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È trascorso un millennio da quando lo Stregone Anupan è stato sconfitto. Caduto l’Oscuro Dominio le Terre dell’Eden sono state scosse per parecchio tempo, com’era prevedibile, da guerre sanguinose. Il germe dell’odio e dell’invidia era ormai stato introdotto nel cuore delle creature. Tra le guerre più cruente ricordiamo le guerre fra elfi e nani per il controllo delle Valli Incantate, la lunga e dolorosissima guerra condotta a più riprese fra elfi e umani e quella mai interrotta fra licantropi e angeli.

Alla fine la maggior parte degli uomini è stata costretta all’esilio finendo a colonizzare il nostro mondo ma questa è un’altra storia… Gli uomini e le donne rimasti nelle Terre dell’Eden hanno giurato di proteggere l’equilibrio e la pace, al costo delle loro vite, mediante un uso sapiente e moderato delle rune. Nessun uomo, elfo, nano o altro essere doveva d’ora in poi utilizzare la magia per cercare il dominio assoluto. L’Unico Libro contenente le Sacre Rune, ovvero gli incantesimi rubati all’epoca ad Anupan e usati contro di lui, è stato ben nascosto. Maghi e maghe hanno dato così vita all’Ordine di Veleda per difendere l’esistente. Più tardi per rispondere alla necessità di codificare l’insegnamento orale delle rune* e addestrare un numero crescente di giovani è sorta l’Accademia nella Montagna: una scuola di magia il cui ingresso si rivela solo a chi vi è scortato da maghi adulti che ne conoscano la runa di accesso.

Ancora oggi nel 1982 l’Accademia nella Montagna è nota a tutti per il rigore e i metodi disciplinari a volte molto severi ma efficaci. D’altro canto qualche maga ha predetto venti di guerra provenienti da Sud, non ci si può permettere il lusso di rammollirsi. Molteplici sono le discipline che qui si insegnano: Tecniche di Combattimento con la spada, Telecinesi, Pirocinesi, Geocinesi, Psicocinesi, Trasfigurazioni, Oracoli e Pozioni.

In realtà un professore su tutti ha presso i suoi studenti fama di essere davvero un gran bastardo. Si tratta del Professore Supankingu, insegnante di Pozioni. Il Professore Supankingu è un uomo molto basso, ha capelli e barba completamente bianchi e lineamenti del viso che rammentano quelli di un orientale. Ogni anno Izumo, questo il suo nome, all’avvicinarsi degli esami di metà anno, finge un viaggio. “Casualmente” si lascia sfuggire il fatto che lascerà le risposte del test incustodite nei suoi alloggi. È sicuro che qualche studente o studentessa avrà la sfacciataggine di intrufolarsi nella sua camera per rubarli. Puntualmente questo accade.

Quest’anno le inconsapevoli vittime dell’inganno del Professore Supankingu sono tre studentesse dell’ultimo anno: Ashly, Chloe e Bloom. Ashly, Chloe e Bloom, inseparabili amiche, sono tutte e tre assai dotate nell’uso degli incantesimi e intraprendenti ma troppo impazienti. Invece se c’è una disciplina dove la pazienza è una virtù fondamentale quella è Pozioni: ci vuole del tempo per imparare a memoria gli ingredienti di una pozione, a volte una vita per dosare le giuste quantità per avere un’eccellente risultato. Desiderose di uscire con il massimo dei voti e convinte che in fondo non dovendo lavorare come infermiere non se ne faranno nulla di come preparare una perfetta pozione curativa hanno deciso di tentare la fortuna.

Aspettano che sia notte fonda per sgattaiolare nell’ala ovest della scuola dove alloggiano i docenti. Trovano il bungalow di Supankingu, è chiuso a chiave e la serratura è protetta da un incantesimo,. Chloe, la più abile nei contro-incantesimi e nella telecinesi, riesce a far scattare la serratura con relativa facilità. Ashly, la maga più brava in geocinesi dell’intera Accademia, crea una barriera impermeabile alle onde sonore tutt’intorno all’appartamento dimodoché nessun altro docente possa accorgersi di nulla. Bloom, la cocca della Professoressa Regina che è l’insegnante di pirocinesi, plasma una sfera di fuoco per far luce. Le tre studentesse sono tese, tremano ma sono compiaciute. Ce l’hanno quasi fatta.

Ashly è mora, capelli lunghi, un po’ cicciottella, tette abbondanti e sedere burroso; al contrario, Chloe è bionda, porta un caschetto con una frangetta dritta, molto magra, tette quasi inesistenti ma sedere alto; Bloom ha capelli rossi che cadono sotto le spalle, vita stretta, porta una terza di reggiseno, gambe lunghe e sedere tornito, Tutte e tre figlie di alti funzionari all’interno dell’Ordine di Veleda sono ambiziose e già si pregustano una vita nell’agio.

Una volta però che Bloom illumina l’appartamento vedono qualcosa che non si aspettano affatto. Cosa? Il Professore è lì seduto su una poltrona di fronte a loro. Le aspettava nell’ombra.
Bloom è la prima a prendere la parola e prova a simulare goffamente dello stupore “Professore, che sorpresa! Non dovrebbe essere a…”
Izumo la interrompe subito: “Ogni anno annuncio un viaggio ma non lo faccio solo per vedere chi sarà così stupido da pensare di farmela sotto il naso. Così la notte mi apposto sul divano in attesa. Lo ammetto, ho sempre sperato di vedere una di voi tre varcare quella porta ma mai tutte e tre insieme. Ho fantasticato a lungo sulla punizione che vi meritate, ora la trasformeremo in realtà… ”

Gli occhi di Supankingu brillano, il suo ghigno si colora di malizia. Nel contempo impallidiscono i volti delle tre giovani maghe che si guardano e ciascuna legge nello sguardo dell’altra la paura che sente attanagliarle il cuore. Che idea sciocca hanno avuto. Di che punizione parla il vecchio? Cosa vuol dire che ha fantasticato a lungo? Intende…Sessualmente?

