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Racconti Erotici Etero

Lo sai cosa vorrei?

By 23 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Vorrei rientrare in casa dopo una giornata di lavoro, vorrei aprire la porta e vedere te, nuda, con addosso soltanto quelle scarpe che ti ho regalato, quelle con il tacco altissimo ed affusolato di osso, quelle con la sottile banda di corda avana che fa il giro sotto le dita, e che sale su con una piccola stringa, quelle che accarezzano la caviglia, che accarezzano tutto il piede.
Vorrei aprire la porta e vederti con addosso quelle scarpe, vorrei trovarti sul divano, il nostro divano di pelle nera, vorrei che fossi in ginocchio e che mi guardassi mordendoti il labbro inferiore, vorrei vederti con i capelli sciolti ed appena umidi, vorrei che scendessero liberi ed incorniciassero il tuo viso incredibilmente bello e malizioso.
Vorrei che sorridessi, vorrei che ti lasciassi andare ad un sorriso lieve, furbo, mentre i tuoi occhi grandi e neri rimangono imperterriti ad osservare i miei, turbati ed increduli.
Vorrei vederti attraente come sei, con il tuo corpo morbido e sodo, abbronzato, vorrei sentirti sospirare, gemere leggermente, si, vorrei sentire i piccoli gemiti trattenuti, smorzati, perché vorrei che dietro di te ci fosse un uomo.
Vorrei che le sue mani grandi e ferme tenessero i tuoi fianchi, che li bloccassero, che il suo corpo statuario fosse un tutt’uno con il tuo, attraverso una penetrazione, una penetrazione anale, una penetrazione dolorosa ma ormai meravigliosa.
Vorrei che avesse il cazzo grande, largo e perfetto, vorrei che avesse lo stesso corpo di quelli che vedi nei film, i film che mettiamo quando facciamo sesso, vorrei che fosse uno di quei ragazzi che guardi languidamente, con desiderio, quelli che vorresti avere in quel momento al posto mio.
Vorrei vederti sorridere e soffrire in silenzio, senza mostrarti a me, facendolo soltanto con lui, stringendo il delicato orifizio per chiedergli di più, per dirgli che stai godendo, che ti piace.
Vorrei vivere un momento così, assistere al vostro idillio, senza che la mia presenza turbi minimamente il vostro egoismo fatto di carne, fatto di malizia, fatto di provocazione.
Vorrei rientrare in casa e trovarti così, crudele e meravigliosa, sporca e santa allo stesso tempo, come fossi la mia Vergine Maria dissacrata da uno qualsiasi, perché forse &egrave questo che vorrei, vorrei che ti prendessero e ti usassero e soprattutto, vorrei che a te piacesse, per il tuo corpo per la tua mente, per me, per dispetto e per amore, per il mio amore, per il tuo amore, per il nostro amore.
Non vorrei solo questo, vorrei un infinità di piccole e grandi cose pronte a metterti al centro della mia attenzione, dell’attenzione di chiunque altro, contro la tua volontà, contro la tua natura ma non solo, vorrei anche la tua soddisfazione, il tuo trasporto, la tua passione, la tua carnalità.
Vorrei poterti stare affianco, essere in ginocchio accanto a te, mentre con i capelli legati ed i tuoi occhiali sottili e neri, cerchi gli occhi dell’uomo che hai davanti, che &egrave in piedi difronte a te, che all’altezza del tuo viso non ha messo altro che il proprio cazzo fiero, un cazzo scolpito, turgido, cilindrico, un cazzo che non &egrave solo un cazzo ma qualcosa di più.
Vorrei eternare la tua arte nel succhiarlo, la tua arte nell’amarlo.
Vorrei immortalare i vostri profili congiunti in un unica sagoma, catturare con il mio obiettivo la sua ombra che si unisce alla tua, un incastro perfetto, il suo pene e la tua bocca.
Vorrei tenerti così per sempre, vorrei avere una foto su cui sospirare, su cui morire su cui vivere, su cui sognare.
