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Racconti Erotici Etero

Le storie di Gianna -1- Maurizio

By 25 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa:
Io sono sposata e amo mio marito, &egrave un uomo affettuoso, per me oltre ad essere il mio compagno nella vita &egrave anche il mio amante, a lui racconto tutto ciò che mi accade, senza tralasciare nulla, non stiamo molto insieme a causa del suo lavoro che lo porta spesso all’estero, anche lui confida a me tutto ciò che gli accade e quando si tratta di sesso ne godiamo molto raccontandoci i particolari, lui per le mie esperienze e io per le sue.
So molto bene che costruire questo genere di rapporti non &egrave facile, ma dal momento che abbiamo giurato di amarci e di non deludere l’altro, ci siamo sempre detti tutto senza vergogna.

Il mio primo alunno, se così si può dire di un ragazzo di quasi diciannove anni, al quale do lezioni di piano, &egrave di buona famiglia, bello alto 1,80, giocatore di pallacanestro, molto timido, quando lo conosco viene con la mamma, e mi rendo subito conto che lui &egrave succube dei suoi voleri. E’ la classica madre possessiva che non si rende conto che il figlio cresce e lo tratta ancora da bambino. Maurizio parla pochissimo in presenza della mamma, la quale lo fa al suo posto prendendo con me gli accordi per le lezioni.
Viene il giorno della prima lezione e lui si presenta ancora col genitore, la quale rimane con noi per tutto il tempo della lezione. Mi accorgo subito che lui &egrave molto impacciato, perciò in separata sede dico alla mamma che era il caso che lei non sia presente alle lezioni, lei tergiversa per un po’,ma alla fine cede e acconsente.
Alla seconda lezione, arriva da solo, prima di metterci al piano chiacchieriamo un po’, lui mi parla di lui,della sua famiglia, dei suoi amici, del suo sport, e iniziamo a prendere confidenza. Dal momento che si rivolge a me con il lei, gli dico che per accorciare le distanze &egrave il caso che mi dia del tu, lui ne &egrave felicissimo, tuttavia la sua educazione gli fa spesso dimenticare questa mia richiesta.

Devo dire che era già abbastanza bravo a suonare il piano, ma aveva bisogno di impostare meglio le sue mani sulla tastiera, inoltre non coordinava bene i passaggi, molte volte allungava le note o le accorciava, comunque nel complesso non era male, aveva bisogno di essere rassicurato spesso, perché ad ogni errore che io gli facevo notare lui diventava rosso in viso.

Dopo diverse lezioni siamo entrati in confidenza, sono riuscita a farmi sentire sua amica oltre che insegnante. Un giorno inizio a fargli domande personali per vedere realmente com’&egrave.
“Maurizio dimmi,ma tu ce l’hai una ragazza ?”
“Guarda &egrave meglio lasciar perdere l’argomento.” – mi risponde sconsolato
“Perché ?” – lo incalzo subito.
“Non &egrave che abbia molto fortuna con l’altro sesso,a tutte le mie presunte amiche piacciono quelli scapestrati che magari si fanno le canne o peggio ancora. Io non mi sono mai drogato e ne sono fiero e poi c’&egrave il problema di mamma.”
“Quale problema ?”
“Ogni volta che qualcheduna mi gironzola intorno e viene a studiare da me,lei ha subito da ridire,trovandole mille difetti.” – mi dice chiaramente dispiaciuto dalla situazione.
“Guarda che sei giovane e non ti devi preoccupare se non trovi subito l’anima gemella. Però se posso darti un consiglio,prima di far vedere qualunque ragazza a tua madre esci un po’ da solo con lei,così ti fai una tua idea su che tipo &egrave”
Questo ragazzo inizia a interessarmi, forse proprio per la sua timidezza, sento dentro di me di fare qualcosa in più per lui, sono certa che se riesco riuscita a migliorare la sua autostima, avrebbe fatto passi da gigante, perciò da quel giorno decido di iniziare una terapia vera e propria sulla sua persona.

Siamo seduti uno accanto all’altro al piano, mentre lui suona, gli poggio una mano a metà coscia, facendogli sentire il calore della mia mano. Lo sento tremare ma non tolgo la mano, intanto nel sistemarmi meglio sullo sgabello mi tiro indietro la gonna. Ora le mie autoreggenti nere, sono ben visibili, e quando il suo sguardo finisce li, lo vedo indugiare su di loro, Poi,per eccitarlo ancora di più, faccio cadere una penna, lui si abbassa per raccoglierla, mentre allargo un tantino le gambe e quando lui si rialza rimane un istante fermo ad ammirarle.
Mii dico che il ragazzo stava prendendo confidenza ed &egrave quello che voglio.
Terminata la lezione lui rimane ancora a parlare con me, mi dice che gli piaceva il mio metodo di insegnamento, la mia calma nello spiegare. Intanto essendo seduti in poltrona uno avanti all’altro, faccio in modo che lui possa vedere il mio tanga nero, &egrave imbarazzato, ma continua a guardare con interesse me, che accavallo e scavalcavo le gambe, poi per la prima volta lo saluto con due baci sulle guance.

