Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Metta la tardona olandese

By 10 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Lavoro da diversi anni per una nota firma del turismo mondiale, ora sono il responsabile della reception di un complesso in Costa del Sol. La nostra clientela è diversificata, in estate è composta solitamente da famiglie con figli, mentre in inverno scendono da noi a svernare gruppi di pensionati dal Nord Europa.
Molti di questi ultimi sono diventati dei clienti affezionati e con loro si è istaurato un ottimo rapporto, noi cerchiamo di privilegiarli nelle prenotazioni, nei prezzi ed in altri piccoli favori e loro sono molto generosi con le mance. Come Josef e Metta, coppia di Olandesi, che da cinque anni soggiornano da noi per circa due mesi subito dopo il periodo di Natale.
Josef è un uomo alto e grasso, gli piace da morire mangiare e bere, tanto’tantissimo, è di carattere molto gioviale e molto generoso con le mance. La sua compagna Metta anche lei alta, anche lei buona bevitrice, allegra simpatica ed amante della musica e del ballo.
Siamo diventati molto amici, Metta è molto, come diciamo qua, ‘cari’osa’ con me, mi bacia ed abbraccia, scherza sempre. Un giorno che erano andati in una spiaggetta riservata mi ha mostrato le foto che Josef le aveva fatto mentre prendeva il sole nuda, le grosse tette al vento, il gran culo e le grosse cosce ben in mostra e le mani a coprirsi pudicamente il sesso.
Era capitato diverse volte che, quando aveva esagerato con l’alcool, Metta se ne era uscita dicendo che Josef non riusciva a soddisfarla sessualmente, perché oltre all’età e al suo stile di vita esagerato, aveva subito un grave incidente che l’aveva lasciato in po’ menomato proprio lì dove serviva e mi confidava che lei ormai si doveva accontentare di aggeggi e giochi erotici.
Mai però mi sarei immaginato che un giorno Metta, che non era per niente bevuta, mentre l’aiutavo a portare in camera Josef fatto come un’anguilla mi sparasse bruciapelo e testualmente: ‘ Ho voglia di un uomo e mi piacerebbe fare l’amore con te.’, da buon professionista cercavo in tutti i modi di rendere il loro soggiorno più piacevole possibile, di soddisfare ogni loro richiesta, ma questa non rientrava nei miei compiti professionali.
In un primo momento finsi di non aver capito la frase detta in inglese, ma al mio sguardo interrogativo lei la ripeté in modo più esplicito.
Josef sul letto russava come una vaporiera, metta non perse tempo, mi fu addosso mi abbracciò e baciò con passione. Io ero indeciso su cosa fare, non e che non ho mai avuto avventura con ospiti del resort, però di solito le preferivo meno stagionate.
Metta mi aveva spinto contro il muro, il suo corpo appiccicato al mio, i grossi seni contro il mio petto e strusciava il bacino contro il mio pacco, che cominciava ad indurirsi. Mi trascinò in salotto e velocemente mi aprì i pantaloni e cominciò a masturbarmi con frenesia. Non ci volle molto a farmelo diventare duro, s’inginocchiò davanti a me e me lo prese in bocca, succhiandomelo selvaggiamente. e non smise
Si stava spogliando quando il mio cercapersone cominciò a trillare, la spinsi di nuovo in ginocchio e glielo ficcai in bocca e me lo feci succhiare fino a quando non venni e lei inghiottì tutto. Mi ricomposi velocemente e sgattaiolai fuori.
Mi rimase però il gusto amaro di una scopata persa e la notte nel mio letto non potei non pensare a Metta, l’immaginavo sul divano a gambe larghe che si trapanava con i suoi giochini , mentre il marito nel letto russava.

Salimmo in auto, sapevamo tutte e due che la storia che lei avesse bisogno di recarsi urgentemente in paese era una balla, infatti io non stavo dirigendomi verso il centro, ma esattamente dalla parte opposta. La mia mano si posò sul suo ginocchio, risalendo fino alla parte interna delle cosce, lei le allargava per permettermi di arrivare su fino alle mutandine già umide.
Appena individuai la stradina che cercavo m’infilai e fermai la macchina in un posto isolato, neanche il tempo di spegnere il motore che Metta mi aprì la patta estrasse il
cazzo, con la mano lo sosteneva accarezzandolo e scoprendomi il glande quindi si calò prendendolo tutto in bocca. Io nello stesso tempo le avevo infilato due dita nella sua topona bagnata sfregandole il clito che spuntava indecentemente tra le labbra.
Quando si accorse che stavo per venirle in bocca si fermò scese dalla macchina, lasciandomi lì con il colpo in canna, si appoggiò al cofano, sollevò la gonna, spostò le mutandine e mi disse ‘Fuck me’fuck me’. Nonostante la posizione scomoda entrai in lei con estrema facilità, era molto aperta, bagnatissima e caldissima. La penetrai sempre più a fondo, Metta gemeva sotto i miei colpi, e mi incitava ‘Fuck ‘fuck ‘.
Poi a un certo punto sentì che s’irrigidiva tutta, mi pregò di spingere più forte. L’afferrai per i fianchi; la penetravo violentemente, sentivo le mie palle sbattere contro il suo culo. A giudicare da come si agitava e da come gemeva la stavo mandando in estasi. Lanciò un urlo di piacere e venne, con i suoi umori caldi inondò il mio cazzo, mi lasciai andare completamente alla goduria continuai a sbatterla fino a quando non la farcì per bene con la mia cremina.

Avevo risvegliato il vulcano, non mi diede più tregua, riusciva sempre a trascinarmi in qualche posto appartato del resort , dove le piaceva che le leccassi la figa fino a farla sbrodolare dal piacere e poi si faceva scopare così, velocemente, in piedi.

