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Maurizia – 2^

By 22 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Tesoro stasera abbiamo una cena di lavoro, a casa di Ennio e Barbara, con i nuovi soci, sai quelli con i quali mio padre &egrave in affari per la costruzione del nuovo centro residenziale; lui vuole che sia io a trattare i preliminari con loro. Fatti bella, ti vengo a prendere alle 9, ti amo tanto, ciao.’
‘Ti amo anch’io” – ma non so se mi abbia sentito, aveva già chiuso.
Una cena di lavoro’ ancora” ‘ pensai.
Questo accadeva, circa, un tre anni dopo il nostro matrimonio; Mauro aveva terminato la sua laurea in ingegneria, era entrato a pieno titolo nell’impresa paterna ed era da qualche tempo che mio suocero lo stava coinvolgendo, sempre più nei propri affari, forse aveva deciso di passare le redini’ chissà?
Con i nuovi soci’ conoscevo solo Ennio e la moglie, gli altri mai visti.
Chissà che barba’ una cena dove si parla solo di progetti, appalti, costi di costruzione’non sapevo, avevo tanta voglia di farlo andare da solo’ ‘No!’ – decisi, lo dovevo fare per lui ‘ ‘lo accompagno.’ – e’ cominciai a farmi bella.
Dopo la doccia, mi truccai con cura, volevo mettermi in tiro,quella sera volevo essere affascinante e sexy solo per il mio lui.
Scelsi con cura l’abbigliamento: intimo sexy con perizoma e reggiseno in pizzo nero, calze autoreggenti fumé, un abitino nero, aderente nei punti giusti, ma non troppo corto, il tutto completato con scarpe dal tacco a spillo di 10 cm.
Decisi che l’abito era troppo aderente per portare il reggiseno, di cui si vedevano i segni, così lo tolsi; i miei seni pieni e sodi erano, ora, fasciati perfettamente dalla stoffa.
Completato il rito, mi guardai allo specchio e decisi che ero eccitante ed appetitosa.
Quando rientrò, mio marito confermò questa mia idea.

‘Ciao amore,’ ‘ dice, sfiorandomi con un bacio sulla guancia ‘ ‘mmh che buon profumo, sei bellissima, mi fai venire voglia di” – fa posizionandosi dietro di me – ‘Sei davvero una gran figa!’
Mi stringe i fianchi mentre mi bacia sul collo; io lo lascio fare facendo finta di niente, intanto le sue mani cominciano a risalire fino a mettere le mani a coppa sui seni.
I risultati non si fanno attendere: i capezzoli s’induriscono sotto le sue dita, mentre la fighetta comincia a inumidirsi.
‘Ti scoperei qui, in piedi, tanto sei eccitante.’ ‘ mi dice con trasporto facendomi sentire il cazzo duro tra le natiche.
Io rispondo a quella gradevole pressione, spingendo il culo contro la sua verga dura; una mano scende lungo mia gonna, sollevandola e raggiunge lo string, dopo avermi sfiorato le cosce velate dalle calze, lì si sofferma e prende ad accarezzarmi la figa da sopra il pizzo, saggiando quanto &egrave calda, poi insinuandosi sotto la stoffa pregiata fa scorrere le dita tra le grandi labbra che sono già gonfie e umide per l’eccitazione.
‘Sei tutta bagnata amore mio’ ‘ mi sussurra nell’orecchio.
‘Basta,’ ‘ gli dico con voce roca dall’eccitazione ‘ ‘se continui così non usciamo più.’ ‘ gli tolgo la mano da lì.
A malincuore si stacca da me e con grande dispiacere per quanto interrotto, ci decidiamo a partire.

‘Siete in perfetto ritardo.’ – ci redarguì scherzosamente Ennio stringendo la mano di Mauro e sfiorando la mia guancia con bacio – ‘Ti trovo ogni giorno più incantevole Maurizia.’ ‘ continuò, squadrandomi da capo a piedi e prendendoci sottobraccio ‘ ‘Dai sbrighiamoci che ho una fame da lupi.’
L’eccitazione di poco prima, covava ancora dentro di me ed Il contatto del suo braccio che, inavvertitamente, sfiorava il mio seno libero mi fece venire dei brividi di piacere’ sentii che stavo per bagnarmi di nuovo.
