Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici EteroRacconti sull'Autoerotismo

LE CONFESSIONI DI THEA – 2 Il club delle esibizioniste

By 13 Maggio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Come vi ho scritto la scorsa volta, mi ero ripromesso di farmi raccontare dalla mia amica esibizionista qualche sua simpatica avventura per poi riportarla voi. Se ricordate mi aveva proposto di non parlarne a voce per telefono, ma di farlo in chat magari la sera. La prima volta che incrociai Thea in chat mi sembra fosse il lunedì successivo alla telefonata e vi riporto integralmente la nostra conversazione con il classico copia/incolla.
 
—— Vecchiobambino ——:  Ehilà ciao tutto bene? che fate di bello?

—— Thea ——: ciaoooo si tutto bene, sto guardando un film sul primo, la vita di Dalidà. Teo si è giustamente addormentato, il film è lento e noioso.

—— Vecchiobambino ——: allora se hai voglia approfittiamone per scriverci un pochino? Se ti va di rispondere, posso farti qualche domanda?

—— Thea ——: va bene, se però ad un certo punto non mi leggi più è perchè mi sono addormentata anche io! Aspetta solo che saluto la mia amica Simona con cui stavo chiacchierando.

—— Vecchiobambino ——: Questa estate tu e Teo mi avete raccontato un sacco di aneddoti ed episodi della vostra vita di coppia, lo so che sono un curiosone e che vi ho in pratica fatto un interrogatorio, ma una cosa mi interesserebbe sapere  e  vorrei sentirla da te direttamente. Una non nasce esibizionista, ma ad un certo punto deve capitare qualcosa o nascere una idea che ti fa fare queste cose. Che cosa è capitato, quale inizio ti ha portato a divertirti ed eccitarti facendo esibizionismo?

—— Thea ——: accipicchia!!! Parliamo di cose capitate una vita fa, son passati decine di anni!

—— Vecchiobambino ——: non importa

—— Thea ——: sei sicuro di volerlo sapere? ti devo raccontare della mia amica di infanzia, ci vorrà tutta la notte!

—— Vecchiobambino ——: lo sai che starei anche due notti sveglio per ascoltarti, ma quando sei stanca interrompi, riprenderemo domani o la prossima volta che ci troviamo.

—— Thea ——: ok. Allora, tu sai che quasi tutte le donne hanno un amica del cuore? una con cui dividi e condividi tutto, spesso anche le prime esperienze sessuali. Lei aveva due anni più di me, anzi ha, dato che sta benissimo ed ogni tanto ci si vede ancora anche se abita piuttosto lontano. Con lei io ho avuto i primi timidi approcci, mi ha insegnato a baciare, mi ha fatto conoscere un sacco di cose sul sesso e…

—— Vecchiobambino ——: ferma tutto, come si chiama? Lo sai che per me è essenziale conoscere i nomi, riesco così ad immaginarmi meglio tutto!

—— Thea ——: Cinzia, la mia amica, fidanzata, amante, sorella maggiore Cinzia. Abitavamo una di fronte all’altra, per mano con lei sono andata il primo giorno a scuola, lei era grande, faceva già la terza elementare!

—— Vecchiobambino ——: Dai, non penso che si parta da così piccole!
(ora sarà meglio che tagli un pochino i discorsi per non annoiarvi)

—— Thea ——: no, figurati! L’inizio dell esibizionismo avvenne molti anni dopo, lei aveva da poco compiuto 19 anni e già aveva la patente, era estate e passavo qualche giorno di vacanza con lei ed i suoi genitori nella casa che hanno al mare. Un pomeriggio tardi stavamo tornando da xxxx dove eravamo andate a fare compere e commissioni quando passammo vicino ad una strada sterrata che poi si allargava in uno spiazzo polveroso dove un paio di muratori stavano lavorando ad un muro di cinta di quella che doveva diventare una villa lussuosa. Ricordo ancora la frenata che fece e la inversione di marcia; sulla sua macchina sembrava di andare in barca, era una 2CV con il tetto in tela che noi tenevamo sempre aperto per non morire di caldo. Si infilò in questa stradina e dopo un semicerchio si fermò ad una trentina di metri dal muretto e dai lavoranti, con il muso della macchina che puntava verso la strada asfaltata. Mi fece scendere e in un attimo attirammo l’attenzione di uno dei due uomini perchè eravamo vestite da spiaggia, gonnelline corte e camicette chiare a sottolineare la abbronzatura. Cinzia mi ordinò, con un tono che non accettava repliche, di sedermi al posto di guida dell auto ancora in moto.

—Quando te lo ordino parti via decisa!— mi disse.

