedo bene, non &egrave ubriaca ma &egrave comunque leggermente ebbre e non ragiona più chiaramente.
‘Bene ora iniziamo il nostro gioco, cosa vorresti per prima cosa il vestito o il bracciale.’
Pensa un attimo prima di rispondere.
‘Il bracciale.’
‘Bene per prima cosa, d’ora in poi mi chiamerai padrone o signore.’
‘Vuoi scherzare? questo gioco non mi piace.’
Le riempio il bicchiere e glielo porgo.
‘Bevi che ti tirerà su il morale … comunque hai giurato ubbidisci!’
Alza le spalle e beve tutto d’un colpo … ora capisco non regge il vino ma le piace … meglio così.
‘Si padrone cosa devo fare per il mio signore.’
‘Spogliati la schiava deve essere nuda di fronte al suo padrone.’
Non ci mette molto ed eccola inginocchiata nuda ai miei piedi, riempio il suo bicchiere.
‘Ecco per te, quando vuoi puoi bere.’
Mi guarda indecisa … allunga la mano prende il bicchiere e lo vuota.
‘Bevi e non ringrazi neanche .. non &egrave bello sai.’
‘Grazie Signore &egrave troppo buono con la sua schiava.’
Sta entrando nella parte … chissà forse riuscirò a sottometterla, noto che lancia un occhiata alla bottiglia di vino.
‘Bevi se vuoi, &egrave tutto tuo, e vai a prendermi un paio di forbici.’
Si versa un altro bicchiere e beve, si alza e va a prendere le forbici, me le porge.
‘Vieni qui e china il capo.’
Ubbidisce senza capire il motivo e quando lo capisce &egrave troppo tardi, numerose ciocche di capelli sono già tagliate.
Questo non le piace, &egrave orgogliosa delle sua chioma e la cura sempre.
‘Ma cosa fai? perché mi tagli i capelli?’
Uno schiaffetto sul culo la mette a tacere.
‘Taci schiava, faccio di te quello che voglio.’
E’ più sorpresa che spaventata, mi lancia un occhiata interrogativa, mormora.
‘Sì padrone.’
‘Ora ascoltami bene, tu sei la mia schiava, sei la mia puttana personale, sei la mia troia privata. solo io ti posso sborrare nella figa, anche se permetto ad un altro di scoparti non potrà sborrarti dentro … &egrave chiaro?’
Spalanca gli occhi … apre la bocca .. ma non parla si limita ad annuire.
Tutto questo non mi convince, ha ceduto troppo in fretta, mi aspettavo un resistenza molto forte, invece no … come mai? sarà il vino … ma non posso tenerla ubriaca tutto il giorno, le verso da bere … si &egrave scolata quasi tutta la bottiglia. io ne ho bevuto solo un paio di bicchieri.
Devo scoprire fin dove posso spingermi senza provocare una sua reazione violente.
‘Ora vediamo se hai imparato bene la lezione, dimmi cosa sei tu.’
Abbassa gli occhi, tira un profondo respiro e finalmente si decide a rispondere.
‘Sono la tua schiava, sono la tua puttana personale, sono la tua troia privata.’
Alza gli occhi e vedo che sta piangendo in silenzio … cavoli non &egrave questo che voglio, le faccio una carezza sul viso per consolarla, lei mi prende la mano per trattenerla e la bacia.
‘Alzati che andiamo a letto … lo sai cosa fa una brava schiava a letto con il suo padrone?’
‘Sì Signore lo so.’
Mi spoglio e mi sdraio, subito lei mi viene vicino ed inizia a baciarmi e accarezzarmi.
Metà della notte &egrave già trascorsa quando esausti ci addormentiamo.

