Le fortissima carica erotica che ci aveva lasciato in eredità il massaggio di coppia non accennava a diminuire, e su quella elettrizzante scia, proseguendo la ricerca entrammo in contatto con Guido, un massaggiatore tantra professionista, che operava in un centro benessere, purtroppo solo, non in coppia con una massaggiatrice.
Dopo un fitto scambio di messaggi e vocali in cui spiegavo che volevo per lei un massaggio tantra, che potesse poi sfociare in qualcosa di più giocoso, nel caso si fossero creati i presupposti. Escludemmo subito il luogo dove operava lui, in quanto non ci sarebbe stata possibilità per un finale giocoso, più erotico e sessuale.
Cercammo una location, un motel a metà strada tra noi e lui era la soluzione migliore, e stabilimmo una ipotetica data.
Solo allora ne parlai a Marina, le dissi della sorpresa, del massaggiatore e del fatto che fosse solo lui, del massaggio tantra, il kashmiro, del luogo neutro per potersi spingere fin dove voluto e desiderato, nel caso ci fossero stati i presupposti.
Lei si mostrò subito reticente ed evasiva.
Non doveva decidere subito, l’incontro sarebbe avvenuto dopo due settimane.
Era titubante, non sapeva se se la sarebbe sentita, a parte il massaggio in toscana non avevamo mai avuto nessuna esperienza in cui si fosse andati oltre il solo guardare e farsi guardare, e questo la frenava molto.
Marina sapeva che ne avrei parlato con Guido e che in caso di contrarietà da parte di mia moglie, lo avrei avvertito subito per rinviare o addirittura lasciar perdere, a seconda di quella che sarebbe stata la sua reazione.
Passarono alcuni giorni, mancavano due settimane alla data stabilita, e in quei giorni Marina era più eccitata e vogliosa del solito. E in una di quelle notti mi confidò che la cosa la eccitava, e che avrebbe accettato, ma voleva avere la libertà di poter decidere, nel caso non le fosse piaciuto il massaggiatore o il massaggio, di interrompere, escludendo, secondo lei, che potesse esserci comunque un seguito sessuale al massaggio.
Forse avrebbe preferito “pareggiare” l’esperienza con una coppia di massaggiatori, uomo/donna, pensai fosse quello il motivo della sua reticenza.
Venne cosi il giorno del nostro incontro, Marina era agitata durante il viaggio per raggiungere la location, era un pomeriggio freddo di primavera, e quell’aria fresca che entrava in auto sembrava attenuare il suo calore.
Arrivammo noi per primi, scelsi una bellissima stanza di un noto motel, tempo di sistemarci e lei in un ultimo momento di titubanza mi avvicinò dicendo che non se la sentiva, che non voleva fare nulla con il massaggiatore, solo farsi massaggiare.
la rassicurai, abbracciandola e dicendole di non preoccuparsi, perchè alla peggio, avrebbe ricevuto un bel massaggio e noi avremmo comunque avuto tutto il tempo per fare le nostre cose in intimità, come a dire : comunque vada si casca in piedi!
Nel frattempo arrivò Guido, alto come me, rasato, empatico, molto gentile e premuroso,
piu’ o meno della mia età. Ci presentammo, e nel mentre ci spiegava che gli sarebbero occorsi alcuni minuti per preparare la stanza con tutto il necessario, olio, incensi, materassino futon autoriscaldante, era molto professionale.
Finalmente Giulio disse a Marina di spogliarsi, mi spogliai anche io. Avrei potuto solo guardare fino a che Guido non mi avesse fatto un cenno, qualora fosse giunto il momento di diventare parte attiva e partecipare. questi erano gli accordi.
Marina si spogliò completamente nuda, era uno spettacolo, e ammiravo la professionalità di Giulio, che impassibile la fece stendere, pancia in giu. fece partire la musica in sottofondo, spense le luci, si spogliò anche lui, e, steso un po d’olio sulla schiena di marina, iniziò a massaggiarla. Un tocco lento, consapevole e privo di giudizio, molto professionale.
Prima le spalle e il collo, con movimenti lenti, a ritmo di musica, poi le braccia, la schiena fino ad arriavre a quel meraviglioso culo, dove però fece solo un rapido passaggio, per scendere sulle gambe,poi i piedi, le dita, una per una, poi ripartendo dal basso, stavolta spalancandole le gambe e mettendovisi inginocchiato in mezzo, iniziò a risalire, e questa volta nel massaggiare le cosce e i glutei vedevo chiaramente che le sfiorava ora il buco del sul culetto, ora la fica, che immaginavo essere già fradicia. Lo capii dai sussulti del suo corpo e perchè se fino a quel momento aveva trattenuto i sospiri, iniziò a scapparle qualche gemito.Il massaggio proseguì lento, passò ai fianchi, la massaggiava con tutto il corpo…
poi la fece girare, e partendo dalla fronte, ogni centimetro di pelle, il viso, il naso, le orecchie, sempre a tempo di musica, con una scaletta prestabilita, che andava aumentado nel ritmo al pari del massaggio, che via via diventava piu’ audace, iniziò a massaggiarle le tette, con movimenti fatti ad arte, era davvero bravo, io ero eccitato e geloso e quel mix, quel contrasto di emozioni era estasiante.