Vorrei vedere la tua lingua accarezzare la sua pelle liscia e chiara, vorrei vederla come letto per il suo prepuzio, vorrei che lo lasciasse scivolare avanti e indietro delicatamente, nascondendolo nella tuo bocca aperta e sorridente, vorrei vedere i tuoi occhi socchiusi gustarsi quell’evento, li vorrei nascosti dietro la montatura dei tuoi occhiali da vista neri, quelli che ti fanno sembrare un segretaria, una sexy segretaria che ama assaggiare la natura del suo capo.
Vorrei mille volte vederti così, impegnata a fare l’amore con la bocca, perché tu sai farlo.
Sai fare l’amore con la bocca, con le mani, con i seni, con gli occhi, con il corpo, con la mente, sai fare l’amore con l’amore, ed &egrave per questo, che vorrei vederti farlo tutti i giorni, tutti i santissimi giorni ed ogni volta con un uomo diverso, con un cazzo diverso, in un posto diverso, in un modo diverso, perché tu che sei così perfetta, da essere sprecata solo per me, per il piacere di un solo uomo, per un solo modo di essere amata.
Una donna come te deve essere presa, amata, scopata, stuprata, accarezzata, toccata e desiderata da tutti, una donna così deve essere idolatrata dal mondo, apprezzata dall’universo.
Quante volte l’avrei voluto e quante volte l’avresti voluto tu.
Vorrei che un giorno le mani di un uomo scendessero sotto la tua gonna, magari in una metropolitana piena di persone accalcate, vorrei che si insinuassero dentro il tuo vestito e che salissero lentamente verso l’alto, accarezzando la tua pelle liscia, gelandoti ed imbarazzandoti fino a farti divenire rossa in viso.
Vorrei essere li anch’io, seduto accanto a lui, per vedere attraverso i tuoi gesti la paura, il disprezzo , mentre quelle mani incuranti salgono e ti toccano, mentre immobile ed in piedi, fatichi a sorreggerti ed a sopportare quella sensazione.
Riuscirei a sentire il rumore della sua pelle sulla tua, delle sue mani sulle tue cosce, delle sue dita sulle tue labbra.
Riuscirei a sentire il calore dei tuoi ormoni, il sapore della tua femminilità che bagna il lembo delle mutandine, riuscirei a sentire il dolore ed il fastidio di un gesto che avresti voluto evitare ma al quale ormai ti sei concessa.
Darei qualcosa di mio per vederti così.
Morirei dietro l’idea che quelle mani, quelle mani di sconosciuto, di estraneo, si impossessassero di te e delle tue cosce, di te e dei tuoi glutei, di te e del tuo essere femmina calda e meravigliosa.
Vorrei che scendessero con delicatezza spogliandoti dell’intimo, lasciando nuda la tua pelle, lasciando libere le tue labbra e vorrei che ad un certo punto, ti abbandonassi al suo gesto, alla sua prepotente richiesta.
Vorrei vedere i tuoi occhi lucidi sentir scendere lentamente le mutandine dai glutei e giù ancora, per le cosce, fino alle ginocchia e poi ancora giù per i polpacci fino a vedere le tue caviglie cedere ed alzarsi una alla volta, oltrepassando l’elastico, spogliandoti dell’intimo, lasciandoglielo prendere.
Vorrei vederti in quel vagone, quel vagone pieno di gente che forse non ha nemmeno visto, che forse non saprà nemmeno che sotto il tuo vestito sei oramai nuda.
Vorrei che al quel punto le sue mani tornassero da te, dentro di te, nella tua carne morbida, la tua carne chiara e bagnata. La tua carne travolta da un piacere che non riesci a controllare, un piacere sfuggente che mette in conflitto te stessa ed il tuo corpo.
Vorrei vedere e sentire frammenti di gemiti strozzati dalla vergogna, la tua vergogna, la vergogna di chi sta provando piacere, la vergogna di chi non ne dovrebbe provare alcuno.
