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Racconti Erotici Etero

L’Orientale

By 11 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il nostro rapporto se così lo possiamo chiamare, tra la piccola cinesina Jiang Ying e me era di semplice amicizia, anche se da parte sua era pur sempre interesse, ma con il passare delle volte che ci incontravamo, un certo affiatamento si stava creando. Erano oramai tre anni da quando ci eravamo incontrati la prima volta, e da quella ci eravamo persi l’uno nell’altra innumerevoli volte.

Quante volte arrivò a casa mia in lacrime per la situazione precaria del suo alloggio e sfruttata da connazionali cinesi. Ci stavo male per non riuscire a trovargli un’occupazione che le permettesse di uscire dalla sua situazione. Spesso prima che se ne andasse le davo più del pattuito, così, tanto per aiutarla come potevo.

Non so se lo capì mai, ma per me era l’unico modo che avevo per togliergli un po’ di grigio dalla sua vita grama.

Poi iniziammo a stare insieme un paio di giorni ogni volta, per un viaggio liberatorio per entrambi in quel paesino sulla sponda del grande fiume, patria del lambrusco, dei meloni e del risotto alla pilota.

Alcune volte andammo a mangiare in quelle feste popolane organizzate in piazza dal comune, e spesso le feci assaggiare le specialità mantovane così similari per tipologia di cucina a quella cinese per via dell’uso frequente dell’agro dolce.

Ricordo ancora le lunghe passeggiate nella piazza di Mirandola gustandoci un gelato, ed il ripensare ai danni causati dal terremoto di due anni fa mi stringe ancor più il cuore per il cambiamento del volto di quella cittadina ove eravamo stati così bene insieme.

Ho ancora un ricordo struggente di quella tarda serata dopo un pomeriggio a girovagare per le vecchie vie della cittadina, la pizza mangiata in un simpatico localino trovato per caso, accompagnata da un vinello strepitoso scoperto allora, il Lugana.

Una favola, un nettare, e come ci spronò quel nettare nelle nostre effusioni amorose del dopo cena.

Quella volta avevamo deciso di farci un giro dopo cena per le oramai silenziose e deserte viette del vecchio centro ove vi erano lunghi porticati poco illuminati. Nelle zone in ombra la incollavo al muro baciandola lungamente mentre le mie mani passando sotto i suoi vestitini alquanto démodés, sfilandole gli slippini hello kitty e lei passivamente lasciava fare, per poi sditalinarla a lungo e sentire l’eco dei suoi gemiti che si perdevano sotto le arcate silenziose del porticato.

Quella sera colpa del Lugana appena scoperto, alquanto brilli tutt’e due, dopo averle tolto i suoi buffi slippini, standole dietro le rialzai il vestitino e la masturbai così su due piedi. Ci incamminammo lentamente per il lungo porticato mentre le mie dita dentro lei le strappavano gemiti e piacere.

Quale fu la nostra sorpresa quando giunti alla fine del portico, nell’attraversamento di una viuzza, sbucarono dalla stessa improvvisamente due ragazze che ci scoprirono in quella posizione. Ma non volli togliere le mie dita dalla oramai sbrodolosa figa di Jiang Ying, anzi la sditalinai ancor più energicamante, lei inizialmente contraria al comparire delle ragazze capitolò dopo che aumentai il ritmo, e sono sicuro che fosse alquanto eccitata dato che non mi fermò minimamente, anzi la sentii gemere ancor più.

Le ragazze invece, dopo la sorpresa iniziale nel coglierci  in flagrante, sorrisero facendo battutine che ora come ora non ricordo più, ma che furono rallegramenti per noi.

E davanti ai loro ooohh di ammirazione, tolsi le due dita dalla figa di Jiang Ying, portandole alla sua bocca che subito baciai oscenamente. Fu in quella posa che incrociammo le ragazze che assistettero meravigliandosi a quella scena.

Quando oramai furono lontane, sentendo l’eccitazione di Jiang Ying, con il suo aiuto estrassi il mio membro alquanto duro per l’eccitamento e lì, appoggiati ad un arco del porticato, una gamba di Jiang Ying alzata e poggiata su di un vaso, la presi subito, incuranti tutt’e due dell’arrivo di chissà chi, troppo vogliosi ed eccitati di possederci l’un l’altra.

Il tutto durò molto di più di una sveltina, ma l’intensità del piacere raggiunto da entrambi fu notevole, come mi confessò poi la cinesina il giorno dopo, sulla strada del ritorno verso casa.

