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Racconti Erotici Etero

Le rate

By 9 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Angelo Buenoparti era il figlio del fattore del latifondo del barone Bartucello, non era un bel ragazzo ma madre natura lo aveva donato di un braccio in mezzo alle gambe e le donne del feudo lo cercavano per la nota curiosità femminile di farsi fottere da un superdotato. Tra le ammiratrici di Angelo c’era la baronessina Adele, figlia di Umberto Alfonso Bartucello barone di Surfara Gorgonia e Saracinu, il signor barone nonostante i natali così nobili e il sangue blu non disdegnava affatto scoparsi le sue contadinelle, pare anche che la madre di Angelo sia stata una sua conquista prima che ella convolasse a nozze col fattore Buenoparti, ed inoltre dopo studi di legge aveva girato l’Europa intera con un particolare amore per Parigi e Londra, quasi cinquantenne sposò Andreina Mailden ragazza triestina molto più giovane, figlia di un commerciante di grano di origini austriache e donna bellissima, bionda pelle chiara come le sue origini germaniche imponevano, dal loro amore nacque Tommaso Alberto e dopo un anno circa Adele Rita. Ecco Adele cercava il giovane Angelo nel fienile per fargli dei pompini, poi venendo consigliata dalla serva di casa iniziò anche a farsela mettere nel culo dal suo giocattolo sessuale, ma si sa l’appetito vien mangiando e dall’adolescenza passarono alla maturità e quindi a rapporti completi e fallo oggi, rifallo domani ci scappò la gravidanza. Il barone oramai quasi settantenne voleva evitare lo scandalo e consigliava un aborto riparatore ma Adele e sua moglie erano contrarie, ma il vecchio non accettava bastardi in famiglia e siccome erano cambiati i tempi, conosceva di che pasta fossero fatti i Bartucello ed anche perché apprezzava Angelo che era un eccellente lavoratore ed una onestissima persona acconsenti alle nozze a patto che Adele rinunciasse alla sua eredità in favore del fratello Tommaso a parte la quota di legittima individuata in una casetta con orticello dove vivere col marito, altra condizione fu che il nascituro se maschio si doveva chiamare Umberto e se femminuccia Andreina, ed ecco che nacque Andreina e dopo che tolse il pannolino anche Assunta, dopo di che ad Adele bruciava lo sticchio e scappò con un rappresentante di corredi nuziali lasciando Angelo Buenoparti a gestire il latifondo vista l’incapacità di Tommaso e l’età avanzata del vecchio barone, ed a crescere le figlie, dopo qualche anno Adele tornò ad occuparsi delle figlie andando a vivere dal padre anziano.
Andreina crebbe così, coi racconti di una nobiltà oramai passata e le difficoltà del quotidiano, il buon Angelo non faceva mancare nulla alle figlie, ma Adele abituata a tutto da giovane, lasciava intendere che i Bartucello erano stati cresciuti in ben altri lussi, ma la nostra piccola impertinente baronessina era sveglia non molto studiosa ma furba, oltre al nome dalla nonna aveva preso i lineamenti, bellissima anche lei occhi chiari e pelle bianca e vellutata, un culetto a mandolino e un seno non grande ma bellissimo di forma, della madre aveva preso il difetto o il pregio di essere proprio troia dentro.
Tutte queste cose me le raccontò quel pettegolo di ma frati Totò che con quelle persone aveva rapporti di affari, vendeva infatti a loro i prodotti delle sue terre, olio, mandorle, uva e grano con ottimi guadagni che insieme agli affitti delle sue case e locali commerciali ed al canone di gestione del suo negozio gli permetteva di vivere di rendita e non fare una beata minchia se non ficcare sempre con donne diverse e rompere i coglioni a me. Gli chiesi queste informazioni perché la ragazzina lo salutò cordialmente al bar chiamandolo Signor Salvatore provocando una mia risata scomposta, dopo essermi riavuto dalla sorpresa dissi alla giovane che nessuno aveva mai chiamato signore a Totò, anche lei sorrise della battuta e si presentò educatamente come il rango le imponeva, d’altronde noblesse oblige. Si congedò dopo essersi presa l’incarico di salutarci i genitori ed il nonno barone.
Chi bellu culu ca avi ma frati Totò? (che bel culo tiene)
E lo usa caro ‘Nzinu e pure una pompinara a 5 stelle, a scuola se la sono fatti sucare in tanti.
A tia cu ti li cunta sti cosi (come fai a sapere tutte questi fatti)
I ragazzi al bar ed anche una sua prof amica mia, e ho detto tutto
Non hai detto un cazzo sempre con sto ho detto tutto e non dici mai niente.
Si insomma una supplente con cui ho avuto una storia, l’ha vista nei bagni dei maschi e le compagnette gelose la sparlavano con lei.
Va beh puttanate femminili
Ah certu non ti ricordi Adele che troia era, anzi &egrave ancora ora, io ma facissi
Veramente lì ve l’appoggio ma frati Totò, anche io un pensiero lo faccio spesso, ma quanti anni ha?
Saranno 46-48
Coglione la figlia no la madre
Maggiorenne &egrave ho visto le foto del compleanno su face book, frequenta la quarta liceo che l’hanno bocciata.
