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Racconti Erotici Etero

Miriam e il vecchio sporcaccione

By 20 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Nel paese dove abitavo io c’era un uomo che se ne stava sempre seduto vicino alla fontana della piazza. Suonava un violino e le persone gli mettevano le monetine nel cappello. Erano anni che era sempre lì, anche d’inverno, e quando io ne avevo 18, lui doveva avere almeno 65 anni. Indossava un completo blu, pieno di toppe e macchie, e aveva folti capelli grigi sempre spettinati e la barba incolta. Camminandogli davanti, sentivo sempre un leggero odore di vino. Un giorno ero in piazza ad aspettare la mia amica Jessica quando lo vidi. La piazza era completamente deserta e ci fissammo per alcuni minuti. Lui non suonava e appena mi vide, mi chiamò. Era la prima volta che sentivo la sua voce. ‘Ciao bella fanciulla! Vieni qui, fammi compagnia!’ Una voce un pò gracchiante e napoletana. Simile a quella di mio nonno, che doveva avere giusto qualche anno di più. Non avevo un cazzo da fare, quindi mi avvicinai, pensando che mi avrebbe raccontato la storia della sua vita e del motivo per cui era in mezzo a una strada e io avrei fatto finta di ascoltare. Almeno finché non arrivava la mia amica. Subito sentii un forte odore di vino rosso. Il vecchio mi sorrise e mi prese la mano. ‘Guarda cosa ho qui per te…’ mi sussurrò nell’orecchio, mettendomi la mano sul suo pacco. Io rimasi allibita… Sotto la mano c’era qualcosa di enorme che pulsava. Non la ritirai e accennai una leggera carezza con i polpastrelli. ‘Ora te lo faccio vedere…’ Si abbassò la zip e armeggiò per un pò, finché non uscì fuori la cappella di un cazzo enorme, quasi violacea. Me lo fece toccare e io ebbi un brivido a sentire quel cazzone pulsante. Poi mi resi conto che ero nella piazza del paese e che se passava qualcuno poteva vederci, per cui mi ritirai subito. ‘Wé, che fai?’ urlò il vecchio ubriacone, ancora con il cazzo di fuori ‘Perché scappi zoccola? Lo so che lo vuoi!’ Io non sapevo cosa fare… Se continuava ad urlare prima o poi sarebbe venuto qualcuno e io non potevo scappare, avevo un appuntamento. ‘Vieni a succhiarlo un pò dai!’ Se l’era tirato tutto fuori… Era uno spettacolo.. Quel cazzo enorme, dritto e spropositato che sembrava non appartenesse a lui Mi avvicinai di nuovo, mi misi in ginocchio e senza preamboli imboccai quella cappella enorme, già bagnata. ‘Brava puttana.. Fai la brava e succhia..’ Mi spinse forte la testa che ce l’avevo in gola, quasi ebbi un conato di vomito. Cominciai a ciucciarlo vigorosamente, andavo su e giù con la testa e intanto gli leccavo tutt’intorno al glande. Diventava sempre più duro… Con le vene in rilievo… E il vecchio ansimava… ‘Ahhh… Mi stai facendo impazzire… Che brava bocchinara che sei…’ Mentre lo sbocchinavo, presi a masturbarlo… Ma lui mi fermò… ‘Basta.. Fermatii… Non voglio sborrarti in bocca. Prima voglio provare la tua fica.’ Quel giorno avevo la gonna e come sempre, sotto delle mutandine aderenti che coprivano ben poco. Le avevo comprate di nascosto, mettendo da parte i soldi che mi dava mia nonna ogni tanto. Il vecchio mi infilò la mano tra le cosce e cominciò a masturbarmi con l’indice. ‘Mmmmh…Sei tutta bagnata… Siediti sopra di me così ti chiavo..’ Mi tolse le mutandine e prima di gettarle via ci affondò il naso e le leccò, proprio nel punto in cui erano intrise dei miei umori. Andai a cavalcioni su di lui e il vecchio sporcaccione cominciò a strusciarmi il cazzo sulla fichetta… Ma io non ce la facevo più e senza che mi dicesse nulla, mi allargai il mio buchetto con due dita e me lo misi dentro… Finalmente.. Era talmente grosso che mi colmava tutta la fica. Il vecchio ebbe un fremito e poi mi prese per i fianchi e cominciò a sbattermi su e giù. Era forte, potente, io mi lasciai guidare, puntando i piedi per terra aiutandolo con il bacino. ‘Aaaah!