Mancavano pochi giorni alla sua partenza e voleva qualcosa di più, voleva farlo tranquillamente su di un letto. Mi misi d’accordo con una cameriera per utilizzare una camera vuota; una cameriera che, prima si sposasse, spesso controllavamo le camere ed i letti insieme e che mi faceva dei pompini fantastici.

Metta arrivò trafelata nella camera che le avevo indicato; si spogliò subito dell’abito, sotto aveva una guepiere nera e degli slippini veramente mini.
Voleva essere guardata, si sedette sul letto e aprendo le gambe mi disse: ‘ Do you like my pussy? ‘.
Mi avvicinai a lei e mi lasciai spogliare; iniziò subito a giocare con il mio cazzo che, prese subito vigore, seduta sul letto prese a succhiarmelo. Io le avevo liberato le tette e le stuzzicavo con le dita i capezzoli, che si fecero subito turgidi. La sua lingua mi stava facendo impazzire, scendeva giù lungo l’asta fino ai testicoli che succhiava avidamente, per poi risalire ed infilarsela tutta in bocca succhiando come un’indemoniata. Mentre lo faceva
sentivo le sue dita insinuarsi nel mio solco fino ad arrivare al buco del culo.
Non resistei più, la rovesciai sul letto e mi stesi sopra di lei iniziai a succhiarle le tette, prima una e poi l’altra, la mia lingua passava da un capezzolo all’altro senza sosta. Le prendevo i capezzoli in bocca e li succhiavo e mordicchiavo, poi decisi di scendere sempre più giù e arrivai alla figa che era aperta,umida, invitante ed affondai la mia lingua dentro quella caverna.
La sentivo mugolare e gemere sempre di più, intanto con le dita le solleticavo il buchetto del culo. Lei si contorceva sempre di più e mi pregava di scoparla allora decisi che era arrivato il momento di metterle il mio cazzo durissimo dentro la sua ‘pussy’.
Lo avvicinai all’entrata di quel giardino di delizie e prima lo feci scorrere lungo tutto il solco della figa e poi con un colpo secco lo affondai tutto dentro, lei emise un urlo soffocato. Iniziai a muovermi i lei, con le gambe strette dietro di me mi legava a se, aveva un’espressione di estremo godimento, il viso contratto per il piacere che le stavo dando. Non capivo cosa dicesse in olandese, solo ‘fuck’fuck me’, che mi incitava a scoparla sempre più forte. Cominciò a muoversi e a gridare da matti, sembrava avesse orgasmi a ripetizione.
Mi chiese’ mi implorò di fermarmi. La lasciai riprendere un attimo e quindi la feci mettere a quattro zampe sul letto, beandomi della vista del suo sedere maestoso. Allargai con le mani le natiche e presi a baciarle, avvicinandomi sempre di più al suo buchetto, eccitatissimo presi a leccarlo con smania smisurata; lei con la mano si toccava la fica ansimava e si agitava tutta di nuovo. Nonostante l’età era una gran femmina!
Mi fermò e si mise due cuscini sotto il ventre’ culo in aria, voleva essere sodomizzata. Iniziai ad infilarle un dito, era apertissima, ‘Che troia sei, t’inculi con i cazzi finti’ pensai. Ebbi appena il tempo di mettermi dietro, che la sua mano mi prese il cazzo e l’appoggiò al suo buco del culo ed io lentamente ma, inesorabilmente glielo infilai dentro tutto. Che gran troia, era lei che s’inculava, io ero fermo con le mani appoggiate ai suoi grossi fianchi e lei andava avanti ed indietro con quel sederone con lente e profonde penetrazioni. Non resistetti più, le strinsi forte le belle tettone e cominciai a sbatterla come un forsennato. Ogni tanto si lamentava, ma più la montavo più la sentivo arretrare per farmi penetrare più a fondo, le mie palle le sbattevano sul culone ogni tanto le sculacciavo una natica. Era già venuta una infinità di volte ma sembrava che non le bastasse mai, io non resistevo più, ero al culmine. Così usci da lei, la feci inginocchiare e lo puntai contro la bocca, due colpi di mano e le venni tutto in faccia inondandola di sperma che attese a bocca aperta. Che porcona! Che scopata!
Ci mise un bel po’ a riprendersi’le avevo dato una bella sbattuta.
Senza dire una parola, andò in bagno e quando usci ancora completamente nuda, mi resi conto che nonostante i suoi anni cominciassero con il 6 era veramente una gran femmina.
Si sedette sul letto al mio fianco coccolandomi e ringraziandomi, aveva un sorriso splendido che le illuminava il viso, glielo feci notare e lei mi disse che era tutto merito mio.
Quando si rivesti e se ne andò, restai ancora a lungo sdraiato a rimirare il soffitto, cercando nella memoria quando un’altra donna mi aveva dato sensazioni simili.
Il giorno successivo due atteggiamenti mi colpirono: quello di Josef che mi guardava e sorrideva, probabilmente sapeva tutto e gli andava bene così e quello della cameriera che aveva rassettato la camera, che quando la ringraziai se ne uscì con: ‘me ne devi una’.
Una cosa?

Sono passati mesi da quella sera, ieri mi è arrivato una mail. Era di Metta, mi diceva che lei e la sua amica, la sua pussy, mi ricordavano con affetto ed allegavano alcune foto perché non mi scordassi di loro. Sono splendide foto in pose sexy, più o meno vestita ed in alcune con la sua pussy in primo piano. Mi invitava anche ad andarla a trovare durante le mie vacanze.
Ci farò un pensierino

2
1

Leave a Reply