Fa un caldo terribile, in casa non entra un filo di vento ed è talmente umido che si suda anche a stare fermi.
‘Io esco per un paio d’ore, tu fammi trovare la cena pronta quando torno, chiaro?’ la sua voce mi giunge da dietro la porta. E’ uscito dal bagno e adesso si sta vestendo in camera mentre io sto ancora leccando il pavimento come lui mi ha ordinato. Il mio corpo è tutto un dolore, la gola non mi ha mai fatto tanto male. Mi guarda fisso negli occhi, sorridente, felice di possedermi, di potermi far fare qualunque cosa voglia, di poter sfogare il suo sadismo. Si infila una t-shirt e il suo torace perfetto viene celato, poi si siede sul letto per infilarsi le scarpe da ginnastica. Se le mette senza calze, coprendo quei piedi che tanto amo. Lo guardo in faccia e i biondi capelli lunghi, ancora un po’ bagnati dopo la doccia gli cadono sulla fronte mentre si abbassa. E’ bellissimo. Mio fratello Kevin, il mio padrone, è bellissimo. Solo ora lo vedo in questa luce.
Quando ha finito mi prende per i capelli per l’ennesima volta, mi alza la testa dal pavimento il tempo che gli serve per dirmi:
‘La tua vita non ti appartiene più, lo sai vero?’ mi parla con una vocetta dolce, sorridendo, come se volesse sottolineare la sua indiscutibile, completa superiorità: ‘sei di mia proprietà. Il solo scopo della tua patetica esistenza è di servire me, in qualunque momento, in qualunque luogo, finché non mi sarò rotto il cazzo di te’ ride piano. Io lo guardo con occhi pieni di paura, ma in fondo è la gratitudine il sentimento che vince su tutto.
‘Si padrone, grazie. Sono fortunata ad averti…’ ride più forte adesso.
‘Hahahaha! Oh, non sai quanto’ mi dice a denti serrati dandomi un ultimo strattone ai capelli. Poi mi butta via la testa, si alza e se ne va. Lo sento sbattere la porta mentre realizzo che gli sono grata davvero. Grata per avermi fatto provare sensazioni mai provate prima, per avermi fatto godere e, anche se mi vergogno a pensarlo, grata per aver scelto me, per sfogare tutto il suo sadismo.
Lo sento mettere in moto il nuovo SUV che mamma e papà gli hanno regalato. Guardo l’orologio, sono quasi le 6. Mi alzo e vado in bagno a rasarmi la figa, come lui mi ha ordinato. Provo un misto di terrore e di eccitazione mentre penso al momento in cui mi farà sua completamente, portandomi via la verginità. Comincio a bagnarmi di nuovo ‘Basta!’ penso ‘devo smettere di pensare a lui!’. Mi guardo allo specchio e per un attimo non mi riconosco. Sono un mostro, ho il trucco completamente spalmato su tutta la faccia, misto a sperma e sudore di Kevin. Ancora non riesco a credere che mio fratello, il mio fratello minore mi abbia schiavizzata. Appena due ore fa ero la solita Jane che non faceva altro che fantasticare e ora…
Mi faccio una doccia veloce per rendermi presentabile a lui, poi vado in cucina e comincio a preparare il suo piatto preferito ‘maccaroni and cheese’, ci metto tutta me stessa per farlo felice. Appena finito mi riaccuccio per terra e lo aspetto, come una brava cagna deve fare. Dentro di me ancora un misto di eccitazione e di paura: ‘se qualcuno lo venisse a sapere sarei finita, mio Dio… che ho fatto!!!’
Alle 8 passate sento la macchina che rientra nel vialetto. Entra in casa ed è fradicio di sudore. Io mi precipito a leccargli le scarpe come mi ha detto di fare.
‘Brava troietta, vedo che sei ubbidiente!’ sono sporche di terra, ma non mi viene neanche in mente di lamentarmi, lecco ed ingoio tutto, per alcuni secondi, poi lui mi dice:
‘ti ho portato un bel regalino, sai?’ da un sacchettino tira fuori un collare e un guinzaglio per cani. Me li mette ‘ecco qua così sei ufficialmente la mia cagna, contenta? Hahaha’
‘Si padrone, grazie’ subito rispondo.
‘Allora, me l’hai preparata la cena? Sto morendo di fame!’