Vorrei che accadesse come vorrei che accadessero altre migliaia di cose, a te, a me, a noi.
Perché sei così incantevole amore mio, così dolce e docile, così bella ed attraente, così femmina e così femminile che non hai idea.
Forse non lo sai nemmeno tu, che riesci ad assorbire il fascino di tutte le donne e ad esternarlo con un unico e semplice sguardo, tu che sai di essere guardata da tutti, tu che ami essere guardata da tutti ed io, che a questo pensiero cedo e cedo ad ogni latente tentazione che ti vede protagonista con altri uomini.
Vorrei essere spettatore di un tuo bacio, di un bacio vero, lungo, sentito, un bacio intenso ed appassionato, un bacio unico come te.
Vorrei essere testimone della tua voglia, della tua indispensabile necessità di baciare l’uomo che hai davanti, dell’irrefrenabile esigenza che ti spinge a volere la sua bocca, la sua lingua, il suo sapore, perché ti piace, perché hai bisogno di lui, perché senza non sapresti vivere.
Vorrei che fosse tutto perfetto.
Vorrei assistere alla passione che vi avvicina, che centimetro dopo centimetro accosta le vostre labbra e le attrae una all’altra, le vostre labbra così diverse, così lontane da non avere nulla in comune.
Le tue, morbide e carnose, giovani e calde e le sue, aride e sagge, mature come &egrave maturo lui, l’uomo per cui brami, l’uomo che desideri a tutti i costi, l’uomo del quale non potresti fare a meno.
Vorrei godere dell’istante in cui le vostre bocche socchiuse si toccano l’una con l’altra, l’istante in cui la tua pelle si attacca alla sua pelle, in cui il tuo respiro cambia di intensità, l’istante in cui tutto non conta più nulla ed i tuoi occhi si chiudono.
Vorrei respirare la vostra passione, il romanticismo che avvolge la vostra sacra rappresentazione, vorrei ascoltare il suono dei vostri baci e vorrei vedere la tua lingua accennarsi nella sua bocca.
Si, vorrei vedere la tua lingua giocare con la sua, accarezzarla, succhiarla, morderla e mangiarla per poi di nuovo corteggiarla come solo tu sai fare, vorrei impazzire sentendo i suoni della vostra passione, delle tue parole sussurrate a bassa voce, del vostro respiro che ormai non ha più nulla di umano, vorrei estasiarmi con la tua gioia, la gioia di una donna che finalmente &egrave con il suo uomo, con l’uomo che desidera, che sogna notte e giorno, che ama, per il quale ha pianto, con il quale ha sorriso, il suo uomo, sposato con una donna che non sa renderlo felice, che non si rende conto di quanto sia meraviglioso e perfetto sia.
Vorrei godere della passione che sprigioni in quel momento, mentre i tuoi denti perfetti mordono appena le sue labbra, le sue labbra ormai bagnate, labbra per le quali faresti chissà quale pazzia, e poi vorrei vedere i tuoi occhi chiusi, perennemente chiusi, persi come sei persa tu, che continui a baciarlo e a nutrirti di lui, della sua saliva, del suo sapore della sua esperienza.
Le tue mani sul suo viso, come ad impossessartene per non farlo scappar via.
Lo accarezzi, accarezzi la sua pelle matura, vissuta, inebriante, l’accarezzi e non riesci a fare a meno di desiderarla, di baciarla, di leccarla.
Vorrei vedere la tua bocca avvicinarsi al suo collo, vorrei sentire i tuoi sospiri e vorrei vedere il tuo corpo trasformarsi, i tuoi capezzoli inturgidirsi, le grandi labbra gonfiarsi, il tuo clitoride dilatarsi, e vorrei vederti impazzire, morire in un orgasmo lungo e passionale, un orgasmo che non puoi fare a meno di avere, che non puoi contenere, perché anche se non ti sta toccando, anche non ti sta accarezzando, anche non ti sta penetrando, ti sta comunque facendo morire.
