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Racconti Erotici Etero

Lezioni di matematica

By 2 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

L’anno scorso ero andato a casa di un mio amico a giocare con la playstation e lì c’era anche sua sorella Silvia che stava studiando matematica, era parecchio in difficoltà con integrali e derivate e rischiava l’insufficienza in questa materia, era al 4^ anno si liceo e nn riusciva a risolvere alcuni problemi così mi offrii di dargli una mano. L’ho aiutata a risolvere i problemi spiegando come doveva ragionare e i risultati furono buoni tanto che mi chiese se ogni tanto potevo darle una mano.
Un sabato pomeriggio mi chiamò a casa dicendomi che il Lunedì aveva un compito in classe e se poteva venire da me per risolvere alcuni esercizi che poteva fare,io ero solo in casa perché i miei erano andati in montagna tre giorni e fui ben lieto di invitarla. Dopo mezz’ora arrivò Silvia con il suoi libro degli esercizi e andammo a sederci alla scrivania ,uno in parte all’altro, aprimmo il libro e cominciammo a vedere gli esercizi che lei non riusciva a svolgere.
Durante la lezione,spesso e volentieri,Silvia si appoggiava a me facendomi sentire il peso del suo seno di una terza misura e questa cosa a mano a mano cominciava ad eccitarmi anche se pensavo che la cosa si svolgesse in modo naturale, inoltre la ragazza quel giorno si era presentata a casa mia con una gonnellina corta e una maglietta abbastanza aderente;quando era entrata in casa non ci avevo fatto caso più di tanto,ma adesso che cominciavo ad eccitarmi ogni tanto sbirciavo le sue gambe che con lei seduta erano quasi completamente scoperte.
La cosa stava diventando abbastanza imbarazzante perché il suo sfregarsi mi stava facendo eccitare e avevo paura che lei potesse accorgersi del bozzo che si era formato sotto i pantaloncini,la invitai a staccarsi un po’ con la scusa che faceva caldo e che così non riuscivo a concentrarmi e lei per tutta risposta mi disse ‘&egrave proprio quello che volevo- e come se niente fosse cominciò a baciarmi sul collo. Per un attimo stetti fermo incredulo a quelle parole, poi la scostai e guardandola negli occhi le chiesi cosa stava facendo. Era chiaro che mi stava seducendo, ma Silvia era una ragazzina di 18 anni e per di più la sorella di un mio carissimo amico,mi dicevi in testa. Lei si alzo dalla sedia e si sedette sulle mie ginocchia circondando il collo con le sue braccia e spudoratamente mi disse che al mio coso non sembrava dispiacere per niente la cosa,io cercai di togliermela di dosso dicendogli tutte le mie perplessità sul fatto che non si poteva fare mentre lei mi riempiva di baci e mi diceva che mi desiderava da tanto tempo e che non dovevo farmi problemi perché era lei che lo voleva.
Io ero lì imbambolato che non sapevo che fare,la testa mi diceva che dovevo interrompere il tutto e mandarla via perché la cosa era troppo complicata ma si sa bene che in certe situazioni noi uomini non ragioniamo con la testa ma con qualcos’altro e quindi decisi di lasciarmi coinvolgere e quando la sua bocca venne a contatto con la mia e la sua lingua forzò il suo ingresso, lascia che lei mi baciasse, le nostre lingue saettavano una con l’altra e le nostre salive si mischiavano.
Ormai ero in ballo e le mie mani divennero più audaci andando ad esplorare ogni centimetro di quel giovane corpo che mai avrei pensato di toccare. Andavano sulla schiena e piano scendevano verso il sedere poi tornavano su andando a toccare il seno per poi sfiorare i suoi capezzoli che erano diventati duri sotto la stoffa della maglietta.
Anche lei toccava il mio corpo, mi sfilò la maglietta e mi toccava il petto e gli addominali e poi piano andava giù fino ad arrivare ai pantaloncini che ormai non riuscivano più a nascondere la mia erezione. La sua bocca si staccò e cominciò a baciarmi il petto mentre la mia mano si era posata sulla sua coscia per poi salire verso l’inguine e quando arrivai a toccarla sotto la gonna non sentii la seta delle mutandine ma la sua pelle nuda e tutta bagnata. Le feci notare il mio stupore nel vederla senza mutandine e lei esuberante mi disse che aveva deciso di sedurmi e se avessi fatto troppa resistenza avrebbe usato anche la tattica di spogliarsi ma effettivamente non ce n’era stato bisogno perché lei mi difese cedettero molto presto.
