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Racconti Erotici Etero

L’incidente – cap. II

By 1 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

2.

“Ciao Laura, come stai? Ti disturbo?”

“Ehi Carlo, tutto bene! Tu?
Sto per entrare a lezione,
devi dirmi qualcosa di importante?

“Ehm… no, in realtà no, mi chiedevo solo se
avessi qualche minuto per chiacchierare”.

Oddio, questo periodo è un po’ un casino,
si avvicinano le feste e io ho un sacco di scadenze.
Ma vedrò di trovare 5 minuti per te.
Adesso scappo, baci!

L’emoticon di un cavallo in coda all’ultima frase scrittami da Laura su Whatsapp mi strappò un sorriso sornione*, e rinfocolò le mie non esattamente grandi speranze, ma in capo a diversi giorni di attesa mi resi conto che era stato piuttosto un espediente per tenermi buono. Senza darmi per vinto, e anche un po’ piccato per essermi fatto gabbare dalle raffinate astuzie femminili, decido di insistere moderatamente nello scriverle chiedendole di vederci e parlare, ma è evidente che Laura è chilometri avanti rispetto a me, ed è abituata a tenere a bada una pletora ben nutrita di spasimanti, o semplici rompiscatole; riesce quindi a dribblarmi senza apparente difficoltà. L’ultima speranza che ho di poterle parlare è quella della piccola festa che organizziamo tutti gli anni in sala prove per Natale, con i ragazzi della band ed eventuali annessi e connessi, per farci gli auguri e prenderci una piccola pausa dagli impegni musicali. Per evitare di crearmi ulteriore terreno bruciato attorno, chiedo a Massimo la cortesia di occuparsi lui dell’organizzazione, nello specifico di contattare i ragazzi e vedere chi ci sarà e chi no, e per fortuna lui accetta. I giorni trascorrono a due velocità diverse: da un lato il lavoro che procede a ritmo convulso in vista della lunga pausa natalizia; dall’altro l’organizzazione della festa sembra non progredire affatto, e io mi impongo di non immischiarmi minimamente, anzi di ostentare una certa indifferenza per non fare insospettire Massimo e per non mettere sul chi vive Laura.
Armato di santa pazienza, ingaggio una silenziosa lotta con il calendario: 16, 17, 18, 19… le occhiate che rivolgo al foglio del giorno fatidico sono sempre più corrucciate: vorrei avere il potere di far scorrere più velocemente il tempo. Nel frattempo riprendo il mio peccaminoso vagabondaggio sui siti porno della rete: cerco ragazze che assomiglino a Laura, sia fisicamente che in viso, o magari uno solo dei due aspetti. Anche se ripensare a quella sera non ha più lo stesso effetto su di me, è lei la protagonista indiscussa di ogni mia fantasia. Una sera, mentre spulcio i vari video disponibili sul mio sito preferito, l’occhio mi cade su un banner che pubblicizza una video chat. Se devo essere onesto, l’idea mi stuzzica: interagire con una persona vera è molto più elettrizzante che guardare un video. Certo, il problema è che non si può avere la certezza assoluta di chi ci sia all’altro capo del collegamento. La verità è che l’unica esperienza appagante sotto tutti i punti di vista è quella che si fa in prima persona, dal vero, con una persona in carne e ossa di fronte. Peccato che, se si è imbranati come il sottoscritto, occasioni del genere capitino meno che di rado.
Il tenore di queste riflessioni fa sì che i miei bollenti spiriti si raffreddino alquanto, quindi decido di lasciar perdere i porno per stavolta e concedermi qualche ora di sonno, ma mando a memoria il nome della video chat pubblicizzata, non si sa mai. In fondo, che male c’è?

“Ehi, finalmente ho terminato con
l’organizzazione della solita festicciola
natalizia”.

“Ciao Massimo, sei un grande! Grazie di
esserti accollato i preparativi, sono in debito con te!”

“Puoi dirlo forte, come minimo mi devi
una bevuta senza precedenti”.

“Andata. Alla fine chi ci sarà?
Se saremo in tanti mi offro volontario
per darti una mano con la spesa,
a parziale copertura del mio debito”.

“Si può fare. Sono riuscito a convincere tutti,
compresa Laura”.

“Ah, bene. Allora ci vediamo il 23 nel
primo pomeriggio per comprare tutto
e portarlo in sala?”

“D’accordo. Ci vediamo il 23”.

Da un lato sono contento che Massimo sia riuscito a coinvolgere Laura, dall’altro il suo sottolineare tale evento mi dà da riflettere: lui e la sua ragazza, Vittoria, hanno l’inquietante capacità di venire a sapere tutto di tutti, che facciano o meno parte della nostri comitiva; e amano fare commenti pungenti a riguardo. L’ultima cosa che mi serve in questo frangente è avere loro due che ficcano il naso in questa faccenda.
Continuando a pensarci, mi dico che forse anche a Massimo è rimasto in qualche modo un bel ricordo della serata in sala prove con me e Laura, e che quindi è per questo che ha sottolineato il fatto che ci sarà anche lei alla festa; poi mi viene in mente che, se le cose dovessero volgere al peggio, ho un’arma per mettere a tacere la sete di pettegolezzi di Massimo (e di Vittoria). Sorrido tra me e me e mi do mentalmente dell’idiota per non averci pensato subito: certo la tengo proprio come ultimissima risorsa perché sputtanare un amico non rientra esattamente nella categoria dei comportamenti corretti, ma per dirla con Machiavelli, il fine giustifica i mezzi.
Mi sento in qualche modo rassicurato, e quindi posso dedicarmi a pianificare la serata del 23.

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