… Sono la tua troia.. Scopami tutta.! Spingi daiii!’ urlavo quasi io, fregandomene che ero in una piazza. Stavo cominciando a perdere il controllo quando ero molto arrapata. ‘Aaah!… Siii… Sfondami la ficaaa!’ Il vecchio spingeva e io guardavo in giù, per vedere quel cazzone che mi trapanava… Sopportava benissimo il mio peso e me lo infilava dentro fino alle palle senza sforzo. Mi tremavano le gambe e stavo per venire… Strinsi ancora più le ginocchia per sentirlo dentro.. ‘Sto godendooo!’ Ebbi un orgasmo stupendo che durò almeno 5 secondi e annullò tutti i miei pensieri..poi una serie di contrazioni piacevoli che mi scossero tutta. Il vecchio fece appena in tempo a togliere il cazzo e mi sborrò sulla pancia. Non appena finirono i sussulti dell’orgasmo, mi rialzai e mi rimisi le mutandine, senza dire una parola. ‘Grazie!’ disse il vecchio, con il cazzo ormai moscio e sporco ancora di fuori. Io mi chinai e lo leccai tutto, pulendolo. Non mi faceva schifo. Mi consolava il pensiero che a 65 anni c’erano uomini che ancora scopavano così e che avevano il cazzo così bello. Io avevo sempre pensato che fosse un’età in cui il sesso era un ricordo e basta. Dopo nemmeno due minuti arrivò Jessica. Mi baciò dolcemente sulla bocca, come usavamo fare, visto che per molti anni la nostra &egrave stata un’amicizia molto intima. ‘Tesoro ma che hai fatto? Sento un odore di sborra!’ Sorridendo, le indicai il vecchio, che nel frattempo si era ricomposto e dormiva, russando rumorosamente. Le raccontai tutta la storia, tutti i dettagli. Non disse nulla e mi baciò ancora, profondamente, con le mani sul mio culo. ‘Sei la donna della mia vita!’ mi disse contenta. Eravamo proprio due porche senza ritegno! Comunque, quella veloce scopata in un luogo pubblico non mi era bastata a saziare la mia fame di quel cazzo… Dovevamo conoscerci meglio, e così fu… Un saluto a tutti dalla vostra porcellona Miriam! Dopo la mia avventura lussuriosa con il vecchio mendicante, nulla cambiò.
Lui era sempre lì nella piazza e quando mi vedeva passare con i miei genitori, manteneva un atteggiamento totalmente impassibile. Notavo solo che suonava il suo violino con maggior intensità… io volevo rivedere quel grosso cazzo…
Una volta ero sola in casa e mi masturbai violentemente, con due mani… con una mano mi titillavo il clitoride e con l’altra mano mi trapanavo la fica con due dita… dopo nemmeno cinque minuti venni.
Presi una moneta da un euro allora, e me la misi dentro, in modo che raccogliesse tutti i miei umori.
Poi mi vestii e tornai in piazza, dove lui suonava.
Gli lasciai la moneta ancora bagnata con un sorriso malizioso…
Girandomi, mi accorsi che, quando nessuno lo guardava, la metteva sotto il suo naso rugoso ed annusava forte.
Di sera uscii con la mia splendida morosa…
“Ma veramente l’hai fatto?!” disse stupita dopo che le raccontai quello che avevo fatto
“Si amore…Sei gelosa?”
“No, macché… Solo che poveraccio, sarà rimasto col cazzone duro per tutta la giornata!”
“Shhh zitta che ci sentono…”
Eravamo al corso ed era ancora pieno di gente a quell’ora.
“Colpa tua che sei voluta venire qui…”
Jessica allora mi prese la mano e cominciò a correre in mezzo alla folla, trascinandomi dietro di lei.
“Che fai??!” urlai io un pò sorpresa
“Corri dai sbrigati…”
Dopo un pò arrivammo davanti alla casa abbandonata, la stessa in cui tempo prima mi ero scopata i due muratori dotati.
Nemmeno il tempo di entrare, io e Jessica ci avvinghiammo l’una all’altra, baciandoci furiosamente.
