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Racconti Erotici Etero

Mi porti a fare un giro in moto?

By 1 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

“Quand’è che mi porti a fare un giro in moto?”
I suoi occhioni verdi nella finestrella della webcam sorridevano maliziosi lasciando intendere che non le interessava solo vedere il panorama…
Era da qualche mese che chattavamo, Liliana mi aveva aggiunto alla sua lista contatti “Perche’ hai la moto”, poi un po’ per l’inverno, un po’ per i rispettivi impegni era ormai arrivata l’estate senza poterla avere in sella. A furia di scambiarsi messaggi eravamo arrivati ad un notevole grado di intimità, qualche volta ci eravamo collegati freschi di doccia e gli accappatoi si aprono facilmente….. Niente sesso virtuale, nonostante ci fossimo spesso raccontati cosa avremmo voluto fare l’un l’altro mi era sembrato poco elegante tirare il collo al cobra davanti ad un monitor.
Però l’avevo ammirata nuda in qualche foto scattata al mare: 35 anni, pallavolista, un fisico indubbiamente da atleta. La sua 4^ sfidava la gravità in modo impertinente e insieme ad un culetto tondo e alto ed un pancino piatto era il sogno di ogni uomo, tanto che mi chiedevo se non fosse il caso di buttar giu’ finalmente quel po’ di pancetta e rimettersi in forma. “Mercoledì prossimo passo a prenderti, si va in montagna a fare il bagno in un laghetto che non conosce nessuno”, cosi’ eccomi a boccheggiare nello scafandro da motociclista, nonostante sia da poco passata l’alba è pur sempre luglio. Lei esce di casa e….. il caldo aumenta di colpo: e’ vestita da motociclista ma trasuda sensualità come fosse in passeralla, mi bacia sulla guancia e chiede “Beh? Era quello che ti aspettavi?”, “No, molto di più!!!” Poco dopo il rombo dei 4 cilindri giapponesi ci porta in fretta fuori dal traffico della città e senza sforzo il mio cavallo d’acciaio divora l’autostrada verso le alpi, la sento appoggiarsi e rilassarsi contro di me, nonostante il paraschiena le sue tette hanno un effetto molto eccitante, sento il calore delle sue gambe ed aumento l’andatura, ho voglia di lei.
Il laghetto è meno sconosciuto di quanto ricordassi, si vede che d’estate in tanti cercano refrigerio quassù, per fortuna ho portato la tenda così possiamo cambiarci. Quando esce dalla tenda resto senza fiato per diversi secondi: quel costume l’ho visto solo sulle spiaggie di Rio ma su di lei ha un effetto che tenterebbe perfino un cardinale…. Mi si sdraia a fianco e mi accarezza i peli sul torace causando una scossa nei piani bassi, temo che il costume sia gia’ oltre i limiti di tenuta. “Mi piace qui, peccato che ci siano quei 2 camper perche’ mi piacerebbe fare il bagno nudi” La giro sulla schiena e la bacio, lei non si tira indietro e la sua lingua cerca la mia avidamente, sento i capezzoli indurirsi contro il mio petto mentre le accarezzo il pancino e accenno a scendere sotto all’ombelico, purtroppo non posso strapparle di dosso il costume senza rischiare di scandalizzare le 2 famiglie a poche decine di metri di distanza. “Aspetta, sdraiati e metti la mano sotto di me”, cosi’ poco dopo mi intrufolo sotto l’elastico del costume e, mentre mi bacia scopro che è totalmente depilata, calda, morbida e fradicia di miele. Mi mette una coscia sul pacco e comincia a strofinarmi lentamente, ben presto il cazzo spunta fuori dal costume ma non puo’ andare oltre. Nel frattempo con le dita le stimolo il clitoride e la sento premere verso di me in attesa che entri dentro il suo buchetto caldissimo. In quella posizione non posso fare molto ma la sento respirare sempre piu’ forte, poi mi dice “Fermati se no urlo, rimetti la bestia dentro e seguimi”. Fosse facile….. il buon Gigio se ne sta lì a mò di attaccapanni di marmo e devo faticare non poco per farlo rientrare nel costume, le signore francesi si scambiano occhiate divertite mentre la seguo in acqua, meno male che è fredda, l’effetto che ha sui suoi capezzoli è bellissimo: si induriscono e spuntano sotto la leggera stoffa, sicuramente sensibilissimi e bisognosi di sttenzioni… Per qualche minuto nuotiamo nelle acque trasparenti, fino alla riva opposta, un’ansa ci nasconde alla vista. Ricominciano i baci, finalmente può allargare le gambe e godere delle mie dita avide, ben presto comincia a gemere “Si….. ti prego…. continuaaaa….. ti voglio dentro, ti pregooooo” e mentre la sua lingua scende sul mio collo e mi morde la spalla mi tira giù il costume e mi avvolge con le gambe. Il passaggio dall’acqua fredda al vulcano della sua passerina e’ meraviglioso, mi avvolge con una vagina