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Racconti Erotici Etero

Lucy

By 2 Gennaio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Lucy era abituata a fare un giro in bicicletta la sera, dopo cena, durante l’estate. Il sole che tramontava tardi le permetteva di pedalare per diversi chilometri e arrivare nei paesini limitrofi di campagna, dove lo smog e il traffico della città erano sostituiti dal cinguettare degli uccelli e dall’aria pulita. Quella sera aveva deciso di passare in una stradina sterrata, dove non era mai passata, ma che l’attirò perché costeggiata da filari di folti alberi di pesche che ombreggiavano il passaggio. Concentrata sulla vista dei frutti rossi e dal loro profumo, la ruota di Lucy passò sopra qualcosa di appuntito che forò il copertone con uno scoppio, obbligandola a fermarsi.
Imprecando, scese dal sellino e mise il cavalletto alla bici. Si guardò intorno per qualche momento, con le braccia sui fianchi, riflettendo sul da farsi. Aprendo la zip del marsupio per tirare fuori il cellulare, sentì il rumore di una moto procedere sulla stradina ghiaiosa, lasciandosi una nuvola di polvere dietro. La moto le arrivò vicino e un uomo alzò la visiera del casco. ‘Ha forato?’, le chiese una voce profonda. ‘Si, poco fa. Stavo infatti decidendo se tornare a casa a piedi o chiamare qualcuno per venirmi a prendere, ma il mio ragazzo &egrave ancora a lavorare’, le rispose Lucy ingenuamente.
‘Io abito poco lontano da qui, se vuole gliela posso aggiustare, mi lasci solo vedere com’&egrave la gomma ‘, si offrì lui rimanendo in attesa di una sua risposta, con lo sguardo fisso sui capezzoli che si intravedevano dalla camicetta di Lucy. Lei rimase qualche istante ad osservarlo, affascinata e allo stesso tempo spaventata dall’effetto poco raccomandabile che esercitava su di lei quell’uomo. Alto circa un metro e novanta, l’unico aspetto che poteva notare con chiarezza al di sopra di quella tuta da motociclista erano le spalle larghe e gli occhi verdi. ‘Si’va bene” le rispose in tono non troppo convinto.
Lui spense la moto, scese e mise il cavalletto, poi si avvicinò alla bicicletta. Si inginocchiò, osservò per qualche istante la ruota toccandola, poi si rialzò. Lucy, appena dietro di lui, fu sorpresa quando luì si voltò di scatto e, tappandole la bocca con la mano guantata, la trascinò velocemente fuori dalla stradina verso il campo. Lei si dimenò urlando, cercando di colpirlo, ma la tuta e il casco attutivano i suoi colpi imprecisi. L’uomo la spinse per terra, dopo essersi inoltrato in mezzo ai filari, e sedendosi sopra la sua pancia le disse ‘Zitta troietta, o potrei lasciarti qui in mezzo e tu non sapresti neanche dove andare’. Poi con uno strattone le strappò la camicetta e le strinse i seni, con i capezzoli delicati che si ergevano strofinando sul tessuto duro dei guanti.
Lucy provò ad urlare aiuto ma l’uomo le tappò nuovamente la bocca e avvicinandosi al suo viso disse ‘Adesso ci divertiamo un pochino noi due’promettimi che farai la brava e sarò altrettanto bravo con te’. Lei annuì debolmente, mentre gli fissava gli occhi, l’unica parte scoperta del corpo dell’uomo. Lui nel frattempo si abbassò la cerniera della tuta arrivando ai genitali, rivelando una maglietta bianca. Dopo essersi tolto i guanti iniziò a sfilarla dalle braccia e abbassarla ulteriormente fino ai fianchi. Lucy, schiacciata dal suo peso sul basso ventre, poteva solo guardarlo. Notò il disegno di un tatuaggio spuntare fuori dalla manica destra della maglietta, vide braccia muscolose e pelle tonica,sentì le sue mani decise stuzzicarle i capezzoli e stringerle i seni. Inevitabilmente si ritrovò a guardare la protuberanza che sembrava spingesse contro gli slip bianchi, e lui, seguendo il suo sguardo, sorrise pensando a cosa le avrebbe fatto.
