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Racconti Erotici Etero

montagna erotica

By 30 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Anche questa &egrave una storia vera successa un paio di estati fa, nonché il secondo racconto che scrivo.

E’ estate e qui in città ormai il caldo &egrave insopportabile; bisognava trovare qualcosa di piacevole da fare e soprattutto un po’ di fresco, altrimenti mi sarei squagliato al sole.
Decido di fare un giro in macchina, almeno con l’aria condizionata mi sembra di stare meglio, ma presto nel mio girovagare mi viene in mente di condividere un po’ di fresco con te.
In fondo &egrave solo una settimana che non ci sentiamo nonostante l’ultima volta che ci siamo visti non siano state tutte rose e fiori. Ti chiamo e dopo i soliti convenevoli mi dici che anche tu ti stai sciogliendo dal caldo e che avevi intenzione di fare una passeggiata in montagna. Beh l’idea mi alletta, la compagnia &egrave buona e di solito molto piacevole e prendere un po’ di fresco in montagna mi ispira dei pensieri non propriamente casti per cui decido di farti compagnia.
Mezzora d’auto e arrivo da te, ti trovo già sotto casa ad aspettarmi. Sali in macchina e subito il tuo profumo delicato si impossessa dei miei sensi, sei inebriante, un occhiata al tuo abbigliamento più da mare che da montagna con una gonna corta, larga a fiori, una camicetta senza maniche con qualche bottone di troppo sbottonato che lascia intravedere il tuo seno, abbronzato, morbido, si vede chiaramente che non hai messo il reggiseno e un paio di sandali bianchi con il tacco quasi a spillo.
Con quell’abbigliamento certo non ti dovrei portare in montagna, ma piuttosto in qualche camera con aria condizionata e, intanto che i miei pensieri partono per una tangente non propriamente candida, ti avvicini a me per darmi un dolce bacio sulla guancia che subito cerco di indirizzare verso la mia bocca. ‘ahi ahi’ mi dici allontanandoti, ‘non ti mettere in testa pensieri strani’ aggiungi con un tono di voce dolcissimo che invece di spegnere i miei desideri li accende ancor di più. Ma si vede dal tuo sguardo birichino che ti aspettavi che ci avrei provato ancora a provocarti, a tentare la tua mente con le mie perversioni sul sesso.
Il viaggio dura 45 minuti, ma tra la musica in sottofondo, l’aria fresca che esce dal climatizzatore dell’auto e le nostre chiacchere, sembra durare poco più di attimo; parcheggiamo e ci incamminiamo a piedi su per il sentiero che ci porterà quasi in cima alla montagnetta da cui si vede un bellissimo panorama del lago sottostante.
Nel prato che si allarga sulla montagnetta, ci sono già altri gruppi di persone, chi prende il sole in costume, chi gioca con i bambini, chi dorme al sole e un gruppo di ragazzi che giocano a pallone, per cui vista la ressa decidiamoci di metterci in luogo un po’ più appartato onde evitare di incontrare qualcuno che conosciamo. Presto siamo sdraiati entrambi sulla nostra coperta, tu ancora vestita solo senza più le scarpe e io in jeans senza più ne la camicia e le scarpe a sentire il profumo dell’erba appena tagliata e il brusio dei ragazzi li vicino.
I nostri discorsi divagano come sempre su un sacco di cose, a volte sul lavoro altre sui nostri mille problemi quotidiani, insomma sembrava proprio un pomeriggio di completo relax come se fossimo vecchi amici. Il tempo scorreva e presto anche la temperatura sembrava rinfrescarsi e un po’ di gente si riavviava giù per il sentiero.
‘Mi annoio’ hai detto a un certo punto. Non ti stavo quasi neanche ad ascoltare immerso nei miei pensieri di cosa organizzare per la sera, ma quando tu hai iniziato a ripetere quelle due parole in continuazione &egrave stato come se mi fossi improvvisamente risvegliato da un sogno.
