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Racconti Erotici Etero

Maestra Giovanna

By 11 Novembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ex maestra elementare(di nome Giovanna) di mio fratello minore venne a trovarci perch&egrave voleva vedere dei campioni per un lavoro che doveva effettuare in casa sua.
Io quel giorno ero da solo al lavoro e cominciai a farle fare un giro del piazzale per vedere se c’era qualcosa di suo gusto.
Mentre Giovanna era tutta intenta a guardare un paio di campioni, io ero intento a squadrarla da capo a piedi, e, nonostante fosse vestita in modo del tutto normale, il suo modo di porsi in avanti col busto stava cominciando a provocarmi un certo subbuglio nelle zone basse(che ormai non erano più tanto basse ma in pieno decollo).
Era vestita con dei jeans stretti ed una camicetta semi trasparente che metteva in risalto il suo splendido seno, fasciato da un’altrettanto splendido reggiseno nero.
Stavo mostrandole uno dei vari tipi di materiale, quando lei ne vide un’altro in un angolo del piazzale, andammo a vederlo e lei si chinò per cercare di prenderlo, io, alla vista di quel culo fasciato stretto, non ho capito più niente e mi sono strusciato col mio uccello ancora rinchiuso nelle mutande e nei pantaloni ma già pronto a spiccare il volo.
Volo che pensavo mi avrebbe fatto fare Giovanna con un malrovescio, invece si girò, mi guardò in faccia per un minuto (che sembrò interminabile)senza dire niente e poi si inginocchiò, mi slaccio i pantaloni e liberò dalle mutande il mio uccello per imprigionarlo immediatamente dopo tra le sue caldissime labbra.
Giovanna stava mettendo talmente tanto impegno in quello stupendo pompino che le si erano perfino appannate le lenti degli occhiali.
Ormai ero sul punto di scaricarmi dentro la sua bocca quando lei si bloccò, si mise in piedi, si slacciò la camicetta e si levò il reggiseno e mentre io mi attaccai al suo capezzolo destro, Giovanna si levò anche i pantaloni, si aggrappò alle mie spalle, accavallò le gambe dietro la mia schiena e si impalò sul mio cazzo.
Andava su e giù ad una velocità folle finch&egrave non si bloccò di colpo e si lasciò andare di peso in preda ad un fortissimo orgasmo che per poco non ci fece cadere per terra.
Io, sostenendola di peso, approfittai della sua semi incoscienza per uscire dalla sua calda vagina e per andare a stuzzicare il suo buchetto posteriore.
Mentre Giovanna si stava riprendendo e stava capendo le mie intenzioni cercando di ritrarsi, io la lasciai andare di colpo impalando il suo stretto buco sul mio cazzo.
Lei urlò talmente forte che pensai ci avessero sentito i vicini, ma poi dopo che si abituò al dolore e al mio avanti e indietro, cominciò a godere sempre più forte finch&egrave ebbe un nuovo orgasmo che questa volta ci fece cadere per terra tutt’e due.
Io però, al contrario di lei, non avevo ancora sborrato ed allora visto che lei era caduta schiena a terra, e visto che aveva due belle pere libere, salì a cavalcioni sul suo petto e stringendo le sue bocce attorno al mio batacchio di marmo, mi feci una spagnola incredibile tra le sue montagne di carne burrosa e finalmente venni impiastricciandole tette e faccia di sborra.

Mi disse che era la prima volta che le sfondavano il sedere ed io, per farmi perdonare, le leccai la figa finch&egrave non ebbe un nuovo orgasmo.

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