I nuovi soci erano seduti in salotto e parlavano con Barbara, la moglie di Ennio.
Appena ci videro si alzarono e si presentarono:’Salve io sono Marco.’ – disse il più alto – ‘Ed io Luigi.’ – aggiunse l’altro.
‘Piacere io sono Maurizia.’ – risposi stringendo loro le mani e ci avviammo a tavola; avevano preparato un sontuoso buffet freddo.
Mentre mangiavamo, cominciarono le discussioni di lavoro e, dopo appena una ventina di minuti, Mauro, impaziente, decise che era ora di andare nello studio per approfondire i meccanismi dell’operazione.
Gli altri lo seguirono senza ribattere, solo Ennio rimase al suo posto; era sua moglie che trattava gli affari, era lei che aveva i soldi; lui era architetto, ma non si occupava degli aspetti finanziari.
‘Sarà questione di poco tesoro.’ – mi assicurò Mauro sfiorandomi con un bacio.
‘Vai tranquillo amore io ti aspetto qui’ – risposi affondando la forchetta nell’insalata.
‘Buono questo vino,’ disse Ennio, dopo che gli altri avevano chiuso la porta ‘ ‘posso riempirti il bicchiere?’
Io lo guardai interrogativa poi risposi di sì allungando il bicchiere vuoto.
Lui si avvicinò, riempì i nostri bicchieri e propose un brindisi alla nuova società.
Brindammo alla nuova società ed io svuotai il bicchiere.
Poi lui si avviò verso il tavolo, riempì due piatti di arrosto e si sedette al mio fianco, riempì di nuovo i bicchieri e mi mise davanti un piatto.
Guardandolo mangiare con tanta avidità mi fece venire l’acquolina in bocca, così cominciai a mangiare l’arrosto facendogli compagnia.
‘Brindiamo al progetto di tuo marito.’ – disse alzando in aria il bicchiere.
‘Brindiamo!’ – risposi con trasporto.
Il vino cominciava a fare effetto; mi sentivo euforica e affamata.
Divorai l’arrosto e intanto parlavamo, del lavoro che stava dando i primi frutti, del suo sport preferito (il rugby), ‘
In quel mentre si affacciò sulla porta Barbara, dicendo che lo volevano nello studio per un parere tecnico.
‘Dammi il tempo di finire e vi raggiungo.’ ‘ rispose Ennio, bloccando la masticazione.
‘Dai &egrave questione di un attimo.’ – insistette lei.
‘Va bene!’ – si arrese lui seguendo la moglie, poi tornò un attimo sui suoi passi e mi chiese di attenderlo perché voleva continuare la conversazione.
‘Non mi muovo di qui.’ ‘ risposi.
‘Ha proprio un bel fisico’ – mi sorpresi a pensare, mentre lo vedevo allontanarsi con passo deciso, era robusto e agile nello stesso tempo; un leggero brivido mi accarezzò la schiena.
Quando ritornò era serio, aveva il viso lungo.
‘Qualcosa non va?’ – domandai.
‘No, non &egrave niente.’
‘Allora brindiamo alla vita.’ – sorrisi maliziosa, riempiendo i bicchieri.
Lui mi guardò un po’ incredulo, poi accennando ad un sorriso:’Si brindiamo alla vita che &egrave breve e va goduta fino in fondo.’
La testa mi girava un po’, mi sentivo leggera, eccitata.
Ci sedemmo vicini, le nostre ginocchia si sfioravano ed io sentivo delle piccole scosse che dall’inguine si irradiavano per il ventre, le gambe e i glutei, sentivo, anche, che gli umori cominciavano a bagnarmi di nuovo la fighetta, la voglia di cazzo si stava impadronendo di me!
Riapparve la moglie:’Scusami Ennio, dovresti tornare di là per un ultimo dettaglio, poi ti prometto che non ti dis”
‘Di voi non mi fido,’ – disse alzandosi controvoglia ‘ ‘ adesso vengo, però poi per almeno mezz’ora vi chiudo a chiave, voglio finire di mangiare.’