‘Si, padrone, è sul tavolo’ mi tira col guinzaglio e si dirige verso il tinello. Quando vede il piatto che gli ho preparato ridacchia: ‘cos’è, credi che cucinandomi il mio piatto preferito sarò più gentile con te? Hahahahahahahaha!’ scoppia in una risata ‘non hai ancora capito che di te non me ne frega un cazzo? Già non esistevi prima, quando eri mia sorella! Ora per me conti meno della merda che ho sotto le scarpe, lo vuoi capire? Hahahaha’ continua a ridere di gusto mentre prende il piatto, 2 bottiglie di birra e va nel salotto. Si siede sul divano, davanti al megaschermo e accende sulle notizie sportive. Io sono accucciata davanti a lui. Attacca a mangiare e, per qualche minuto, mi ignora completamente mentre guarda la TV. Poi mi guarda, e col boccone in bocca mi dice:
‘Oh, ma che sbadato…’ sputa tutto in terra di fronte a me, poi ci mette un piede sopra pesticciando ben bene. Con il solito ghigno mi dice: ‘buon appetito!’
Io esito un paio di secondi guardando schifata la poltiglia per terra, poi mi abbasso e comincio a mangiare la mia cena. Come lo faccio, Kevin scoppia a ridere. E’ incredibile: umiliarmi lo diverte più di qualunque altra cosa, lo fa ridere di gusto, non credo di averlo mai visto così… felice.
Dopo pochi secondi ho finito di leccare lo schifo sul pavimento e Kevin mi chiede:
‘Allora com’era cagna?’
‘Buonissimo padrone’ tra le risa convulse riesce a dirmi: ‘Quello sul pavimento è finito, ma guarda quanto ce n’è sotto la mia scarpa, hahahaha!!!!’ Comincio a leccare con amore la suola mentre lui mi guarda con il suo visetto angelico ‘Brava, così… assicurati di mangiarti tutta la merda che ho pestato giocando a basket, hehe!’ Io lecco, lecco e ancora lecco senza fermarmi anche se è davvero vomitevole. Lui, dopo un po’, si distrae e continua a guardare la TV mentre butta giù la seconda birra tra un rutto e l’altro. Fa davvero molto caldo e si toglie la maglietta rivelando i pettorali e gli addominali scolpiti. E’ incredibile come per lui sia già diventato normale avere sua sorella che gli lecca le scarpe, tanto da riuscire a distrarsi. Mi rendo conto che non finge quando dice che non gli importa niente di me, esisto solo per divertirlo.
‘Adesso l’altra’ mi dice senza neanche guardarmi. Io mi sposto dall’altro lato e riprendo a leccare. Lo guardo. E’ spaparazzato sul divano, tutto sudato, con una mano sul pacco e una che impugna la birra ghiacciata. Farebbe schifo a molte ragazze, ma per me è incredibilmente eccitante: l’essere lì, in quella posizione, con la lingua incollata alle sue scarpe mentre lui mi ignora completamente mi eccita da morire. Vorrei che se le togliesse, vorrei che mi permettesse di leccare di nuovo quei piedi meravigliosi. Al solo pensiero comincio a leccare con più foga e lui se ne accorge. Mi guarda e sorride:
‘Tu vorresti che me le levassi, vero? Vorresti leccarmi di nuovo i piedi…’ è come se mi leggesse nel pensiero ‘beh, perché no? In fondo sei stata una cagna ubbidiente…’ è gioia pura quella che mi pervade, ‘…e poi l’ho fatto apposta a non mettere i calzini quando sono uscito, per farli sudare di più, per te, sei contenta? Hahaha!’ non sto più nella pelle ‘…però, ora hai la bocca tutta sporca, non vorrai mica profanare i miei piedi… devi sciacquartela…’ un ghigno gli si compone sulla faccia ‘ ‘e io devo pisciare…’. Il cuore mi si ferma per un attimo, ‘cosa vuole fare? Questo no, è troppo!’ penso mentre lui si alza dal divano e tira la mia catena per farmi mettere in ginocchio in modo che la mia faccia sia esattamente davanti al suo pacco. Comincia a sbottonarsi i pantaloni corti senza mai smettere di guardarmi negli occhi.
‘Hai sete?’Io provo a reagire:
‘No, ti prego, questo no, non…’ non finisco la frase, mi da una manata tanto forte da buttarmi in terra, mi sembra quasi che l’occhio mi schizzi fuori.