Con gli occhi vado subito a cercare il tuo volto, sorridi con gli occhi chiusi, sdraiata a pancia in su con le gambe piegate e leggermente aperte. Mi sposto un pochino cercando di non farmi notare e sbircio sotto la tua gonna; mmmhhhh sensazione bellissima vederti così con un perizoma rosa che spicca in mezzo alle tue cosce tornite e abbronzate.
‘Cosa facciamo allora’ ti dico con una voce che sicuramente non era quella dei discorsi seri di prima, ‘nulla’ mi rispondi sempre senza aprire gli occhi, ma iniziando lentamente a passare le tue mani sul tuo corpo; prima sul collo poi più giù a scendere sul tuo seno con le dita che si infilano tra le fessure che rimangono tra un bottone e l’altro della tua camicetta; una mano poi stringe con forza una tua tetta mentre l’altra continua nella ricerca di altra pelle lasciata nuda tra la fine della camicetta e l’inizio della gonna. Mi sento immobilizzato dalla paura che tu possa aprire gli occhi e vedermi intento a guardare in mezzo alle tue cosce, per cui rimango fermo a guardarti, spostando continuamente il mio sguardo tra il tuo volto e le tue gambe.
Non apri ancora gli occhi ma ora la mano scende ancora di più e si infila dentro la gonna da sopra e io la vedo sbucare in mezzo alle tue cosce, ed inizia cosi un lento tuo massaggio alla tua figa, a mano aperta come se volessi essere padrona assoluta di quel tuo triangolino in mezzo alle tue gambe.
La mia mano non riesce più a stare ferma per colpa della mia mente che &egrave già più avanti dei tuoi movimenti, e si avvicina alle tue caviglie per risalire lentamente sui tuoi polpacci ‘Fermo’ sussurri, ‘non devi toccarmi te lo già detto’, mi sussurri lentamente senza ancora aprire gli occhi. ‘Ma io non resisto’ ti rispondo con la voce roca rotta dall’eccitazione che ormai aveva preso possesso di tutto il mio corpo, ma soprattutto della mia mente che trasmetteva impulsi sempre più forti al mio cazzo che ormai faticava a stare dentro i jeans. ‘Devi resistere, devi’ sono le parole che ti escono dalla bocca insieme ad un mugolio di piacere, che scopro spostando lo sguardo dal tuo volto, essere dovuto al tuo dito che orami era passato sotto il perizoma.
In un lampo di lucidità ritrovata, mi guardo in giro per vedere se c’&egrave qualcuno che ci guarda e mi accorgo che a poca distanza da noi c’&egrave una coppietta intenta a baciarsi e il gruppo di ragazzi di prima anche loro seduti sull’erba che continuano a fare giochi con il pallone.
‘Guarda che ti possono vedere’, aggiungo ma questa volta con una voce non più arrapata ma quasi seria, ma sembri non curarti affatto delle mie parole mentre mi accorgo che ormai &egrave rimasto allacciato solo un bottone della tua camicetta e l’altra mano oramai &egrave stretto contatto con la tua tetta con il capezzolo ormai duro e turgido.
Decido di spostarmi per mettermi tra di te e le altre persone in modo che non possano vederti troppo ma anche per permettermi di guardarti meglio tra le cosce; orami sono due dita le dita che vedo sotto il tuo perizoma rosa entrare e uscire dalla tua figa, il tessuto del tuo perizoma &egrave già bagnato, trasuda eccitazione e umori che raggiungono anche il mio naso eccitandomi ancora di più, ma non voglio più interromperti ora, voglio continuare a guardarti mentre vedo dalle espressioni del tuo viso che il primo orgasmo sta già per arrivare. La tua lingua continua ad uscire dalla tua bocca per bagnare piena di eccitazione le tue labbra, i tuoi mugolii si fanno sempre più intensi e escono a ritmo con i movimenti sempre più veloci delle tue labbra che ad un tratto emetono un gridolino di piacere mentre vedo tremare le tue gambe, segno dell’orgasmo ormai raggiunto.