Apparve anche Mauro:’Amore temo che la riunione andrà per le lunghe’ non so fino a quando’ mi dispiace”
‘Non ti preoccupare, amore, fai quello che devi, io resto qui con Ennio; ti aspetto.’ ‘ risposi sarcasticamente.
Cominciavo ad arrabbiarmi con Mauro.
Mi sentivo trascurata; se doveva passare la serata a parlare d’affari con gli altri, perché mi aveva portata con lui?
Dopo cinque minuti riapparve Ennio:’Li ho chiusi a chiave, così potremo terminare la cena in santa pace.’ – disse mostrandomi la chiave come un trofeo.
Io sorrisi e lui riempì di nuovo i bicchieri.
‘No, no per me &egrave troppo’ non sono abituata’ ‘ cercai di schernirmi.
‘Va bene come non detto.’ – fece lui tornando a sedere mestamente ‘ ‘Volevo solo fare un ultimo brindisi alla tua bellezza e all’amore.’
Mi alzai, presi in mano il bicchiere:’Brindiamo all’amore, allora!’
Lui mi guardò incredulo, prese il suo bicchiere e si avvicinò:’Brindiamo all’amore!’ – disse incrociando il suo braccio col mio.

Mentre beviamo lentamente sento il suo sguardo che mi scruta in profondità.
‘Adesso ci prova.’ ‘ penso ‘ ‘Se me lo chiede, che faccio?’
‘Usciamo in terrazza,’ ‘ m’invita ‘ ‘qui fa troppo caldo. Ti va?’
Lo seguo fuori e rimaniamo immobili a guardarci negli occhi, come sospesi su una nuvola sopra le meraviglie della terra.
Mi toglie il bicchiere di mano e con un bacio mi sfiora il collo:’Sei bellissima, incantevole!’ – sussurra sfiorandomi il viso con le dita.
Di scatto mi allontano.
Ho paura. Non so se di lui o di me.
‘Non farlo, ti prego.’ ‘ m’implora con voce roca.
Mi blocco senza voltarmi.
Sento i suoi passi che si avvicinano lentamente, senza fretta, mentre il mio cuore batte all’impazzata.
Ecco, ora &egrave dietro di me, mi respira sui capelli, il suo fiato &egrave caldo, chiudo gli occhi, le sue mani mi sfiorano le braccia, mentre le sue labbra si posano dolcemente sul collo.
‘Ti voglio’ ora’ subito” – la sua voce &egrave dolce e perentoria nello stesso tempo, carica di desiderio, non ammette repliche.
Sento che anch’io lo voglio, ora, subito; mi sento bagnata e pronta.
Mi giro e lo guardo negli occhi, la mia mano sale ad accarezzare il suo viso, lui si piega e mi sfiora le labbra; &egrave il segnale, io le schiudo e lui comincia a succhiarle dolcemente, troppo dolcemente per i miei gusti e la mia voglia.
Lo afferro per la nuca e comincio a mordergli le labbra, lui rimane sorpreso per un attimo, poi si riprende e ricambia i morsi, sulle labbra, sul collo, poi la sua lingua si intreccia con la mia e il mondo circostante sparisce.
Siamo solo noi, i nostri corpi che si avvinghiano, si cercano e’ le sue mani scendono sui miei fianchi e arrivano ai glutei che stringe con ossessione; &egrave bello sentire le sue dita che affondano nella mia carne!!!
‘Mi hai stregato’ ti voglio ‘ &egrave da tanto che ti desidero.’ – farfuglia mentre mi abbassa il vestito scoprendomi i seni.
Sento il suo pene che preme sull’ombelico; istintivamente lo cerco con la mano e lo accarezzo attraverso il tessuto.
Quel contatto mi fa rabbrividire e sento che mi sto bagnando sempre più.
Slaccio la cintura e gli abbasso i pantaloni, poi lo tiro fuori e lo massaggio, la mia mano non riesce a prenderlo tutto.
‘Mamma mia quant’&egrave grosso!!!’ ‘ penso, mentre lo sento pulsare nella mia mano.
Una cascata di umori invade la mia passera.