morbida e stretta che mi fa perdere il controllo. Pochi istanti per godersi la sua espressione di piacere e comincia a cavalcarmi con foga, inutile nascondersi se poi si mette a gemere così forte “AAAAHHHHH, FAMMI IMPAZZIRE TI PREGOOOO, COSì, COSì TI VOGLIO!!!” la sento contrarre i muscoli mentre con le mani sulle chiappe la guidi sul cazzo, sempre più forte, sempre più a fondo, si inarca all’indietro quando l’orgasmo la sorprende e le mozza il fiato, 3,4, 5 contrazioni lunghissime poi si lascia andare su di me senza fermarsi…. Sarà il freddo dell’acqua, non credevo di durare così tanto con un ritmo così, lei crede che mi stia trattenendo e mi incita “Basta ora, godi anche tu, mi stai facendo morire di piacere ma ti voglio sentire schizzare”, un invito del genere non me lo faccio ripetere, così col cazzo ben piantato dentro di lei la giro e comincio a sbatterla con colpi lunghi e profondi a cui risponde con “SIIII, SIIIIIII, SIIIIIIIII”. mi pianta le unghie sulle chiappe e mi attira ancora di più a lei, sento un lunghissimo brivido lungo la schiena e per interminabili secondi il cazzo mi diventa di marmo prima di schizzare con energia tutto il mio piacere, devo baciarla per non urlare mentre le ultime bordate di sperma la riempiono e cominciano a imbiancare l’acqua attorno al punto in cui siamo un colo corpo. Ci va un bel po’ prima di riprendere un respiro normale e le forze per ritornare a nuoto verso la moto, per fortuna che abbiamo portato panini e cioccolato, così ci rimettiamo in sesto mentre le signore francesi ormai apertamente sorridono e annuiscono probabilmente con un pizzico di invidia…
Un’ora dopo siamo di nuovo in sella, 2 passi alpini in rapida successione poi un prato verdissimo ci invita a sdraiarci al sole. Pochi minuti dopo siamo già nudi, sentiamo le auto passare sulla strada ma un terrapieno ci nasconde alla vista, solo qualche fortunato in aereo potrebbe godersi la vista del suo corpo splendido. La brezza di montagna rende piacevole il sole pomeridiano, inoltre accarezza la sua pelle e la pelle d’oca che provoca mi fa tornare voglia di baciarla. Comincio dalla bocca, morbida e calda, poi scendo sul collo accompagnando i succhiotti con carezze sul seno sodo e soffice al tempo stesso con le 2 fragoline che non aspettano altro che essere avvolte dalle mie labbra e succhiate avidamente. Mi dedico a loro per qualche minuto mentre la mano supera accarezzandolo l’ombelico prima di risalire sulle cosce fino alle ginocchia, basta una lieve pressione e le gambe si allargano a compasso, so già che quando ci arriverò troverò le labbra gonfie e aperte, ci arrivo moooolto lentamente, mi infilo nel vasetto del miele ma mi tengo lontano dal centro del piacere, là dove le labbra si uniscono. Il suo corpo si muove cercando le mie dita, invece la sorprendo con una sensazione mai provata. Una caramella di menta forte tenuta in bocca provoca una stimolazione particolarmente forte quando la mia lingua si impossessa del clitoride, lo succhia e lo tira fuori dal suo cappuccetto, poi scendo a leccare tutto il miele con colpi lunghi dal culetto in sù. Il suo respiro affannoso mi guida, la sento raggiungere l’apice e mi fermo qualche attimo prima, si rilassa e e ricomincio, poi si prende le caviglie con le mani e si apre tutta portandole in alto “Ti prego, ora sbattimi, non ne posso più” Pochi istanti e sono di nuovo in quel piccolo lago di lava, entro senza ostacoli, quasi risucchiato dalle sue contrazioni, la sbatto selvaggiamente tenendomi le sue gambe sul petto e quando la sento godere aumento ancora il ritmo “ancora, ti pregoooo ancoraaaa” La sento godere 2, 3 volte poi cedo, non ce la faccio a tenere questo ritmo ma non riesco a godere, la scopata di 2 ore prima mi ha reso quasi insensibile… Lei mi guarda maliziosa e, inarcandosi ancora di più mi offre il culetto. Mi appoggio contro di lei e spingo, i suoi umori la hanno ben lubrificata e entro quasi senza sforzo, ora la sento contrarre per darmi più piacere, mi alzo sulle mani e i piedi e ricomincio a pompare, che sensazione fantastica sentire una donna accoglierti così, ora posso prendere il mio piacere, sento l’orgasmo montare e mentre schizzo lei mi raggiunge di nuovo godendo insieme a me, credo che l’eco abbia trasportato i nostri gemiti ben oltre le cime delle alpi……… Stavolta ci va un’ora prima di tornare in sella, torniamo a casa più lentamente ma il momento di tornare alle nostre vite arriva comunque troppo presto. Poco male, l’estate e’ ancora lunga e ci sono tante strade da scoprire…….

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