Naturalmente mandai la richiesta d’amicizia, con un messaggio d’accompagnamento semplice, ciao ti ricordi ci siamo conosciuti al bar, ero con il signor Salvatore.
Accettò l’amicizia e rispose al messaggio con una faccina sorridente. Nelle foto era tipica lolita provocante nelle pose, negli sguardi e decisamente sexy nelle foto in costume a mare. Era oggettivamente troppo giovane per me ma volevo usarla per arrivare alla madre che era presente in molte foto e nei commenti delle stesse sempre civettuola &egrave sempre bona con i suoi 45 anni compiuti.
Ma, nella mia vita c’&egrave sempre un ma, sempre su facebook stavo visitando il profilo di una mia amica pittrice anch’essa bona e giovane di nome Marzia quando le foto dei quadri nell’album Nudi e Crudi trovo un’opera con la donna nuda uguale ad Andreina e nello sfondo le campagne del feudo di famiglia. Subito contatto in privato Marzia.
E: Marzia io questa del quadro la conosco, come e quando hai fatto questo ritratto? Giuro che mantengo il tuo segreto professionale.
M: te lo dico ma ti ammazzo se parli. Allora mi ha mandato una foto della tipa un fotografo che conosco, perché c’era un tipo che voleva un quadro di nudo della ragazza, ed io ho trasformato la foto in pittura, ti piace l’opera o la ragazza?
E: tutte e due, e magari tu pittrice bella.
Passano i giorni e becco Andreina al negozio di frutta e verdura di Sara una mia amica, prendo la palla al balzo facendogli mille complimenti per la sua bellezza raffinata:
Raffinata come una baronessa Andreina, una bellezza di classe.
Grazie signor Enzo!
Non mi offendere neanche a me nessuno a dato del signore!
Ah ah ah a! simpatico sempre con la battuta pronta.
Sai ho visto per caso un quadro con una dea in ambiente campestre che ti somiglia, una venere proprio.
Lei fece uno sguardo furbetto e fece per uscire.
Vorrei vederlo anche io
Invitandomi a seguirla,
Aspetta che ho fatto una foto di sgamo
E le mostrai la foto che avevo scaricato da Facebook
Siete uguali, certo nuda pare più bella di te, ma io non ho visto te, quindi non mi sbilancio a giudicare. Anche la campagna pare delle nostre zone incredibile.
Sa mantenere un segreto?
Certo se me lo chiedi così assolutamente si.
Quella sono io, e questo servizio mi &egrave stato pagato 200 euro, solo per una foto nuda, il quadro lo hanno fatto copiando una foto.
Ma veramente dici, allora giudico sei bellissima, immagino la foto?
Gli la faccio vedere, mi fido
E mi mostrò la foto sul suo telefonino, come prevedibile mi si rizzò, e nella foto no si vedeva il culo. Le chiesi se avesse altre foto o altri quadri magari di schiena.
Il mio culetto le piace vero? Ah ah piace a tutti.
Smorfiosa e vanitosa sei? Comunque si &egrave il tuo pezzo forte oltre al viso che &egrave veramente magnetico.
Eccola accontentato
E mi fece vedere un’altra foto con lei appoggiata al lavandino che si pettinava inquadrata di schiena e col viso riflesso allo specchio, obbiettivamente una bella foto.
Posso avere la foto e farmi fare un quadro, pagando naturalmente
Per lei faccio uno sconto vanno bene anche 100
Affare fatto ma serve la foto originale o il file originale
Certo, certo mi dia la mail e le spedisco il file.
La salutai baciandola sulle guance rosa, e mentre allontanavo la mia faccia misi 100 euro nella tasca dei jeans, ovviamente la tasca sul culo.
Domenica pomeriggio al bar Cina con il solito Vesper davanti pensavo ai bei momenti con Cinzia e la piega che aveva preso la mia vita quando davanti a me sfrecciò uno scooter, frenata vigorosa dietro front e fermata proprio davanti a me.
‘ Signor Enzo! Buona domenica!
‘ Grazie Andreina! Vuoi favorire? Anzi mi correggo parcheggia e siediti &egrave un ordine!
‘ Obbedisco
‘ Cosa ti faccio portare?
‘ Un coca-rhum grazie!
‘ Marsiò porta una coca-rhum alla signorina.
‘ Cosa fai in giro così abbigliata?
Aveva un vestitino lungo strettissimo a righe orizzontali bianche larghe e blu strette che lasciava scoperti i fianchi della pancia e la schiena e poi proseguiva con una sola spallina a sinistra con la spalla destra nuda coperta dai capelli biondi, non poteva indossare un reggiseno con le spalline ed infatti era senza, i capezzoli e le aureole erano evidenti come anche il culo che risaltava e provocava occhiate vogliose e toccate di pacco ad ogni passante.
‘ Io vesto sempre così mi piace e secondo me piace anche al pubblico maschile non trova?
‘ Trovo si
E allargando le gambe mostrai l’evidente principio di un erezione, lei sorrise arrossendo.
‘ Signor Enzo la vedo sempre passare vicino la piazzetta dei Tirriuzzi abita là vicino?
‘ In un certo senso si , tengo una casetta con un mio amico per giocare a carte, per qualche mangiata con amici e per qualche ragazza che magari vuole vedere la mia collezione di figurine.
‘ Si si certo di figurine, aha ah ah monello siete signor Enzo, con quegli occhietti da maniaco, però sempre gentile e simpatico.