Il padrone

Mi sveglio, il peso del corpo di Lara preme sulla mia schiena, ma tutto sommato &egrave un peso che sopporto con piacere, scivolo giù dal letto e vado a chiudermi in bagno.
Durante la mia assenza Lara si &egrave mossa e si &egrave scoperta, ora &egrave lì sdraiata nuda, le gambe leggermente scostate, quello che basta per dare una bella vista della sua fighetta.
E’ una visione arrapante, in fondo questi ultimi tempi me l’ha data col conta gocce, quindi sono in arretrato e avrei tutto il diritto di rifarmi, allungo la mano e accarezzo la fighetta, la trovo umida.
Non ci penso due volte, le allargo le cosce, lei mugola ma non si sveglia, mi inginocchio e guido il mio guerriere verso la porta del piacere e spingo delicatamente, penetrandola lentamente.
Lara geme piano, apre gli occhi e realizza cosa sta succedendo.
‘Ma che fai? non aspetti neanche che sia sveglia.’
Le do un leggero schiaffo sulla bocca.
‘E’ questo il modo di rivolgerti al tuo padrone che ti fa l’onore di usarti per il suo piacere, ricordati cosa sei … anzi dimmelo te, lo voglio sentire ripetere.’
Sorride, non sospetta che tutto questo non &egrave un gioco, quando si accorgerà che &egrave veramente una schiava sarò troppo tardi per ribellarsi.
‘Sì padrone, sono la tua schiava, la tua puttana personale, la tua troia privata.’
‘Brava ripetilo ancora e non dimenticarlo.’
E mentre la scopo continua a ripetere, quasi volesse convincersi di essere veramente una schiava, puttana e troia, mi accorgo che la cosa la eccita perché non smette, ed. &egrave veramente eccitante ascoltarla.
Non resistiamo a lungo, l’orgasmo ci coglie quasi di sorpresa, rimaniamo allacciati a riprendere fiato, poi andiamo in bagno a ripulirci.
Mentre Lara fa la doccia, le preparo i vestiti per andare a la lezione di ballo, sono certo che sarà sorpresa dalla mia scelta, una mise casual, sicuramente molto distante da quello che avrebbe scelto lei.
Finalmente, dopo qualche discussioni e malumori usciamo per andare a collazione, Lara indossa una gonna di jeans, lunga fino appena sopra il ginocchio, una camicia sportiva e un giubbotto, anche questo di jeans e calza delle scarpe da ginnastica, e niente biancheria intima.
Fatta collazione guardo Lara allontanarsi verso la scuola, curiosa di vedere come si muove da sola in mezzo alla folla la seguo, da distante la vedo che giunge davanti al portone e entra, mi fermo un attimo a gironzolare senza meta e vedo il portone aprirsi, guardo curioso, escono diverse ragazze, tra le quali c’&egrave anche Lara, vedo che sotto ampi mantelli, indossano i vestiti da odalische.
Ora la mia curiosità non conosce più limiti, le seguo a distanza, spariscono in un androne, mi preparo a seguirle, ma un uomo anziano mi ferma, mi guarda dalla testa ai piedi, in un francese stentato mi spiega che &egrave una sala privata, ma però se voglio vedere ci si può mettere d’accordo, prendo dal portafoglio un biglietto da 100 Dirham che sparisce immediatamente nella tasca dell’uomo che mi fa segno di seguirlo in silenzio.
Saliamo delle scale, si mette un dito sulle labbra per invitarmi al silenzio, il suono della musica copre ogni rumore, giungiamo su di una specie di ballatoio, ad intervalli regolari ci sono delle aperture come piccole finestre, l’uomo mi fa segno di avvicinarmi e di guardare.
Quasi mi viene un colpo, c’&egrave una vaste sala, solo tavolini bassi, tappeti e cuscini, alcuni uomini vestiti con le veste tradizionali dei berberi sono seduti e fumano il narghil&egrave, in un angolo i tre musicisti che avevo già visto precedentemente alla scuola di ballo, e in mezzo al locale alcune ragazze, fra le quali Lara, impegnate a ballare.
Onestamente la cosa non mi disturba, ma mi piace meno quando uno degli spettatori, battendo le mani, chiama un ragazzo e gli indica una ragazza, il giovane la raggiunge e la invita a seguirlo, spariscono dietro una tenda, l’uomo si alza e a sua volta va a sollevare la tenda.
Il mondo mi crolla addosso, Lara si prostituisce in un bordello, non faccio tempo a riflettere che &egrave proprio Lara ad essere scelta e sparire dietro la tende.
La mia guida mi vede impallidire e mi fa capire che se voglio posso vedere, &egrave solo questione di soldi, ma dato che già ci sono tanto vale andare fino in fondo, altri soldi e sono in prima fila a vedere.
Lara si muove sinuosa al suono della musica e piano si sbarazza dei pochi indumenti che la coprono, prima il capellino rotondo e il velo che le copre il viso e le tette senza nasconderla, poi quella lunga gonna di velo, noto che per l’occasione non indossa neanche quel minuscolo cache-sexe, ultimo baluardo del pudore.
L’istante dopo &egrave inginocchiata nuda a trastullare con la lingua e le labbra il pene circonciso dell’uomo, ci si mette d’impegno perché dopo pochi minuti l’uomo le sborra in bocca, si fa ancora masturbare finché torna eretto, allora la fa mettere inginocchiata col sedere tenuto alto, le allarga le chiappe e la sodomizza, lei geme e si lamenta ma poi si mette una mano fra le cosce e si masturba.
Tutto ciò rimane immortalato, da una piccola camera digitale, l’uomo mi invita a seguirlo in un piccolo locale. dove scarica il filmato su un dvd, me ne mostra degli altri che ritraggono Lara, li compro e disgustato torno in albergo con mezza dozzina di dvd.
Il tempo passa troppo lentamente a parere mio, vorrei averla qui e gridarle il mio disprezzo in faccia, però in fondo ho anche paura di ritrovarmela davanti e di non essere capace di respingerla se chiede di essere perdonata.
Ed eccola che arriva, entra viene a baciarmi …. mi verrebbe da rigettare se penso che meno di due ore fa stava succhiando il membro di un altro uomo.
‘Dove andiamo a mangiare oggi? posso cambiarmi? sai il jeans sulla pelle nuda &egrave ruvido.’
‘Non ho ancora deciso, intanto mentre ci penso, spogliati e metti quel dvd sul televisore, sei più brava di me in queste cose.’
In un attimo si spoglia ed infila il dvd bel lettore, inizia la musica e le prime immagini appaiono sullo schermo.
La vedo impallidire … spalanca gli occhi … sembra non riuscire a parlare.
‘Allora brutta puttana … sono questi i balli che ti piacciono? i balli che studi con tanta passione.’
‘Non &egrave come tu pensi, ascoltami ti voglio spiegare.’
Le mollo un ceffone ‘Taci troia &egrave perché sei una puttana e una troia, su ammettilo … ti voglio sentire dire sono una puttana ,,, sono una troia, forza non farmi aspettare, o forse vuoi vedere qualche altra tua esibizione?’
Ora singhiozza, sembra disperata ma non mi fa pena, se ce n’&egrave uno che mi fa pena, sono io.
‘Vieni qui puttana che ti devo punire … mettiti col culo per aria pronta a farti inculare.’
Ubbidisce piangendo. mi apro la patta dei pantaloni, le allargo le chiappe, appoggio il membro sul buco e spingo forte,
Lei urlo ‘NOOO! così mi fai male … mi rompi,’
‘E cosa credevi troia, che volevo farti godere per caso, oggi hai già goduto, adesso voglio godere io di quel tuo culo lercio, e non provare a toccarti la figa che ti rompo le dita.
Le scopo il culo con rabbia, potessi glielo farei uscire dalla bocca, lei piange e si contorce ,a neanche questo mi fa pena, anzi le schiaffeggio le natiche, le impasto le tette, le torturo i capezzoli, ma succede una cosa inattesa, i gemiti e i lamenti di Lara.cambiano, invece di esprimere dolore sono di godimento, urla di piacere.
‘SIIIIII … COSIIIII … SPACCAMI IL CULO … INCULAMI …AMOREEEE … TI AMOOOO … OOOHHHH… ANCORAAAAA … CHE BELLOOOO ,,, AAAHHHH. … VENGOOOOO!!!!!’
Sono incredule … quella puttana ha goduto come una vacca quando mi sono scaricato nel suo culo.
Mi ritiro e le do un altro schiaffo sul sedere la spingo lontano da me con il piede, cade lunga distesa e col colmo della mia sorpresa, invece di lamentarsi si inginocchia di fronte a me, mi prende la mano e la bacia.
‘Perdonami padrone se sono stata cattiva, mi hanno obbligata … ti prometto di non farlo più …. ti prego non mandarmi via … ti amo padrone mio.’
Questo &egrave il colmo … che sia masochista,
‘Smettila con le smancerie, tanto non m’incanti più, e poi questo pomeriggio non mi sentivo per niente amato, forza puliscimi il pene con quella tua bocca da puttana e poi và a lavare quel tuo culo rotto e vestiti … non da troia… ma come questa mattina e non truccarti … e poi le lezioni di ballo sono finite … ti sei divertita anche troppo e non voglio spendere soldi per una come te … hai capito puttana?’
Abbassa il viso ‘Sì padrone ho capito.’
Si allontana verso il bagno … quando torna &egrave vestita, gonna e giubbotto di jeans, camicia sportiva e scarpe da ginnastica.
Le faccio ceno di avvicinarsi … le sbottono la camicia e le afferro le tette, le impasto senza riguardo … si gonfiano … le pizzico i capezzoli … si induriscono … le faccio sollevare la gonna e metto la mano fra le sue cosce … &egrave bagnata … non esito le spingo tre dita nella figa … si irrigidisce, gli occhi chiusi e la testa rovesciata all’indietro … apre le gambe e spinge il bacino in avanti … dalle labbra socchiuse esce un gemito strozzato.
Tolgo la mano dalla sua figa e gliela metto davanti alla bocca.
‘Succhiami le dita e leccami la mano puliscila dalle tue secrezioni.’
Lei esegue subito con impegno, tanto che le chiedo se le piace il suo sapore, senza smettere di leccare annuisce.
‘Bene così ora sai cosa fare quando ti senti bagnata … ti voglio vederlo fare … hai capito?’
‘Sì padrone, farò come vuole lei:’
‘Bene ora vado a pranzo, tu mangerai qualcosa ad una bancarella e mi aspetterai … non azzardarti a sparire che tanto ti ritrovo e poi ti levo la pelle a frustate.’
E così usciamo, mi cammina al fianco e fa una mossa che non mi aspettavo, mi prende la mano e la tiene salda.
Non capisco .. che sia domata … ma mi &egrave difficile crederlo, temo invece che la sua sia una tattica per rabbonirmi e poi giunto il momento fregarmi.
Intanto siamo lì, mano nella mano, io con la mia schiava, in mezzo alla folla, in cammino verso una vita diversa, chissà se durerà e dove ci porterà.

