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Racconti Erotici Etero

L’ho lasciata in Italia

By 26 Luglio 2023No Comments

Mi chiamo Claudia e sono tedesca.
Avevo 14 anni quando andai in vacanza in Italia, andammo in un posto chiamato Lido di Spina, un posto ai margini di una zona paludosa ma con una spiaggia larghissima.
Allo stabilimento balneare affittammo un ombrellone e dei lettini e poco distante da noi vi era un ragazzo che spesso leggeva, ma che spesso mi guardava da sopra o sotto il libro.
Ero già più di un metro e settanta, col le gambe lunghe e una terza di seno. Ormai ero abituata agli guardi dei ragazzi dato che dimostravo tre o 4 anni di più della mia età, e il colore dorato dei miei capelli mi faceva notare ancora di più.
Notando i suoi sguardi insistenti cominciai a guardalo anche io, e quando incrociavo i suoi occhi arrossivo.
Sempre più spesso quando andavo a far il bagno in mare subito dopo veniva anche lui che ignorava del tutto mia sorella che aveva 10 anni.
Prendemmo a giocare assieme, e quello che ci ritrovammo a fare su di nuotare sotto le gambe come per passare sotto un tunnel.
Ci piaceva il contatto che avveniva tra le gambe, le braccia, le strisciate che ci davamo a vicenda al cavallo.
Ci intendevamo solo con gli sguardi, io non sapevo una parola di italiano e lui di tedesco.
Una volta spettavo che mi passasse sotto le gambe venendo da dietro per cui ero ferma nell’acqua a gambe divaricate, ma anziché sentire le sue mani sulle gambe le sentii sul seno.
Era in piedi dietro di me e mi stava abbracciando, le sue mani sui seni e il rigonfiamento del costume che mi premeva sulle natiche.
Rimasi folgorata da quella sensazione, inarcai la schiena in modo da sentire meglio cosa c’era sotto il suo costume, intanto respirai a fondo per gonfiare il petto e sentire meglio le sue mani.
Credo che facendo così anche lui sentì meglio il mio seno.
Prese a farmi una specie di massaggio che mi fece diventare i capezzoli duri come chiodi, parevano bucare il costume.
Intanto la sua mano era scesa sul ventre e sui miei slip tornando ad accarezzarmi tra le gambe che allargai per facilitargli il compito. Questa volta la sua mano non accarezzava solo ma premeva dolcemente sullo slip facendo crescere la mia eccitazione.
Sentii le dita farsi largo sotto la stoffa, poi farsi largo tra le labbra della passera, ed infine farmi raggiungere un piacere che non avevo mai ottenuto da sola.
Mi abbandonai tra le sue braccia, desiderando che quel momento non finisse mai.
Quando uscimmo dall’acqua mi fece cenno di seguirlo alle docce. Lo seguii come un automa e quando arrivammo mi fece entrare in una cabina.
Avevo già capito cosa voleva e senza che chiedesse nulla mi abbassai gli slip in modo che potesse toccarmi meglio, volevo ancora la sua mano tra le gambe.
Mi abbracciò poi mi fece scendere le spalline del reggiseno, lo slacciai per fargli vedere il mio seno in tutto il suo splendore, prese a baciarmelo.
Non capivo più nulla ero completamente nuda tra le sue braccia e lo accarezzavo desiderosa che quel momento non finisse.
Presi ad accarezzargli il rigonfiamento degli slip, così lui se li abbassò accondiscendendo al mio desiderio che non avevo osato esprimergli anche se ormai volevo strapparglieli di dosso.
Sfoderò un pene maestoso, stupendamente eretto, mise la mano sulle mie cosce lunghe e le allargò, poi accostò la sua punta alla mia fessura.
Ancheggiai, volevo che facesse con il pene quello che aveva fatto con la mano.
Fece su e giù un paio di volte poi iniziò a spingerlo dentro.
Scivolò fino al punto in cui cominciò a trovare resistenza, ero bagnatissima ma non bastava, sentivo che a ogni spinta si faceva largo con fatica, era come se volesse aprirmi, poi arrivò in fondo e li capii che era fatta, da lì sarebbe stato solo piacere.
Ripresi ad ancheggiare assecondando le sue spinte, dal ritmo crescente.
Esplosi in un orgasmo pauroso mentre lui mi riempiva di sperma.
Dopo un attimo di riposo e appena gli tornò in erezione allargai di nuovo le gambe, lui affondò di nuovo dentro di me e si scaricò nuovamente dentro, ma ormai non ci stava più nulla.

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