come nel massaggio di schiena, scendendo sulle gambe faceva solo rapidi passaggi sulla sua fica, sfiorava ripetutamente le grandi labbra, e il buchino sotto, sempre senza soffermarsici, e sembrava che Marina si eccitasse sempre di più ad ogni sfioramento.
Sembrava implorare a quelle dita di toccarla, di penetrarla.
La musica cambiò ancora, cosi il massaggio, gli sfioramenti alla sua fica, erano piu’ ravvicinati, la sfiorava con le dita, le braccia, i gomiti, senza mai soffermarsi, ma portandola pian piano in una nuova dimensione, con un desiderio pazzesco.
lei iniziò ad ansimare, a vibrare, era eccitatissima, si vedeva che stava pian piano facendo cadere i freni inibitori, si stava lasciando completamente andare, io ero eccitato da morire, avevo il cazzo durissimo e pensavo che solo a sfiorarlo, sarei venuto, tanto era l’eccitazione.
quando Giulio capì che Marina aveva raggiunto l’apice’, mi fece un cenno.
non vedevo l’ora di poter partecipare, salii anche io sul materasso, mi avvicinai in ginocchio, davanti al suo viso, Marina mi guardava e il suo sguardo sembrava implorare a gran voce : scopatemi!
Avrei voluto sentire quanto fosse eccitata, ero curioso di sapere se, come immaginavo, fosse fradicia e vogliosa, se avesse un lago, tra le gambe, e la conferma la diede subito, afferando il mio membro e portandoselo alla bocca, cominciando a succhiarlo e leccarlo, interrompendosi un istante dal succhiarlo quando Guido inizioò a leccarla, guardò un istante la testa di guido tra le sue cosce aperte, poi guardandomi negli occhi diede finalmente voce alla sua voglia irrefrenabile e disse : – oh siiiiiiiiiiii…..finalmente!…non ne potevo più!!!
Per tornare subito a succhiarmelo con una porcaggine che non aveva mai avuto.
Stavo per venirle già in bocca. quindi la fermai, con suo disappunto, ma volevo durare il più possibile, anche se sapevo benissimo di essre prossimo alla capitolazione.
Volevo scoparla, Guido lo capì immediatamente, e ci scambiammo di posto.
Marina glielo prese subito in bocca senza indugi, come se, dal primo istante in cui Guido l’aveva toccata, morisse dalla voglia di succhiarglielo. Come fosse la cosa più naturale del mondo. e iniziò a succhiarlo e a leccarlo per tutta la sua lunghezza. Non era molto dotato, e in parte, questa soddisfazione leniva quel senso di bruciore alla vista di Marina che lo succhiava avidamente.
Morivo dalla voglia di sapere cosa provasse lei, cosa sentisse, se fosse delusa dalle dimensioni, se stesse pensando che non era grosso ma molto buono, se sperava le venisse in bocca, ricordo che una valanga di pensieri mi attraversarono la testa come una slavina.
Pochi colpi e venni in un orgasmo enorme, spruzzandole tutto sulla pancia fino alle tette.
Ero in estasi.
Mentre mi ripulivo vidi Guido indossare un preservativo, ero ipnotizzato .si mise davanti a lei, le prese le gambe, le divaricò appoggiandole sulle sue spalle.
Marina era sdraiata davanti a lui, con la fica aperta, ancora pulsante, dopo la mia brevissima – ahime – scopata, e la penetrò.
Piano, entrò dolcemente, fino in fondo, poi tornò indietro per affondare di nuovo..
Per la prima volta Marina scopava con un altro uomo, per la prima volta davanti a me, per la prima volta mentre succhia un altro cazzo. Era in estasi ed io con lei.
Non avevo ancora realizzato che Marina al terzo affondo ebbe un primo lunghissimo e poderoso orgasmo, ricordo ancora. Si giro’ a cercare il mio sguardo e guardandomi disse :
Oddio sto per venire….. Vengooooo!!!!!!
Era talmente eccitata che appena Guido ha iniziato a penetrarla e’ venuta all’istante.
Ero sconvolto, dall’uragano di emozioni che mi aveva investito, vedere Marina, che fino a poche ore prima sembrava voler scacciare da lei i pensieri su un finale giocoso, concedersi in quel modo, aveva un effetto esplosivo su di me. Stavo esplodendo. di gelosia e di libidine.