Si torna a casa

Mi sono stancato del Marocco, dei suoi colori, dei suoi odori e dei suoi rumori, così ho maturato la decisione di tornare a casa, il mio problema &egrave -che ne faccio di Lara- so già che presto o tardi mi stancherò di quel gioco perverso della dominazione, e allora dovrò tenermela o mandarla via?
Intanto una cosa &egrave certa, non posso abbandonarla a Marrakech, sono stato io a
portarla lì, quindi, ogni altra considerazione a parte, mi sembra giusto portarle indietro.
Così alla mattina dopo aver fatto collazione, le dico di preparare le valigie mentre io vado all’agenzia di viaggio per prenotare i voli per l’Italia, lei mi guarda incerta, vorrebbe parlare, ma probabilmente ha paura della risposta ed io vado lasciandola nell’incertezza.
Ho prenotato due posti sul volo che dopodomani ci porterà alla Malpensa, quando rientro in albergo Lara ha quasi finito di preparare i nostri bagagli.
Mi siedo sulla poltrona e la chiamo.
‘Vieni qui, questi ultimi giorni sei stata una schiava ubbidiente, una brava puttana, assolutamente troia, allora ti voglio fare un piccolo regalo … ti ricordi il bracciale che tanto ti piaceva, bene ora te lo metterò al braccio ti ricorderà che sei la mia schiava, mi appartieni e faccio quello che voglio di te, ti posso anche vendere o cedere ad un altro uomo, ora levati la camicia e dammi il braccio destro.’
Si toglie la camicia e tende il braccio, prendo il bracciale e glielo sistemo, tra il gomito e la spalla, facendo questo le guardo le tette, sarebbe bello ornare i capezzoli con degli anellini legati insieme da una o due catenine, mi immagino l’effetto che avrebbe e decido.
‘Ecco sei a posto, ti piace? ora rimetti la camicia che andiamo fuori.’
‘Sì padrone mi piace, grazie padrone, non credevo di meritarmelo, dove andiamo padrone?’
‘Non essere curiosa rivestiti.’
Si riveste e mi segue nella Medina, fino ai banchetti degli orafi, giro cercando qualcosa che mi soddisfi, ed ecco, anelli e catenine d’oro o d’argento, il mercante da un occhiata a Lara.
‘Cerca qualcosa per ornare la Signora? queste catenine sono molto belle, ma se volete ce ne sono di più belle ancora all’interno.’
Così dicendo mi indica la bottega dietro alle sue spalle.
Tutto sommato, trattandosi di un capriccio mio voglio il meglio e così entriamo nel negozio, subito l’uomo va ad aprire la cassaforte e ne tira fuori un campionario intero, alcune sicuramente pesante ma semplici, altre artisticamente lavorate, Lara allunga il collo e guarda.
‘C’&egrave qualcosa che ti piace?’
Mi guarda sorpresa,come se non credesse alle sue orecchie, mi indica un paio di anellini che trattengono due catenine, finemente lavorate, di lunghezze diverse-
Sorrido e inizio a mercanteggiare il prezzo con il mercante, cosa importante per gli arabi, fa parte del rito, se non tratti sei giudicato uno stolto, egli mi chiede se vanno portate subito, alla mia risposta affermativa, si alza e va a chiamare qualcuno, torna con una giovane donna ed esce.
La donna indica a Lara una poltroncina e le sbottona la camicia, le esamina le tette, le palpa per bene poi le torce i capezzoli che si induriscono subito, ne saggia la consistenza … prende i suoi strumenti e in un istante ha forato i capezzoli, li disinfetta e inserisce gli anellini, tampona ancora le piccole ferite … le abbottona la camicia, lasciando sbottonati quattro bottoni.
E’ una visione spettacolare, la scollatura permette di vedere non solo il solco fra le tette, ma anche parte delle rotondità, senza però giungere a scoprire i capezzoli, così ornate dalle catenine … Lara offre una visione erotica al massimo.
Lara si guarda allo specchio, le brillano gli occhi dalla gioia, mi sorride felice.
‘Così mi vuoi padrone?’
Annuisco, e sto per ringraziare la donna, quando questa con aria confidenziale mi mostra un anello finemente lavorato e una fotografia.
Guardo l’anello &egrave molto bello. poi guardo la fotografia e capisco la sua aria da cospiratrice, &egrave la foto di un sesso femminile con un anello infilato alla sommità delle grandi labbra.
Immediatamente mi viene in mente la visione della figa di Lara ornata di un anello … non chiedo neanche il suo parere e dico alla donna di procedere, e ordino a Lara di togliersi la gonna.
Non so se abbia capito, ma le serve uno schiaffo sul sedere per convincerla a levarsi la gonna, la donna l’accompagna dietro un paravento. lì c’&egrave un lettino ginecologico, fa salire Lara. la fa mettere nella giusta posizione con i piedi nelle staffe, sorride maliziosa vedendo la figa nuda, infila dei guanto di latice e inizia ad esaminare la figa della mia schiava, sembra che prenda le misure, tocca il clitoride facendolo gonfiare, poi con uno strumento apposito depila completamente il pube e le grandi labbra, le apre e procede a praticare il foro, tampona il sangue e disinfetta … aspetta ancora un po’ per inserire l’anello e porge uno specchio a Lara che si guarda la micetta come non l’aveva mai vista.
Proseguiamo la nostra visita nella Medina, perché Lara ha bisogno di vestiti decente per tornare a casa, capi eleganti, anche sexy ma non provocanti, per questo basterà la sua scollatura con gli anellini e le catenine, insomma spendo una fortuna per soddisfare i miei capricci e rivestire a nuovo Lara, perché schiava sì ma stracciona no, in fin dei conti sarei io a fare la figura del taccagno.
Lara &egrave al settimo cielo, probabilmente crede di essere liberata dalla schiavitù, ma si sbaglia perché appena solo in camera tutto torna come prima.
‘Forza, spogliati voglio contemplare e tue tette ornate di catenine e di anelli e poi quella tua figa da puttana con il mio anello’
Lei ubbidisce prontamente, ora &egrave lì nuda di fronte a me, allungo la mano. afferro le catenine e tiro due o tre volte, vedo immediatamente i capezzoli erigersi duri, non mi aspettavo una reazione simile e la cosa mi piace. tiro ancora, lei si porta le mani al petto e si solleva le tette, vedo che le impasta, quindi le piace e continuo.
Ma voglio di più, l’altra mia mano va a raggiungere l’anello infilato nella figa e strattono anche quello.
Guardando più in basso vedo le sue grandi labbra bagnarsi di umore.
‘Sei bagnata, raccogli il tuo nettare a bevilo. forza che voglio vederti bere i tuoi succhi-‘
Sta lì con gli occhi chiusi che continua ad impastarsi le tette, poi una mano si stacca dal petto r scende piano sul busto, passa sul pancino e va a fermarsi sul pube, allarga le gambe, spinge in avanti il bacino e si inserisce tre dita nella figa … geme e si lamenta … poi improvvisamente viene scossa dagli spasmi dell’orgasmo … ansima a lungo … tira via la mano e se la porta davanti al viso, tiro più forte le catenine, lei apre la bocca e si succhia le dita, poi con la lingua si pulisce il palmo della mano.
‘Ti piace il tuo sapore eh troietta! dai rispondi.’
‘Sì mi piace il sapore, &egrave profumato e buono, ci sto prendendo gusto, credo che ne diventerò golosa, grazie di avermelo insegnato.’
Intanto continuo a strattonare le catenine collegate alle sue tette e l’anello attaccato alla sua figa, lei gemendo e lamentandosi rovescia la testa tenendo gli occhi chiusi, non resiste oltre e supplica.
‘Padrone, basta mi fai morire, ti prego abbi pietà … scopami … mettimelo dentro … spaccami il culo … quello che vuoi ma fammi qualcosa … lo sai che sono tua per sempre … sono la tua schiava … la tua puttana … la tua troia … e poi ti amo.’
Ora piange … singhiozza … mi si stringe addosso e con un filo di voce ripete ancora ‘Scopami … ti supplico … fammi quello che vuoi, ma non torturarmi ancora.’
Ora sono io a non resistere più, in un attimo sono spogliato, appoggio il membro fra le grandi labbra e spingo senza preliminari neanche un bacio come si fa con le prostitute … &egrave tanto bagnata che penetro … scivolo nella figa fino al collo dell’utero.
Lei mi cinge la schiena con le gambe e solleva il bacino venendomi incontro, le sue labbra cercano la mia bocca, giro il viso, non voglio baciarla, so che se lo faccio perderò il dominio su di lei, non si da per vinta e mi copre di baci dove capita.
Non resistiamo a lungo e l’orgasmo ci sorprende contemporaneamente all’improvviso … era tanto che non venivamo assieme e non posso impedirmi di baciarla sulla fronte, e lei a questo gesto mi si stringe ancora più forte.

