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Racconti Erotici Etero

L’inizio di tutto…

By 8 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ogni tanto, fantasticando, mi tornano in mente le mie esperienze e avventure con i ragazzi, e un attimo di nostalgia compare quando inizio a pensare alla mia prima volta…la prima volta è sempre quella più speciale, si conosce poco o nulla sull’argomento e ci si lascia andare solo alle sensazioni…ricordo ancora quel periodo. Appena 18enne ero la classica ragazza “casa e chiesa”, alle prese con i lavori domestici, con la scuola, con i soliti problemi di cuore adolescenziali; le mie storie con i ragazzi duravano all’incirca 2-3 settimane, dopodichè venivo sempre scaricata…il motivo? Il solito: sesso.
La loro richiesta era sempre questa, e io da brava ragazza, qual’ero allora, rifiutavo; ritenevo che dovesse capitare in modo spontaneo, e che dovesse essere perfetto…Ma credo che in realtà il vero motivo era che avevo paura.
Così continuavo a lasciarmi sfuggire tanti di quei ragazzi a cui tutte le ragazze facevano il filo, ad esempio un ragazzo di nome Francesco; era tra i più carini della scuola, ma come gli altri ragazzi cercava sempre e solamente il sesso.
Iniziavo a chiedermi se il mio modo di vedere la questione ”sesso” fosse sbagliato, ma non avevo intenzione di andare contro di esso.
In quel periodo, appena finita la scuola,fui lasciata da Francesco e per sfogarmi passavo interi pomeriggi in giro per negozi con Veronica, mia amica dai tempi delle elementari; discutevo spesso con lei dei problemi che mi turbavano, compreso il problema col sesso; a differenza mia, Vera aveva più esperienza nel campo, mi ripeteva sempre che nel sesso non ci sono regole…bisogna solo “lasciarsi andare e navigare in un mare di piacere”, citando le sue stesse parole. Ma a tali parole non davo molto peso.
Nel periodo estivo lavoravo come babysitter per un’amica di mia madre,che casualmente era la zia di Francesco, ma per mia fortuna (o sfortuna?), da quando ci eravamo lasciati, non l’avevo ancora incontrato mentre ero da sua zia.
Una sera Sara, l’amica di mia madre, mi chiamò dicendo che le servivo quella sera stessa per restare con sua figlia Rossella, io accettai, mi feci una doccia, mi vestii e andai da Sara.
– Rossella ha già mangiato, falle guardare un pò i cartoni animati e sicuramente crollerà dal sonno – mi disse poco prima di chiudersi la porta alle spalle.
Come aveva previsto la madre, la bambina dopo un pò si addormentò sul divano, così la portai nel suo letto e tornai in soggiorno; stavo per arrendermi al sonno anch’io quando suonò il campanello della porta, aprii e restai stupita nel vedere Francesco, non lo vedevo da settimane ormai, se non un mese.
Ci scambiammo un saluto come fossimo due estranei, ma notai che i suoi occhi mi esaminavano dalla testa ai piedi mentre mi chiedeva se ci fosse sua zia in casa.
– Sara non è qui, tornerà tardi, sono rimasta io con la bambina –
– Capisco, volevo solo darle le chiavi della macchina che mi ha prestato ieri – si guardò in torno e continuò – Rossella dorme? –
– Si, era stanca ed è crollata dal sonno –
– Allora credo che un pò di compagnia non ti farà male – disse entrando in casa.
Al suono di quelle parole si attivò in me uno stato di ansia, ma anche di gioia visto che Francesco era ancora il ragazzo che mi piaceva, e il fatto di stare con lui per tutta la sera mi attirava.
Guardammo la TV insieme, ma non potevo non notare che i suoi occhi erano puntati più su di me che sullo schermo.
Stava guardando me…allora forse li piacevo ancora. Il suo sguardo era fisso sulle mie gambe, che erano ben in vista grazie alla gonnellina scozzese che indossavo; le sentivo ancora più nude sentendo i suoi occhi che le esaminavano così intensamente; poco dopo il suo sguardo si posò sul mio seno; nonostante non avessi una scollatura eccessiva, la mia 4a riusciva lo stesso a conquistare la sua attenzione.
Francesco spense la TV col telecomando.
– Perchè hai spento? –
– Non mi va più di guardare i programmi in televisione –
– E cosa ti va di fare? –
Si girò verso di me, poggiò una mano sul mio viso, e avvicinandosi sempre di più alla mia bocca sussurrò – Averti… –
Così mi baciò, le nostre lingue si incontrarono più volte in quel bacio appassionato; mi lasciai andare tra le sue labbra e le sue carezze, mentre con forza il suo corpo spingeva in modo tale da farci stendere completamente sul divano, lui sopra di me, che mi stringeva a lui continuando a baciarmi.