Guido continuava a scoparla, in tutte le posizioni, restai a lungo a guardarli, ero a tratti interdetto, a tratti estasiato. Si baciavano, limonavano, sembravano due fidanzati, ogni tanto vedevo che si avvicinava per sussurrarle qualcosa che non potevo udire all’orecchio. Pensavo fosse giusto cosi, che desse sfogo alla sua libidine, e poi, pensai – se non si gira a cercarmi e a vedere dove sono, vuol dire che va bene cosi.
Ero entrato in una nuova dimensione, provavo piacere nel vedere il suo piacere, anche se non ero io a provocarglielo. Non mi sentivo tradito, anzi, il fatto che si mostrasse per quello che era, anche solo per il momento, mi riempiva di orgoglio, significava per me aver raggiunto quell’affiatamento, quella complicità che rende possibile, ma non solo, rende magico, vivere certe esperienze.
Accesi una sigaretta, continuavo a guardarli, avevo il cuore che batteva come se avessi fatto 8 piani di scale correndo, si erano interrotti, Marina era su un fianco, e lui alle sue spalle, la abbracciava e continuava a sussurrarle all’orecchio. Lei sorrideva, sembrava avere ancora voglia, il desiderio non si placava. Guido la baciò, e ricominciarono, li raggiunsi anche io. ci tra la sua bocca e la sua fica, con lei che sembrava non averne mai abbastanza, ci alternammo tra la sua bocca e la sua fica sempre grondante… poi ci spostammo dal letto alla vasca idromassaggio, dove Guido, ormai preso dalla bellezza di mia moglie non riusciva più a staccarsi, lo vedevo infoiato, e sdraiandosi alle spalle di marina tornava a penetrarla,
io ero incredulo nel vedere come marina si concedesse senza la benche minima inibizione e reticenza, e pensavo a come si sarebbe fatta fare qualsiasi cosa, mi posizionai davanti a marina, che sempre piu in estasi, prese di nuovo a succhiarmelo con foga, mentre Guido armeggiava con le mani e la lingua dietro di lei,
la stava preparando, capii solo successivamente.
ad un tratto Marina, che mi aveva concesso il suo culo solo una volta, malvolentieri, e senza replica alcuna, iniziò a mugolare, faceva smorfie di goduria che non riuscivo a comprendere, cercavo di capire cosa stesse succedendo,
poi vidi Guido cambiarsi il preservativo, e poi al gemito misto tra dolore e goduria, di Marina, capii che l’aveva penetrata, la stava inculando,
e lei godeva come una pazza, era come impazzita, stava godendo come mai l’avevo vista godere.
in pochi minuti prima Guido, poi marina ebbero un poderoso orgasmo, lui le venne nel culo, e le diede un bacio, quasi a scusarsi per aver osato tanto, o forse più per ringraziare per tanta grazia ricevuta, pensai.
Mentre Guido si ripuliva e si toglieva il condom, ricordo che ero talmente incredulo da avvicinarmi a Marina per intrufolarmi con le dita della mano a sincerarmi se davvero avesse il culetto aperto, e con mio grande stupore quando le mie due dita entrarono senza alcuna resistenza alzai lo sguardo e vidi in lei un sorrisetto da porca colpevole.
Marina era un po imbarazzata, ma non riusciva a nascondere la libidine e la goduria che stava ancora provando.
Andò ad immergersi nella vasca, la raggiungemmo anche noi, poi dopo due chiacchere e un bicchiere, Guido si vestì, radunò tutte le sue cose e si congedò, lasciandoci soli.
Marina era famelica, sembrava non bastarle mai,
mi confessò che sperava che Guido continuasse anche nella vasca,
che le era piaciuto da morire, che con quel massaggio l’aveva portata al punto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa, e ripetè, qualsiasi. salendo su di me come per cavalcarmi, e posando la sua fica ancora vogliosa sul mio cazzo, che a quelle parole era tornato finalmente duro.
L’ho amata cosi. Mi aveva entusiasmato vederla senza freni, senza inibizioni, senza tabù.
Ci siamo amati ancora a lungo prima di lasciare la stanza, non saremmo mai voluti andare via. Dopo la doccia, ci vestimmo, lei con un vestito lungo verde, senza intimo, aveva la fica in fiamme, mi disse, e senza reggiseno,
si sentiva libera. libera di essere. e di osare.
A me piaceva.
Salimmo in macchina, e per buona parte del tragitto, con la musica a palla e l’aria fresca,
non dicemmo nulla, ognuno immerso nei propri pensieri e probabilmente a rielaborare nella mente un’esperienza che non avremmo più dimenticato.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...