A casa

Siamo sull’aereo, Lara seduta al mio fianco mi stringe forte la mano, la paura di volare &egrave più forte di tutti gli incoraggiamenti, per forza mi devo occupare di lei, non posso abbandonarla alla sua angoscia.
La guardo, &egrave deliziosa, sembra una giovane Signora della buona società, un trucco leggero, indossa un tailleur di lino azzurro, elegante e sexy, ma non indecente, la giacca aderente sopra una camicetta di raso bianco, portata sbottonata quel tanto che basta per mostrare le catenine d’oro che uniscono i capezzoli, una visione di un erotismo puro, una minigonna che lascia appena intravedere le balze di pizzo da 15 cm. delle autoreggenti bianche, décolleté con tacchi da 13 cm., e poi ultima novità il mio acquisto più recente.
Un effetti, ieri pomeriggio osservando Lara c’era qualcosa che secondo il mio senso estetico mancava … ecco! … degli orecchini! ma non quelli alla portata di tutte, voglio qualcosa di speciale.
Subito l’ho trascinata nella Medina e siamo tornati dall’orafo che il giorno prima ci aveva venduti i gioielli che Lara portava.
La mia scelta &egrave stata veloce, ho visto e scelto due anelli, finemente lavorati, con due belle catenine, l’uomo si aspettava che sarebbero state utilizzate per sostituire quelle già infilate nei capezzoli di Lara, invece no, dissi alla donna di infilargliele nei lobi delle orecchie.
Così aveva degli orecchini particolari, uniti da quelle catenine che scendevano sui lati del viso e passavano sotto il mento davanti alla gola.
Passato il primo momento di sorpresa, sia l’orafo che la donna rimasero entusiasti, tanto che lei sostituì i suoi orecchini con anelli e catenine per lanciare una nuova moda.
Devo dire che Lara così preparata incontra un grande successo fra le donne, sia il personale femminile dell’aeroporto, sia fra le hostess sull’aereo, che fra le passeggere.
Col passare del tempo. Lara sembra rilassarsi, mi stringe sempre la mano, ma non trema più, tento di rincuorarla.
‘Come stai tesoro? non hai più paura?’
Alza il viso, mi fissa indecisa.
‘Ho ancora paura ma &egrave una paura diversa.’
‘E che paura hai?’
‘Che se sarà di me … questa &egrave la mia paura.’
Rispondo in tono canzonatorio.
‘Credi forse che ti abbandonerò al tuo destino, così di punto in bianco, con tutto i soldi che mi sei costata, devi ancora guadagnare tutto quell’oro che ti porti addosso, senza parlare del tuo vestito rosso e del tuo nuovo guardaroba, oramai vali una piccola fortuna.’
Sorride rassicurata ‘Padrone lo sai che sono tua, che puoi fare di me tutto quello che vuoi, ma ti supplico non mandarmi via … io ti amo e voglio vivere con te anche da schiava.’
L’aereo &egrave atterrato, ancora pochi minuti e si ferma sento Lara rilassarsi, mi stringe ancora la mano forte, ma senza più tremare.
La solita procedura, l’aereo si attacca allo hub e sbarchiamo, ritirare i bagagli poi la dogana, finalmente siamo fuori, ed ecco che si avvicina una giovane donna, avrà forse venticinque anni, sorride e si rivolge a Lara.
‘Scusami se sono sfacciata, sono Thea, &egrave da quando sei salita sull’aereo che ti osservo, sei veramente un tipo speciale e poi con quei tuoi orecchini, dove li hai presi? comunque vorrei, se sei d’accordo, conoscerti meglio … che ne dici?’
Lara &egrave spiazzata da quel discorso, mi guarda interrogativa.
‘Padrone, che faccio?’
Prima si rispondere, do un occhiata alla donna, &egrave un bel tipo, abbastanza alta, carina, belle gambe, un bel davanzale e un lato B per niente male.
‘Ti interessa? se sì, può venire a casa e incontrarti in mia presenza.’
Sorride soddisfatta si gira verso la donna.
‘Hai sentito … puoi venire a trovarmi.’
La donna si gira verso di me ‘Quando posso venire?’
‘Anche adesso se vuoi.’
‘E come andiamo.’
‘In macchina su andiamo.’
Vado al banco della Hertz e noleggio una macchina, un quarto d’ora dopo siamo sull’autostrada,’
Le due donne sono sui sedili posteriori e fanno conoscenza, ogni tanto le osservo nello specchietto retrovisore e noto che Thea non perde l’occasione di toccare Lara, le tiene le mani fra le sue, la corteggia discretamente, e sembra che la cosa non dispiace a Lara.
Mi domando come reagirà una volta a casa e capirà che Lara &egrave la mia schiava.
Eccoci arrivati a destinazione, scaricati i bagagli, lascio le donne in casa e vado a consegnare la macchina alla Hertz.
Torno a casa, entro e cosa vedo, quelle due sedute sul divano, stanno parlando piano, Thea stringe ancora le mani di Lara fra le sue, i loro visi sono così vicini che le loro labbra quasi si toccano, sembrano sul punto di baciarsi.
‘LARA!!! che fai lì? ancora vestita a perdere tempo! e poi hai detto a Thea quale &egrave la tua posizione in questa casa?’
Lara si libera dalla presa di Tea e salta in piedi come si fosse stata spinta da una molla.
‘Perdonami padrone, ascoltando Thea non mi ero resa conto del passare del tempo, ti prego perdonami.’
Senza aspettare la mia risposta inizia a spogliarsi lentamente, come sa che piace a me.
Thea spalanca gli occhi quando Lara si toglie la camicetta scoprendo il petto, mettendo in mostra le sue magnifiche tette ornate di anellini e catenine, ma la sue sorprese non sono finite .. c’&egrave il bracciale sul braccio … cade la gonna, Lara la raccoglie e la mette sul divano assieme alla giacca e alla camicetta poi abbassa piano le mutandine scoprendo la micetta ed il suo anello.
‘Bene ora devi dire chi sei e cosa sei, forza voglio sentirtelo dire subito.’
Mi fissa con quelle sua aria di sfida che tira fuori ogni tanto e che dimostra che la sua educazione non &egrave ancora terminata.
‘Padrone mio lo sai … io sono tua per sempre … sono la tua schiava … sono la tua puttana personale … sono la tua troia privata .. puoi fare di me tutto quello che vuoi … vendermi o anche regalarmi ad un altro uomo.’
Mentre l’ascolto, con la coda dell’occhio osservo Thea, ma non perdo di vista Lara che ha messo in evidenza la sua mano con l’anello della sposa, rivendicando così, quello che ritiene, un suo diritto.
Mi rivolgo a Thea che dopo aver sentito le parole di Lara sembra sconvolta ma non spaventata.
‘Ecco … hai capito quali sono le regole della casa, se le accetti e se sei pronta ad adeguarti puoi rimanere tutto il tempo che vuoi … qui nessuno &egrave trattenuto con la forza … in caso contrario ti offriamo un caff&egrave e dei dolcetti arabi, dannosi per la linea ma deliziosi, e poi ti chiamo un taxi … a te la scelta.’
Rimane in silenzio, sta riflettendo, il suo sguardo passa da me a Lara poi torna su di me per un momento … si alza e viene di fronte a me accanto a Lara che sta inginocchiata ai miei piedi.
Lentamente si toglie la giacca, poi la camicetta e la gonna, rimanendo con solo il reggiseno e le mutandine addosso … si sgancia il reggiseno mettendo a nudo un paio di tette da sballo … spettacolari …. si abbassa le mutandine mostrando un triangolino ben curato e un culo bello sodo e rotondo … si inginocchia a sua volta.
La guardo divertito, in fondo la ragazza &egrave bella e si merita l’attenzione di un uomo, sarebbe bene scoparla in presenza di Lara per vedere la sua reazione e farle capire che non &egrave indispensabile.
‘Dimmi cosa vuoi da me ragazza, ti ascolto.’
Lei mi guarda indecisa.
‘Prendimi al tuo servizio, ti ubbidirò, ti servirò, sarò la tua schiave e se lo vorrai sarò anche la tua puttana e la tua troia.’
‘E’ questo il tuo desiderio? lo sai che porterai sul tuo corpo i segni della tua schiavitù, come li porta Lara?’
‘Lo so e sarò felice di portare questi segni.’
‘Lo sai che Lara ti &egrave, e ti sarà sempre, superiore in tutto, &egrave lei la tua padrona.’
‘Sì lo so … &egrave giusto.’
‘Bene puoi restare.’
Lara non sembra per niente soddisfatta dalla piega che prendono gli avvenimenti, certamente non vuole concorrenza, sono un suo bene personale e non intende spartirmi con un altra donna, credo senza rischio di sbagliare che renderà molto difficile la vita di Thea, ma fingo di disinteressarmi e vado in camera, mi spoglio e mi metto a letto, inizialmente fingo di dormire ma poi mi addormento davvero.
Un leggero rumore mi sveglia, sembra …. non saprei … il lamento del vento … si ferma poi riprende più forte … non so se &egrave Lara oppure Tea a lamentarsi, a meno che non siano tutte e due.
Scivolo giù dal letto in silenzio, mi accosto alla porta della sala … non &egrave chiusa e nello spiraglio rimasto aperto sbircio nel locale.
Vedo sul divano Lara appoggiata allo schienale con le cosce spalancate e la testa di Thea fra le cosce, mentre si fa leccare la fighetta si &egrave impossessata delle tette di Thea e le sta torturando i capezzoli … raggiunge l’orgasmo.
Si alza e fa sdraiare Thea … si posta a gambe larghe sul suo viso .. le stringe i capezzoli fra le dita e ordina ‘Lecca troia .. ricorda che sei la MIA schiava, la MIA puttana e la MIA troia … e ricorda che il padrone &egrave MIO hai capito troia?’
Ovviamente con la fighetta di Lara sulla bocca Thea non può rispondere. ma Lara inizia a schiaffeggiarle forte le tette … Thea riesce per un attimo a staccare la bocca dalle fighetta di Lara.
‘Sì Signora ho capito,’
Ma Lara cerca un altro motivo per maltrattarla.
‘E chi ti ha permesso di smettere di leccarmi bruta puttana?’
E giù altri schiaffi sulla malcapitata, a questo punto ritengo di dover intervenire prima che le faccia del male sul serio e apre la porta.
‘Brave le mie puttanelle … vi divertite eh! però voglio vedervi fare un bel 69 lesbo … forza datevi da fare!’
Forse non era quello che desiderava Lara ma si adatta, &egrave uno spettacolo eccitante vedere quelle due troie leccarsi e mangiarsi reciprocamente la figa, non smettono di venire, ma ci hanno preso gusto e non si staccano finché non le chiamo.
‘Venite qui tutte e due, il mio piccolo amico ha bisogno di attenzione e credo che due bocche possono dargli tutto il piacere che si merita.
Ora sono lì inginocchiate fra le mie cosce, se lo fanno passare da una bocca all’altra, e tutte due si impegnano per meritarsi il titolo della migliore succhiacazzi.
Quando vengo faccio in modo di coprirle tutte e due di sborra, sul viso, sulle tette, e perfino nel capelli.