Quando torna da me tre giorni dopo, mi trova vestita con una gonna cortissima e un decolté di tutto rispetto,il mio seno da terza abbondante &egrave in bellavista e, mentre lo baciavo sulle guance per salutarlo, vedo il suo sguardo indugiare sulle mie forme così in vista.
Colgo nel suo parlare il tremolio della voce, capisco che &egrave imbarazzato nel vedere tanta grazia della natura, mi fa i complimenti per il mio profumo, poi passiamo alla lezione.
Inizio con il fargli ascoltare un pezzo che poi lui avrebbe dovuto eseguire, mi siedo alla tastiera con le mie cosce erano scoperte quasi fino all’inguine con il mio perizoma nero era ben visibile. Quando di tanto in tanto mi giro verso di lui, noto che il suo sguardo indugiava sempre sulle mie gambe, io cerco di muovermi affinché lui possa vedere meglio il tutto. Terminato il pezzo gli chiedo di provare a ripeterlo.
Maurizio mi chiede di usare il bagno prima di iniziare, lo accompagno ma non torno verso il pianoforte. Quando richiude la porta guardo attraverso il buco della serratura, il ragazzo si abbassa il pantalone e lo slip, e con l’asta in mano eretta come un palo, inizia a masturbarsi. Rimango in ginocchio sul pavimento a guardare tanta grazia, ora la mia eccitazione era pari alla sua.
In quella posizione inizio a toccarmi anch’io, sono un lago, prendo a masturbarmi sempre più velocemente continuando a guardare lui che con l’altra mano si accarezza lo scroto.
Non trascorre molto tempo e diversi fiotti di sperma bagnano la sua mano, e diversi schizzi finiscono sopra il lavabo.
Torno immediatamente al mio posto come se non fosse successo niente, quando usce dal bagno &egrave rosso in viso. Faccio finta di non notarlo mentre si siede e inizia a suonare, ma le sue dita non vogliono saperne della tastiera, così decido di fare una pausa con la scusa che ho voglia di un caff&egrave.
“Maurizio come mai sei così agitato,non riesci proprio a suonare.” – gli chiedo con malizia.
Lui &egrave sempre più impacciato, poi trova il coraggio di parlare.
“Devi capire che mi mandi il sangue alla testa, sei bellissima come un sogno proibito e spesso il tuo pensiero non mi fa dormire.”
Mi alzo per dargli un casto bacio sulla guancia.
“Anche tu sei molto carino, solo che non lo sai. Se impari a guardare le ragazze negli occhi,quando le incroci, troverai sguardi di apprezzamento.”
“Ma io sono timido.”
“Allora devi provare a vincere tutto ciò.”
Maurizio annuisce poco convinto e riprendiamo la lezione che scorre senza più intoppi.