‘ Che regalo ti sei fatta con le 100 euro?
‘ Niente li ho messi da parte ma tanto non servirà, voglio comprare il nuovo I-phone ma quel testone di mio padre non vuole, costa 1.100 euro ma si può pagare a rate, ma niente e contrario.
‘ E la mamma invece
‘ Dice che mio papà &egrave tirchio, arretrato e di acquistarla lo stesso con la mia carta di credito tanto sono maggiorenne, ma poi le rate della carta sul conto corrente di mio padre, e siamo sempre punto a capo, si potrebbe rateizzare con un garante ma a chi lo dico? A mio zio Tommaso neanche a parlarne vive su Marte. Che mi consiglia signor Enzo?
‘ Ti consiglio di aspettare tempi migliori magari fai qualche altro quadro o boock fotografici o sfilate e lo compri da sola.
‘ Si &egrave quando?
‘ Andreina io ho finito le sigarette.
‘ Anche io infatti stavo andando a comprarle all’automatico.
‘ Io ho una stecca intera a casa se vuoi un pacchetto di Chesterfield te lo offro io, vieni?
‘ Troppo fico, la seguo con lo scooter.
‘ Marsiò io vado, metti in conto di quel coglione di ma frati Totò ca poi ma vidu io.
‘ Così fate con gli amici?
‘ A si la fa ficcare in culu su mmerda! Tanto lui lo fa pure con me quindi.
Arrivammo alla casa dei balocchi, feci salire le scale a lei per prima per ammirare l’ancheggiare dovuto al vestitino stretto, mi venne voglia di saltarle addosso.
Offri il pacchetto ed una sigaretta delle mie e accesi la macchinetta per farci un caff&egrave che ci stà bene col fumo.
Lei si mise a fumare alla finestra sul pozzo luce appoggiata ad un gomito e col sedere rivolto verso me, una vista celestiale o meglio infernale visto che la sodomia &egrave peccato, si,peccato non farla. Riprese il discorso del I-phone, non si dava pace di non poterlo avere, mi decisi ad agire anche se mi sentivo un pervertito con una ragazzina appena diciottenne.
‘ Facciamo una cosa Andreina, andiamo al centro commerciale di Maonza che conosco l’impiegato, il garante te lo faccio io e ti pago anche la prima rata, ma tu poi al ritorno te la fai ficcare da me.
Resto pensierosa su cosa rispondere, ma il suo scopo era il prodotto della Apple mentre il mio scopo era scopare.
‘ Ma ora come faccio con la mamma.
‘ Chiamala e le dici che esci con le amiche per un panino
‘ Però, se si accontenta di un pompino, sono molto brava sa e mi piace farli.
‘ Se ti piace farli allora me lo fai gratis prima di partire, allora me la dai la fica o no? L’I-phone &egrave sullo scaffale del negozio che aspetta te.
‘ Ma veda non mi prenda in giro, ma io sono ancora vergine e farlo la prima volta per soldi non mi andrebbe, l’avevo sognato diversamente.
‘ Posso venirti incontro, ti tromberò solo il tuo meraviglioso culetto, te lo spaccherò però due volte al mese con tutti i pompini che voglio e ti regalo anche un pacchetto di sigarette ogni volta, quando devi pagare le rate passa da me col bollettino e ci penso io, se accetti vieni qui in ginocchio da me e me la suchi, se rifiuti prendiamo il caff&egrave ed amici come prima.
‘ Ma se facciamo tardi?
‘ Ma che dici con quella meraviglia di popò, dopo due colpi ti allago l’intestino, ascolta mi scoccia pregarti qua c’&egrave la minchia che devi fare.
Mentre dicevo queste ultime cose estrassi l’uccello dai pantaloni che abbassai insieme ai boxer e mi sedetti a gambe aperte, lei si avvicino spense la sigaretta e s’inginocchio.
‘ Non facciamo scherzi non si approfitti che sono giovane.
‘ Ancora scuse, sono un galantuomo io, ora muta e suca.
Mi fece un pompino splendido risucchi, leccate di palle e di tutta la minchia ed ingoi profondi, si fece sborrare in faccia con la lingua di fuori, sputo lo sperma nel lavello e si pulì con dei tovaglioli di carta, prendemmo il caff&egrave si rifece il trucco che si era sfatto con i movimenti della boccuccia.
‘ Allora andiamo?
‘ Non avvisi mamma
‘ Lo farò in macchina
Partimmo per il centro commerciale, parlai con il commesso amico mio e prendemmo il pacco con il gioiello tecnologico e la mazzetta dei bollettini postali. Guardavo Andreina felice che mi guardava fisso con sorriso riconoscente.
Arrivati a casa già aveva messo la sim nel nuovo telefono e volle farsi un selfie con la boccuccia a cuoricino. Io spostai il tavolo ed aprii il divano letto. Poi presi il primo bollettino ed il mio telefonino, applicazione posta pay e pagai on line e subito la prima rata, mandai una copia della ricevuta su whats app a lei e misi un altro pacco di sigarette nel suo borsello.
‘ Baronessa io ho fatto quanto promesso, ora tocca a te, ho intenzione di ridurti il tuo buchetto come le tue labbra a cuoricino, spogliati.
‘ Ma veramente non sarebbe meglio domani.