Ménage à trois

Oramai la presenza di Thea nella nostra vita sembra essere un fatto acquisito, le ho comprato gli anellini e le catenine per le tette, l’anello per la figa e anche gli orecchini simili a quelli di Lara. &egrave andata da una sua amica che &egrave pratica di piercing, ed &egrave tornata con il tutto sistemato, ho comprato anche un bracciale ma non &egrave splendido come quello comprato a Marrakech, &egrave un semplice cerchio d’ora che lei porta al polso.
Devo ammettere che quella ragazza &egrave dotata di una capacità di resistenza e sopportazione notevole, Lara che &egrave gelosa come una tigre, fa di tutto per renderle la vita difficile, l’ha completamente assoggettata, a volta agisce con un sadismo incredibile, non esita a picchiarla per ogni piccola, vera o supposta. mancanza, basta che mi rivolga uno sguardo sorridente per prendersi una sberla.
Questa situazione incomincia a darmi sui nervi, ho rimproverato Lara invitandola ad un atteggiamento meno violento, ma &egrave stato senza risultato, così decido di intervenire, aspetto solo il momento.
Ecco l’occasione, torno a casa dopo aver comprato il giornale e sento rumore di gemito provenire dalla camera, in silenzio mi avvicino alla porta socchiusa e guardo.
Lara &egrave nuda, sdraiata a gambe spalancate, con Thea inginocchiata in mezzo alle sue cosce intenta a leccarle la figa.
La vista di Thea con il sedere per aria, le cosce scostate che nostrano la figa, &egrave veramente splendida, non c’&egrave da esitare, in fretta mi spoglio e piano mi avvicino al letto.
Non si accorgono della mia presenza, Lara si sta impastando le tette tenendo gli occhi chiusi, in quanto a Thea con il viso stretto fra le cosce di Lara non può certamente vedermi.
Salgo sul letto inginocchiato dietro a Thea e le metto una mano fra le cosce, le palpo la figa, che trovo bagnata, e senza aspettare oltre la penetro, lei sussulta e spinge il sedere indietro venendomi incontro.
Tutto questo non può non attirare l’attenzione di Lara che apre gli occhi e mi vede.
‘Amore che fai lì? vieni a baciarmi mentre quella troia di Thea mi lecca la micetta,’
‘Non posso muovermi tesoro, mi sto scopando Thea, così godiamo tutti e tre.’
Non mi risponde, ma vedo chiaramente che &egrave incavolata, però sembra che abbia deciso di mandare giù il rospo o di aspettare prima si farmi una scenata.
E’ un caso oppure una fortuna non lo so, ma sta di fatto che siamo venuti tutti e tre assieme. una cosa fantastica e inattesa, persino Lara &egrave rimasta soddisfatta.
Ora siamo allacciati tutti tre assieme che ci baciamo, un bacio a tre, le lingue che si incrociano, le mani che frugano, che accarezzano i corpi nudi caldi e sudati, va a finire che non so di chi &egrave la mano che mi stringe il cazzo, non so di chi &egrave il capezzolo che sto succhiando e neanche di chi &egrave la figa che preme sulla mia coscia bagnandola.
Da quel momento i rapporti cambiano, le donne sembrano di aver raggiunto un tacito accordo per dividersi i miei favori in modo equo, senza farsi più la guerra, ne sono molto soddisfatto, ho due schiave devote, e tento di soddisfarle ambedue, accordando comunque la mia preferenza a Lara.
Sto scopando Lara, la nostra &egrave una posizione strana, lei &egrave sdraiate a gambe spalancate, con le braccia al collo di Thea che le sta frugando la bocca con la lingua, mi stringe il busto con le gambe tenendomi stretto a lei.
Io tengo il busto eretto appoggiato su una mano, l’altro mano &egrave inserita fra le cosce di Thea, le sto spingendo tre dita nella figa e lei allarga bene le cosce per facilitarmi.
Ora la nostra vita un comune scorre abbastanza tranquilla, a volte mi chiedo per quanto tempo riuscirò a mantenere il ritmo delle scopate, perché Lara non &egrave per niente disposta a mettersi a dieta, fortunatamente c’&egrave Thea che la tiene occupata ogni tanto e, come oltre al cazzo le piace anche la figa, ne approfitto per recuperare le forze.
E poi c’&egrave Thea, quella si &egrave inserita fra noi perché voleva Lara, ma ora che ha provato a sentirsi la figa piena ci ha preso gusto, e non perde l’occasione di farselo mettere dentro, tutto sommato &egrave piacevole, &egrave bella, appassionata e poi ci mette entusiasmo, &egrave piena di buona volontà, ed &egrave anche colma di voglio di migliorare le sue capacità amatoriale.
Ogni tanto mi piace andare fuori città, le faccio vestire da troie e la carico in macchina, a volte accanto a me prende posto Lara, altre volte tocca a Thea, lo decidono loro, non so su quale base e in fondo non mi interessa, per una volta che decidono qualcosa di comune accordo non sarò io ad interferire.
Ci divertiamo da morire, per prima cosa ci fermiamo in una trattoria di campagna, l’ingresso delle mie due schiave crea sempre un certo scompiglio fra gli avventori, il loro interesse &egrave palese e quelle due fanno a gara per atteggiarsi da troiette, a volta ci fermiamo a mangiare altre volte ci fermiamo per il tempo di un caff&egrave, tutti dipende dal pubblico presente, ma finisce sempre che uno o due più arditi si avvicinano e chiedono;
‘Quanto vuoi?’
Allora quelle due puttanelle assumono un aria offesa e rispondono sprezzante;
‘Per chi mi avete presa? ma che razza di porci si incontrano per strada, lasciatemi in pace o chiamo la polizia.’
E quelli rimangono scornati e delusi e le guardano allontanarsi menando il sedere in modo provocatorio.
Però questo lo facciamo solo di giorno, di sera potrebbe mettersi male e poi non possiamo rifare questa sceneggiata due volte nello stesso posto, dobbiamo sempre cambiare strada.
Altre volte andiamo a cena in un buon ristorante, preferibilmente fuori provincia, in quelle occasioni, le mie due troiette danno il meglio, si vestono elegantemente in modo sexy, al limite delle decenza, con scollature e spacchi vertiginosi che permettono una vista generose delle loro tette e delle loro gambe, si atteggiano come due dee scese dal’Olimpo fra i mortali, attirano gli sguardi libidinosi degli uomini presenti, dall’ultimo cameriere al grasso commendatore in compagnie della moglie o dell’amante giovane, ma attirano anche gli sguardi d’invidia o di riprovazione delle donne presenti.
Tutto sommato, a parte il vestire, non fanno niente di speciale, solo sguardi da cerbiatta al ma’tre d’hotel, ai camerieri e al sommelier, con grande vantaggio per il servizio, oppure attraversano il locale per recarsi alla toilette, ancheggiando e sculettando seguite dagli sguardi dei presenti.
Tornano a tavola, si sistemano bene poi si chinano verso di me, parla Lara per tutte e due.
‘Amore, hai visto che successo, &egrave eccitante, sapessi come erano bagnate le nostre micine, ce le siamo rinfrescate, ma ora non vediamo l’ora di arrivare a casa per fare l’amore.’
‘Vi siete rinfrescate le micine, povere bambine, chi di voi due ha leccato l’altra per prima?’
Ridono complici ‘Ma non ti si può nascondere proprio niente.’ dice Thea ‘comunque sono stato io, avevo tanta sete.’
Ora rido io ‘Siete due adorabili porcelline, bene quando arriveremo a casa sarete accontentate.’
Andiamo a casa, metto la macchina in garage, scendo e apro le portiere per fare uscire le donne, esce Thea per prima, l’afferrò e senza tanti complimenti la spingo sul cofano ancora caldo dell’automobile, le solleva la gonna e le apro le gambe, intanto Lara mi apre la patta dei pantaloni e mi tira fuori il cazzo già bello rigido, con la mano libera apre le labbra della figa di Thea, appoggia il membro all’ingresso.
Mormora ‘Spingi amore, fa godere in fretta questa troia che non posso aspettare tanto … ho troppa voglia di te … ti amo tanto lo sai?’
Mi bacia spingendomi la lingua in bocca e mi accarezza le palle mentre scopo la Thea.
Raggiungiamo l’orgasmo in fretta, Lara non aspetta, tira giù Thea dal coffano, la fa inginocchiare e le mette il cazzo davanti alla bocca.
‘Forza troia lecca .. puliscilo bene.’
Thea esegue con piacere mentre Lara riprende a baciarmi aspettando il risveglio della mia virilità, che dato il trattamento delle labbra e della lingua di Thea non tarda a tornare in forma.
E così ora &egrave Lara sul cofano a gambe larghe ed &egrave la Thea a guidare il mio cazzo nella sua fighetta, mi bacia, mi accarezza le palle.
Mormora ‘Dai! fa godere questa puttana che poi mi faccio leccare la figa.’
Ed io non mi faccio pregare oltre, scopo Lara con impegno voglio farla impazzire.
Essendo venuto fa poco ci metto più tempo a godere, ma non mi lamento e sicuramente neanche Lara si lagna se la scopata non termina in fretta, ma comunque riusciamo a venire assieme.
Thea fa in fretta, approfittando del fatto che Lara, dopo l’orgasmo &egrave ancora languida la tira giù dal cofano della macchina, la fa inginocchiare e le mette il mio cazzo gocciolante di umori davanti alla bocca.
‘Lecca troia, lo so che ti piace,’
Lara si mette d’impegno e mi pulisce bene il membro, mentre Thea mi fruga la bocca con la lingua.
Lara fa per rialzarsi, ma Thea ponendo una mano sulla sua spalla la costringe a rimanere inginocchiata e le porta davanti al viso la figa.
‘Forza puliscimi bene da brava troia, se sarò soddisfatta dopo ti pulisco io .’
Lara non tenta neanche di resistere e pulisce per bene la figa della Thea, fatto questo, si scambiano i ruoli ed &egrave la Thea a leccare la fighetta di Lara.