La invitai a portarsi sul letto, lei si sedette sul bordo e le sfilai la maglietta liberandole il seno bello e sodo,cercai la sua bocca con la mia e la baciai intensamente mischiando la mia saliva con la sua poi scesi passando la lingua sul collo,sulle spalle fino a raggiungere il seno cominciando a baciarlo e leccarlo. Il suo capezzolo era piccolo e dritto e mi piaceva molto prenderlo tra i denti e muovere la lingua sulla sua punta,anche a Silvia piaceva molto perché mi carezzava la nuca e ansimava voluttuosamente.
Le poggiai una mano sullo stomaco e la spinsi a poggiare la schiena sul letto,le sbottonai la gonna e la sfilai poi ripresi a leccarle il seno mentre la mia mano giocava con la striscia di peli che aveva sul pube. IL percorso della lingua si abbassava sempre più, distaccai dal seno e mi dedicai al suo pancino,all’ombelico e pian piano scendevo verso il monte di venere fino ad arrivare alla sua micina.
Stetti un attimo ad ammirarla cosi bella e rosea completamente rasata eccezion fatta per una strisciolina di peli che aveva sul pube,poi le aprii le grandi labbra e cominciai a passarci la lingua su e giù fino a raggiungerle il clitoride che succhiavo con gusto. La fighetta di Silvia era bagnatissime e lei mi prendeva per la nuca schiacciandomi verso la sua fonte di piacere e anche il mio coso non resisteva più nelle mutande, la spinsi completamente sul letto,mi tolsi pantaloncini e mutande e la raggiunsi sul letto mentre lei dopo aver visto il mio cazzo mi disse con stupore che era bellissimo e che era tanto che mi desiderava e poi mi bacio in bocca mentre con la mano andò a toccare il mio coso segandomi piano. Le sue labbra si staccarono dalle mie e la lingua percorse il mento,il petto,la pancia fino ad arrivare proprio là , mi guardava dritto negli occhi mentre lo teneva in mano e gli dava tanti bacini sulla cappella,poi estraeva la lingua e cominciava a lambirla. La leccava come fosse un gelato di cui lei era ghiotta,passava la lingua sull’asta scendendo fino alle palle per poi risalire fino alla cappella. Dischiuse le labbra e la fece entrare cominciando a roteare la lingua sulla mia cappella per poi muoversi con la testa in su e in giù; mi sembrava di scoparla in bocca per quanto cazzo riusciva a far entrare la dolce Silvia e io cominciai a muovere lentamente i miei fianchi come se la stessi scopando.
Le feci cenno con il dito di raggiungermi,lei si staccò dal mio cazzo e con la lingua fece il percorso contrario di prima risalendo con la lingua fino a raggiungere la mia bocca. Le toccavo i glutei e la vagina notando che era ancora abbondantemente bagnata, ‘voglio il tuo cazzo Marco’ mi disse lei,lo prese in mano che era durissimo e lo portò all’ingresso della fighetta,lo sistemo e si impalò sopra con io che ero steso sul letto;lei si appoggiava alle mie ginocchia mentre danzava sul mio pene e io vedevo la sua faccia eccitata e le tette che ballavano al ritmo della scopata. Le dissi di cambiare posizione,lei si mise a pecorina,era molto giovane rispetto a me ma devo dire che sapeva come fare per eccitare un uomo,le poggiai la cappella all’ingresso della fessura e la feci scivolare dentro. La fighetta era calda e umida e Silvia si muoveva in modo divino, ormai i nostri corpi e i nostri movimenti erano in sincronia e io in quella posizione ne aprofittavo per palparle il seno o stuzzicarle il clitoride, IL mio cazzo era durissimo e le entrava fino in fondo facendo sbattere le palle sulla sua pelle,le sensazioni che provavo erano bellissime e anche lei mugola va di piacere,mi dice che stava venendo e allora io accellerai i movimenti finche non sentii il suo corpo irrigidirsi e lei che gridava ‘Sii sii stò venendo Marco ,sbattimi ancora’.
Anch’io non ce la facevo più ,la feci girare a pancia in su e appoggiai le sue gambe sulle mie spalle e la penetrai completamente,lei si leccava le labbra con la lingua e mugola come non mai vicina a raggiungere un altro orgasmo. La sua vagina stretta inguainava tutto il mio pisello e io accellerai i movimenti dentro di lei fino all’apice del piacere. Lei sotto i miei colpi potenti venne un’altra volta e dopo qualche secondo ho estratto il mio cazzo dalla sua calda vagina e le venni sulla pancia.
Lei con le dita prese il mio seme portandolo alla bocca e lo assaggio dicendomi che era molto buono, mi distesi al suo fianco baciandola appassionatamente e strizzandole un capezzolo le dissi’&egrave stato bellissimo Silvia ma adesso sotto con lo studio sennò Lunedì col cavolo che lo passi il compito’ e lei di tutta risposta mi disse’ok ma una volta finito di studiare voglio il premio,adesso che ti ho conquistato non rinuncerò a te tanto facilmente.
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