Lo guardo negli occhi e dalla mia bocca escono parole che mai avrei pensato di pronunciare ad un uomo in una simile situazione:’Ti voglio, scopami’ ora’ ‘ ed il mio &egrave un ordine che non ammette repliche.
Mi alza la gonna e con un movimento brusco e sensuale insieme, mi strappa le mutandine, avvicina la punta del suo cazzo sul clitoride e lo strofina lentamente, poi si piega leggermente e, con un lungo affondo, m’impala, lì, in piedi; nonostante le sue dimensioni, sono talmente bagnata che non incontra nessuna difficoltà a penetrarmi.
Lancio un urlo di sorpresa e piacere insieme, mentre lui mi solleva dal pavimento con la forza del suo arnese e tenendomi per le natiche.
‘Oohh com’&egrave bello.’ – non ricordo di aver mai provato un’emozione così forte, la mia figa piena in ogni anfratto’ le mie gambe abbracciano i suoi fianchi, mentre le mie mani si aggrappano alle sue spalle.
Lo mordo, gli sto mordendo il mento per non gridare’ le sue mani, aggrappate alle natiche, mi sollevano, poi mi abbandonano facendo scivolare il suo cazzo dentro di me ancora più in profondità.
L’orgasmo mi coglie di sorpresa, affondo il viso nella sua spalla per soffocare il grido ed inondo il suo cazzo con i miei umori, facilitandone la penetrazione fino alla radice.
Sento che devo urlare, devo sfogarmi in qualche modo, gli mordo le labbra a sangue, ma non urlo, solo:’Mmmhhhmm’ – per sottolineare un godimento senza paragoni.
Intanto lui comincia a muoversi verso la tavola da giardino che &egrave li vicino ed ad ogni passo una nuova scossa mi percorre, un piacere sempre più intenso m’invade.
Sto godendo come una troia, si mi sento una troia; sto scopando con Ennio mentre sua moglie e mio marito sono in una stanza lì accanto, però &egrave stupendo!
Mi adagia sul tavolo facendomi sdraiare sulla schiena, poi ricomincia a muoversi lentamente dentro di me.
Sento che diventa sempre più grosso e più duro; ora aumenta il ritmo, fuori per metà e dentro fino alla radice.
‘Sii, sii, ancora’ancora’ continua, non fermarti’ – sono in preda a un delirio di piacere unico.
Adesso il ritmo &egrave veloce, dentro e fuori, fuori e dentro, ogni centimetro quadrato della mia figa urla di piacere.
Le sue mani mi accarezzano il ventre, poi salgono e girano attorno ai seni per poi impadronirsene con brutalità, li torturano per parecchi secondi prima di fare il percorso inverso.
Mi costringe a divaricare le gambe in modo osceno, i suoi occhi sono incollati sulla mia figa che riceve come uno stantuffo il suo bastone nodoso.
‘Sei bellissima Maurizia, dovresti vedere come ingoi a meraviglia il mio cazzo, &egrave uno spettacolo straordinario!!’
Fuori e dentro, dentro e fuori e infiniti orgasmi si susseguono da parte mia.
Poi lo tira tutto fuori, mi solleva le gambe e lo indirizza sul buchetto, cominciando a strofinarlo ben bene attorno.
Prima di spingere mi guarda negli occhi e capisce che non sono pronta a riceverlo dietro, potrebbe farmi male seriamente, allora annuisce con gli occhi, mi rimette nella posizione di prima e con un colpo deciso torna dentro di me.
‘Mmmmm che bello’ – ansimo stringendogli la coscia.
‘Piccola non ce la faccio più a resistere’ eccomiii” – farfuglia con voce roca estraendolo.
Tenendoselo con le mani, s’irrigidisce e comincia a eruttare un’infinita quantità di sperma che m’inonda la figa e il ventre, qualche goccia finisce anche sul vestito arrotolato.
Continuo a stringergli forte le cosce, le mie unghie affondano nel suo gluteo, finché vengo ancora una volta.
Si solleva e si allontana di qualche passo:’Vado a vedere a che punto sono,’ ‘ dice rimettendosi l’uccello nei pantaloni ‘ ‘tu cerca di metterti comoda, tesoro.’
Rimango ancora qualche attimo sdraiata sul tavolo; &egrave stata una sveltina, ma sono spossata e illanguidita dal piacere provato.