Siamo circa la decima lezione, quando un pomeriggio di caldo afoso Maurizio giunge a casa mia in bicicletta, quel giorno la mamma non può accompagnarlo. E’ sudato fino al midollo, la sua camicia può torcersi per il tanto sudore, così i pantaloni, e dopo i saluti, lo invito a farsi la doccia accompagnandolo in bagno con un accappatoio pulito di mio marito, (che ama indossarli corti). Richiude la porta alle mie spalle, e intanto metto ad asciugare al sole la sua camicia e i pantaloni. Quando rientro dal balcone sento lui che mi chiama perché anche lo slip era zuppo, lui me lo passa aprendo leggermente la porta, e metto anche questo ad asciugare.
Non vedendolo uscire mi preoccupo e mi metto fuori dal bagno.
“Maurizio tutto bene ?”
“Si aspettavo che la mia roba si asciugasse.”
“Ma per quello ci vuole tempo,intanto esci che cominciamo.”
Lui esce in chiaro imbarazzo,si vede che non &egrave abituato a questo tipo d’abbigliamento.
“Certo vestito così non sei il massimo per suonare,ma perlomeno sei comodo.” – gli dico ridacchiando.
Anche lui ride e mi ringrazia per la doccia scusandosi per il disturbo.
Lui non vuole sedersi al piano, intende rivestirsi prima, ma io insisto fino ad averla vinta.
Maurizio si mette sullo sgabello mentre con una mano si tiene l’accappatoio chiuso,ma &egrave evidentemente difficile suonare con una mano sola..
“Senti non puoi andare avanti così,usa anche l’altra mano e non ti preoccupare di me,stai tranquillo che mi scandalizzo per così poco.
Facendosi coraggio porta ambedue le mani sulla tastiera, ora il mio sguardo va spesso tra le sue gambe, e, intanto che lui suona e muove la pedaliera, l’accappatoio inizia ad aprirsi, mostrandomi il suo arnese in fase di riposo, ma comunque notevole.
Decido che Maurizio quel giorno deve essere mio, anche se in quel momento non ho le idee chiare. Non so se lasciarmi andare completamente o continuare quel sottile gioco di seduzione, nel primo caso ne voglio parlare prima con mio marito, se non altro per correttezza, anche se sa già dei miei preliminari.
Ogni volta che può fissa le mie gambe ben abbronzate coperte da una gonna bianca e corta, faccio finta di niente ma &egrave eccitato e la sua asta ha preso la sua forma migliore,quella che preferisco.
Gli poggio una mano sulla coscia in segno d’affetto e mi rendo conto che &egrave in piena erezione,poi con la scusa della sua biancheria esco dalla camera e chiamo mio marito.
“Ciao ti disturbo ?”
“No sono in attesa di una riunione dimmi pure.”
“Senti Maurizio &egrave qui,non ti posso spiegare tutto,ma &egrave praticamente nudo arrapato come un mandrillo,che mi dici di fare.”
“Fai quello che vuoi, ma mi raccomando, godi e fallo godere tanto,poi stasera mi racconti.”
“Lo sapevo che mi avresti capito,ci risentiamo stasera.”
“Va bene così mi racconti anche i particolari.”