Un arrivo innatteso

Da un po’ di tempo viviamo tranquilli, Thea si &egrave bene integrata, &egrave riuscita a conquistare Lara, come era il suo obbiettivo quando l’ha avvicinata all’aeroporto, ora vanno d’amore e d’accordo, quasi potrei dire che si amano.
Il nostro &egrave uno strano ménage, un uomo non più giovane assolutamente etero e due ragazze giovane bisex, comunque, ora più che aver delle schiave ho due concubine e, tutto sommato, mi va bene così, abbiamo raggiunto un grado di complicità tanto elevato che raramente ci servono le parole per intenderci.
Siamo comodamente seduti sul divano, io in mezzo, tengo Lara abbracciata alla mia destra e Thea, anche lei stretta a me, alla mia sinistra, stiamo amoreggiando, baci a tre, carezze, palpeggiamenti vari, più o meno audaci, quando squilla il telefono.
Sbuffo seccato, chi sarà mai il rompi scatole che mi viene a disturbare proprio ora che c’erano tutti i presupposti per una bella ammucchiata con annesse scopate, leccate ed altre cosette divertenti del genere da fare in tre, ma quel telefono non smette di suonare … mi decido e sollevo la cornetta.
Rimango allibito, all’altra parte del filo c’&egrave una donna, mi saluta e parla in francese, si presenta, si chiama Rashid, &egrave la ragazza che stava dall’orafo a Marakech, quella che ha sistemato gli anelli e le catenine sul corpo di Lara.
Ignoro come abbia fatto a procurarsi il mio numero, probabilmente si sarà rivolta all’albergo dove eravamo alloggiati e con una scusa qualsiasi sarà riuscita a procurarselo.
Mi dice che sta venendo in Italia e che le servirebbe un piccolo aiuto al suo arrivo visto che qui conosce solo me e Lara, mi dice anche il numero del suo volo e l’orario di arrivo.
Sarebbe scortese rifiutare, non abbia timori ci sarò all’aeroporto ad aspettarla, ci alziamo e ci vestiamo, dobbiamo fare in fretta, lei sarà già in volo a quest’ora.
Arriviamo alla Malpensa proprio quando l’altoparlante annuncia l’atterraggio del volo proveniente dal Marocco.
I passeggeri escono ed ecco che la vedo e la riconosco, anche lei mi vede e mi sorride, noto che alle orecchie ha degli anelli con attaccate delle catenine, proprio come Lara e Thea, passata la dogana, ci raggiunge e mi mette le braccia al collo, mi bacia sulle guance, poi bacia Lara, si accorge di Thea e si presenta.
‘Enchantée de faire votre conaissance, je suis Rashid’
E per non fare torto a nessuno bacia anche Thea.
Dopo i normali convenevoli prendiamo la strada per tornare a casa.
In macchina, Lara e Thea stanno dietro, mentre Rashid &egrave seduta al mio fianco e mi dice di aver abbandonato l’orafo, non sopportava più di essere tenuta un soggezione come una schiava, vuole semplicemente vivere libera senza soffocante condizionamento maschile, cosa difficile in Marocco.
Ascolto senza commentare , temo che sarà delusa dal nostro modo di vivere ma intanto andiamo a casa, lì si vedrà.
Entriamo in casa e subito Lara e Thea si dirigono verso la camera da letto, Rashid si guarda intorno, prendo la sua valigia e la metto nel ripostiglio, dobbiamo organizzarci, se quelle due tornassero in salotto si potrebbe decidere, invece no … chissà che combinano in camera, intanto invito Rashid a sedersi al mio fianco sul divano.
Eccole che tornano, si apre la porta della camera, escono … sono completamente svestite … vengono ad inginocchiarsi ai miei piedi.
Rashid spalanca gli occhi, scoppia dal ridere, si alza e inizia a spogliarsi, in un attimo &egrave nuda anche lei, veramente un bel bocconcino con gli anelli ai capezzoli con le catenine e l’anello alla figa, non porta un bracciale ma alcuni bellissimi braccialetti.
Osservandola mi fa venire in mente qualcosa di già visto .. ecco! ora ricordo … la fotografia della figa con l’anello mostratami confidenzialmente … cavoli era la sua … se la sarà fotografata, probabilmente col telefonino e poi utilizzata per convincere gli eventuali clienti a mettere l’anello alla micetta della propria donna.
Adesso che &egrave nuda anche lei, Rashid viene ad inginocchiarsi vicina a Lara, mi guarda per un momento poi inizia a parlare, sempre in francese, visto che la sua conoscenza dell’italiano &egrave elementare.
‘Je ne suis pas une esclave, je suis venue dans l’espoir de devenir votre concubine, vous avez déjà deux femmes, prenez moi aussi, je vous serai fid&egravele et je vous aimerai.’
Il discorso mi stupisce e in qualche modo quel coraggio e quella fiducia dimostrata mi commuovono e inconsapevole del significato del mio gesto, le mette la mano sulla testa.
Rashid alza il viso, mi guarda con un sorriso felice, mormora ‘Mer’i.’
Guardo Lara e Thea, mi fissano perplesse, sono spiazzate, come tutto sommato lo sono anche io, Rashid &egrave una bella ragazza e sicuramente vale la pena di portarsela a letto, ma già accontentare due donne &egrave un impegno, e ora tre, quelle mi faranno morire anzitempo.
C’&egrave però una cosa che ignoro, Rashid conosce tutte le norme che regolano la vita di un harem, si rialza va a prendere la sua valigia nel ripostiglio e si dirige verso la camera, con un gesto invita Lara e Thea a seguirla, si chiudono in camera, le sento parlare ma non riesco a capire. parlano piano.
Il tempo passa, nessun rumore esce dalla camera, quindi non mi preoccupo, non stanno a litigare, la mia pace non &egrave in pericolo, mi siedo in poltrona e accendo la TV, trovo un vecchio western, già visto ma comunque bello, mi metto comodo a guardare.
Il film &egrave terminato, spengo la TV, sto per andare a vedere cosa mi stanno combinando, quando si apre la porta della camera ed eccole che tornano in salotto.
Non credo ai miei occhi, tutte e tre sono vestite, Lara indossa la sua tunica rossa, Rashid e Thea indossano tuniche di fattura simile, azzurra quella di Thea,, verde quella di Rashid.
Mi si presentano davanti, un inchino per saluto e vanno a sedersi sul divano.
‘Signore siete eleganti, ma cosa avete fatto in camera per tutto questo tempo?’
Mi risponde Lara ‘Signore, abbiamo aspettato che terminasse il film che stavi guardando per non disturbare l tuo divertimento.’
Fra me e me mi domando che razza di discorso &egrave quello, Lara e neanche Thea non si sono mai fatto scrupolo di disturbarmi.
In tono scherzoso rispondo ‘Come mai questa premura Signore mie.’
E’ ancora Lara a rispondermi ‘Signore &egrave il dovere di ogni brava concubina di rispettare i momenti di svago del proprio Signore.’
Ora capisco, &egrave stata Rashid a istruirle so che da questo momento in poi tutto cambierà.
‘Bene, sono soddisfatto’ con una punta di malizia aggiungo ‘Però come ci sistemiamo per la notte.’
Interviene Thea ‘Signore scegli tu chi dividerà il tuo letto questa notte, le altre si sistemeranno nella cameretta.’
Voglio stare al loro gioco, perché non credo che questo tipo di sistemazione sia del gradimento di Lara, comunque mi alzo e dico rivolgendomi a Rashid ‘Vieni Signora, andiamo a riposare.’
Poi saluto Lara e Thea ‘Buona notte Signore mie e buon riposo.’
Si alzano, fanno l’inchino ‘Buona notte Signore.’
Tutto questo mi sembra una sceneggiata, ma se questo le diverte andiamo pure avanti, tanto domani o dopodomani Lara si stancherà e la storia della brave concubine finirà.
Ed ora eccomi chiuso in camera da letto con Rashid, mi sento in imbarazzo, non so come comportarmi, ma penso che se tutto il cerimoniale dei saluti ha un significato non &egrave il caso di saltarle addosso.
Per prendere tempo, inizio a spogliarmi lentamente, intanto Rashid sparisce nel bagno, percepisco il rumore dell’acqua che scorre nella vasca, poi il silenzio, la porta si apre esce Rashid, si &egrave spogliata, si inchina prima di invitarmi a seguirla nel bagno.
‘Vieni Signore, il tuo bagno &egrave pronto.’
La seguo e entro nella vasca, immediatamente Rashid prende una spugna e inizia a frizionarmi, non ci posso fare niente, ma il tocco leggero delle sue mani risvegliano la mia virilità, lei se ne accorge, mi sorride ma non interrompe il lavaggio.
Mi ha tirato a lucido, dalla pianta dei piedi alla cima dei capelli, e contemporaneamente il mio desiderio &egrave aumentato in modo esponenziale, ora voglio essere io a lavare lei, mi guarda stupita, sembra che questo non sia previsto, a ogni modo si adatta subito al mio desiderio.
Più che lavare Rashid la sto accarezzando su tutto il corpo, così prendo conoscenza delle sue curve e, quando freme sotto le mia mani, scopro le sue zone erogene.
Il dopo bagno &egrave tutto un cerimoniale, mi unge il corpo di oli emollienti, ora sono io a ungerla, anche se questo non sembra essere previsto, ma mi piace farlo e lei mi lascia fare, si profuma e finalmente possiamo andare a letto.
Appena &egrave sdraiata la scosto le gambe, le afferro le caviglie e me le porto sulle spalle, ora &egrave lì bene aperta con la micetta bene esposta e finalmente posso soddisfare la mia libidine. affondo la testa fra le sue cosce e incollo la bocca sulle grandi labbra … bacio, lecco, mordicchio, succhio, bevo il suo nettare profumato e leggermente salato, mi viene in mente un pensiero … ogni donna ha un sapore diverso .. ma ora mi concentro sulla figa di Rashid che solleva il bacino .. mi tiene stretta la testa sulla micetta come se avesse paura di vedermi scappare.
Geme e si lamenta .. pronuncia parole per me incomprensibili .. &egrave proprio il caso di dire che &egrave arabo .. ogni tanto le intercala con parole francese amour … chéri … encore … viene bagnandomi il viso.
Non aspetto, mi rialzo e guido il cazzo nella sua figa, &egrave tanto bagnata che scivolo dentro senza sforzo, lei mi si aggrappa, mi stringe con le braccia e con le gambe .. faccio fatica a trattenermi ma voglio resistere fino a quando lei avrà un altro orgasmo.
Per mia fortuna Rashid &egrave molto passionale ed anche molto sensibile e non tarda a provare un altro orgasmo … posso lasciarmi andare e le inondo la figa del mio piacere.
Giacciamo esausti … questa donna &egrave un vero tornado, mi si stringe addosso, mi copre di baci, mi sussurra paroline dolci all’orecchio.
‘Mon amour tu m’as fait jouir comme je n’avais jamais jouis … mer’i.’
Prima di addormentarci parliamo ancora un po’, mi informo sulle usanze nello harem, e così vengo a sapere che fra le donne rinchiuse dentro questi luoghi la bisessualità &egrave cosa normale.