Ed in quel mentre lei volle coronare il tutto estraendomi la verga mentre guidavo, prendendomi tutto nella sua calda bocca e facendolo durare a lungo. Dovetti allora deviare per stradine secondarie di campagna durante il nostro ritorno per non incappare in qualche controllo nei paesi vari da attraversare.

In aperta campagna poi non resistendo più, fermai la macchina e fatta scendere Jiang Ying, la feci appoggiare al cofano e lì la presi a pecorina, sprofondando dentro lei con colpi forsennati che le strapparono gemiti e mugolii sino al tanto atteso suo : adesso…adesso… coronamento per me della nostra scopata, e liberatorio per il venirle dentro anch’io assieme a lei.

Rimanemmo a lungo incastrati ed ansimanti, poi lentamente riprendemmo il viaggio verso casa con lei stretta a me.

Ma quella notte ricordo che mi svegliai due volte, ed ogni volta attirata a me Jiang Ying, ed  apertole le gambe, entravo dentro di colpo senza preliminari nella sua piccola vulva umida, sentendo subito il suo gemito di sorpresa del sentirsi repentinamente invasa.

Pochi colpi ed i gemiti della cinesina eccheggiavano forte per la casa, mentre si aggrappava a me stringendomi forte con le sue gambe e le sue braccia.

Poco dopo al culmine dell’eccitazione le esplodevo dentro raggiungendo insieme la nostra estasi, riaddormentandoci completamente spossati.

L’indomani mattina, seduto fuori casa in pantaloncini e torso nudo, stavo gustandomi l’inizio di una calda giornata di maggio quando lei apparve nuda sulla porta della veranda, era scesa per fumarsi una sigaretta. Il vederla lì esposta a chiunque passasse davanti casa mi eccitò all’inverosimile.

Le afferrai una mano attirandola malgrado la sua  scontrosità a sedersi sopra di me di schiena.

Poco dopo si impalava sulla mia asta turgida ed iniziò a gustarsi la sua danza di penetrazione. Ben presto sentii i suoi gemiti e quando le chiesi di dirmi quando sarebbe venuta, subito mi rispose:

– Adesso… adesso….

Qual miglior modo di iniziare una splendida giornata con una goduta bucolica? Rimanemmo a lungo in quella posa, lei incastrata sopra di me, ora che non aveva voglia di togliersi minimamente, ed esposti agli sguardi di eventuali passanti.

Fu bellissimo sentire le contrazioni della sua piccola vulva sulla mia verga, che riprese ad inturgidirsi, per poi iniziare un’altra seduta di cavalcamento sfrenato.

Verso fine mattinata mentre stavamo riassettando la casa prima del nostro ritorno verso milano, vidi alcune ragazze, dalla finestra della cameretta al primo piano, che stavano avvicinandosi parlando tra loro allegramente.

L’idea mi fulminò all’istante e chiamato Jiang Ying la feci spogliare dei suoi pantaloncini nonché dagli slip. La feci appoggiarsi al davanzale come a gustarsi il paesaggio e tirai la tenda di modo che non si vedesse niente dietro lei. La penetrai in quella posizione, la sentii bagnata per questo fatto e dandole vigorosi colpi riuscii a portarla presto all’eccitazione, la sentivo gemere lievemente forse perché non voleva attirare l’attenzione delle ragazze.

Quando queste furono quasi di fronte a casa aumentai il ritmo sbattendo Jiang Ying a più non posso e per chi fosse passato in quel momento avrebbe visto solo lei che si muoveva avanti ed indietro, ed a una maggiore osservazione avrebbe capito che stava godendo solo osservandole il viso.

Non so se le ragazze che passarono in quel momento si accorsero che la cinesina stava godendo, ma di certo la osservarono a lungo nel suo strano muoversi, sotto i miei colpi di penetrazione, e non capendo cosa stesse facendo.

Venimmo tutt’e due assieme con lei cui si piegavano le ginocchia dal troppo godimento e senza staccarci ci adagiammo sul letto a pancia in giù, io incastrato dentro lei per non perdermi il tepore della sua calda piccola figa.

 

Il pomerigio segnò con tristezza il ritorno alla nostra routine a Milano, ma ripromettendoci subito poco prima di salutarci, di ritrovarci presto per un altro viaggio laggiù nel polesine.

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