‘Com’è che hai detto brutta troia?!?!’ mi tira dal guinzaglio e troneggia su di me furioso, ‘quando ti do un ordine tu che cosa fai?’ Le lacrime mi rigano il viso e piagnucolando rispondo:
‘Lo eseguo… subito… senza fare storie’ mi si avvicina alla faccia, adesso sorride di nuovo, con gli occhi a furbetto ‘Forse non hai capito che questo è solo l’inizio, non passerà momento che non ti costringerò a fare cose sempre più umilianti, sempre più perverse, solo per il gusto di divertirmi, e il fatto che una volta eri quella rompicazzo di mia sorella mi eccita ancora di più.’ Mi fa un’ultima risata in faccia, poi si rialza e guardandomi con i suoi occhi di ghiaccio mi sibila:
‘E ora implorami di pisciarti in bocca!’ io sto piangendo ma tra un singhiozzo e l’altro soccombo sempre di più: ‘ti prego padrone… ti supplico… dammi l’onore di be… bere il tuo pi…scio dorato… so che non lo me…rito ma ti prego….’
‘Hahahaha! Se proprio insisti, hahaha!’ si abbassa i pantaloni e i boxer e il suo cazzo divino mi appare in tutta la sua fierezza a pochi centimetri dalla faccia. Come sempre il suo odore di maschio mi manda su di giri e comincio ad andare in estasi. Me lo ficca in bocca, con la mano destra stringe il guinzaglio, mentre con la sinistra mi spinge la testa fino ad affondare le labbra e il naso nei peli del pube. E’ sudatissimo, per il caldo che fa e io mi eccito. La cappella mi arriva già dopo le tonsille.
‘Ingoia tutto, mi raccomando’ mi dice col solito sorrisetto ‘e guardami negli occhi mentre ti piscio in bocca troia’ così faccio. E’ davvero bastardo, è sadico al midollo. Senza preavviso un getto bollente mi arriva dritto in gola. Mi va un po’ di traverso e, dopo un paio di colpi di tosse una goccia di pipì mi esce dal naso. ‘Non t’azzardare a sputarla’ mi dice e io non posso fare altro che ingoiare bocconate e bocconate di quel liquido acido e dal sapore rivoltante, mentre Kevin guarda fisso nei miei occhi che ora si stanno di nuovo riempiendo di lacrime , stavolta per il bruciore alla gola, non ancora guarita dal trattamento del pomeriggio. Rilassa completamente la vescica e il getto aumenta di intensità, costringendomi ad ingoiare più frequentemente.
‘Aaaahhhh, che bello pisciare così, non trovi? Hahahaha’ tira indietro il capo per ridere e, di nuovo, il vederlo contento di umiliarmi mi rende felice, è più forte di me, non riesco e non voglio oppormi ai suoi divertimenti.
Va avanti forse per un minuto che a me sembra un eternità, poi il getto si affievolisce, io ingoio le ultime gocce mentre lui sospira soddisfatto e mi sfila il cazzo di bocca.
‘Aaahh, lo sai, ti ho pisciato proprio volentieri in bocca’ io sto per vomitare dal disgusto e non ho il tempo di rispondere. Mi arriva un’altra sberla, anche se meno forte della prima… o forse sono io che non ho più la volontà di oppormi. ‘Beh!?! Non si ringrazia?’
‘Grazie signore, grazie per avermi dissetata’ non riconosco neanche più la mia voce tanto è roca.
‘Prego, prego, figurati, è un piacere, hahaha… tranquilla, se ti piace così tanto, ora che ti ho battezzata ti userò anche come cesso, promesso hahahaha!!!!’ mi sbatte per un po’ l’uccello sulla faccia mentre ride, poi si ritira su i boxer e si aggancia i pantaloni. Si butta indietro sul divano e mette le braccia sulla spalliera in modo da stare il più comodo possibile:
‘Bene, ora che hai la bocca pulita…’ si toglie le scarpe e appoggia le gambe sul poggiapiedi, incrociandole alle caviglie ‘…il tuo premio…’ subito mi accorgo che le piante dei suoi piedi, oltre ad essere letteralmente gocciolanti di sudore, sono completamente nere, come se avesse camminato scalzo per strada. L’odore che emanano è nauseabondo. Io lo guardo riconoscente e lui mi dice con il solito sorrisetto furbo:
‘Lecca bene, mi raccomando, devono tornare rosa come quelli di un bambino, chiaro?’
Non me lo faccio ripetere due volte e mi getto affamata sul mio agognato bottino.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…