Non oso nemmeno immaginare come sarebbe meraviglioso vederti fare l’amore con lui, poggiata su un tavolo completamente nuda, con addosso soltanto delle scarpe color fucsia, mentre lui, dietro, penetra il tuo corpo, dilata la tua vagina bagnata e tu, riversa, cerchi i suoi occhi godendoti ogni istante, ogni spinta, giungendo ad un orgasmo senza fine, un orgasmo mai provato, un orgasmo meravigliosamente lungo.
Vorrei tutto questo.
Vorrei vederti per amarti ancora di più, per morire e risorgere ogni volta, dietro ai tuoi sospiri, dietro ai tuoi gemiti, dietro al tuo piacere, ma non solo.
Vorrei che esistessero momenti in cui fosse possibile vivere una normalità maliziosa, una normalità ad alto tasso di erotismo.
Vorrei che fossi l’unica donna di una serata particolare, una festa organizzata in casa nostra alla quale partecipano esclusivamente medici, dottori ed avvocati di ogni età, una festa informale dove però si respira aria di classe e benessere e dove pregiudizi e volgarità, sono ben lontani dall’essere pensati e praticati.
Vorrei che in questa festa tu fossi l’unica vera protagonista, che durante la serata intrattenessi gli ospiti in conversazioni spigliate e divertenti, servendo loro da bere, brindando, scherzando e parlando con sensuale disinvoltura, ma vorrei che tutto questo lo facessi con i seni di fuori.
Vorrei che nell’abito lungo e nero che indossi, ti porgessi loro senza alcuna vergogna, senza alcun imbarazzo, nemmeno quando il soffio del vento che arriva dal terrazzo, sfiora la tua pelle ed inturgidisce i tuoi capezzoli, perché in quel modo di porti, non c’&egrave nulla di osceno, non c’&egrave nulla di indecoroso.
Vorrei che gli ospiti avessero nei tuoi confronti lo stesso tipo di atteggiamento, lo stesso tipo di approccio, come se fosse normale essere invitati ad una festa e vedere la padrona di casa girare sinuosa ed elegante, tenendo i seni fuori dalla scollatura.
Mi piacerebbe che durante le vostre conversazioni l’ospite si permettesse di carezzarti il seno, in maniera amichevole, in maniera del tutto affettuosa, e che tu lo lasciassi fare senza opporre resistenza, anzi, senza proprio curartene, continuando a parlare in tutta tranquillità e in tutta serenità, perché tutto questo &egrave normale, tutto questo &egrave naturale.
Mi piacerebbe vedere le dita scivolare sulla pelle, mi piacerebbe che la cosa si ripetesse con ognuno di loro ed ognuno con un gesto diverso, tutti egualmente teneri e confidenziali, amorevoli e disinteressati.
Vorrei che ogni tanto si avvicinassero a me e che parlassero di te.
Che mi dicessero come sono fortunato ad avere una moglie così, simpatica, ospitale, accondiscendente, premurosa, senza fare alcuna allusione sconcia alla tua bellezza, al tuo seno prosperoso e perfetto, al tuo seno rotondo e morbido, ai tuoi capezzoli grandi ed in alcuni momenti turgidi.
L’idea che tutto sia straordinariamente normale &egrave tremendamente eccitante, l’idea che tu sia la regina incontrastate di quel regno &egrave qualcosa di indiscutibile bellezza, perché nei tuoi gesti, nelle tue movenze candide e totalmente naturali, sprigioni eros da ogni angolo cui ti si guardi, quella speciale disinvoltura che rende tutto il niente e niente il tutto, &egrave una dote che solo pochissime donne riescono ad avere.
Vorrei vederti così, sinuosa e libera di essere te stessa, nonostante i seni siano lasciati fuori.
Vorrei ancora altre cose da te, le vorrei da te e per te e le vorrei per me e per il mio modo di amarti, un modo insolito lo so, ma certamente vero e trascendentale.
Ti Amo.

sullacorda@libero.it

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