Mi scuoto, rimetto a posto il vestito e raccogliendo da terra lo string ormai inservibile mi avvio verso il bagno.

Stavo quasi per aprire la porta del bagno quando sentii delle voci provenire dallo studio, mi avvicinai:’Adesso non devi disturbarci,’ – era Barbara che imprecava contro il marito ‘ ‘abbiamo un piccolo problema che ‘ insomma, chiudi la porta e lasciaci in pace!’
‘Va bene ho capito, tolgo il disturbo.’
‘Senti Ennio, mi faresti un piacere?’ – questo era Mauro.
‘Tutto quello che mi &egrave possibile fare, lo farò con entusiasmo.’ ‘ rispose Ennio.
‘Ti dispiace accompagnare Maurizia a casa? Sai qui ne abbiamo ancora per un bel po’.’
‘Lo farò volentieri, non appena sarà pronta.’
‘Io sono pronta subito, andiamo” ‘ dissi avvicinandomi alla porta dello studio ‘ ‘Buona notte a tutti.’ – nel mio saluto Mauro era escluso.
Lungo il tragitto nessuno dei due disse una parola.
Le nostre menti erano rivolte a quello che era successo prima e, caso strano, non mi sentivo in colpa.
Nemmeno Ennio, ne ero sicura; c’era stata un’occasione e l’avevamo sfruttata, tutto lì.
Quando giungemmo a destinazione, lui mi aprì lo sportello e mi aiutò a scendere:’Ciao tesoro, a presto’ – mi salutò sfiorandomi prima la guancia e poi le labbra con un bacio.
Avevo già aperto la porta quando sentii che mi chiamava:’Aspetta.’ – mi bloccai senza avere il coraggio di voltarmi, sentivo i suoi passi avvicinarsi – ‘Ho ancora tanta voglia di te Maurizia.’
Non dissi niente, entrai dentro senza voltarmi e senza chiudere la porta.
Lui venne dietro di me e, appena dentro, mi sfiorò il collo con le labbra facendomi rabbrividire; sentivo che stavo per bagnarmi ancora: la mia figa aveva ancora fame!

Prende a torturarmi l’orecchio, infilandoci la lingua dentro, lo morde e lo succhia, mentre le sue mani vanno ad abbracciare i seni che stringe con forza.
Istintivamente allungo le mani dietro e stringo forte le sue cosce di marmo, poi comincio a risalire fino alla patta dei pantaloni; il suo cazzo super eccitato mi preme fortemente sui glutei.
Abbasso la lampo e lo tiro fuori cominciando a massaggiarlo in tutta la sua lunghezza.
Lo voglio ancora quell’affare che pulsa nelle mie mani, così mi libero della sua stretta e mi giro.
Mi metto in ginocchio e tenendolo davanti al volto, faccio scivolare la pelle al massimo scoprendo completamente la punta: la cappella &egrave immensa, gonfia, tumefatta.
Mi avvicino ancora di più e lo sfioro con le labbra,dall’alto in basso, in tutta la sua lunghezza fino alle palle gonfie, poi ritorno su, chiudo gli occhi e lo prendo in bocca lentamente; riesco ad ingoiarlo fino a metà, ancora qualche millimetro e mi avrebbe soffocata.
Non ho mai tenuto in bocca un affare di queste dimensioni, mi sento il palato pieno, riesco con molta difficoltà a muoverci la lingua attorno, ma &egrave una sensazione straordinaria; la mia figa &egrave un lago di umori.
‘Mio Dio quanto sei brava!!’ – sussurra stringendomi i capelli.
Lo sfilo dalla bocca e lo fisso ancora una volta.
‘Hai un cazzo bellissimo!!’ – dico guardandolo negli occhi e strofinandomelo sulla guancia.
Riprendo a leccarlo dalla punta alla radice, poi, giù, fino allo scroto dove prendo in bocca le sue palle e le accarezzo con la lingua.
Ritorno alla punta e dopo averci passato la lingua per tutta la superficie, lo riprendo in bocca, facendolo scivolare lentamente fino alle tonsille, mi fermo un attimo per prendere fiato, poi continuo ad avanzare; lo voglio tutto dentro.