Le concubine

Sono trascorsi tre mesi dall’arrivo di Rashid e quella donna ha portato molti cambiamenti nella nostra vita, oramai non ho più schiave, ma ho tre concubina, e poi ho dovuto trovare una soluzione per la notte, non posso obbligare le ragazze a dormire, in media due notte su tre, sul divano, così ho fatto sistemare la cameretta ed il bagno di servizio, che erano adatti ad una domestica ma non per le mie concubine.
Fra le mie concubine c’&egrave ovviamente una favorita che ha la precedenza sulle altre donne, ed &egrave Lara, l’unica della quale mi sono veramente innamorato, e poi lei non manca mai di ricordarmi l’anello della sposa che porta al dito.
Lo so che &egrave una fedifraga capricciosa che mi &egrave fedele perché la controllo strettamente, e quindi non può dare retta alle fantasie della sua micina, so che questo controllo le da fastidio, lo sopporta a stento, ma afferma di amarmi e sembra sincera, però non so fino a che punto si estende quel suo amore.
Thea mi vuole bene, ma più che essermi fedele, &egrave soprattutto fedele a Lara, ne &egrave follemente innamorata ed &egrave pronta a sopportare tutto pure di vivere con lei.
Ed ora parliamo di Rashid, non ho ancora capito cosa le lega a me, che sia amore? non lo so, ma &egrave incredibilmente passionale e quindi, se non &egrave l’amore &egrave la passione.
Rahid ha un carattere dolce e allegro, tanto che a volta mi chiedo dove ha trovato il coraggio di ribellarsi e di lasciare l’orafo di Marrakech e di lanciarsi nell’avventura di venire in Italia senza sapere se l’avrei accolta, comunque una cosa &egrave certa, mi &egrave devota e arrendevole con me.
Con le altre donne ha un atteggiamento diverso, si ritiene in dovere di insegnare a Lara e a Thea come si devono comportare da brave concubine, rivela i segreti degli Harem, cose che sono di esclusive conoscenza delle donne.
Non avendo grandi impegni, si cimenta ad insegnare la danza del ventre alle sue compagne, Lara &egrave avvantaggiata rispetto a Thea, comunque ogni tanto ho diritto ad uno spettacolo molto eccitante, tanto che questa sera ho deciso di portarmi a letto Lara e Thea, Rashid dormirà nello cameretta.
Dopo aver salutato Rashid augurandole le buona notte, ci chiudiamo in camera, vanno in bagno, sento il rumore dell’acqua che scorre nella vasca, viene Thea ad invitarmi a seguirla in bagno, entro nella vasca e mi abbandono alle cure delle mie due donne, fanno in fretta a ripulirmi dalla testa au piedi, mi asciugano e mi ungono di oli emollienti, poi si lavano a vicenda … uno spettacolo veramente eccitante che non manca di risvegliare la mia virilità.
Le donne si ungono e si profumano e mi lanciano occhiate maliziose.
Appena in camera faccio sdraiare Lara a gambe aperte sul letto, faccio inginocchiare Thea fra le cosce di Lara, senza che ci sia bisogno di dirglielo si china affonda il viso sulla micetta ed inizia a leccare, baciare, succhiare la figa di quest’ultima,
Io ho una visuale completa del culo e della figa di Thea, una visione invitante, mi inginocchio dietro di lei, posiziono il mio guerriero fra le grandi labbra, l’afferro per i fianchi e spingo lentamente … lei inarca la schiena agevolandomi, inizio la mia cavalcata alternando le spinte veloci a quelle lente, le schiaffeggio i glutei, allungo le mani per impastarle le tette che si gonfiano e stuzzicare i capezzoli induriti dall’eccitazione.
Lara sotto la lingua di Thea, geme e si lamenta di piacere, si impasta le tette e si tortura i capezzoli, solleva il bacino andando incontro a quella lingua che le da tanto piacere, poi Thea le spinge tre dita nella figa ed un paio nel culo.
Lara impazzisce, apre la bocca per urlare ma le manca il fiato riesce a malapena ad emettere qualche rauchi rantoli.
Lara viene urlando di piacere ma Thea non smette di leccarle la fighetta fino a quando viene a sua volta … mi lascio andare e scarico la mia sborra nella sua figa.
Thea si raddrizza, si gira verso di me, mi prende il pene in bocca lo lecca, lo succhia, me lo pulisce per bene e risveglia il mio desiderio, quando lo vede eretto e turgido, si sdraia a gambe larghe.
Lara che non aspettava altro, si inginocchia e si china sulla figa che le viene offerta, subito inizia la baciarla, a leccarla, a succhiarla, spinge la lingua il più possibile e la usa per scoparla.
Così facendo sta col culo per aria, offrendomi una visuale delle più eccitante, non resiste, le apro le grandi labbra e la penetro lentamente per farle ben sentire l’ingresso del cazzo che le sta colmando la figa, lei inarca la schiena e spinge il culo indietro venendomi incontro,
inizio a scoparla, alternando i movimenti veloci e quelli lenti, le accarezzo le tette, stringo i capezzoli fra i polpastrello, le schiaffeggio piano i glutei.
Le donne non resistono a lungo, prima viene Thea mugolando di piacere e poco dopo &egrave Lara a venire, si stacca da me e mi guarda sorridente.
‘Amore, non sei venuto questa volta, non preoccuparti, ci pensiamo noi .. vero Thea?’
‘Certo amore mio, ci pensiamo noi al nostro caro Signore’
‘Ecco amore, hai sentito anche Thea &egrave d’accordo, ci pensiamo noi a farti divertire, dai sdraiati e lascia che facciamo noi.’
E così mi metto nelle mani di quelle due troiette non sapendo ancora cosa mi aspetta, ma non tardo a scoprirlo, allargano le gambe, posizionate faccia a faccia, Thea sopra il mio viso e Lara che preme la figa sul mio cazzo.
Thea mi mette la sua fighetta sopra la bocca, mi prende la testa per tenermi incollato saldamente alle grandi labbra.
‘Lecca caro … bevi … fammi godere … sì … così.’
Intanto Lara si impala sul mio pene ed inizia a muoversi … da fatto mi sta scopando.
Si divertono perché sono nelle giusta posizione, si baciano, si palpeggiano le tette, si accarezzano.
Thea mi bagna il viso del suo nettare … ansima … mugola e viene con un lamento strozzato, si lascia cadere a l’indietro liberandomi il viso.
Il mio sguardo incontra quello di Lara che, senza smettere il suo movimento di sù e giù sul mio membro, si china in avanti e mi bacia … un bacio mozzafiato, roba da camera iperbarica e da terapia intensiva.
Avvicinala bocca al mio orecchio e mormora ‘Dai amore … vieni caro … ti voglio sentire venire dentro di me … forza amore inonda la tua micetta .. perché &egrave tua per sempre … ti amo tanto sai.’
Ed io così incoraggiato vengo … ansimo …non ho neanche più il fiato per sospirare, mi devo dare una calmata o finirò col fare un infarto .. però oggi me lo sono voluto portandomi a letto Lara e Thea assieme … dimenticando che non ho più l’età per fare certe prodezze … devo portare più rispetto alle mie coronarie.
Lara mt attira a sé mi stringe al suo seno e mi sussurra ‘Dormi amore nelle braccia delle tua Lara che ti ama tanto.’
E così cullato non tardo ad addormentarmi felice nelle braccia del mio amore.

