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Racconti Erotici Etero

Miriam la spezzacuori

By 12 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo l’esperienza con Giovanni, il ragazzo di mia sorella, ero diventata cinica e impermeabile a qualsiasi tipo di sentimento. Per me gli uomini erano solo cazzi che camminavano e basta.
Cazzi da far affondare nella mia fica vogliosa, uno dopo l’altro, cazzi senza nome, senza domani.
Non rimasi molto a piangere il mio amore codardo, fuggito forse a causa della mia prorompente femminilità.
Dopo due giorni, era tempo di grandi ristrutturazioni a casa mia. Mio padre aveva venduto un terreno a tre volte il suo valore e aveva ben pensato di rifare la cucina.
Aveva chiamato per questo i figli di due cugini lontani, Marco e Alessio. Marco era un tipo tutto sulle sue, molto basso, pelato e sempre sporco, emanava un forte odore di sudore, che però un pò mi eccitava.
Alessio invece era un ragazzo di altezza media, magro e sbarbatello, doveva avere al massimo un anno più di me, tutto preciso ed educato, mi sorrideva sempre.
Indossavo sempre vestiti provocanti e non sono mai andata tante volte in cucina come quel periodo. Volevo tanto sapere quale dei due fratelli avrei sedotto…
Marco non mi filava proprio, ma Alessio dopo un pò ha ceduto. Mi ha chiesto timidamente se gli andava di prendermi un caffé con lui per via della lontana parentela. Io feci l’ingenua e dissi di si.
Uscimmo una volta… Poi due… Tre… Mio padre non aveva nulla in contrario perché eravamo parenti lontani e conosceva bene il suo di padre. Oltretutto quello lì veramente era un santarellino e mi stava cominciando ad annoiare. Avevamo chiaccherato per ore e mi aveva dato giusto un bacetto sulla bocca all’ultimo appuntamento, ma non aveva allungato le mani.
La quarta volta che uscimmo, appena ci trovammo soli, in un parco notoriamente frequentato da coppiette, mi disse che si stava innamorando di me.
‘Anche io sono pazza di te!’ risposi io, facendo la voce più dolce possibile
‘Vuoi essere la mia ragazza?’ disse lui
‘Certo!’ risposi io
Finalmente ci baciammo con passione, incrociando perbene le lingue e scambiandoci la saliva.
Ma a me non bastava… Lo trascinai dietro a un cespuglio e mi stesi per terra, sull’erba… Poi lo feci salire sopra di me.
Ero a cosce aperte, senza mutandine per di più, e il suo cazzo premeva…
Provai a mettergli una mano nei pantaloni ma lui mi fermò…
‘Amore dai… Non &egrave bene…Aspettiamo di fidanzarci in casa almeno’
‘Ma io ti voglio adesso… Voglio essere solo tua, voglio appartenerti’ mentii io
Ero troppo arrapata, ero troppo vogliosa, dovevo avere quella mazza enorme che premeva sulla mia coscia.
Mi scostai un pò le mutandine e gli mostrai la mia fichetta vogliosa, già bagnata.
Lui cominciò a toccarla, prima lentamente, poi masturbandomi, forse troppo piano.
Gli premetti più forte la mano e lui capì, aumentò il ritmo e mi titillava il clitoride, che era ben gonfio e visibile.
Improvvisamente sentii dei passi ed ebbi un sussulto… Alzai la testa e vidi che il fratello Marco stava passando lì, mano nella mano, con una ragazza.
Mi abbassai subito, sperando che non mi avesse riconosciuto.
Alessio non si accorse di niente, era incantato dalla mia fica e stava infilando il suo dito nel buchetto, dentro e fuori.
In fondo non era così imbranato anzi…. Il suo tocco così dolce ma allo stesso tempo deciso mi stava facendo godere.
Lui stava scoppiando e mandando a quel paese i suoi ultimi propositi morali del cavolo, si abbassò un pò i pantaloni e prese a toccarselo fuori dalle mutande. Ma questo era ancora più una tortura e vedevo che soffriva molto. Stavo per fare qualcosa, quando fui stesa da due mani pelose.
‘Che brava porcellina che sei… Beato mio fratello’
Era Marco. Si rivolse poi ad Alessio.
‘Sei troppo delicato, non sei deciso, ti faccio vedere io come si fa.’
Lo allontanò bruscamente e si mise al suo posto. Alessio si arrabbiò tantissimo e gli si avventò contro: ‘Ma che cazzo fai stronzo! Vattene via!’
Marco lo stese con un pugno e lo lasciò per terra stordito e sanguinante.
Alessio cominciò a toccarmi, mi scoprì anche le tette e me le palpava. Ma in modo rude, frettoloso. Come fossi solo un pezzo di carne.
Tutto questo mi fece arrapare ancora di più…
‘Dai tiratelo fuori che chiaviamo’ gli dissi io, ansimando.
Lui eseguì subito e mi infilò tutto il grosso cazzo nella mia fica vogliosa….Fino in fondo, fino alle palle… Poi cominciò a stantuffarlo in fica, come un matto, velocissimo… Le sue palle grandi sbattevano sul mio culo.
Marco si svegliò e appena ci vide che scopavamo come conigli e io godevo come una porca, scappò via piangendo, senza dire una parola.
Io non mi fermai e continuai a farmi fottere… Poi mi accorsi che lui stava per venire e glielo feci tirare fuori.
‘Bevi tutto puttana…’ mi disse Marco
Non me lo feci ripetere e piazzai la mia bocca aperta sotto il suo arnese, mentre lui se lo smanettava.
Un fiotto di sperma mi sporcò le labbra e mi entrò in bocca. Ingoiai subito… Mmmmh… Adoravo bere la crema calda…
Marco si rivestì subito e anche io, poi tornammo a casa, con il tacito patto di non raccontare nulla.
Alessio era sparito, poi seppi che era stato sei mesi a letto per una grave influenza. Almeno così dicevano… A me arrivarono biglietti d’amore anonimi e fiori. Anonimi per gli altri ma io lo sapevo di chi erano. Ciò comunque non mutava le cose, tutto sta dolcezza mi faceva venire il voltastomaco e finiva tutto nella spazzatura. Non sapevo cos’era l’amore e non volevo saperlo.
Però conoscevo bene il cazzo e da gran troia ne volevo sempre di più…
Ciao a tutti i navigatori e le navigatrici di questo fantastico sito, spero che anche quest’altra mia confessione vi faccia eccitare.

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