‘ No ora e basta se no il telefono lo prendo io e te lo do dopo che t’inculo.
Abbassò la testa e si tolse la scarpe appogiandosi sul davanzale della finestra, io abbassai la spallina, passo il gomito attraverso, ed il suo seno dalle linee deliziose mi apparse agli occhi, mi chinai a baciarlo a leccarlo ed a morderlo, abbassai il vestitino e lei alternativamente tolse le gambe, resto con delle mutandine tipo tanga anch’esse a righe come il vestito.
‘ Ora mettiti a pecorina.
‘ Non mi faccia male
‘ Non ci credo che sei vergine nel culo Andreina, questa non me la dai a bere
‘ No ma non mi faccia male lo stesso.
Presi dal mobiletto il gel lubrificante, abbassai quelle mutandine e che capolavoro della natura che era quel sedere, la fica era tutta in vista bella chiusa ma arrossata e bagnata e sopra un buchetto da libro di anatomia, un ano perfetto, non era possibile che da lì potesse uscire merda tanto era bello, era pure ancora profumato dal bidet, meglio, a me piace tanto l’igiene.
Iniziai a lubrificarle il buco con l’indice roteando e aspettando che si aprisse, cosa che naturalmente fece perché si eccitava anche lei, entrai lentamente tutto il dito indice e lentamente lo estrassi, poi sempre con delicatezza indice e medio e tanto lubrificante anale per l’interno, continuai fino a quando tre dita a cuneo entravano ed uscivano naturalmente, li ruotavo pure e lei mugolava di piacere anche perché con l’altra mano le accarezzavo lo sticchio bello depilato e umido.
‘ Ti piace Andreina
‘ Si
‘ Ora attenta perché si ficca
‘ Si
‘ Sai dire solo quello, ora dimmi che vuoi essere inculata e grazie del favore
‘ Grazie del favore, fammene un altro inculami maniaco
‘ Come comanda baronessa
Appoggiai la cappella e spinsi ed entrò, poi visto che ero nudo anche io le salii sopra tipo a cavallo e feci entrare tutta la minchia, entra esci entra esci, e poi sempre più veloce.
Non durai tanto ma era veramente una favola bella, tutta rosa, pelle liscia perfetta, bionda naturale, mi stavo inculando una ninfa delle fiabe.
‘ Ti sborro nel culo fata dei pompini tieni tutto e porta a casa
Le feci un clistere di sborra, menomale che mi aveva spompinato altrimenti le sarebbe uscita dalla bocca.
Appena fui fuori corse in bagno che aveva lo stimolo impellente, correva tenendosi con una mano le chiappe, ma io ero pulito comunque, le fui dietro e mi feci un bidet dandole un bacino sulla boccuccia, dopo che evacuò lo sperma dal retto si lavò anche lei. Si rivestì, ma senza mutande che confiscai io come ricordo, ed andò via.
‘ Alla prossima rata Andreina, e salutami la mammina
‘ D’accordo quando posso tornare per la seconda volta del mese?
‘ Questo mese va bene anche così
‘ Grazie mitico signor Enzo!
Mi fumai una sigaretta nudo nel letto dove avevo consumato questo rapporto contro natura fantasticando su come avere anche la zoccola della madre e di come cogliere quel frutto di quella fichetta giovane e fresca anch’essa meravigliosa, perché no tutte e due insieme, e magari le passo a ma frati Totò. Mi arriva un messaggio.
Andreina: grazie ancora, sono felice, mi ha fatto venire ed anche se mi brucia il culetto ho fatto la cosa più giusta. T.v.B. signor Enzo.
Mi dava del lei, le avevo trapanato l’ano e mi dava ancora del lei, ma d’altronde si sa ‘noblesse oblige’.
Arrivò la scadenza della seconda rata ma Andreina non si fece viva, ma io avevo voglia del suo corpo e poi mi ero fissato che la dovevo sverginare o comunque avere la sua fica. Un giorno che ero proprio arrapato la chiamai:
‘ Andreina ciao ma l’I-phone non lo paghi più, il tuo recupero crediti esige il versamento della rata.
‘ Signor Enzo scusi, ma l’ho pagato con i 100 euro della foto, comunque sono sempre soldi suoi, grazie quando avrò bisogno mi farò sentire io!
‘ E brava, prima mi fai sballare e poi scappi, brava veramente
‘ Dai non si offenda, lei &egrave stato molto gentile lo stesso, ed &egrave piaciuto anche a me quello che mi ha fatto.
‘ Ciao baronessina, ciao!
Ero molto incazzato ma potevo solo farmi una sega, al momento non avevo niente sottomano, Cinzia non c’era più, e le sue amiche erano ormai sistemate, niente andai al bar da Cina e mi scolai quattro Vesper per placare i bollenti spiriti.
Trascorse anche il terzo mese e di Andreina nessuna notizia,
un giorno la becco al bar Cina con sua madre e suo padre:
‘ Angelo ciao !
‘ Oh Enzo &egrave da tempo che non ti vedo ciao! Conosci mia figlia Andreina?
‘ Si certo! Ciao signorina!
‘ A me non mi saluta?
‘ Ma come no Adele, come stà?
‘ Bene grazie Enzo, ma ha ragione Angelo non vedo sia a te che a tuo compare da un sacco di tempo!