Un amore vero

Purtroppo la situazione si &egrave deteriorata, l’idillio fra Lara e Thea &egrave giunto alla fine, hanno litigato di brutto, Thea voleva Lara tutta per sé, trovando un rifiuto alle sue pretese se ne &egrave andata via sbattendo la porta, per un po’ di giorni Lara &egrave rimasta immusonita ma poi a furia di coccole le ho fatto ritrovare il buon umore.
Poi c’&egrave Rashid, sempre appassionata e devota, ma sente nostalgia del suo paese, non vuole tornare a Marrakech, sarebbe come ammettere una sconfitta, ma c’&egrave sempre Casablanca, città quasi europea nei costumi, però situata in Marocco.
Mi ha chiesto il permesso di tornare in Marocco per un po’, fermo restando che si ritiene sempre legata a me, non ho negato quel permesso, e l’ho anche liberata di ogni obbligo nei miei confronti, e lei se ne &egrave andata via, rimaniamo comunque in contatto, perché mi telefona ogni tanto e mi racconta della sua vita, forse un giorno tornerà, magari solo per un breve periodo, ma lo ritengo improbabile.
E così siamo tornati al punto di partenza, rimaniamo soli Lara ed io, veramente non mi lamento, anche perché col tempo Lara &egrave cambiata, le esperienze fatte da quando ci siamo incontrati al bar dell’albergo, l’hanno fatto maturare, non fa più capricci inutili e in caso di disaccordo accetta di discutere e, se &egrave nel torto, lo riconosce.
Adesso formiamo una coppia tranquilla, il nostro rapporto oramai &egrave consolidato, ci legano soprattutto i sentimenti e non soltanto la passione, abbiamo ripreso a vivere come all’inizio della nostra relazione, andiamo in giro a visitare i paesi e le città vicine, fermandoci a caso per strada, per un intervallo amoroso come due ragazzini, siamo anche tornati in quel paesino dove al mercatino avevo comprato l’anello della sposa per Lara, e gliene ho acquistato, con sua grande gioia, uno d’oro, molto più bello.
Da quel giorno, gli argomenti di conversazione preferiti da Lara sono il matrimonio ed i figli, cerco di temporeggiare ma so già che la mia &egrave una causa persa in partenza, perché a meno di fuggire e di nascondersi, nessun uomo &egrave in grado di resistere ad una donne determinata, noi maschi crediamo di scegliere una moglie quando invece sono le donne che si scelgono un marito, e come l’amo e non la voglio perdere, presto o tardi Lara riuscirà a farsi sposare e a rimanere incinta.
E’ scesa la sera, siamo seduti abbracciati sul divano, di fronte al televisore, ma più che pubblicità, vendite di materassi, di pentole o di tappeti, oppure programmi cosiddetti d’intrattenimento, più stupidi l’uno dell’altro non c’&egrave, spegniamo la TV e andiamo in camera,
Appena in camera inizia il solito rito appreso da Rashid, ci spogliamo e Lara va in bagno, subito il rumore dell’acqua che riempie la vasca si fa sentire, raggiungo Lara ed entro nella vasca; la penombra della stanza illuminata unicamente con le candele profumate e la fragranza dei sali da bagno usati senza risparmio, creano un atmosfera di un erotismo incredibile, il bagno serale sostituisce in modo più che soddisfacente tutti i normali preliminari usati dalle coppie innamorate.
Ora anche Lara entra nella vasca ed iniziando dei piedi mi lava, mi sottopongo volentieri a quel lavacro erotico, tanto più cha a mano a mano le sue manine salgono sulle gambe verso l’inguine, il mio piccolo guerriere pregustando le carezze passa dalla posizione di riposo agli attenti.
Adesso tocca a me lavare Lara, veramente più che lavare accarezzo attardandomi nei punti più sensibili, lei ridacchia ‘Che fai porcellino? mi devi lavare, invece mi stai eccitando.’
Un bacio lungo, al quale risponde con entusiasmo,. le chiude la bocca e proseguo con le mie carezze.
Usciti dalla vasca, dopo esserci asciugati, procediamo con lo spalmarci reciprocamente gli oli emollienti, altre occasione per carezze audaci.
La seduta in bagno termina quando Lara si profuma tutto il corpo, come le aveva insegnato Rashid.
Quando torniamo in camera io sono come una pentola a pressione, o sfiato o scoppio e, anche se non lo dimostra sfacciatamente come me, sono certo che anche per Lara la pressione &egrave alta.
Ci abbracciamo, ci baciamo, ci stringiamo, ci accarezziamo e andiamo avanti così finché spingo Lara sul letto.
E’ lì sdraiata, nuda, bellissima nello splendore della sua femminilità, le scosto le gambe, afferrò le sue caviglie e me le pongo sulle spalle … affondo il viso fra le sue cosce per posare la bocca sulla sua deliziosa fighetta.
Lecco. succhio, mordicchio, bevo il nettare che la fighetta rilascia in abbondanza, la lingua cerca il clitoride, avendolo trovato lo stringo fra le labbra e lo succhia forte, mentre la mano cerca le catenine attaccate ai capezzoli e le scuote.
Lara geme … mugola … si lamento … ansima … si contorce … cerca di parlare
‘Amoree .. ti amooo .. sìììì … continua così … ancoraaa … amoree ..scopaaami ti pregopp .. ti vogliooo sentireee dentrooo di meeee … sborrami dentro .. dimmi che mi amiiii … per sempreee.’
Mi rialzo e la copro con il mio corpo … lentamente la penetro .. &egrave bagnata al punto che scivolo nella figa come risucchiato .. avvicino la bocca al suo orecchio e mormoro ‘Ti amo tesoro mio .. ti amerò sempre … sei il mio amore.’
Lei mi si stringe forte e solleva il bacino per sentire meglio … alterno i miei assalti passando dal veloce al lento e viceversa … le nostre bocche sono incollate
L’orgasmo ci sorprende assieme, rimaniamo allacciati senza neanche prenderci la cura di pulirci, ci scambiamo tenerezze e coccole prima di scivolare lentamente nel sonno.
Oramai il nostro destino &egrave deciso non ci separeremo mai più e passeremo il resto dei nostri giorni insieme, finirà che ci sposeremo e avremo almeno un figlio, e così si concluderà la storia di una relazione travagliata nata da un incontro casuale.

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