Aspettavo da troppo tempo quel bacio, e finalmente era arrivato, ma lo sentivo diverso dagli altri baci che ci scambiavamo quando stavamo insieme, o almeno era diversa la mia sensazione…sentivo uno strano brivido lungo la schiena…non era possibile, mi stavo eccitando!
La sua mano scese sulla mia gamba afferrandola e portandola sul suo fianco, per poi scendere nuovamente, ma stavolta era diretta verso il mio culo.
Fermai la sua mano con la mia, ma non si arrese così facilmente…iniziò a stuzzicarmi mordendomi le labbra, leccandomi sul collo e sul petto…mi stava facendo impazzire con la sua lingua, quel brivido lo sentivo ancora più forte. Così in quell’attimo pensai che era arrivato il momento di smettere di scappare da ciò che temevo, volevo solo lasciarmi andare…lasciai che la sua mano continuasse il suo viaggio verso il mio culo, che poco dopo afferrò con forza.
Qualcosa di duro urtava contro la mia intimità nascota dalle mutandine, non potevo crederci…il suo cazzo era diventato duro…per me…lo avevo eccitato! E l’idea di averglielo fatto diventare duro, da una parte mi spaventava, ma nello stesso tempo mi eccitava, mi piaceva sentirmi così desiderata…
Sentivo le sue mani su tutto il mio corpo…vedevo nei suoi occhi verdi il desiderio di sesso, e più mi toccava più ne desideravo anchio…stavo per scoppiare quando passò la mano sulle mie mutandine, che dall’eccitazione erano diventate umide; qualche secondo dopo una delle dita di Francesco aveva trovato la strada giusta per penetrarmi, me lo sentii dentro che mi esplorava, non avevo mai provato un piacere simile…stavo godendo tantissimo, soprattutto quando le dita diventarono prima due, poi tre; mi penetravano tutte insieme e dopo mi massaggiavano il clitoride, era fantastico! La mia figa era un lago, il mio desiderio di sesso stava crescendo,nn mi bastavano più le semplici dita…volevo di più.
Il mio desiderio di volere di più si esaudì: con delicatezza Francesco mi tolse completamente le mutandine, si abbassò con il viso per arrivare all’altezza della mia figa e la osservò per bene.. – Hai una figa stupenda, era un peccato che restasse nascosta ancora per troppo tempo, le cose belle si fanno vedere – poi aggiunse – Chiudi gli occhi, che ora ti faccio godere.. –
Chiusi gli occhi come mi ordinò, sentii le sue mani che allargavano le mie gambe, e un attimo dopo…ecco che la riconoscevo, era la sua lingua, che iniziò il suo viaggio dalle gambe, per poi passare all’interno-coscia e infine…arrivare sulla figa.
Quella sensazione che stavo provando in quell’istante era magnifica, mi sentivo sua…sua e nuda…
E mentre mi infilava la lingua dentro, iniziai ad emettere gemiti di piacere, era più forte di me…stavo godendo così tanto che se ora ripenso a quella sua lingua, mi viene voglia di avere la testa di qualcuno tra le gambe.
In modo divino alternava quella lingua deliziosa alle dita, giocando anche col clitoride. Mi domandavo perchè ero così stupida prima da non voler provare un tale piacere…me ne sarei pentita.
E il bello doveva ancora arrivare…
Mentre continuava a leccarmi la figa, iniziò a sbottonarsi i pantaloni e a togliersi la felpa..dopo qualche secondo lo vidi tutto nudo che si massaggiava il cazzo, ancora con la faccia immersa nella mia figa che me la ricopriva di saliva.
Poco dopo mi sfilò la gonnellina, mi fece alzare col busto e mentre mi baciava appassionatamente mi sfilò anche camicetta e reggiseno…ora sì che ero completamente nuda ai suoi occhi.
Dalla bocca passò a baciarmi il seno, prendendo e succhiando i capezzoli, mentre li afferrava con forza, e con l’altra mano cercava la mia.
– Prendimelo in mano Ila –
Detto fatto: dopo qualche secondo la sua mano aveva portato la mia al suo cazzo, facendomelo afferrare..non sapendo cosa fare, quindi mi feci guidare da lui nel massaggiarlo, ma solo all’inizio…dopo iniziò a piacermi quindi mi guidò la mia eccitazione…
Iniziai a masturbarlo con forza, e il sentirlo godere mi faceva eccitare…li piaceva come glielo menavo, lo intuivo dallo sguardo che aveva e dai suoi gemiti di piacere.