‘ Veramente abbiamo quasi la residenza al bar?
‘ Che strano, io pensavo la residenza l’aveste nel cortile vicino la piazzetta dei Tirriuzzi?
Lo disse con sguardo complice, da zoccola quale era!
‘ No là andiamo a giocare, purtroppo ultimamente non incasso vincite.
Salutai di nuovo incrociando lo sguardo di Andreina che ora si mostrava imbarazzata e timida. Le messaggiai sul suo fiammante I-phone chiedendole notizie sulla terza rata, mi rispose di vederci dopo appena suo padre andava via, Angelo uscì dopo poco e poco dopo, mentre la madre faceva la splendida conversando con dei giovanotti, lei andò fuori dal locale guardandomi fissa negli occhi, la seguì mettendo una sigaretta in bocca come per andare a fumare.
‘ Allora Andreina? Mi lascio il cazzo disoccupato?
‘ No &egrave che anche questo mese ho racimolato qua e là, con dei servizietti ai compagnetti.
‘ Cio&egrave ?
‘ Ho fatto qualche pompino e mi sono fatta fotografare nuda da alcuni dei miei compagni di scuola e dai loro amici.
‘ Sei veramente una puttanella! Con me ti diverti e puoi stare sicura della mia riservatezza! Scema
‘ Lo so ma ho paura che poi la facciamo grossa?
‘ Ma in che senso, hai paura che ti spacchi il culetto? si lo farei molto volentieri se ci tieni a saperlo!
‘ No ho paura di lasciarmi andare ed ho paura con una persona matura, ma le voglio bene, con me si &egrave comportato comunque con rispetto.
‘ D’accordo come dici tu, ora vai da tua madre che già mi sono rotto i coglioni dei tuoi comportamenti da ragazzina.
La lasciai in malo modo e vidi che le palpebre si erano gonfiate e che poi aveva aggrottato la fronte. Salutai Adele quando uscirono, lei non guardò mentre Adele sorrise allegramente al mio saluto ricambiando con la manina.
Ormai avevo dato per scontato che la mia minchia non avrebbe più incontrato il culo di Andreina e neanche le sue dolci labbra, ma le scadenze sono scadenze! Squilla il telefono, ero a casa con mia moglie e stacco la chiamata, scocciatori le solite offerte dissi per giustificare la mancata risposta, era invece Andreina, subito dopo un messaggio su whats app: scusi ma, vorrei parlarle. Io lapidario: domani ore 16.00 alla casa dei balocchi e niente trucchi.
All’ora convenuta arrivai alla casa dei balocchi, lei era già lì ad aspettarmi, apri la porta e la feci accomodare, salimmo le scale ed entrammo nella mia stanza, il tavolo era al centro ed il divanoletto chiuso:
‘ Signor Enzo io..
‘ Tu cosa?
‘ Avrei portato la rata di questo mese se lei volesse ancora ‘
‘ Vedo il bollettino, il culo lo hai portato? &egrave pronto? Sei pulita?
Non aspettai risposta e le palpai il culo, s’irrigidì tutta, le aprii la cerniera dei jeans li abbassai di colpo insieme alle mutandine ed iniziai a toccarla sul buco del culo infilando le dita nella fica:
‘ Togliti le scarpe e i jeans
Presi il lubrificante dal cassetto e mi spogliai anche io, la piazzai in ginocchio sul divano e la feci piegare, con due dita la lubrificai senza delicatezza:
‘ Sucamilla ora per bene così la facciamo diventare di marmo che te la infilo tutta nel culo. Oggi mi farai pure un pompino dopo, capito come da accordi. La rata te la pago dopo la seconda inculata del mese chiaro?
‘ Si ma &egrave ancora arrabbiato.
‘ Incazzato non vedi come &egrave gonfia
E mentre finivo la frase le ficcai la minchia in bocca. Appena fu dura per bene come una vera inculata vuole, la penetrai senza minima precauzione, inarcò la schiena &egrave gridò, le misi una mano a spingerla giù e l’altra a tapparle le bocca e continuai a penetrarla:
‘ Mi fa male piano
‘ Certo che ti fa male, ti sto inculando, non te ne sei resa conto!
Le trivellavo l’ano come facevo ai bei tempi con Cinzia, ma la baronessina non era ancora così sfondata, forse in questi mesi non lo aveva usato. Ora la presi per i fianchi e martellavo duro
‘ Piano per favore
‘ Tu stringilo meglio così mi incazzo di più e vengo prima
‘ Ma mi faccio male oggi, per favore basta!
‘ Ancora ne abbiamo rassegnati!
Continuai a ficcargliela in culo per circa 10 minuti, alternando penetrazione ed estrazioni e poi martellamenti, l’ano si dilatò per bene e finalmente sborrai tutto dentro il suo retto.
‘ Non andare in bagno, perché voglio immediatamente il pompino cara
‘ Ma come &egrave appena uscita dal culo e’.
‘ Così zitta! Lecca e suca!
Infilai la minchia nella sua boccuccia, lecco pulì lo sperma e piano piano mi tornò dura, le sborrai in gola e le feci ingoiare tutto.
Singhiozzava, le consentii di andare a lavarsi e la mandai a casa:
‘ Chiamo io per la seconda inculata e poi ti do la ricevuta, ora vai dalla tua mammina
‘ Si signor Enzo, oggi mi ha fatto male, non mi tratti male.