A un certo punto sono costretta a fermarmi, ho i conati di vomito e gli occhi pieni di lacrime.
La ragione mi consiglia di rinunciare, ma la figa mi ordina di continuare; sono scossa continuamente da brividi di piacere mai provati; sono in balia del mio sesso, tutto il mio essere annichilito ai suoi desideri.
Ormai manca poco al traguardo, due o tre centimetri che mi separano dalla meta e spento l’ultimo barlume di ragione che ancora resiste nella mia mente, metto la mano destra sulle sue natiche e lo spingo verso di me, sapendo di rischiare il soffocamento.
‘E’ finita!’ – penso quando sento di averlo ingoiato tutto – ‘Ora mi soffoca’ Eccomi morte sono tua, sono io che ti ho voluta’ prendimi”
Proprio in quel momento di annientamento totale, sento esplodere il mio corpo nel piacere, in mille meravigliosi orgasmi, ogni piccola fibra di me partecipa a quella deflagrazione.
Di scatto lo sfilo dalla bocca, mi accascio per terra e riprendo a respirare a pieni polmoni, mentre il mio corpo &egrave scosso da spasmi di godimento senza fine.
‘Siiiiii’ anch’io vengo Maurizia ‘. vengooo’ vengooo” ‘ lo sento gridare ‘ ‘Vengooo’.eccomiii”
Apro gli occhi per un istante e vedo il suo bastone spruzzare, a ripetizione, sperma bollente sul mio volto.

Dopo diversi minuti, quando Ennio si accorse che gli spasmi dell’orgasmo erano cessati si piegò su di me, mi accarezzò il viso pieno di sperma, poi avvicinò le sue labbra alle mie e per parecchi minuti le nostre lingue si parlarono col linguaggio universale dell’amore.
Quando mi staccai dalle sue labbra lo presi per mano e lo guidai in camera da letto.
‘Vieni andiamo, ti voglio ancora.’ – dissi con un filo di voce.
Sì, volevo fare ancora sesso con lui e volevo farlo comodamente sdraiata sul letto.
Mauro in quel momento non esisteva nella mia mente, non faceva parte del mio mondo; io avevo fame di cazzo come non mi era mai capitato e Mauro non c’era’ Amen.
Mi tolsi i vestito e solo con le autoreggenti, mi adagiai sul letto e attesi che Ennio venisse al mio fianco.

Prende a baciarmi con dolcezza e passione mentre le sue mani torturano piacevolmente i miei seni.
Poi mi fa girare e comincia ad esplorare il mio corpo con le labbra e la lingua: sul collo, sulle spalle, sui fianchi, sui glutei, sulle cosce… tutto meraviglioso, specialmente quando alle leccate abbina piccoli morsi che, specialmente sulle natiche, sono l’estasi del piacere puro.
‘Ooohhh’ basta ti prego, non resisto più, prendimi, scopami ‘ fottimi di nuovo” – imploro cercando di voltarmi.
‘Ancora no piccola, non ho ancora finito’ voglio regalarti almeno la metà del piacere che hai dato a me!’
E tutto ricomincia daccapo, collo, spalle, fianchi, glutei, cosce’ per non urlare ho preso a mordere il cuscino, mentre un altro orgasmo mi fa tremare tutta; ormai sono incandescente, basta un niente per farmi esplodere.
Intanto Ennio ha preso un altro cuscino e me lo sistema sotto la pancia, in modo che il mio culo sia ben in alto e in primo piano.
Comincia ad avere attenzioni solo per quello: con la lingua, con le labbra e con piccoli morsi vicino alla piega delle natiche.
‘Mmhhmm che bello’ continua ‘ mordimi’ siii’ ‘ sono in delirio, mentre le sue mani mi allargano le natiche e la sua lingua e le sue labbra si avvicinavano al mio buchetto.
‘Ecco la terza porta del paradiso’ E’ meravigliosa’ – sussurra cominciando a lubrificarmi con la saliva l’orifizio anale.
A quel contatto, la mia vagina comincia a secernere umori in abbondanza.