Continuai a masturbarlo per un bel pò di minuti, mentre lui continuava a penetrarmi con le dita, ormai avevo la figa come un lago.
Non li bastavano più le mie mani, per questo si avvicinò col cazzo al mio viso e sussurrò – Prendilo tutto in bocca..troia.. –
Esitai per un pò, ma decisi di accontentarlo…anche perchè ormai era l’eccitazione che mi comandava…lo desideravo…
Così lo misi tutto in bocca, aveva un sapore delizioso, e guardare il suo viso pieno di piacere mi piaceva così tanto da farmi bagnare la figa.
– Brava così…ooohh…succhiamelo per bene… –
Sentivo il suo cazzo in bocca che diventava sempre più duro…era difficile ammetterlo…ma mi piaceva…
Era bellissimo succhiarli quel cazzo così grande e desideroso di sesso…non ne potevo più, stavo per scoppiare dal piacere…stava per scoppiare anche lui ma allontanò il cazzo dalla mia bocca e disse – Hai un talento naturale, sei una succhiatrice nata…ma non possiamo finire ora…ho ancora qualcosa da fare prima della fine dei giochi –
Mi fece stendere come prima sul divano a gambe aperte, Francesco si mise su di me e mi baciò. In quel bacio pieno di eccitazione, sentivo il suo cazzo ancora duro finire più volte contro la mia figa, evidentemente non riusciva ad entrare, essendo la mia prima volta avevo la mia “amichetta” stretta.
– Non la passi liscia – disse alzandosi col busto e portando la mano alle parti intime – Sarà anche stretta, ma ora te la apro io per bene –
A quelle parole chiusi gli occhi, sentii la punta del suo cazzo aprire le labbra della figa e poi…finirci dentro!
Un brivido mi percosse, non potevo crederci…ciò di cui avevo avuto sempre paura ora mi piaceva!
Iniziò a scoparmi prima lentamente..
– Oohh era da tempo che desideravo scoparti…mi ecciti tantissimo…-
E io era da tempo che desideravo non voler più scappare…in quel momento mi sentii così stupida per aver evitato un qualcosa che dà così tanto piacere.
Mentre nella mia testa viaggiavano mille pensieri, sentivo il suo cazzo che mi apriva la figa, era bellissimo, una sensazione unica..
– Oohh quanto mi ecciti Ila…sei una porca… –
– Aaahh –
Non usciva altro dalla mia bocca, solo urla di piacere, soprattutto quando Francesco aumentò la velocità..mi stava scopando sempre più velocemente e sempre più forte.
– Aaahhhh si così!!! – queste furono le prime parole che l’eccitazione mi fece dire.
– Te la sfondo questa figa, troia!!! –
Alternava la velocità, dal piano al forte, dando colpi sempre più forti…poi si fermava…faceva uscire lentamente il cazzo…e con un colpo secco me lo rimetteva subito dentro…stavo godendo tantissimo, mi sentivo tutta sua, eccitatissima e vogliosa.
– Siiii scopamiii – ormai avevo perso la testa, e quando la perdo divento una belva.
– Oooh ti piace eh? –
– Si mi piace, continua a scoparmi.. Aaah –
– Ti piace essere scopata dal mio cazzone??? –
– Aaaaahhh siiii –
Faceva sempre più veloce, il suo cazzo mi stava aprendo per bene, ormai la mia fighetta non era più così stretta, me la stava allargando.
– Sei una cagna in calore…siiiii sei una porcaaa –
Stavo per esplodere, mi piaceva tantissimo essere sfondata in quel modo!
Per qualche altro minuto continuò a scoparmi quando poi Francesco si alzò di scatto, ed ebbe un orgasmo sul mio seno.
Quel getto caldo aveva fatto finire in bellezza quella serata, iniziata per caso e finita con un lungo bacio mentre i nostri corpi erano rimasti accasciati sul divano, stretti in un abbraccio.
Nei minuti che seguirono ci lavammo, ci rivestimmo, ci scambiammo ancora qualche carezza, e dopo un ultimo bacio, Francesco si avviò alla porta e tornò a casa.
Rimasta sola, mi stesi sul divano immersa nei pensieri.
Pensavo a tutto quello che era successo quel giorno, così mi abbandonai al sonno, stanca come ero, pensando che era stato bellissimo…pensando che ero felice…pensando…che non vedevo l’ora di rifarlo…

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