Era enorme il desiderio.. covato per giorni e giorni…mi mancava la sua pelle, le sue labbra, la sua lingua… il sapore della sua fichetta sempre rasata.
Ma a un certo punto sentimmo la porta che si aprì e ci staccammo subito.
Era il mendicante…
Subito si arrabbiò: “Cosa ci fate qui? Questa &egrave la mia casa!”
“Scusa… Non lo sapevamo.. Io ho sempre pensato che fosse abbandonata…” dissi io un pò spaventata.
Il vecchio infatti non era tanto alto ma era grosso e poteva tranquillamente alzarci tutt’e due di peso contemporaneamente.
“Zitta tu, puttana!” urlò, dandomi uno schiaffo.
Jessica mi prese la mano e stavamo per andarcene, ma lui chiuse la porta e si mise davanti per non farci uscire.
“Perché ve ne volete andare… Dovete pagare prima!”
Si abbassò la cerniera dei suoi pantaloni stracciati e tirò fuori il suo grosso cazzo, già durissimo…
Jessica rimase sbalordita…
“Vieni a ciucciarlo troietta…Prima tu, visto che lo vuoi tanto…” disse rivolgendosi a me.
Mi inginocchiai e lo presi tutto in bocca…ero quasi disgustata perché stavolta era sporco di urina e puzzava…
“Succhia dai, che aspetti!!” disse il porco, dandomi una sberla.
Presi a sbocchinarlo come un’aspirapolvere, facendolo entrare tutto in bocca con difficoltà, quasi mi toglieva il respiro.
Jessica intanto venne vicino a noi e si denudò le tette.
Il vecchio non perse tempo e cominciò a palpargliele con le sue mani callose e poi imboccò i capezzoli e li succhiò.
“In ginocchio anche tu! Sbrigati!”
La mia morosa si inginocchiò subito e il vecchio tolse il cazzo dalle mie fauci.
Glielo strofinò tutto sulle sue tette nude…la cappella era tutta fuori ormai, viola.
Lo succhiai ancora e lo stesso fece lei, poi ci baciammo…
“Brave fate le lesbiche… che me lo fate scoppiare…Chi &egrave che vuole essere chiavata?”
Si mise a pecora Jessica e lui glielo sbatt&egrave subito dentro, senza preamboli.
“Aaaah che male! E’ enorme!”
Lui le diede uno schiaffo sul culo e prese a chiavarla con forza, andando avanti e indietro molto velocemente.
Intanto io mi misi davanti a lei, allargando le cosce, e mi aprii la fichetta con due dita.
Jessica cominciò a slinguazzarmela tutta, mentre veniva sfondata da quel cazzone.
La sua saliva si confondeva con i miei umori, era bravissima… vedere che quel porco schifoso e ripugnante la possedeva mi faceva impazzire….le tette le ballavano e lui le teneva le natiche spalancate.
“Come ce l’hai stretta… che bello.. mi stai scuoiando il cazzo…”
“Ahhh ahh siii… sfondami la fica…” diceva lei tra i gemiti mentre mi leccava.
A un certo punto lui cominciò a penetrarla nell’ano con un dito e poi se lo mise in bocca..
“Mmm… che buono il tuo culetto…”
Non ce la facevo più a trattenermi e venni, inondando la bocca della mia amata con i miei succhi.
Il vecchio se ne accorse e accellerò le spinte.
“No che fai! Fermati!” urlò Jessica, cercando di estrometterlo.
“Zitta! Tu sei solo un buco di fica e adesso ti sborro tutta dentro!” disse il vecchio e le strinse forte il culo.
Io mi alzai infuriata… Ora pretendeva un pò troppo…
“Ah ah ah … si si … troia.. sei solo una troiaaaa” gemeva lui, con voce roca.
Con tutta la forza che avevo lo spinsi.
Appena uscito dalla fica di Jessica, senza nemmeno toccarsi, sborrò copiosamente… almeno 5 o 6 getti di sperma denso che finirono sul pavimento.
Senza dire nulla lei si ricompose velocemente e scappammo via.
Avevamo paura ma tutto sommato ci eravamo divertite.. né io né lei in vita nostra avevamo avuto a che fare con un cazzo così…

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