Il posto del passeggero era rivolto verso i due uomini, uno continuava il suo lavoro più lontano mentre l’altro si era seduto sul muretto ad osservarci. Cinzia si siede lasciando la portiera spalancata e si mette a guardarlo a lungo. Poi si sbottona la camicetta e si accarezza un seno. Quello seduto, un omone enorme con la barba, fa per alzarsi e lei mi urla:

— Parti!!!—

Ma come io lascio andare leggermente la frizione mi dice

 —stop!—

 Allo scatto della macchina lui si era riseduto, al che Cinzia si apre completamente la camicetta e con i seni offerti alla vista si mette ad accarezzarli. E lui si rialza,

—Parti!—

ma fatti si e no dieci metri

—stop!—

Il muratore si risiede e lei mi dice di tornare indietro dove eravamo prima. A questo punto Cinzia gli urla:

— se stai lì seduto io continuo, ti puoi toccare come farò io, ma non ti alzare perchè altrimenti andiamo via!—

Nessuna risposta, al che Cinzia riprende ad accarezzarsi il seno ed il barbuto si infila una mano nella patta dei pantaloni. Cinzia fa scivolare una mano più giù, la passa, lentamente, sulle ginocchia, sulle cosce. Divarica leggermente le gambe, le richiude. Il barbone mette a nudo il pene in erezione, enorme!
Cinzia divarica le gambe, sotto non porta nulla. Si passa languidamente le dita sulle labbra del sesso, lo dischiude, sfrega il clitoride, si porta le mani alla bocca. Il barbuto ha una erezione incontenibile, ora. Sembra sul punto di esplodere.
Il secondo muratore inizia ad avvicinarsi al primo.

—Accelera senza partire — dice Cinzia socchiudendo la portiera. Al che il barbuto ordina al secondo muratore di sedersi anche lui.

Cinzia riapre la portiera, si inarca sul sedile, si gingilla il capezzolo indurito. Il secondo arrivato si apre i pantaloni e tira fuori da in mezzo ad una selva di peli neri il pene, più piccolo dell’altro ma che diventa subito duro. Ricordo benissimo quanto mi sembrava buffo perchè era tutto storto da una parte!
Allora Cinzia allarga le cosce e torna ad offrire la visione della sua intimità, eccitata e tumida, accarezzandola e strofinandola con sempre maggiore vigore. I due uomini si masturbano freneticamente. Cinzia detta il ritmo, stuzzicando il clitoride, sfregandolo, immergendo le dita nel succo delle mucose. E infine il primo, il barbone, esplode, nei sussulti di un piacere espresso a monosillabi e sospiri profondi, soffocati, mentre il secondo è sempre là, con il suo pisello storto che punta verso di noi.
Al che Cinzia mi dice:

— Mi metto io alla guida, fai venire il piccolino tu!—

Esito, ma lei è già scesa e mi incalza, tenendomi aperta la portiera.
Smonto. Eseguo un semigiro intorno alla macchina. Mi siedo lentamente sul lato opposto, mi sfilo il perizoma. Riesco, con un certo sforzo, a mettere a nudo un seno, uno solo, strizzato dall elastico del prendisole. Allargo le cosce e passo la mano, timidamente dapprima, sulle parte alta delle gambe facendo così risalire fino in vita i lembi della mia gonnellina a fiori e poi porto le dita con spasmodica lentezza, verso la mia intimità. Un tocco, e scopro di essere gonfia e umida,  inaspettatamente. Vedo che pisello storto se lo sta maneggiando furiosamente e che anche il suo compagno cerca di dare fondo alle ultime gocce di piacere, di rigenerare una erezione non del tutto spenta. Mi accarezzo con maggiore convinzione. Sento gli stimoli tattili trasformarsi in sottili brividi, sottopelle. Sento stille di eccitazione uscire da me e luccicare agli ultimi raggi del sole. Vedo il barbuto ammiratore schizzare fuori un ultimo succo spremuto con forza dalle sue manone pelose, bestiale, mentre il compagno si ripiega su se stesso, come soffrendo, mentre impugna lo strumento tutto storto e gocciolante. Mi fermo, un attimo prima di venire anche io, giusto un attimo prima del momento in cui non puoi più tornare indietro.

— Chiudi la portiera, andiamo — dice Cinzia.

Quattro sobbalzi da mal di mare e siamo sulla strada asfaltata, e via verso casa.
Sospiro, come chi emerge da un sogno. Cinzia se la ride. Mi guarda, mi passa una mano tra i capelli.

— Benvenuta nel club delle esibizioniste!—.

Ecco… così è nato tutto o meglio questo è stato il primo giorno di scuola di esibizionismo avuto dalla mia amica. Adesso vado a nanna… sono cotta e domani la sveglia suona prestissimo!
Buonanotte con un dolcissimo bacio!——

Ecco, Thea è così. Ad un tratto ti pianta e se ne va. Le donne sono nate per farci soffrire, ma non ne possiamo fare a meno e dobbiamo sottostare (volentieri) a tutti i loro capricci. Ma scommetto che ne ha di storie da raccontare. Tanto prima o poi in chat la ribecco e vi faccio

Leave a Reply