‘ Vai che debbo andare a fare altre cose.
Avevo già deciso di metterla in difficoltà, l’indomani andai davanti la sua scuola ed all’uscita la chiamai:
‘ Andreina sono qui sali in macchina e andiamo
‘ ma io, ora come faccio
‘ zitta, stupida faccio io, tu chiama tua madre e dille quello che cazzo vuoi!
‘ ho paura
‘ SALI!!
La portai alla casa dei balocchi, la feci spogliare nuda, senza neanche anelli ed orecchini, la porto in bagno e le infilo nel culetto una peretta con una soluzione per lavargli il retto, ordino di farsi un bel bid&egrave e poi di nuovo in camera
‘ fai il caff&egrave baronessina, e me lo porti!
Presi il caff&egrave,
‘ spogliami, accendimi una sigaretta! Mentre fumo ciucciami il cazzo
Prese a leccarmi l’uccello,
‘ sa di pipi’!
‘ buongustaia, conosci il gusto dei cazzi, ciuccia non ti fermare
Terminata la sigaretta, iniziai a sditalinarla in fica e nel culo, appena bello duro incominciai a scoparla in bocca tenendola per le orecchie e le inondai la bocca!
‘ continua a sucare, non ti fermare, io intanto ti preparo il culo
La misi di fianco in un 69 laterale e le leccai il buchetto, infilandole prima uno poi due dita roteandoli, era pronta, misi un cuscino sotto la pancia e giratola a cosce chiuse le salii sopra, allargai le chiappe e la penetrai con la cappella. Rimasi fermo, estrassi, spinsi ancora entro metà minchia, tutta fuori, mi misi tutto sopra e sussurravo nelle orecchie che era una puttanella, la inculai a tutta lunghezza e pompavo lentamente. La volli poi inchiappettare di fianco, iniziava a godere. Me la feci sucare di nuovo, mi sedetti sul letto e pretesi che si sedesse su di me ficcandosi la mia minchia nel culo, si penetrò completamente e cavalco bene, venne gridando di piacere. Infine la feci mettere a pecorina e con 5 minuti di violenta inculata sborrai tutto nel suo culo.
Senza tregua me la feci leccare, ma prima presi bollettino, cellulare e giustamente pagai on line la rata.
‘ suca, Andreina , ma alla mammina cosa racconti, come lo giustifichi che ti paghi le rate
‘ io mi confido con mia mamma, non &egrave molto d’accordo ma sa che me la faccio ficcare in culo da lei Enzo!
‘ che buttane che siete! Ti faccio una proposta! Portami la tua mammina e con una ficcata in tre ti pago la prossima rata, anzi se ti fai sverginare ne saldiamo due, capito mammina sticchio e culo e te una rata, secondo round sverginarti la seconda, pensaci intanto!
‘ guardi che lo dico a mamma, e magari ci penso a farmi sverginare ma con dolcezza, me lo promette?
‘ prometto certo, la verginità perduta sarà un bel momento e poi con mamma ad aiutarti, ora spompinami che voglio sborrare di nuovo
E infatti sborrai, in quella bocca meravigliosa era un piacere. Ero riuscito a dominarla e sono sicuro che la prossima rata mi sarei fottuto Adele, prossima tappa sverginare la biondina e fare fottere Adele a ma frati Totò.
Al bar da Cina nel primissimo pomeriggio:
‘ Marsio’ ciao, si &egrave visto ma frati Totò?
‘ No Enzo ma ti cercava Adele Bartuccello!
Adele! Ma cosa può volere da me? Speriamo che Andreina non mi abbia combinato dei casini, ma sono due troie secondo me vuole vedermi per fottere. Tutto ciò pensai mentre nel frattempo messaggiavo ad Andreina per chiedere spiegazioni.
A: si &egrave vero, vuole parlare, posso dirle di venire?
E: ma dalle il numero di cellulare, che ci mettiamo d’accordo direttamente.
Dopo pochi secondi arriva un messaggio con un numero non memorizzato
Ad: Enzo ci possiamo incontrare al bar?
E: ma si, certamente ti aspetto Adele, con ansia e piacere
Ad: arrivo subito.
Subito furono meno di cinque minuti, arrivò in tiro con pantaloni elasticizzato con colore grigio di fondo e disegni geometrici neri ed un dolcevita blu molto attillato, ancora una topolona la baronessa mangiacazzi, i pantaloni aderivano nei punti giusti, in inglese si dice camel toe in siciliano invece tutti li ferli di sticchio di fora, cio&egrave tutta la fica si intravedeva, belle labbra carnose , spacca bella larga e monte di venere morbido burroso, già mi ero eccitato, dovevo leccare quello sticchio, per forza!
‘ Enzo non perdo tempo, scusa la franchezza, tu che intenzioni hai con la mia piccola?
‘ Adele nessuna intenzione, io pago le rate, e lei mi dona il suo culo e la sua bocca, non voglio fregarla o sfruttarla, poi se tu l’aiuti finisce prima di pagare le rate.