‘Leccami’ mi dici mentre sposti con le dita il perizoma e mi lasci finalmente vedere la tua figa bagnata, aperta, rossa dall’eccitazione, con le labbra aperte che sembrano volermi dire mille parole.
‘Ma qui ci vedono’ ti dico io ormai con la voce rotta dall’eccitazione del tuo spettacolo. Apri gli occhi, ti guardi intorno come se ti fossi appena svegliata da un lungo sonno e ti alzi, mi prendi la mano e mi aiuti a sollevarmi da terra e iniziamo ad incamminarci verso l’inizio del boschetto li vicino. La sensazione dei miei piedi che camminano nudi sull’erba aumenta ancora di più la mia eccitazione mentre mano nella mano ci avviciniamo al boschetto, le mie narici sono penetrate dal profumo della resina dei pini che si fa sempre più intenso man mano che addentraimo tra gli alberi.
Poi ti blocchi, ti appoggi ad un albero e con le mani sollevi la gonna ed in un attimo ti sfili il perizoma che infili con una mossa veloce nella tasca davanti dei miei jeans; &egrave una carezza leggera quella che sento partire dalla tua mano che sfiora il rigonfiamento nei miei jeans e che provoca un brivido al mio cazzo. Rialzi ancora la gonna ed ecco spuntare il tuo pelo leggero, una piccola striscia di pelo curata che mette in evidenza la bellezza delle tue forme, ‘Leccami ora’ mi ripeti mentre mi inginocchio davanti a te e le tue gambe si divaricano per permettermi di raggiungere con la mia bocca la tua figa.
Inizio a leccarti subito con foga, troppo &egrave il desiderio che ho di te, ma la tua mano che stringe i miei capelli mi guida nel ritmo, ora lento e ora con più forza. Sento il tuo umore sulla mia lingua e poi scendermi giù in gola, un sapore dolce, intenso, profumato, così profumato ormai da coprire il profumo della natura intorno a noi. I tuoi gemiti si fanno sempre più forti, il tuo respiro non riesce a nascondere il piacere che il tuo ventre trasmette alla tua mente mentre ormai la mia lingua non riuscendo a penetrare più di tanto nella tua figa si lascia aiutare dalla mia mano che esplora prima con un dito e poi con due l’interno della tua figa: Ormai la mia lingua e solo intenta a stuzzicare il tuo clitoride, anche con piccoli e delicati morsi che si trasformano in brividi del tuo corpo, mentre le mie dita spingono sulla parete davanti della tua figa per darti più piacere possibile.
‘Godo, godo, godo’ &egrave un piccolo grido quello che esce dalle tue labbra serrate mentre sento colare il tuo piacere sulle mie dita e sulla mia lingua che avidamente cerca di raccogliere quanto più nettare possibile.
Nello stordimento dei tuoi umori, ho un barlume di lucidità che mi fa guardare in giro e scorgere in mezzo agli alberi la radura dove eravamo prima, ancora affollata delle stesse persone di prima; ho un brivido al pensiero che ci possano scorgere tra i rami degli alberi, ma non riesco a pensare oltre che mi sento tirare su dalle tue mani che con foga iniziano a sbottonarmi i miei jeans e ben presto il mio membro eretto sbuca fuori, ma &egrave solo un attimo perché sparisce di nuovo tutto nella tua bocca.
Sono immobile, cerco di non chiudere gli occhi per tenere la situazione sotto controllo, ma la tua lingua calda e avvolgente mi fa quasi perdere i sensi dal piacere; poi presto la lasci ti sollevi e la tua lingua si avvinghia alla mia in un lunghissimo bacio, forte, intenso mentre una tua mano mi serra con forza il cazzo e l’altra preme sulla mia nuca e le mie mani invece sono sotto la tua gonna a stringere con forza le tue chiappe sode.