Sento la sua lingua che sapientemente lecca i bordi dell’anello, mentre con le mani mi allarga i glutei.
‘Siiii’. continua’mi piace’mmhhmm’ siii, non ti fermare’aaahh che bello” ‘ rantolo, mentre prendo a spingere con forza il culo verso di lui.
La sua lingua forza per entrare, mentre io mordo il cuscino per non urlare il mio piacere, poi cerca di penetrarmi con le dita.
‘Si, siii’ entra dentro, ti voglio dentro’vieni ti prego”
‘Si tesoro, adesso sei pronta’ eccomi arrivo” ‘ dice, staccando il volto dal mio didietro e sollevandosi.
Si mette in ginocchio e prende a strofinare il suo cazzo tra le mie labbra, poi lo mette dentro, solo la punta.
La mia figa reagisce secernendo ancora più umori, bagnandolo e lubrificandolo a dovere.
Lui lo estrae e lo indirizza verso buco del mio culo.
Quando &egrave in una posizione ideale, sento che comincia a spingere dolcemente senza forzare.
Lo sfintere si dilata sotto la sua spinta’ lui si ferma un attimo, quasi volesse prendere fiato, mentre con le mani continua a tenermi le natiche ben divaricate, poi riprende a forzare senza fretta.
‘Dai mettilo dentro’ ti prego lo voglio tutto dentro di meee” ‘ lo imploro, ansimando e spingendomi verso di lui.
‘Aaahhh’ lo sento’sta entran’ mmmhhh’ Uuuhh com’&egrave grosso!!!’ – mi sento spaccare in due, eppure continuo a spingere, mentre Ennio mi stringe forte le natiche.
‘Ancora un poco e sarai completamente mia!!!’ – sussurra con il fiato corto.
Passata la cappella, sento che il suo membro scivola con più facilità, penetrandomi, mentre io spingo, allargandomi sempre di più.
Continua ad avanzare lentamente fino a quando sento le sue palle sbattere contro le labbra della figa.
‘Adesso sei completamente mia” ‘ mugugna soddisfatto ‘ ‘&egrave uno spettacolo straordinario’ il mio grosso cazzo dentro il tuo culo meraviglioso’ &egrave fantastico”
Rimane per alcuni istanti fermo, poi lo tira fuori per metà e con un colpo secco lo infila di nuovo tutto, facendomi urlare di piacere.
‘Ti piace piccola?’
‘Si mi piace’continua ti prego’scopami’ inculami’ inculami a fondo”
Non se lo fa ripetere due volte: dapprima lentamente, poi aumenta il ritmo ed esegue alla lettera la mia richiesta.
Mi sta inculando in una maniera divina!!! La mia figa gocciola come una fontana!!!
Continua a possedermi a lungo, con energia, poi lo toglie dal culo e mi penetra davanti.
‘Mmhhmm che bello’ siii continua” ‘ lo incito.
Per parecchi minuti alterna figa e culo, facendomi provare orgasmi a ripetizione, poi mentre &egrave di dietro, con un ultimo scatto, affonda tutto dentro di me e si irrigidisce afferrandomi i fianchi come un ossesso.
‘Eccomi tesoro, sono tutto tuo’ vengooo’ ti riempiooo” – grida mentre raggiunge le più alte vette del piacere ed io sento lo sperma allagarmi l’intestino.
‘Siii ti sento ‘ ti sento ‘mi stai riempiendooo’ anch’io vengooooo’ – deliro mentre spingo con tutte le mie forze il culo verso di lui.
Si accascia sfinito sulla mia schiena e rimane dentro di me fino a quando il suo bastone non comincia a perdere consistenza, poi lentamente lo sfila causandomi una sensazione di vuoto.
Mi sento aperta, sfondata, ma anche completamente soddisfatta; lo sperma fuoriesce con un gorgoglio dal foro beante e mi cola sulle labbra della figa.
‘Mi hai spompato piccola mia, erano anni che non godevo così tanto’ E’ stato meraviglioso’grazie’ – e mi bacia sulle labbra.
‘Anche per me &egrave stato bello’ anzi di più’ ‘ dico, ricambiando con trasporto il bacio, poi mi accuccio nelle lenzuola e mi addormento profondamente.

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