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Racconti Erotici Etero

Lettera al ginecologo.

By 17 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Illustrissimo Professore,

sono una sua paziente spazientita. Ieri finalmente, dopo 4 mesi di andirivieni, ho avuto modo di farmi fare quella famosissima colposcopia. E’ stato cafone, esattamente come ricordavo. Ma questo non mi ha intimorita per niente, anzi…
Ho notato con lieve disappunto che ha scaricato le tensioni emotive che si erano create tra noi sulla mia vagina, anche se Le confesso che me lo immaginavo sarebbe finita così. Nel senso che finisce sempre così con gli uomini ma non immaginavo che sarebbe stato lo stesso con un professionista del suo calibro.
Ho notato anche che si &egrave divertito a sculacciarmi per farmi divaricare meglio le gambe: l’ho visto che si &egrave trattenuto a guardarmela, e ho sentito pure quanto le piaceva il mio culo. Quando mi ha infilato quel coso ho sussultato ma lei ha detto che con tutti i cazzi che avrò visto nella mia vita avevo ben poco da sussultare perché con la faccia da monella che mi ritrovo non sarebbe potuto essere altrimenti.
C’&egrave dell’altro. Conto di essere ricevuta nuovamente nel suo studio: verrò senza mutandine ma Lei deve promettermi che non troverò la sua assistente rimbambita. Penso di meritare una visita molto più approfondita su quel lettino dove posso spalancare le gambe al cielo. Prima di spalancarle però gradirei molto che mi scopasse la bocca. Sarò la Sua monella, proprio come piace a Lei’ Glielo succhierò talmente bene che vedrà come il bianco della sua sborra si intonerà perfettamente a quello del suo camice. Poi non dovrà bacchettarmi di nuovo col fatto delle perdite: io non ho perdite, semplicemente mi bagno. Però ha visto come &egrave filato liscio quel suo strumento dentro me? Non sarebbe mai potuto accadere se non fossi stata abbastanza bagnata.
Poi desidererei tanto che mi leccasse la figa su quel divaricatore: ho avuto come la sensazione che messa in quel modo si possa sentire tutto e meglio. Già lo vedo: col suo faccione stanco e pingue affondare tra le pieghe della mia vagina con una maestria al di sopra della media. Sono certa che una scopata con me la rinvigorirà. Lo so che lei vede fighe ogni giorno ma vuole metterle con la mia? Insomma, non fa che visitare donne di mezz’età e mamme isteriche che magari aspettano la visita ginecologica per sentire un po’ di vita nelle viscere. Io invece’ sono molto monella: voglio proprio sentire i Suoi genitali sbattermi dentro. Anzi Le dico di più: vorrei che tutto ciò accadesse durante l’orario delle visite. Rinchiudiamoci nel suo studio e mi sbatta sul lettino. Mi dia tutto il cazzo di cui ho bisogno, mi faccia sudare, faccia scricchiolare tutto, facciamoci sentire pure nella sala d’attesa. Può infilarmi la mano dentro.. Mi frughi, la prego. Ne ho tanto bisogno.. E anche Lei ne ha.
Non vedo l’ora di inginocchiarmi sotto la sua scrivania, sbottonargli i pantaloni e prendere in mano il suo gioiellino: mi piacerebbe troppo spomparglielo mentre magari parla al telefono o mentre qualcuno bussa alla porta e Lei con quell’aria da autoritario che ha rimandasse tutti a dopo’ Tutti tranne me perché sono certa che mi penetrerebbe pure l’anima a quel punto.
So che quello che Le chiedo non &egrave deontologicamente corretto ma perché dovrebbe rifiutarsi di aiutare una sua paziente così bisognosa di cazzo? Saprà meglio di me quanta salute può portare una sana scopata ed io non Le chiedo altro che quella’ Mi sbatta dentro il suo cazzo, mi metta come vuole, dove vuole’ a pecora per terra, affacciata alla finestra con una gamba alzata, sopra di lei sulla sedia’ Non avrò confini con lei.
Le prometto che se sarà entusiasmante esattamente come io sospetto sarò disponibile pure a donarle il mio culo che tanto Le &egrave piaciuto. Ha visto che buco stretto che ho? Cosa darebbe per sputarci sopra e fiondarci il suo pene dentro? Ma Lei riesce a immaginarselo? Mentre Lei mi scopa il culo io che mi trastullerei con qualcuno dei suoi freddi strumenti? Sono certa che non ce ne sarà bisogno perché metterà a mia disposizione una serie di vibratori diversi: uno per ogni scopata che avremo modo di farci con la benedizione del signore.
Attendo intrepida una sua telefonata, un suo invito soprattutto. Non ho alcuna intenzione di rovinarle la carriera: voglio soltanto rendere più gradevoli le sue giornate lavorative proponendogli ogni tanto un break pornografico. Prima di decidere pensi alla figa di sua moglie che già conosce a memoria e che ormai non le provoca più nessun sussulto’ Poi pensi alla mia, pensi al mio culo’ Ci pensi molto bene e mi richiami.

A presto
La Sua Monella

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