Ti giro e ti costringo ad abbassarti e a tenere le tue mani appoggiate all’albero, mentre ti alzo la gonna e infilo lentamente il mio cazzo nella tua figa; uno spettacolo incredibile si mostra ai miei occhi, con il sole che ormai abbassatosi penetra tra gli alberi illuminando i rami che paiono di un verde ancora più intenso, ma non riesco a godermi il panorama della natura perché le mie orecchie sono riempite dai tuoi gemiti e dal tuo ansimare sempre più forte, a ritmo con i colpi del mio cazzo che si fanno sempre più forti. Ormai anche la tua testa &egrave appoggiata all’albero quando la tua voce ancora si riempe delle tue parole ‘si, si si’ e subito sento il tuo calore sprigionarsi dalla tua figa e irrorare il mio cazzo tanto da far rumore mentre si mentre dentro di te.
Approfitti di un mio rallentamento per farlo sgusciare fuori, ti giri, mi afferri per le spalle e mi giri contro l’albero fino dove pochi istanti fa erano le tue mani appoggiate, ti sbottoni l’ultimo bottone della camicetta rimasto ancora allacciato e con un veloce gesto te la sfili mentre ti inginocchi davanti a me stringendo con una mano il mio cazzo e con l’altra toccandomi dolcemente le mie palle.
Chiudo gli occhi mentre sento le tue labbra e la tua lingua sul mio cazzo, i secondi che scorrono lentissimi mentre il piacere ormai invade il mio cervello e l’eccitazione monta a mille nel mio corpo asseconda i movimenti della tua testa e le mie mani cercano di arrivare alle tue tette, ma &egrave un attimo e sento scoppiare dentro di me un lungo orgasmo ma dalla mia bocca non riesce ad uscire neanche una parola mentre tu continui a succhiarlo per non perderti neanche una goccia del mio piacere.
Quanto riapro gli occhi tu sei li, inginocchiata davanti a me che mi guardi, mi guardi negli occhi con il tuo sorriso malizioso e con quello sguardo da bambina soddisfatta come se avesse ricevuto il più regalo della sua vita.
Ti alzi e ti appoggi a me abbracciandomi intensamente mentre le nostre bocche si cercano con passione e le nostre lingue si intrecciano ancora a cercare piacere; poi un sussulto, una voce forte alle mie spalle ci risveglia, mi giro solo con la testa e da dietro l’albero scorgo un ragazzo della compagnia di prima che si sta avvicinando a noi. ‘Ferma’ ti dico , cercando con le mie braccia di coprire il tuo corpo seminudo, ma il ragazzo raccoglie il pallone non tanto distante da noi e si gira allontanandosi. ‘ci avrà visti’ mi sussurri in un orecchio, ma non faccio tempo a darti ala risposta che la tua bocca si stringe ancora alla mia in altro lungo bacio caldo.
‘Piacevole’ mi dici mentre ti rimetti addosso la camicetta, ‘ma ora &egrave meglio che andiamo’ aggiungi.
Il mio pensiero scorre a tutto quanto fatto prima e alla probabilità che qualcuno ci avesse visto, ma mentre ci incamminiamo verso la macchina leggo sul tuo volto un’espressione particolarmente soddisfatta come di qualcuno che ha appena rubato la marmellata senza farsi scoprire, o forse che anche se &egrave stata scoperta non ha trovato nessuna a sgridarla.
Ti riaccompagno a casa promettendoci che l’esperienza andrà sicuramente riprovata e io mi riavvio con i tuoi pensieri verso casa, quando abbassando lo sguardo vedo un piccolo pezzo di stoffa che esce dalla tasca dei miei jeans.
Mi era rimasto in tasca il tuo perizoma, ma neanche il tempo di pensare a cosa fare quando mi arriva un tuo sms sul celllulare ‘dobbiamo per forza rivederci presto, mi devi restituire il mio perizoma tesoro’.
Il sorriso che illumina il mio volto dice già tutto, ma la prossima volta dove andremo a farlo???

Max_07

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