Lui si alzò leggermente e girò Lucy a pancia in giù, a contatto della terra, e le abbassò i pantaloncini, stavolta sedendosi sopra le sue gambe. La vista del perizoma lo provocò e iniziò a tirarlo e lasciarlo, facendogli fare un eccitante rumore quando sbatteva contro il sedere di Lucy. Con una mano si insinuò tra le cosce, strofinando sul tessuto dell’indumento che si infilava tra le delicate pieghe. Andò avanti così per qualche minuto, accarezzando su e giù con la mano fino a quando iniziò a sentire che il perizoma si inumidì e notò i fianchi di Lucy muoversi sotto il suo tocco. Lei lo intravide mentre con l’altra mano si abbassò lo slip e, scoprendosi il grosso cazzo, lo infilò velocemente dentro, spostando leggermente il filo del perizoma. Lo spinse tutto fino in fondo, poggiando le mani sulla schiena di Lucy e rimanendo fermo così per qualche istante, per sentire le pareti della sua calda figa aderire al suo membro. Poi lo tirò fuori, stuzzicando con la cappella la fessura di Lucy, e aspettò di vederla muovere i fianchi e sollevare leggermente il sedere. Le allargò le natiche e lo spinse di nuovo tutto dentro, ma stavolta cominciò da subito con colpi decisi e veloci, così che Lucy si ritrovò a strofinare i seni e la pancia sulla ruvida terra. Ansimò dal piacere, mentre lui si aggrappò ai suoi fianchi per dare una cadenza regolare alle veloci botte, sudando sotto alla gommapiuma del casco protettivo.
‘Che bella figa calda che hai’, disse lui rallentando per spingere il cazzo fino in fondo, mentre un dito iniziò a stuzzicare il piccolo buco del sedere. ‘Chissà se entra il mio cazzo qui dentro’ si chiese mentre Lucy provò a sollevarsi con le braccia protestando. Lui la bloccò con una mano sulla schiena ‘Sta ferma’, le ordinò, continuando a scoparle la figa e dilatandole il buco con l’indice dell’altra mano. Era talmente stretto che lui si eccitò ancora di più, così lo tirò fuori e iniziò a lubrificare il piccolo buco con la cappella bagnata degli umori di Lucy. ‘Ti prego, non farmi male’ lo implorò lei, mentre lui era impegnato nell’inserire la punta del suo membro. Lucy sentì ogni centimetro che pian piano entrava e allargava la sua fessura, strinse i denti e chiuse gli occhi, mugulando piano dal fastidio, mentre lui con lenti movimenti delle anche la penetrava e godeva.
Si tolse il casco e allargò le natiche di Lucy per vedere meglio il suo membro entrare ed uscire dal suo culo, ci sputò sopra per facilitare le spinte, e godette nel sentire quanto fosse ancora stretto. Lucy si stupì sentendo quel fastidio trasformarsi in eccitazione, mentre ascoltava i gemiti dell’uomo che ora aveva preso ad andare più forte. Chiuse ancora gli occhi, stavolta dal piacere inaspettato che le dava essere presa da dietro, e cominciò ad ansimare. ‘Bella maiala, anche nel culo lo prendi!’ disse lui stringendole le natiche e iniziando ad incularla più forte. Lucy, scossa dalle spinte, stringeva i denti quando il cazzo la penetrava più a fondo, innescando un orgasmo misto di piacere e dolore. Venne poco dopo urlando, mentre lui affondava con le dita nella morbida carne delle sue natiche. Solo quando gli spasmi dell’orgasmo si affievolirono e la sua mente tornò lucida si rese conto che lui le venne dentro, mugolando di piacere. Poi lui si scansò da sopra di lei, alzandosi in piedi e dandole una mano per aiutarla a risollevarsi. ‘La prossima volta ricordati la coperta, mi sono graffiata tutta su quella cavolo di terra!’ disse Lucy rivestendosi guardandolo male.

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