‘ bene io non ero molto d’accordo con questo affare, ma almeno mi sentivo che non avresti fregato Andreina, che poi non l’avresti ricattata. Allora mi ha parlato della rata in due, finalmente ti sei deciso a chiedermi di ficcare
‘ e dopo ti chiederò di fartela ficcare da ma frati Totò, ma prima mi devo svuotare io , anzi che bello sticchio che si vede in mezzo alle cosce, non vedo l’ora di leccartelo tutto! Che dici se andiamo subito.
‘ ok porco, ma in due solo una rata? Valgo così poco?
‘ ehy non cambiamo le carte, una rata in due, doppia rata se si fa sverginare, ora andiamo, chiama quella buttanella e le dici di venire preparata direttamente alla casa dei balocchi.
‘ vedrai che io valgo di più, ti svuotero le palle, poi visto che ti piace metterlo in culo ad Andreina ti sfido a resistere più di cinque minuti nel mio, sborrerai subito e la mia specialità.
Se mi toccavo sarei venuto subito, che sfrontata, arrivammo ognuno con la propria auto alla casa dei balocchi, le offrii da bere mentre lei avvisava la figlia di raggiungergi ed io mi spogliavo, misi la minchia nel bicchiere e versai la sua aranciata,
‘ bevi baronessa, inizia ad assaggiare il mio cazzo!
Lei non solo bevve dal bicchiere ma ingoio la cappella durissima e succhio slinguazzando , che professionista dei pompini. La spogliai tutta, che fisico sodo, una donna di 45 anni, ma bona, leggera pancetta ma non flaccida, e la fica! Meravigliosa, le labbra carnose il buco rosa , il clitoride turgido, uno sticchio da amare, mi tuffai a leccarla ed il sapore agrodolce mischiato a quell’odore di femmina mi ubriacava, leccavo, succhiavo, mordicchiavo, lei rideva e provocava, dicendomi
‘ non avevi mai assaporato un pacchio così gustoso vero, dai fammi venire avanti porcellino!
Continuavo tutto sbavato dei suoi intimi sudori, mi aiutavo con le dita, allargai le chiappe del suo culo da milfona troia, il buco bello scuro e grande, diverso dalla figlia, meno bello ma sicuramente più da maiala, leccai anche quello, reagì, prima stringendolo e poi allargandolo, la punta della lingua entro dentro tipo piccolo cazzo, non resistetti ed entrai con il cazzo in quello sticchio gonfio ed iniziai a fotterla, sentivo bussare ma non volevo uscire, Andreina chiamava al cellulare, fu lei da buona mamma, a farmi tornare in me, andò ad aprire alla figlia tutta nuda, io ammirai il suo culo, qualche buchetto di cellulite e smagliature erano presenti ma una matura così non l’avevo mai visto, Andreina entro in stanza imbarazzata, le chiesi il bollettino, e le ordinai di spogliarsi, a modo di carta igienica sfregai il bollettino nella fica e nel culo di Adele e me la impalai sopra la mia minchia scoppiettante
‘ Andreina vienimi sopra che voglio gustarmi il tuo nettare, il tuo succo di fica.
Mi trovai ad avere la minchia ficcata tutta nello sticchio di Adele e la fichetta profumatissima di Andreina in bocca, trattai la figlia come la madre, ma lei, meno abituata al sesso orale mi venne in bocca, il suo nettare era gustosissimo, ora mi dovevo liberare della sborra, i coglioni mi stavano scoppiando.
‘ Forza nobildonne mettetevi a culo a ponte, che vi devo fottere per bene
Si misero a pecorina e dopo una sputacchiata e leccatina al centro delle chiappe di ognuna, infilai il cazzo nel culo di Andreina, di colpo, senza pause, di forza. Cinque minuti e rallentai con le mani strinsi le palle per non venire, estrassi il nerbo dall’ano della ragazza e lo puntai sul buco nero di Adele.
‘ Hai detto cinque minuti Adele? Vediamo se li supero poi ti fai scopare da sola senza rate da scontare, d’accordo?
‘ Quanto parli Enzo! Avanti mettilo dentro che ti faccio vedere cos’&egrave il mio buco del culo.
La penetrai con piacere, largo e sfondato affondai senza ostacoli, ma andavo piano per godermelo, lei sapeva scopare con il deretano, con i movimenti dello sfintere mi mungeva la minchia, come dei morsi senza denti, cazzo che troia rotta in culo! Erano passati tre minuti, lei si abbassò e la minchia uscì fuori, si girò, mi prese con le gambe e mi strinse verso di lei in un abbraccio lussurioso poi con la mano prese la minchia e se la rificcò nel culo, le sue mani mi arrivarono dietro le spalle, si sollevò e che con tutto il suo peso si impalò sul cazzo, tutto dentro ora, ed inizio a mungere di nuovo ed a saltellare, il movimento tutto di cosce, braccia e buco del culo mi faceva impazzire trattenni il respiro finche potei, ma il corpo prese il sopravvento, l’appoggiai al muro e la sbattei violentemente. Le inondai il culo di sborra bollente, appena tirai fuori la minchia il suo culo reagì espellendo un lago di sperma con rumore tipo bottiglia di spumante, erano passati sei minuti,
‘ Ho vinto bagascia, ho vinto! Domani stessa ora da sola e senza rate, ti ho fottuto!
‘ Sei un bastardo! Hai resistito, vedrai domani cosa ti faccio senza la mia cucciola a guardarmi.