Quando mi siedo di nuovo accanto Maurizio, lui si tiene con la mano l’accappatoio per non far uscire la sua asta, lo vedo rosso in viso mentre mi chiede se i suoi panni fossero asciutti con voce tremava.
Uso di nuovo il trucco della penna che cade a terra, questa volta mi alzo in piedi, poi mi abbasso solo con la schiena e rimango il più a lungo in quella posizione facendo finta che non riesco a prenderla.
Sono sicura che sta guardando bene il mio culetto e qualche pelo nero dalla mia passera, e non mi sbaglio perché giro gli occhi di scatto e lui guarda proprio li.
Il suo rossore &egrave alle stelle, si tiene ancora l’accappatoio ben stretto mentre mi risiedo al suo fianco.
“allora vuoi suonare o cosa ?”
“Non posso, ho una mano occupata, non mi &egrave possibile lasciare l’accappatoio.”
“Non ti preoccupare ora ci penso io.”
Allungo una mano per togliere la sua,poi la faccio scendere fino a toccargli il pene.
Maurizio &egrave veramente ben fornito e non riesce quasi a respirare mentre mi inginocchio davanti a lui.
Ora l’accappatoio &egrave ben aperto, prendo a leccargli l’asta dal basso verso l’alto, continuando con colpetti di lingua a mo di martelletto, raggiungo il glande e ci giro intorno con la lingua.
La mano che tiene l’asta sente le sue pulsazioni al massimo, so che lui non avrebbe resisto molto a quel martirio e decido di ingoiare tutto quel bene in un sol colpo.
Solo che non ho ben calcolato la lunghezza, mi ritrovo a tossire, inizio allora a far scorrere la saliva lungo il palo, poi l’aspiro di nuovo, la mia mano scivola sulle palle che mi piace accarezzare con tutta la mia saliva.
Maurizio &egrave fermo immobile, le sue braccia sono distese lungo i fianchi, forse per paura di rompere l’incantesimo non si muova, lo sento solo mugolare dalla goduria, e quando mi rendo conto che sta per godere ritraggo le mie labbra poco prima che un mare di sperma gli bagnò la pancia.
Mi chino a leccare il suo seme, ora voglio capire se il ragazzo era all’altezza della situazione, e come di solito faccio con mio marito, porto le labbra sulle sue ancora intrise di sperma caldo e lo bacio per la prima volta in bocca.
Lui &egrave sempre una statua di marmo mentre la mia lingua frugava dentro la sua bocca, ma la sua &egrave ferma, mi rendo conto che non sa baciare, ma la prova l’ha superata.
Mi alzo mettendomi a cavallo su di lui ancora vestita, continuo a baciarlo sul collo e in bocca per rassicurarlo, il ragazzo &egrave completamente inebetito e non riesce a tirar fuori parola.
“Almeno ti &egrave piaciuto ?” – gli chiedo con malizia.
“Sei una donna straordinaria, questa &egrave la mia prima volta.”
“Non prendermi per scema,non ci credo.”
“Ma &egrave vero,sono vergine,credimi.”
“Davvero &egrave la prima volta ?”
“Si te lo giuro,però ora fammi andare in bagno a lavarmi.”
“Non penso proprio,la lezione non &egrave terminata,ora vieni con me.”
Lo prendo per mano e lo porto in camera da letto, dove mi denudo in un attimo.
Adesso &egrave seduto di fronte a me che scruta ogni parte del mio corpo,ma fissa principalmente la mia fica nera.
Quando azzarda una carezza prendo la sua mano e la porto sul mio seno che prende a palpare.
Avvicino le tette alla sua bocca.
“Succhia.” – &egrave un ordine e subito ubbidisce tirandoli con le labbra come se volesse strappare i capezzoli duri e turgidi.
Intanto le mie dita sono finite tra le piccole labbra, la mia fica &egrave un lago e vuole essere leccata.
La coscia che tengo in mezzo alle sue, sente di nuovo la sua asta in erezione, la prendo di nuovo con la mano e l’accarezzo, ma ora voglio godere io, non resisto più.
“Leccami come io ho fatto con te.” – gli dico mentre spingo il viso di lui tra le mie cosce.
Maurizio ci prova, ma &egrave una frana, cerco di spiegargli come fare e lui mi penetra con la lingua, l’eccitazione di avere accanto un ragazzo bello e vergine mi sconvolge il cervello.
Sento la mia fica restringersi dal piacere, gli chiedo di leccarmi il clitoride, lui non sa neanche che cos’&egrave e mi tocca indicarglielo con un dito. Quando capisce prende a leccarlo, a succhiarlo finché io non posso che urlare fuori la mia goduria.
Non mi concedo neanche un attimo di tregua, ho troppa voglia di farlo totalmente io.
Lo faccio distendere sotto di me e riprendo a spompinarlo, succhio le sue dure palle tenendole in bocca, poi le faccio fuoriuscire per poi riprenderle con le labbra.
“Masturbami ho il fuoco dentro.” – prendo la sua mano e la porto in mezzo alle mie gambe, la mia depravazione &egrave al massimo, mi piace guardarlo mentre mi tocca con quel suo fare inesperto.
Alla fine, presa da un raptus di libidine violenta, gli salgo sopra e prendo a scoparlo, lui non si muove e questo &egrave quello che mi piace, quando sono io a cavalcare l’uomo. In questo modo riesco ad aggiustarmi l’asta come piace a me, riesco a lavorarla traendone un piacere e una goduria irrefrenabile, continuo a muovermi in alto e in basso roteando il bacino, le mie mani sul suo corpo cercano di strappare la sua pelle, la goduria mi sale continuamente.
La fica &egrave come una morsa, si &egrave talmente ristretta dal piacere, che sento le pulsazioni del pene.
Godo tantissimo urlandogli in faccia e ho orgasmi a ripetizione una due tre volte, quasi in sequenza. Ora che sono più appagata voglio gustarmi i suoi schizzi di sperma, scendo da cavallo, mi metto carponi e gli ordino di impalarmi.
Maurizio non riusce a centrare la fica, forse la mia spregiudicatezza lo ha bloccato, ma non &egrave certo questo a fermarmi. Afferro il suo cazzo e la indirizzo verso il mio paradiso, spingo indietro fino a sentirlo in fondo, sento il glande spingermi sull’utero, &egrave un piccolo fastidio che mi produce piacere, mentre l’adrenalina &egrave al massimo.
Finalmente prende a cavalcarmi come un vero uomo, ora posso gustarmi con calma il suo cazzo, mentre mi pompa come un toro. Intanto io prendo a masturbarmi, quando capisco che lui sta per godere aumento l’andatura del mio dito sul clitoride, il mio corpo inizia a vibrare come una corda di violino, al colmo del piacere esplodiamo in urlo contemporaneo da far vibrare i vetri.
Maurizio cade come svenuto accanto a me, io mi lascio cadere e rimango in quella posizione per qualche minuto, quando ripresi conoscenza porto le mie dita nella fica, che &egrave un lago completo.
La mia goduria e la sua mischiate mi fanno venire voglia di succhiarmi le dita, ripeto l’operazione un paio di volte mentre Maurizio mi guardava senza parlare, poi ci baciammo in bocca con passione.

La sera verso le dieci mi chiama mio marito dall’albergo e si fece raccontare tutto eccitatissimo, Come al solito prendiamo a masturbarci, gli raccontavo gli eventi, a lui sembra di vedermi mentre faccio l’amore con Maurizio.
La sua eccitazione mi porta di nuovo all’orgasmo, questa volta insieme a lui, quando sento lui venire esplodo fuori tutto il mio piacere.

Chiunque voglia contattarmi per curiosità critiche o commenti &egrave libero di farlo.
Il mio indirizzo &egrave
blacklussury@gmail.com

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