La fantasia del mago è presto svelata. Egli disegna nell’aria delle rune e Ashly, Chloe e Bloom si trovano in ginocchio ciascuna su una sedia con i polsi ammanettati allo schienale. L’insegnante passa alle loro spalle e delicatamente, gustandosi a fondo il momento, solleva le gonnelline blu della divisa. Di fronte ha tre forme diverse di glutei, è una bella fortuna. Le palpa mentre si lecca i baffi.

Naturalmente le tre giovani fanciulle si dimenano, inarcano la schiena al contatto con quelle mani piccole e ruvide e strillano. Quella maggiormente battagliera è Chloe:
“Appena lo verranno a sapere i nostri genitori. Liberaci subito…Ahia!”
Un ceffone tirato a media intensità colpisce le sue natiche bianche. Trasecola e arrossisce, ripresasi dalla sorpresa si volta in direzione dell’uomo e gli rivolge una linguaccia.

“Zitte –dice l’uomo- , tanto non vi sentirà anima viva grazie alla barriera insonorizzante che voi stesse avete tirato su e a me non interessa quanto abbiate da dirmi. Meritate una lezione perché se siete qui è perché non avete studiato per l’esame di metà anno”
“No, si sbaglia –interviene questa volta Ashly sforzandosi di non balbettare-. Vo-volevamo solo essere sicure di ottenere il vo-vo-voto più alto ma abbiamo studiato. Per favo…Auu!”
Una sculacciata colpisce anche le sue chiappe burrose che sembrano risuonare più forte di quelle di Chloe: una dolce melodia.
“Zitte! Se avete studiato allora non vi dispiacerà se vi interrogo. Le regole sono queste: ogni volta che non sapete rispondere o impiegate troppo tempo vi beccate una sculacciata”
Bloom e Chloe lo guardano infuriate e paiono sul punto di ribattere quando vengono entrambe percosse ancora da quelle mani invadenti. Chloe riceve un paio di colpi perché è la seconda volta che ha osato parlare a sproposito. La chiappa sinistra già pare arrossata.

“Ashly, iniziamo da te: quale alga d’acqua dolce viene usata per la preparazione della pozione anfibia?”
La mora comincia a sudare, balbetta. La mano del vecchio suona un’altra sinfonia sulle sue natiche. Ashly sussulta ma suo malgrado si scopre bagnata. È eccitata. Il suo sesso lucido non sfugge alle amiche che la osservano, provocandole un imbarazzo che le fa piegare la testa verso il basso.

L’esame va avanti: “Bloom, quanti grammi di morfea vanno somministrati a un drago affinché si addormenti?” “20?”, altra sculacciata altro rintocco sulla sua carne rosea.
“Chloe, il nome della pozione che riversata su un parte del corpo ne ingrandisce le dimensioni”
“Strappagrida, venne usata nell’ultima guerra contro gli elfi per torturarli”
“Brava, questa la sappiamo. È obbligo premiarti”

La ragazza contrae i muscoli del corpo quando sente partire un’altra sventola del Professore Supankingu in direzione del suo didietro. Risuona uno schiocco, ne segue un gemito. La perversa interrogazione continua per un’oretta a ritmi serrati. Le studentesse sono stremate e doloranti. Ormai anche stare in ginocchio sulla sedia è una tortura. Allo stesso modo il seviziatore è stanco, decide che è ora di smettere. È l’ora del gran finale:

“Il test è finito, direi che l’unica ad averlo superato è la nostra splendida Chloe. Non ho una medaglia da darle ma le offrirò il privilegio di sentire gli effetti della pozione Strappagrida sul corpo umano. Non ti preoccupare, non la verserò sul tuo corpo… ”

A quelle parole le manette ai polsi di Ashly, Bloom e Chloe si smaterializzano ma la ragazza bionda si ritrova ora girata verso l’uomo a gambe spalancate. L’uomo, con la brama negli occhi, si avvicina e si tira fuori un pene già grosso dai pantaloni. Chloe, che vorrebbe serrare le cosce scopre di non esserne in grado. Non è magia ma mancanza di volontà. In fondo tutta quella situazione l’ha accesa: sente i capezzoli turgidi e il clitoride gonfio. Quando Izumo accosta il glande Chloe gronda umori, allungando un braccio il vecchio afferra una boccetta e ne versa il contenuto sul membro. Affonda come un coltello nel burro. Dallo sguardo della giovane maga si capisce quando la pozione comincia a far effetto e il cazzo raddoppia quasi la sua dimensione dentro di lei. Supankingu muove il bacino avanti e indietro per far sparire presto l’asta fino ai coglioni nella vagina. Per fortuna già su di giri per quella sessione di spanking dura poco e viene. Viene copiosamente mentre sul petto della bionda una penna invisibile sembra scrivere a caratteri cubitali TROIA. Mentre la penna invisibile rifinisce la prima lettera dell’alfabeto all’altezza del cuore viene anche la ragazza.

“Non racconterete mai a nessuno quanto successo qui dentro. Perché? Lancerò un incantesimo per cui ogni qual volta penserete a questa storia avrete un orgasmo, se insisterete nonostante l’orgasmo ne avrete un secondo e poi un terzo. Credetemi, non vorrete pensarci più né tantomeno parlarne”

*La trascrizione delle rune è tuttora vietata al di fuori di quella contenuta nell’Unico Libro. Non è proibito invece metterne per iscritto i metodi di insegnamento

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