‘ Ora silenzio e puliscimi il cazzo! Andreina tu leccami le palle che mi fanno male, preparale a riempirsi di nuovo che poi devo riempire il tuo di culetto.
Le bocche delle due troie fecero egregiamente il servizio, ero di nuovo duro, ma anche stanco, mi sdraiai sul letto e volli Adele sopra, cavalcò almeno dieci minuti e poi venne di lussuria mentre le ficcavo due dita nel culo.
‘ Andreina siediti sul cazzo, ma infilatelo tutto nel culo, capito
‘ Si però lo faro piano capito?
‘ Si! Vai tranquilla!
Appena la biondina si era entrata con fatica la cappella gonfissima, non avevo mai avuto la minchia così grossa e rossa, la presi per i fianchi e la calai tutta di colpò, urlò di dolore, alzai le ginocchia e facendo leva con la pianta dei piedi iniziai a sollevarla costringendola a ficcare, la inculavo forte, misi la mano destra sulla fica e la sinistra sulla tetta, strinsi forte tutto e picchiavo forte con la minchia, venni dentro il culo anche a lei e crollai, ero come svenuto, che eccitazione, volevo farlo in maniera porca, non mi interessava il loro piacere ma solo il mio.
‘ Andreina credi forse di avere finito
‘ Cosa devo fare ancora?
Rispose singhiozzando e toccandosi il buco del culo.
‘ Come cosa, sucami tutto, pulisci sgualdrina, e tu mamma buttana forza leccami le palline che ancora non &egrave finita.
Andreina sbuffando si mise la minchia in bocca, lecco meravigliosamente e sbocchinò ancora meglio, Adele leccò le palle ingoiandole e succhiandole prima una e poi l’altra lecco tutto il perineo, mi fece un succhiotto alla base dei coglioni che mi aspirò l’anima ma anche la stanchezza. Ripresi la mia virilità:
‘ Andreina sei pronta? Ti farai sverginare da me?
‘ Oggi no per favore, non me la sento, la prego non mi forzi
‘ No gioia, non avere paura, violenza o forzature la prima volta mai, questa volta non dico bugie fidati sul serio, ma la prossima volta si, d’accordo, preparati non ti preoccupare avrò cura di te lo farò con dolcezza, niente dolore Andreina vai sicura
Mi abbassai a leccarle il fiorellino e la calmai con una slinguazzata di clitoride.
Adele continuava a sucarmela mentre io rilassavo la figlia, Andreina si rilasso dopo una serie di convulsioni dovute all’orgasmo. Presi Adele le allargai le cosce e leccai pure a lei, gliela ficcai nello sticchio bollente invitando Andreina a guardare.
‘ Guarda com’&egrave bella tua madre mentre fotte, guarda com’&egrave bella la minchia dentro lo sticchio, la prossima volta lo proverai anche tu che sei molto più bella di mamma.
‘ Ficca stronzo, io sono vanitosa, sono più bella di mia figlia, lo vedi che non mi resisti, ti ho fatto sballare la testa ammettilo.
‘ Certo buttanazza che mi fai sballare, maiala , troia
Venni subito tutto dentro lo sticchio, e mi feci ripulire.
Ripresi dal pavimento il bollettino stropicciato e profumato di pacchio e con il solito sistema pagai la rata! La rata più bella. Aveva ragione Adele, lei valeva di più di una rata.
‘ Domani facciamo pausa Adele, rinviamo a dopodomani
‘ Ti ho atterrato Enzo? K.O. ! dove &egrave finito il Don Giovanni?
‘ Aspetta che le palle tornino vive e vedrai cara.
‘ Restiamo per dopodomani? Vieni a prendermi a casa mia però.
‘ Comandi baronessa!
La baciai sulla bocca appassionatamente, che donna!
‘ Andreina noi invece quando? Quando sarai pronta? Ti conviene sai, ti faccio donna e riduci di due rate il debito.
‘ Domenica ho il ciclo, possiamo fare domenica prossima se vuole, ma soli mi vergogno con mamma!
‘ Amore mio, davvero? Ma io ti voglio proteggere sarò con te!
‘ No mamma preferisco da sola, già ho provato imbarazzo oggi
‘ Ma scusate, preciso che io non uso profilattici e se ficco, e mi viene di sborrare vengo dentro! Come farai Andreina?
‘ No no prendo la pillola anche se sono vergine, me lo ha consigliato la ginecologa di mamma.
‘ Allora siamo a cavallo, dopodomani mi cavalco tua madre e poi domenica prossima sarai mia fatina bellissima, mia per un giorno, solo mia, mi ricorderai vedrai, cucino io, e mangeremo qui, nella casa dei balocchi, fai i compiti il sabato perché inizieremo la mattina e finiremo alla sera, ti prenderò solo la fichetta quel giorno se vuoi, se invece preferisci anche qualche ripresa nel tuo meraviglioso sederino sarò felice di darti piacere.
‘ Ma non come oggi però, troppo forte oggi, mi brucia!
Povera ereditiera, le bruciava il culetto, ereditiera di troiaggine. Il mio scopo era quasi raggiunto, avevo avuto Adele, a sua insaputa c’&egrave la saremmo scopata con Totò tra due giorni e tra una settimana Andreina da sverginare.
Le favole iniziano sempre con un: C’era una volta’sì c’era una volta un porco che sedusse una baronessina, la baronessina sul pisello!

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